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Autore: OfeliaMontgomery    19/05/2014    1 recensioni
Il mio nome è Tiffany Rose e il giorno di Halloween ho perso tutti. Ho perso una madre dolce e apprensiva, una piccola sorellina giocherellona che amavo tanto e un padre protettivo che sarebbe andato contro tutti e tutto pur di proteggermi. I miei amici, Lola dolce e ingenua e Ryan forte e sempre con la battuta pronta. Se stavi male cercava in ogni modo di tirarti su di morale. E ora non ci sono più, sono tutti morti. Sono rimasta sola con l’altra mia sorella minore, l’unica che sono riuscita a salvare in quel maledetto giorno.
Quel giorno che tutti avevamo atteso con ansia si è trasformato in una carneficina vera e propria. I mostri camminavano in mezzo a noi. Quella notte i morti viventi, quegli zombie hanno attaccato ogni forma di vita distruggendola. Si sono nutriti di persone innocenti. Hanno infettato con il loro morso molte persone, trasformandole in zombie. E hanno ucciso, mangiato, squartato tutti, compresa la mia famiglia e i miei amici.
Nessuno sa il motivo di questa invasione, nessuno sa da dove sia potuto iniziare il virus. Per adesso l’unica mia preoccupazione è portare al sicuro mia sorella Alice. Il più lontano possibile dalla città.
Genere: Dark, Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Stavo tremando anche se cercavo di non darlo a vedere. Jason stava fermo, ma sapevo che in quel momento avrebbe voluto saltare alla gola di quei due coglioni.
– Allora facciamo così, voi ci portate al vostro accampamento e magari vi risparmieremo anche la vita – disse l’uomo alle mie spalle.
Mi irrigidii di colpo quando sentii la mano di quella specie di uomo, tastarmi il seno. Jason digrignò i denti, era sul punto di saltargli addosso, ma quello dietro di lui lo fermò togliendo la sicura dalla pistola e appoggiando il dito sul grilletto.
– Muoviti e io ti faccio saltare il cervello – disse minaccioso il tipo dietro Jason, con la coda riuscii a vedere il suo viso. Aveva i capelli quasi rasati e la faccia da coniglio, sembrava quegli sfigati super nerd che a scuola ci provavano con le più fighe. Peccato che in quel momento ci stavano puntando una pistola alla testa e avevano tutta l’intenzione di ucciderci.
– E tu di al tuo amico di togliere le mani dalla mia ragazza – disse furioso, fulminando con lo sguardo quello dietro di me, che rise e ritrasse la mano dal mio seno. Ricominciai a respirare regolarmente anche se avevo davvero paura.
– Se non vuoi che alla tua ragazza succeda qualcosa, è meglio che ci portiate al vostro accampamento – disse serio spingendomi contro ad una macchina, facendo così partire l’antifurto.
Gli zombie sentendo il rumore iniziarono a venire dalla nostra parte; guardai Jason ed annuii a malincuore.
– Va bene, vi porteremo lì – disse Jason facendo due passi verso la macchina; il tizio dietro di me, mi prese per un braccio e mi fece entrare in macchina, facendomi sedere sui sedili posteriori con lui al mio fianco. Invece l’altro si piazzò al posto del passeggero e puntando la pistola alla tempia di Jason, gli disse di partire.
Degli zombie iniziarono a seguirci, anche se erano molto lenti e ad alcuni mancavano le gambe e quindi strisciavano verso di noi. Jason fece retromarcia e ne schiacciò alcuni, poi mettendo la prima, partì. Iniziò ad accelerare, passando fra le macchine e schiacciando qualche zombie.
Finalmente potei vedere chi era la merda che mi aveva puntato alla testa una pistola, era uno sfigato come l’altro, solo che questo aveva i capelli un po’ più lunghi e portava gli occhiali. Quel porco cercò di avvicinare la sua mano alla mia gamba, ma mi scansai di colpo da lui, andando a colpire con la spalla la portiera al mio fianco.
Jason frenò di colpo, poi girando il capo verso di noi, guardò malissimo il tizio con gli occhiali – Non toccarla – disse serio.
Il coniglio ridendo puntò la pistola alla tempia di Jason e gli disse di calmarsi, sennò saremmo morti entrambi. Preferivo morire che essere stuprata da quei due mostri.
Con tutti i problemi che c’erano in quel momento: i non morti, l’epidemia, il fatto che eravamo in minoranza, ancor c’era gente che uccideva quei pochi che erano rimasti vivi? Perché? Erano davvero malati e pazzi.
Non ci mettemmo molto ad arrivare alla fattoria anche perché eravamo andati a tutta velocità; Jason parcheggiò davanti al recinto e il tizio dietro di me mi fece uscire per prima  - sempre tenendo la pistola puntata alla mia testa – e poi uscì anche lui.
Jason spense la macchina e uscì anche lui alzando le braccia verso l’alto, mentre il coniglio si avvicinava a lui per puntarli la pistola alla tempia.
 
 
Alice.
 
Ero finalmente riuscita ad entrare in camera di Hannah e Regina, quando sentimmo il rumore di ruote avvicinarsi alla recinto della fattoria. Guardai fuori dalla finestra e potei notare Tiffany e Jason con due tizi che gli puntavano le pistole alla testa. Dannazione, ancora problemi?
Chiamai Hannah per farle vedere il problema; quando fu abbastanza vicina le indicai Tiffany e Jason e i tizi dietro di loro.
– Cazzo, ancora? – esclamò incazzata.
Regina si alzò dal letto e guardò fuori dalla finestra anche lei e di colpo sbiancò, – Dobbiamo aiutarli – esclamò lei, prendendo il suo fucile.
Ma nello stesso instante che lo fece uno dei due tizi urlò di uscire tutti oppure gli avrebbero uccisi.
Tremai per la paura, non volevo perdere mia sorella, Jason e tanto meno gli altri. Regina mi appoggiò una mano sulla spalla continuando a guardare fuori – Ho un piano, voi state qui e preparatevi ad ucciderli, io vado di sotto e spiegherò anche agli altri che dovremmo fingere che tu e Hannah siete morte stamattina, così non vi cercheranno, capito? – spiegò la bionda, prima di dare un bacio sulla bocca ad Hannah e uscire dalla stanza.
 
– Uscite tutti oppure gli ammazzo e inizierò dalla ragazza – urlò il coniglio, attirando verso di noi due zombie che uccise subito con due colpi di pistola.
Di colpo vedemmo la porta di casa aprirsi e uscire le sorelle Pike, Regina e Leroy con il viso rigato dalle lacrime. Alice? Hannah? Dov’erano?
– Ho detto che dovete uscire tutti – urlò ancora il coniglio fracassandomi un timpano. Il tizio dietro di me mi tirò i capelli e mi sussurrò di dire a loro di fare uscire tutti.
– Vi prego uscite tutti, ci uccideranno sennò – urlai fra le lacrime.
Regina Avanzò con passo lento, scosse la testa quando fu abbastanza vicina da sentire quello che aveva da dire – Mi dispiace Tiffany, Alice non ce l’ha fatta, neanche Hannah. Sono morte entrambe stamattina, erano andate a caccia ma sono stata attaccate da una mandria di zombie – disse fra le lacrime.
Iniziai a singhiozzare, Alice era morta, morta. Non la riavrò più indietro. La mia piccola Alice.
Il tizio dietro di me iniziò a ridere di gusto mentre mi tirava i capelli contento – Meglio, due in meno d’ammazzare – esclamò spietato.
Nello stesso momento in cui finì la frase partirono dei proiettili dalla camera di Regina che andarono a colpire in pieno i crani dei due aguzzini. Caddero alle nostre spalle in una pozza di sangue. Il sangue fuoriusciva dai fori sui crani dei due tizi.
Dovetti tapparmi le orecchio per il forte colpo, caddi a terra in ginocchio, Jason si buttò su di me ed iniziò ad accarezzarmi la schiena per calmarmi.
Di colpo dalla porta di casa uscì Hannah e dietro di lei Alice che appena mi vide a terra corse verso di me e mi abbracciò di slancio.
– Non ti ho colpita vero? – chiese Alice tirandomi su il viso rigorosamente bagnato dalle lacrime.
Scossi la testa buttandomi fra le sue braccia. Alice era ancora viva, era viva e vegeta. Oddio.
– Ti voglio bene – le sussurrai singhiozzando, – Anche io Tiffany – disse lei dolcemente, accarezzandomi la testa.
Jason si alzò di colpo ed andò a colpire degli zombie che si erano avvicinati per via degli spari. Alice mi aiutò ad alzarmi, quando fui in piedi ed ebbi ripreso l’equilibrio estrassi dalla cintura il mio coltello ed andai ad aiutare Jason. Ce ne erano pochi, infatti li uccise quasi tutti lui. Infine portammo dentro la macchina e chiudemmo il recinto, lasciandoci dietro i corpi degli zombie e dei due pazzi, una volta per tutte.

 
  
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