“Ben arrivata, mancavi solamente tu!” una sorridente Ino si alzò
dalla sedia per andare ad accogliere la ritardataria.
“Si scusatemi, ma oramai la cognizione del tempo è solo un
lontano ricordo!” una accaldata TenTen rispose prendendo il posto dopo aver sistemato
la carrozzina nelle vicinanze della sua sedia e prendendo fra le braccia suo
figlio.
“Ciao piccolo Sunny” incominciò a dire eccitata Temari mentre
lasciava che il bambino di TenTen le afferrasse l'indice con le sue piccole
manie.
“Siete davvero fortunate voi, i bambini sono la più grande gioia
per una donna!” continuò a dire la bionda ragazza di Suna.
“Sì certo” risposero ironicamente e coralmente Sakura e Ino.
“Io credo che Temari abbia assolutamente ragione. Arinori è la
gioia della nostra vita, e i gemelli Ema e Eisaku sono il completamento mio e
di Naruto. I nostri bambini sono il motivo per cui ci svegliamo al mattino, e
l'argomento principale di ogni discussione fra me e mio marito” intervenne
Hinata.
“Sì, verissimo, ma Temari tu hai un marito eccezionale, non puoi
lamentarti” aggiunse TenTen vedendo la tristezza sul volto nell'amica dopo le
parole della Hyuga.
“Sì, non posso lamentarmi di certo, è che ci siamo sposati da
così poco tempo, che non sono così sicura che Shino voglia già avere un figlio,
ma io ho una certa età, non voglio avere un figlio a cinquant'anni, voglio
essere una madre per mio figlio, mica una nonna!”.
“Io non ti capisco, sei ancora così giovane, e io ti invidio
così tanto perché non ho mai potuto avere quello che tu hai ora. Io non ho mai
potuto avere un vero e proprio fidanzamento con Sasuke, non ho mai saputo cosa
volesse dire essere solo noi due, senza figli per casa. Adoro la mia Kumi, così
rassomigliante a sua padre, e amo alla follia il mio piccolo Utemaro Uchiha. Ma
avrei voluto poterli avere dopo esserci sposati, dopo esserci goduti la vita
per un po'. Ma io e Sasuke abbiamo sempre dovuto fare le cose di fretta,
precocemente” spiegò Sakura mentre osservava i suoi bambini dormire nei loro
passeggini.
“Ogni tanto mi metto ad osservare il mio Shimpei dormire e penso
che è così bello e perfetto che mi spaventa pensare che sia davvero mio, che
sia sangue del mio sangue. Shikamaru dice che sto impazzendo e che non è da me
diventare così sentimentale, e in fin dei conti è vero. Io sono Ino Yamanaka e
invece sembro una bambina emozionalmente disturbata”.
“Io non mi sento cambiata, voglio dire sì, certamente non passo
più tutte le mie giornate ad allenarmi, ma sono sempre la solita TenTen…solo
molto più impegnata. Ora mai le avventure più emozionanti accadono quando Sunny
sorride o quando gli cambio il pannolino o mentre riesce a mangiare un intero
pasto senza imbrattarmi i muri della cucina. Per fortuna che c'è Neji. Lui è
davvero il miglior papà del mondo, eppure non lo avrei mai detto. Lui che
sembra sempre così distaccato e controllato. Con Sunny è la persona più dolce
che abbia mai conosciuto, perfino più dolce di sua cugina” disse TenTen
scatenando così le risate delle amiche.
“Neji, Shikamaru, Sasuke, Shino e Naruto! Ci avreste mai
creduto: Noi cinque qui a parlare dei nostri mariti, dei nostri figli, del
nostro essere madre” disse una trasognata Sakura.
“Ma soprattutto avresti mai creduto che sarei stata in grado di
preparare un po' di the?” chiese Ino versando nelle cinque tazze davanti a lei
l'acqua bollente.
“No, infatti sono estremamente sorpresa che tu sia riuscita a
versare dell'acqua dentro una teiera e ad aprire il microonde per riuscire a
scaldare un po' di acqua necessaria” rispose divertita Sakura.
“Sai Sakura dicono che l'acidità dovrebbe sparire con l'aiuto di
un uomo, che di solito l'amore e la maternità rendano più dolci” ribatté
indispettita Ino.
“Ti prego, più dolce di così Hinata mi diventa diabetica”
rispose Sakura tornando a scatenare l'ilarità generale.
“Smettetela voi due!” disse Hinata mentre cullava il piccolo
Eisaku.
“Vi ricordate il ballo dell'ultimo anno dell'accademia?” chiese
Temari.
“Si certamente, la sera in cui Sasuke è tornato a Konoha”disse
una Sakura sorridente.
“Sì la sera in cui tu hai scelto Naruto, lasciando mio fratello
Gaara” disse Temari rivolta a Hinata che diventò di colpo rossa in viso.
“Ragazze, ragazze” chiamò una voce femminile.
“Sakura! Vieni subito a casa è tardi!” gridò una seconda voce
femminile.
“Mamma! Ma sono solo le sei!” rispose svogliatamente Sakura
“Sakura Haruno. Raccogli i tuoi quattro stracci e torna in casa
ora. Hai solo dodici anni e fino a prova contraria comando ancora io!”.
“Va bene madre, arrivo!” urlò arrabbiata Sakura per poi girarsi
verso le sue amiche e mentre raccoglieva il passeggino con dentro le sue
bambole Kumi e Utemaro.
“Ragazze devo andare! Ci vediamo domani?” chiese Sakura mentre
si allontanava per rientrare a casa.
“Sì certo, domani come sempre alla solita ora!” ribatté Ino “Ora
però vado anche io” concluse.
“Sì anche noi andiamo” dissero TenTen e Temari.
“Ciao a tutte” concluse Hinata allontanandosi e uscendo dal
cortile.
In pochi attimi il cortile dove le cinque amiche si ritrovavano
ogni pomeriggio era deserto, solo il concerto di qualche fringuello a riempire
il vuoto.