Una
raccolta di one-shot, ispirata alla mia long 'No More
Nightmares'. Ogni one-shot che aggiungerò sarà parallela al capitolo che
prenderò in considerazione (che ovviamente verrà
citato).
Precisamente,
non so cosa ne verrà fuori; ma intanto io la scrivo perché mi va! (:
Disclaimer: è una song-fic. La strofa che
troverete in fondo è il ritornello di 'Ready
or not' dei Fugees, perciò la canzone è sotto il loro copyright
ovviamente non mi appartiene, così come i Malandrini e il personaggio di Lily
Evans. L'unico personaggio citato in questa one-shot
di mia creazione è Althea Veronica Malfoy.
Enjoy it! (:
eLy93
[Chap IX: Occhi d'argento]
Deep
purple.
Capitolo 1.
« Si può
sapere dove stai andando?» chiese una voce.
« A
vedere una ragazza! » rispose una seconda.
« Ah, e
non ti sei degnato di confidarlo al tuo migliore amico? » si aggiunse una
terza, in tono offeso e lamentoso.
« Dai,
James, sai benissimo dove sto andando e con
chi »
Sirius si
mise una mano fra i capelli, scompigliandoli e si lasciò cadere su una poltrona
della sala comune dei Gryffindor. Le sue iridi grigie si spostarono da James,
all'altro ragazzo con cui stava conversando.
« Ancora
lei? » domandò ancora Remus, profondamente contrariato per la relazione in cui
si stava tuffando il suo amico. « Ricordati che è una Slytherin »
« Ma soprattutto che è una Malfoy » aggiunse James.
« Suvvia,
Ramoso, che avrà mai di così terribile? Certo, è una Malfoy e quindi? Ti
assicuro che un cuore ce l'ha »
Una
ragazza dai capelli rossicci e brillanti occhi verdi, scese
velocemente le scale del dormitorio femminile e andò a raggiungere il suo
ragazzo.
« Ciao
James » disse posandogli un bacio casto sulle labbra « Buonasera ragazzi, di
che si ciancia? »
« Di
Sirius e dei suoi gusti assurdi in fatto di ragazze » rispose Ramoso, guardando
di sbieco Felpato.
« James,
dovresti tacere » ribatté Sirius, incominciando a scaldarsi « Perlomeno io non
sbavo da sette anni dietro alla stessa persona, vivo la vita e mi diverto. Voi dovreste essere miei amici e sostenermi anche
se faccio delle cose apparentemente senza senso. Mi infastidisce
il fatto che continuate ad inveirmi contro, invece di sostenermi »
« Sirius,
non è questo il punto » soggiunse Remus, scrollando la testa « Noi siamo
preoccupati per te. »
Felpato
parve calmarsi.
« Se lo dici tu » sbottò.
James
intervenne di nuovo nella discussione.
« Forse
hai ragione. Alla fine è la tua felicità che conta, se sei felice frequentando
lei fa pure. Se poi però succede qualcosa di brutto, non puoi dire che non ti avevamo avvertito. »
Lily
accarezzò la guancia del suo ragazzo e poi si avvicinò a Sirius,
inginocchiandosi di fronte alla sua poltrona e mettendogli una mano sul
ginocchio.
« Però, qualsiasi cosa accada, potrai sempre contare su di
noi. »
Il
ragazzo sorrise prima alla rossa e poi ai suoi amici.
« Grazie
ragazzi. »
Si alzò e
si diresse verso l'uscita del dormitorio. Diede loro un'ultima occhiata e
incrociò lo sguardo leggermente preoccupato di Remus, che ricambiò con un
sorriso. Sapeva che cosa stava facendo. Il suo spirito di malandrino lo aveva
portato a voler conoscere il territorio inesplorato che era Slytherin e si era
accorto che più ci si inoltrava e più tutto diventava
eccitante. Lo coinvolgeva e lo invogliava ininterrottamente a continuare la sua
indagine.
Ma
non era solo questo a rendere quello che stava facendo, una delle cose più
folli della sua vita.
Poi,
c'era anche lei.
L'infrangibile Malfoy, la ragazza protagonista di molti sogni
peccaminosi della popolazione maschile. I suoi bellissimi capelli lunghi e biondi, la sua
pelle diafana, i tratti del viso dolci e quegli occhi viola, una delle cose più
rare di questo mondo. In realtà, però, quello che più
lo attiravano erano il suo carattere e il suo modo di
pensare; così contorti, così assurdi, con una logica tutta loro.
E
lui, la voleva comprendere.
Voleva
sapere perché si nascondeva dietro quella maschera di ghiaccio, voleva
conoscere il motivo per cui non ci fosse nessuno al
mondo, se non quella strana amica che aveva, con cui condivideva una risata,
voleva capire semplicemente chi era in realtà.
Chissà se
era una donna d'acciaio, oppure se era una bambola di porcellana, tanto bella
quanto fragile.
Non lo
sapeva, non lo capiva e forse mai l'avrebbe scoperto,
ma questo faceva parte del fascino della piccola Althea.
Proprio
per questo, non si sarebbe perso quell'incontro per nulla al mondo.
Ready or
not, here I come, you can't hide
I'm gonna
find you and take it slowly
Ready or
not, here I come, you can't hide
I'm gonna
find you, and make you want me.