XI – L’amore è Una Cosa Semplice
Ho un segreto
Ognuno ne ha sempre uno dentro.
Ognuno lo ha scelto o l'ha spento.
Ognuno volendo e soffrendo.
E nutro un dubbio,
non sarà mai mai mai inutile,
ascoltarne l'eco
consultarlo in segreto…
Tiziano Ferro – L’amore è Una Cosa Semplice
Ognuno ne ha sempre uno dentro.
Ognuno lo ha scelto o l'ha spento.
Ognuno volendo e soffrendo.
E nutro un dubbio,
non sarà mai mai mai inutile,
ascoltarne l'eco
consultarlo in segreto…
Tiziano Ferro – L’amore è Una Cosa Semplice
Prima di uscire, sulla soglia della porta, io e George ci scambiammo un piccolo bacio fugace, dall’altra parte della porta, al di fuori, c’era Edward che mi aspettava, ma a me non importava, non riuscivo a stare senza i suoi baci.
-usciamo ora se no io non ti faccio uscire con quello.- mi sussurrò George.
-non mi fai uscire con lui o non mi fai proprio uscire?- chiesi passandogli un dito sul petto.
-non provocarmi o davvero non esci ma ci chiudiamo in camera.-
Mi diede un altro bacio e poi aprì la porta.
Io sorrisi al suo sorriso da ebete alla vista di Edward.
-io e te ci conosciamo già.- disse Edward.
Era vestito molto elegante, era carino dai.
-già. Andiamo o facciamo tardi.- disse uscendo.
-che ha?- mi chiese poi quando mi avvicinai a lui.
Ci scambiammo un bacio sulla guancia.
-è mestruato.- risposi semplicemente, lui rise alla mia battuta, salimmo in macchina e George ci portò al Souls dove ci aspettavano tutti.
Appena scendemmo dalla macchina iniziarono tutti a tampinare Edward di domande, chissà se avessero saputo che il mio vero ragazzo era George, chissà se l’avesse saputo Edward.
Dopo la più lunga pausa caffè della mia vita ci incamminammo per fare una passeggiata, malgrado fossero passate due ore non avevano ancora smesso di fargli domande.
Verso l’ora di cena tornammo tutti a casa, quando George entrò io rimasi fuori, sulla veranda, con Edward.
Dovevo parlargli, dovevo dirgli che non volevo una storia con lui, anche se ci sarebbe rimasto male, almeno non sarebbe stato male dopo scoprendo che mi frequentavo con lui e stavo con un altro.
-senti Edward… ti devo parlare.- iniziai.
-ehi Bonnie tranquilla… lascia stare okay? ho capito. Ho capito tutto da come vi guardavate, non capisco ancora se voi siete cugini o no, però ho capito che ami lui quindi… tranquilla… lascia stare, amici come sempre?- mi disse sorridendo porgendomi la mano, gliela strinsi piacevolmente sorpresa.
-davvero Edward?- chiesi.
-tranquilla… ora vado… sai, mi sto vedendo con una ragazza, ti farò sapere…- mi disse allontanandosi.
Non potei essere più felice per lui.
Quando entrai in casa mi trovai davanti George che mi prese per il polso e mi trascinò dentro, poi chiuse la porta e mi sbatté contro ad essa.
Io lo guardai sorpresa, non mi diede il tempo neanche di chiedere spiegazioni che si precipitò a baciarmi.
Fu il bacio più bello e intenso.
-andiamo in camera, sai…- disse lui, io sorrisi e lo baciai.
L’aveva chiesto a me.
La mia prima volta, la mia primissima volta con la persona che amavo davvero, con mio cugino, con George, fu magnifico, un po’ imbarazzante, aveva sempre paura di farmi male, e andava piano, io però lo desideravo, lo desideravo sempre più forte.
E lui alla fine mi accontentò.
Ci ritrovammo sdraiati nel mio letto, abbracciati a cucchiaio, completamente nudi, fortemente innamorati.
-ora siamo legati. Ora sei mia. Se qualcuno ti tocca gli spezzo il collo.- mi disse dopo avermi baciato la spalla stringendomi più forte.
-mi piacerebbe dire lo stesso.-
-ma io sono tuo.- rispose lui innocente.
-finché non lascerai Jesy ti dovrò dividere.-
Non rispose, ma mi baciò ancora la spalla e io non potei fare a meno di sorridere.
-Ti Amo.- mi disse dopo.
-Ti Amo.- risposi.
Sinceramente, senza pretese, senza tornare bambini.
Eravamo noi, adulti, nel letto, avevamo appena fatto l’amore e eravamo felici, ma non ci sono giorni chiari senza quelli bui… giusto?
-usciamo ora se no io non ti faccio uscire con quello.- mi sussurrò George.
-non mi fai uscire con lui o non mi fai proprio uscire?- chiesi passandogli un dito sul petto.
-non provocarmi o davvero non esci ma ci chiudiamo in camera.-
Mi diede un altro bacio e poi aprì la porta.
Io sorrisi al suo sorriso da ebete alla vista di Edward.
-io e te ci conosciamo già.- disse Edward.
Era vestito molto elegante, era carino dai.
-già. Andiamo o facciamo tardi.- disse uscendo.
-che ha?- mi chiese poi quando mi avvicinai a lui.
Ci scambiammo un bacio sulla guancia.
-è mestruato.- risposi semplicemente, lui rise alla mia battuta, salimmo in macchina e George ci portò al Souls dove ci aspettavano tutti.
Appena scendemmo dalla macchina iniziarono tutti a tampinare Edward di domande, chissà se avessero saputo che il mio vero ragazzo era George, chissà se l’avesse saputo Edward.
Dopo la più lunga pausa caffè della mia vita ci incamminammo per fare una passeggiata, malgrado fossero passate due ore non avevano ancora smesso di fargli domande.
Verso l’ora di cena tornammo tutti a casa, quando George entrò io rimasi fuori, sulla veranda, con Edward.
Dovevo parlargli, dovevo dirgli che non volevo una storia con lui, anche se ci sarebbe rimasto male, almeno non sarebbe stato male dopo scoprendo che mi frequentavo con lui e stavo con un altro.
-senti Edward… ti devo parlare.- iniziai.
-ehi Bonnie tranquilla… lascia stare okay? ho capito. Ho capito tutto da come vi guardavate, non capisco ancora se voi siete cugini o no, però ho capito che ami lui quindi… tranquilla… lascia stare, amici come sempre?- mi disse sorridendo porgendomi la mano, gliela strinsi piacevolmente sorpresa.
-davvero Edward?- chiesi.
-tranquilla… ora vado… sai, mi sto vedendo con una ragazza, ti farò sapere…- mi disse allontanandosi.
Non potei essere più felice per lui.
Quando entrai in casa mi trovai davanti George che mi prese per il polso e mi trascinò dentro, poi chiuse la porta e mi sbatté contro ad essa.
Io lo guardai sorpresa, non mi diede il tempo neanche di chiedere spiegazioni che si precipitò a baciarmi.
Fu il bacio più bello e intenso.
-andiamo in camera, sai…- disse lui, io sorrisi e lo baciai.
L’aveva chiesto a me.
La mia prima volta, la mia primissima volta con la persona che amavo davvero, con mio cugino, con George, fu magnifico, un po’ imbarazzante, aveva sempre paura di farmi male, e andava piano, io però lo desideravo, lo desideravo sempre più forte.
E lui alla fine mi accontentò.
Ci ritrovammo sdraiati nel mio letto, abbracciati a cucchiaio, completamente nudi, fortemente innamorati.
-ora siamo legati. Ora sei mia. Se qualcuno ti tocca gli spezzo il collo.- mi disse dopo avermi baciato la spalla stringendomi più forte.
-mi piacerebbe dire lo stesso.-
-ma io sono tuo.- rispose lui innocente.
-finché non lascerai Jesy ti dovrò dividere.-
Non rispose, ma mi baciò ancora la spalla e io non potei fare a meno di sorridere.
-Ti Amo.- mi disse dopo.
-Ti Amo.- risposi.
Sinceramente, senza pretese, senza tornare bambini.
Eravamo noi, adulti, nel letto, avevamo appena fatto l’amore e eravamo felici, ma non ci sono giorni chiari senza quelli bui… giusto?