Anime & Manga > Capitan Harlock
Segui la storia  |       
Autore: Arvati77    19/05/2014    5 recensioni
Capitan Harlock è un immortale pirata spaziale che da oltre un secolo con la sua corazzata, l'Arcadia, contrasta lo strapotere del governo intergalattico, la Gaia Sanction. Un giorno però sulla nave viene reclutato un ragazzo, Yama, che Harlock decide di affidare alla più giovane a bordo, Kira... e da qui in poi le cose evolveranno in maniera inaspettata. Molti segreti verranno rivelati, altri si trascineranno nel tempo, e le vicende di Harlock e compagni finiranno per intersecarsi con quelle del pianeta di Arreta e della sua imperatrice, Noa, dilungandosi per venticinque anni circa, fino a giungere ad un epilogo in cui tanti misteri ed apparenti certezze assumeranno i loro reali connotati e quanto accaduto in passato apparirà sotto una nuova inedita luce, Gaia Sanction compresa.
Questa fanfiction trae origine dal film diretto da Shinji Aramaki e scritto da Harutoshi Fukui, a sua volta basato sui personaggi creati da Leiji Matsumoto (nella prima parte infatti ci sono citazioni precise e puntuali tratte dalla pellicola). Il tutto corredato da una serie di curate illustrazioni.
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harlock, Miime, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Yama
Note: Movieverse, Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Arriva il momento di installare la "novantanovesima", ovvero la penultima delle bombe che Harlock ha disseminato per il cosmo per poter sciogliere i nodi temporali. L'installazione va fatta su un pianeta decisamente ostile per la razza umana, il pianeta di Tokarga, e Yama si offre volontario per la missione. Key non è d'accordo ma il capitano è dell'opposto parere e manda Kira insieme al coraggioso giovane per adempiere al delicato compito. Dove sono nascoste le bombe? Grazie alla tecnica della mimetizzazione sono agganciate alla nave ma impossibili da vedere, e la cosa lascia non poco sorpreso Yama: non avrebbe mai potuto trovarle! Quali sono dunque le vere intenzioni di Harlock?
La navicella partita dall'Arcadia atterra sulla rocciosa superficie di Tokarga. Kira si accinge ad installare la bomba a vibrazione, e nel mentre illustra a Yama la teoria dei nodi temporali sostenuta da Harlock, ma gli confessa anche di avere alcune riserve in merito e svela ciò di cui sull'Arcadia nessuno è a conoscenza, a parte il capitano, manifestando la sua ferma volontà di portare avanti le ricerche del padre e se necessario di bloccare tutto quanto se dovesse scoprire che le cose non stanno come le è stato detto finora.
"Il senso di tutto è lì, sulla Terra, ne sono sicura." conclude Kira, mentre armeggia coi circuiti dell'ordigno esplosivo.
Improvvisamente la piattaforma su cui si trovano i due ragazzi viene malamente scossa dagli imprevisti movimenti del suolo sottostante, suolo che si rivela essere la schiena di un gigantesco e feroce mostro alieno, un Muldawd. Andarsene è impossibile, è troppo tardi, e Kira finirebbe diritta in una fossa di gas corrosivi ad alta pressione se non fosse per Yama, che prontamente la afferra frenando la sua caduta. Dopodiché il giovane, compiendo un gesto apparentemente insensato, dà un calcio alla ragazza, ma non lo fa per gettarla nel vuoto, bensì per permettere a Yatta di afferrarla con il braccio meccanico della navetta con cui è andato a soccorrerli. Kira si divincola, vuole ad ogni costo salvare Yama, ma suo malgrado lo vede cadere insieme alla navicella e alla bomba nella fossa dei gas senza poter far nulla. Yama si ritrova così aggrappato alla piattaforma, sospeso su una colata incandescente che diffonde sostanze tossiche nell'aria, e nella mente pensa che forse questa è la giusta punizione per ciò che ha provocato. Le immagini di quel giorno sono ancora chiare nella sua memoria: i fiori di sua madre stavano appassendo e lui, nel disperato tentativo di salvarli, compiendo un gesto avventato ed imprudente finì involontariamente per far esplodere la serra in cui si trovava insieme al fratello e a Nami. In quell'incidente Ezra perse l'uso delle gambe e Nami... Nami ora vive attaccata ad una macchina, completamente paralizzata, e si può manifestare solo con l'ologramma della sua proiezione mentale. Lui voleva soltanto salvare quei fiori ed invece ha fatto del male alle persone più care che gli erano rimaste.
"Sii le mie gambe Yama." gli disse allora Ezra "Cammina per me, corri per me, combatti per me. Questa sarà la tua punizione.".
Quando ormai la fine sembra vicina, a soccorrere il ragazzo interviene lo stesso Harlock, che forte della sua immortalità, frutto dell'energia della Dark Matter, si getta dall'Arcadia fin nella fossa infuocata e trascina Yama dentro la navicella, cercando poi di farla ripartire. Yama esce allora allo scoperto e sfodera la pistola, ben sapendo che comunque il capitano già sapeva, già aveva capito che lui fa parte della Gaia Fleet ed ha il compito di ucciderlo.
"C'è solamente una persona che può ordinarti una follia del genere. Te stesso, Yama.": le parole di Harlock colpiscono nel profondo il temerario giovane, che alla fine compie la sua scelta, abbandona la pistola ed aiuta il capitano a far ripartire la navetta incastrata tra le rocce.
"Hai detto di essere salito sull'Arcadia in cerca di libertà." afferma il pirata mentre fa ritorno sulla sua nave insieme a Yama "Ebbene, se è vero, devi combattere contro ciò che ti lega. E se poi vorrai ancora eliminarmi, allora spara pure. Tu forse potresti riuscire ad uccidermi.".
Quando la navicella fa ritorno sull'Arcadia, il capitano smonta per primo, e Kira nemmeno aspetta che Yama scenda, ma corre subito da lui, lo abbraccia forte e poi gli molla un sonoro ceffone rimproverandolo d'averla salvata mettendo a rischio la sua vita.
Fortunatamente tutto è andato per il meglio, ma quanto successo ha di sicuro lasciato il segno. Mentre cammina per i corridoi della nave, Yama si ritrova inevitabilmente a riflettere sulle parole di Harlock e su quelle di Kira, ed inizia a mettere in dubbio la propria scelta di campo. Sulla scia di una consapevolezza di colpo maturata, giura a se stesso di voler combattere contro le catene che lo imprigionano, quindi corre da Kira e, trovandola da sola sulla porta della sua cabina, la afferra per un braccio trascinandola nella stanza, ansioso di comunicarle la sua decisione.
"Hai scelto di credere nel capitano?" chiede lei sorridendo.
"Ho scelto di credere in te." risponde lui abbracciandola.
La novantanovesima è stata dunque installata. L'ultima bomba verrà posizionata a zero gradi di longitudine galattica e zero gradi di latitudine galattica, sulla Terra. Manca poco dunque alla fine della missione ed i membri dell'equipaggio dell'Arcadia pensano bene di festeggiare la vicina conclusione delle loro fatiche, riuniti tutti insieme nella grande sala della mensa. Kira e Yama fanno la loro comparsa a festa già iniziata e la ragazza, notando l'assenza del capitano, corre subito a chiamarlo. Harlock è nella stanza dell'astrolabio. Immobile come una statua guarda fuori dalla grande vetrata, con un'indecifrabile espressione dipinta in volto. Quando Kira gli chiede di unirsi ai festeggiamenti, lui tace.
"Forse non c'è niente da festeggiare?" insiste provocatoria la giovane.
Harlock la guarda severo e lei lo fissa con aria di sfida. Arriva Mime. Kira sorridendo rinnova il suo invito ad unirsi al brindisi per l'ormai prossima conclusione della missione, dopodiché se ne va. Harlock ha un dubbio: che Kira sappia la verità?
La ragazza si ricongiunge con il resto dell'equipaggio e per dar una sferzata di vita alla festa si scatena in un ballo piuttosto provocante coinvolgendo un po' tutti con la sua travolgente energia, perfino la restia Key ed il goffo Yatta. Ben presto anche Harlock e Mime si uniscono ai festeggiamenti. Il capitano osserva, accenna un sorriso e tace. Forse spera che Kira abbia scoperto ogni cosa...
Intanto, alla sede della Gaia Sanction, il pericoloso avvicinamento dell'Arcadia alla Terra, ovvero il pianeta azzurro, il dominio inviolabile, impensierisce non poco i Decani, che subito incaricano Ezra di fermarne l'avanzata. Per farlo il comandante chiede di poter utilizzare il Kaleido Star System, una micidiale arma che trasforma l'energia generata dall'esplosione delle stelle a neutroni in un raggio luminoso capace di spazzare via una galassia intera, ed i capi del governo lo autorizzano ad agire come meglio crede. Nami assiste alla video-comunicazione tra Ezra ed i potenti della federazione, ed inevitabilmente la sua preoccupazione per Yama aumenta: di lui non ci sono più notizie e suo fratello è pronto a sacrificarlo pur di fermare Harlock.
Dunque, la Gaia Fleet al gran completo scende in campo e guidata dalla Okeanos, la sua ammiraglia, ingaggia una battaglia senza tregua con l'Arcadia, ma quest'ultima alla fine ha la meglio, grazie ad un gioco di ologrammi che confonde il nemico ed alle importanti informazioni che Nami riesce a far arrivare a Yama collegandosi con il congegno che lui ha impiantato nell'occhio. Ezra ed il suo equipaggio vengono catturati ed imprigionati, mentre la Okeanos, gravemente danneggiata, viene agganciata all'Arcadia a dimostrazione che ci sono prigionieri a bordo.
Si avvicina il momento di installare l'ultima bomba. Yama è con suo fratello. Harlock è con Key, Yatta, Mime ed il resto dell'equipaggio in plancia. Kira si unisce loro dopo un po'. E' strana. E lo è perché ha scoperto la verità, la verità sulla Terra e sui nodi temporali. E' pronta a mantenere la parola data ma prima vuole che tutti sappiano come stanno le cose e ferma in piedi di fronte al capitano con rabbia gli ordina di parlare e raccontare la verità finora taciuta.
L'Arcadia entra nell'atmosfera terrestre e mentre dal ponte di comando appare a tutti la Terra come realmente è, ovvero non un pianeta azzurro bensì un pianeta avvolto completamente dalla materia oscura, Mime spiega ai presenti ciò di cui Kira sta parlando. Così come fa Ezra con Yama, raccontandogli come è nato il pirata centenario chiamato capitan Harlock.
Un secolo or sono scoppiò la guerra di Come Home e per porvi fine l'umanità si affidò alla Gaia Sanction, che proclamò la Terra un luogo sacro, un dominio inviolabile, onde evitare che gli esseri umani, ormai troppo numerosi per il pianeta a corto di risorse, provassero a rimettervi piede. In difesa della Terra vennero poste quattro corazzate classe Death Shadow, tra cui l'Arcadia capitanata da Harlock, navi dotate di motori a Dark Matter manovrati dagli ultimi discendenti del popolo dei Nibelunghi, la cui sopravvivenza era stata garantita grazie all'intervento di un geniale ufficiale ingegnere, Tochiro, il migliore amico di Harlock. Tuttavia la Gaia Sanction venne meno ai suoi principi e permise ai suoi dirigenti ed agli statisti delle varie colonie di insediarsi sulla Terra, compromesso questo necessario per far definitivamente cessare le ostilità. Scoperto il vile tradimento, Harlock si ribellò ed in uno scontro con le altre Death Shadow vide morire il suo amico scienziato. Furente decise di avvolgere la Terra con la Dark Matter per renderla davvero inaccessibile a tutti, ma così facendo, contrariamente al suo intento, intaccò il suolo terrestre fino a renderlo arido ed inospitale. Harlock stesso rimase contaminato dalla sostanza oscura ed insieme all'Arcadia rinacque come un pirata immortale e maledetto, legato per sempre alla sua nave ed al motore Dark Matter...
"Ma se sciogliamo i nodi temporali, che succederà allo spazio?!" domanda Yattaran incredulo.
E Mime prosegue:
"In questa sorta di bolla di sapone infinita che chiamiamo spazio, i nodi temporali sono luoghi che adempiono alla funzione di tappi. Togliendoli, tutto tornerà al nulla, per poi nascere... di nuovo.".
"Ricominciare... significava questo?!" esclama contrariato Yatta, celando dietro le sue ultime parole una latente accusa.
"Non c'è altra strada." replica Harlock, avvicinandosi al timone "In fin dei conti l'umanità è una fioca luce generatasi nello spazio che scomparirà senza comunicare perché è presente. Ricominciate.. sta dicendo la Terra. Ed è questo che voglio fare. E' l'espiazione che con il mio corpo, che non mi permette di morire, posso tentare di compiere.".
Il capitano dà poi a Key l'ordine di sganciare l'ultima bomba, ma... Nessuno si muove. Nessuno ubbidisce al comando. Perfino Mime in questo frangente manifesta apertamente il suo disaccordo:
"Harlock, è proprio accettando il destino che si può trovare una strada per vivere.".
Kira afferra la pistola e la punta contro il capitano, rivolgendosi a lui in tono secco e sprezzante:
"Fallo tu. Concludi tu la tua missione. Io porterò a termine la mia.".
Inaspettatamente l'Arcadia inizia a muoversi da sola, quasi fosse dotata di vita propria, mutando rotta per allontanarsi dalla Terra.
"Amico, perfino tu mi tradisci adesso?!" esclama Harlock, per poi azionare i comandi manuali sul timone.
Kira ripone la pistola nel fodero, fissa negli occhi il capitano e pronuncia parole che ancora racchiudono una tenue speranza:
"Scendi con me sulla Terra. Se dovessi essermi sbagliata, sgancerò io l'ultima bomba. Altrimenti ti fermerò."
Improvvisamente una voce giunge via radio dalla zona motori. Qualcuno ha liberato i prigionieri! Ed in un attimo i soldati della Gaia Fleet, armati, raggiungono il ponte di comando. Yama si fa largo tra di loro e Kira lo fissa incredula, quasi non lo riconoscesse più. Il giovane rivolge uno sguardo colmo di rancore ad Harlock, poi con occhi ben diversi guarda Kira e le porge una mano, spiegandole di aver raccontato a suo fratello di lei e delle ricerche che da tempo porta avanti strappandogli la promessa che le avrebbe permesso di lasciare l'Arcadia. Kira guarda Yama, poi il capitano, poi di nuovo Yama e senza incertezze confessa la sua decisione:
"La mia scelta l'ho fatta tanto tempo fa. Il mio posto è qui.".
Ezra prende il comando della situazione, sale in plancia e dichiara Harlock ed il suo equipaggio in arresto. Verranno giustiziati pubblicamente, sulla loro nave, per essere di esempio per tutti.
Tornato sulla colonia di Marte, sede della Gaia Sanction, Ezra incontra Nami, o meglio il suo ologramma mentale, nella serra dove il suo corpo immobile è custodito, e la rimprovera per averlo tradito, ammettendo sconsolato di aver sempre saputo che lei ha scelto Yama, l'ha scelto nonostante lui l'abbia sempre trattata solo e soltanto come una sorella. Nami capisce cosa tormenti Ezra, capisce che è lei, e non Yama, il peso che il giovane si porta dentro. Avrebbe voluto liberarlo dal suo odio ma ora non le resta che dirgli la verità fino in fondo:
"So che per Yama sono come una sorella, ma... mi dispiace Ezra, io non ti ho mai amato... Io amavo Yama.".
In uno scatto d'ira Ezra stacca la spina della macchina che tiene in vita Nami e con occhi malinconici osserva il suo ologramma dissolversi per sempre, ma nel momento in cui riferisce della morte della ragazza al fratello, a ben altra causa la imputa:
"Si è introdotta nel network dell'Arma per radiocomunicare con te. Questo ha impedito il corretto funzionamento dell'apparato che la teneva in vita... Una vera sfortuna.".
Così dicendo Ezra porge a Yama l'ultimo ricordo di Nami, un dispositivo che ne proietta l'immagine olografica a dimensioni ridotte (D.M.O. - dispositivo messaggio olografico), ma Yama d'istinto lo accusa di aver mentito e gli si scaglia contro, venendo subito bloccato da due soldati. Il D.M.O finisce a terra e si attiva, e mentre il giovane sconvolto crolla in ginocchio sul pavimento, davanti all'immagine della sua cara amica, gli cade dalla tasca dei pantaloni il disegno che Kira gli aveva regalato. L'ha tenuto con sé, non è riuscito a liberarsene. I suoi occhi si spostano dal volto sorridente di Nami a quel fiore disegnato. Ezra osserva un attimo la scena e con voce colma di rancore pronuncia parole dure e taglienti:
"Chissà come sarebbe rimasta delusa Nami sapendo che ti sei fatto prendere in giro in questo modo."
Ma nella mente di Yama ci sono solo le parole di Kira: è sulla Terra la risposta di tutto, è sulla Terra la nostra speranza.
Intanto Kira, imprigionata sull'Arcadia con il resto dell'equipaggio, se ne sta rannicchiata in un angolo, seduta sul pavimento della cella che condivide con altri suoi compagni. Key e Yatta discutono. Lei non partecipa. Qualcuno le chiede da quanto sapesse la verità e lei spiega di averla appena scoperta anche se da tempo porta avanti la sua ricerca. Yatta le domanda perché non abbia accettato di seguire Yama e salvarsi, e lei con gli occhi lucidi risponde che non avrebbe mai potuto tradire l'Arcadia e se stessa. Key le si siede accanto e la abbraccia, come una sorella: Harlock avrà anche commesso degli errori, però ha dato una famiglia ed una casa a chi una famiglia ed una casa non l'aveva più. Questo nessuno lo può negare.
Il momento dell'esecuzione si avvicina ed Ezra decide di incontrare di persona Harlock, quasi a voler ribadire la propria vittoria, o forse spinto dal desiderio di un diretto faccia a faccia con l'uomo che per un secolo ha minato il dominio della Gaia Sanction. Il pirata immortale che per tanto tempo ha imperversato nello spazio senza incontrare nessuno in grado di contrastarlo, è ora imprigionato sulla sua nave, incatenato al muro in una stanza blindata, debole ed inerme. Il capitano supremo della Gaia Fleet si rivolge al temibile nemico, ormai sconfitto, con superiorità e disprezzo:
"Sei piuttosto deperito... Come avevo previsto. Oggi a mezzogiorno tu e il tuo equipaggio verrete giustiziati. La maledizione che grava su di te può essere sciolta neutralizzando il motore a Dark Matter, fonte della tua immortalità... Lo hai sempre saputo. Perché non ti sei tolto la vita? Non mi dirai che pensavi davvero di poter attuare il tuo piano?".
E Harlock, se pur a fatica, risponde senza esitare:
"A volte bisogna affidarsi a qualcosa anche se si sa che è una semplice illusione. E' questo che fanno gli esseri umani."
"Non manca molto. Fra poco morirai. Così sarai libero." rimarca Ezra, per poi andarsene, piuttosto infastidito dalle parole del pirata spaziale, parole che l'hanno colpito nel profondo minando di colpo le sue certezze.
Manca poco alla fine, alla fine di tutto, ma qualcosa manda all'aria i piani della Gaia Sanction. Yama boicotta l'esecuzione, sale sull'Arcadia e ne libera l'equipaggio, spiegando di essere sceso sulla Terra e di aver capito che il capitano si era sbagliato, tutti si erano sbagliati, tutti tranne una persona. Il ragazzo porge di nuovo la mano a Kira e lei stavolta la prende e lo segue. Dietro di loro subito si muove Key, mentre Yattaran con il resto della ciurma al suo seguito si lancia alla riconquista della nave, invasa dai soldati della Gaia Fleet. Dopo aver liberato Mime, Yama, Key e Kira corrono da Harlock. Solo lui può far muovere l'Arcadia. Lui, il capitano, deve tornare alla guida della sua nave e del suo equipaggio. Ma spezzare le catene che lo immobilizzano non basta, perché altre invisibili gli impediscono di reagire. Il pirata immortale se ne sta immobile, seduto sul freddo pavimento di metallo. Ogni energia in lui sembra essersi spenta. E' debole e demotivato, come se si fosse già arreso. Key prova a scuoterlo e gli si rivolge con appassionata fermezza:
"Alzati, capitano... Tu forse hai sottratto all'umanità la sua patria tempo fa, però a noi hai dato un posto dove sentirsi a casa: questa nave. Non abbiamo altro, abbiamo solo te.".
E mentre anche Mime fa la sua comparsa, Yama porge ad Harlock un fiore, accompagnando tale gesto con delle significative parole:
"Questo fiore è sbocciato sulla Terra. Vuol dire che la Terra cerca di rinascere. Non siamo giunti alla fine. E' adesso che tutto inizia. Noi possiamo anche estinguerci, ma questo fiore e il mondo che ci ha generato risorgeranno ancora. E così faranno anche gli esseri umani. Di sicuro.".
Harlock prende tra le mani il candido fiore e, mentre una lacrima gli attraversa il viso, in lui rinasce la speranza:
"Un istante ripetuto nel tempo diventa eterno. E' questa la libertà...".
L'Arcadia finalmente riparte e fa rotta verso l'inviolabile dominio, cosa questa che mette subito in allarme i Decani e costringe Ezra a recuperare la Okeanos, ancora in fase di riparazione, per intervenire tempestivamente e fermare il temibile nemico.
L'obiettivo di Harlock ora sono i satelliti che proiettano l'ologramma della Terra azzurra: gli esseri umani devono vedere coi loro occhi la verità. E mentre i satelliti olografici vengono distrutti uno alla volta, nonostante il disperato tentativo di difesa della Gaia Fleet, Yatta e Kira si inseriscono nel sistema di comunicazione intergalattico della Gaia Sanction così da permettere a Yama di parlare a tutte le colonie e diffondere nell'intero universo il messaggio di speranza racchiuso in quel fiore raccolto sul pianeta natio ormai avvolto dalla materia oscura.
"Non dovete disperare. La Terra è ancora viva." afferma il giovane, al termine del suo discorso "La vita sta germogliando sul suolo che pareva essere morto. Si tratta di una vita effimera ma che vale moltissimo, perché un istante che si ripete diventa eterno. Non affidiamoci alle illusioni. E' guardando la verità in faccia che potremo compiere un primo vero passo in avanti. Noi non siamo soli. Anche se la nostra razza dovesse estinguersi, una nuova vita le succederebbe. Guardiamo al futuro fino all'ultimo istante perché ogni vita porta dentro di sé l'eternità.".
I Decani capiscono che bisogna assolutamente intervenire o l'ordine costituito crollerà, ed il Plenipotenziario, il capo assoluto della federazione, autorizza l'uso del Jovian Blaster, un'arma potentissima che utilizza il potere di Giove come un cannone al plasma di immane potenza. Informato della nuova strategia, Ezra riceve l'ordine di ritirare immediatamente la flotta, e nel momento in cui fa notare che colpendo l'Arcadia verrebbe distrutta anche la Terra, si rende conto che ai dirigenti della Gaia Sanction questo non interessa. Harlock deve morire, anche a costo di sacrificare la Terra. Il comandante supremo della Gaia Fleet non resta con le mani in mano, non ubbidisce al comando ricevuto ed affronta l'Arcadia speronandola in quello che sembra un ultimo disperato tentativo di abbordaggio.
I militari della Gaia Fleet ed i pirati di Harlock si fronteggiano a viso aperto. Nessuno vuole arrendersi, né da una parte né dall'altra. Nei corridoi delle due navi imperversa la battaglia. In tanto trambusto, Kira aiuta Yama a cercare il fratello, ma in uno scontro a fuoco viene colpita e dolorante si appoggia con la schiena alla parete, lasciando cadere la pistola. Yama senza esitare si pone in sua difesa e spara contro i nemici che si fanno avanti fino a quando la via non è di nuovo libera. E adesso, che fare? Kira non riesce a camminare e sprona il compagno a proseguire da solo: deve trovare Ezra e capire cosa sta succedendo, o potrebbe essere la fine per tutti. Lei tanto se la caverà, non è una sprovveduta, sa come difendersi, ed ha solo bisogno di un attimo di tempo per recuperare le forze. Yama è restio ad allontanarsi, eppure deve farlo e prima di andarsene abbraccia Kira, la bacia e finalmente le confessa di amarla. Sì, la ama, la ama da morire. Se ne è reso conto quando si è trovato a consegnare Harlock e l'Arcadia ad Ezra. In quel momento, solo una persona tra tutti desiderava salvare, una soltanto avrebbe voluto portare via con sé... Sì, la ama, la ama davvero, e solamente adesso riesce ad ammetterlo con se stesso, proprio adesso che deve abbandonarla.
Kira sorride ed accostandosi all'orecchio del compagno gli sussurra un dolcissimo "Ti amo", al quale aggiunge poi solo poche persuasive parole:
"Tu vai, non preoccuparti. Io ti raggiungerò. E' una promessa.".
Yama si rende conto di non poter agire altrimenti e decide di riprendere la sua ricerca. Di corsa si allontana, ma per un attimo, un fuggevole attimo, si ferma e si volta indietro, tentato di tornare suoi propri passi. Alla fine però volge di nuovo lo sguardo in avanti e prosegue lungo il corridoio, giungendo così all'inevitabile faccia a faccia con il fratello. Lo scontro tra i due è duro e segnato da vecchi rancori, soprattutto da parte di Ezra, che inveisce contro Yama facendo leva sul suo senso di colpa ed alla fine gli spara tradimento ferendolo al volto, e disattivando in tal modo il rivelatore ad infrarossi installato nel suo occhio destro.
In soccorso di Kira intanto giunge Harlock e la ragazza, recuperate le forze, nonostante la ferita insieme al capitano corre da Yama. I due arrivano appena in tempo per salvare il giovane tenuto sotto tiro dal fratello ed è Harlock a fermare Ezra sparandogli alla schiena. Kira immediatamente si precipita da Yama mentre il capitano, scoperti i piani della Gaia Sanction proprio grazie ad Ezra, ordina a Mime l'apertura del motore Dark Matter, così da far fuoriuscire la materia oscura per poter fronteggiare il Jovian Blaster.
"Harlock... sei sicuro, vero?" chiede l'aliena prima di adempiere al compito affidatole.
"Mi dispiace Mime... A te non..." risponde con velata malinconia il capitano.
"Non mi importa più. Nemmeno io mi sento triste... perché ho capito che estinguersi, nascere, tutto ciò che si connette all'eternità è vita."
Harlock dà il comando definitivo:
"Motore a Dark Matter: apertura.".
E Mime, fluttuando leggera nell'aria, si dissolve in una cascata di scintille di luce, mentre la materia oscura avvolge completamente la nave pirata che si fa incontro al potente fascio luminoso emesso dal Jovian Blaster.
L'onda d'urto del raggio proveniente da Giove scaraventa l'Arcadia sulla Terra. Yama inizia a capire il comportamento di Ezra, si rende conto che il suo intervento era mirato a togliere la Terra dalla linea di fuoco e ne ha la conferma quando gli chiede perché abbia speronato l'Arcadia.
"Volevo provare a vedere i fiori di Nami... che belli..." risponde con un fil di voce Ezra, per poi spegnersi con un sorriso tra le braccia del fratello.
Yama raggiunge quindi la plancia insieme a Kira e lei gli rimane accanto anche nel momento in cui lui e Harlock incrociano le armi. Finalmente Yama ha scelto. Sa da che parte stare. E Kira sarà al suo fianco.
Il capitano, detonatore alla mano, minaccia di sciogliere i nodi temporali, per impedire agli esseri umani di tentare un nuovo assalto alla Terra ora che sta per rinascere, e conclude il suo discorso rivolgendo a Yama un provocatorio invito:
"Tutta la Dark Matter è stata gettata all'esterno. Potresti riuscire a uccidermi... Spara."
"Se necessario." risponde il giovane, tenendo la pistola puntata sul capitano "Questo è il mondo che era di Nami, Ezra, e dei genitori di Kira...".
Harlock alla fine abbassa la spada e affida il detonatore delle bombe a vibrazione ai due ragazzi che ha di fronte, spiegando loro che se gli uomini dovessero provare a scatenare una nuova guerra di Come Home qualcuno dovrà sciogliere i nodi temporali. Quindi, sedendosi al posto di comando, chiama a sé Yama e gli dice che finché esisterà la razza umana, nell'universo ci sarà sempre bisogno di un simbolo di libertà e speranza, capitan Harlock dovrà vivere per sempre, perché anche le paure ancestrali sono attimi che si ripetono nel tempo...
E mentre l'equipaggio dell'Arcadia si riprende dal duro scontro col nemico e Mime riappare in plancia rigenerata dal potere della Dark Matter, Yama si mette al timone affiancato da Kira, pronto ora ad accogliere il compito che Harlock gli ha affidato.
… La vita continua, si ripete, evolve, ma gli esseri umani non cambieranno mai. Perché allora quell'uomo, quell'uomo, vuole ostinatamente andare ancora avanti? Semplicemente perché c'è sempre bisogno di qualcosa in cui credere e per cui lottare. Questo significa essere uomini, questo significa essere liberi...

 

 

NOTE DELLE AUTRICI


MARTA E CINZIA: Tanto per cominciare un grazie a tutti quelli che si sono soffermati a leggere la nostra storia ed a guardare i nostri disegni
MARTA: Qui si conclude la parte dedicata alla riscrittura del film di Shinji Aramaki e Harutoshi Fukui, e mi pare dovuto precisare che anche in questo pezzo ci sono citazioni precise tratte dalla pellicola. Da ora in poi preparatevi ad una serie di colpi di scena e vicende inedite che metteranno a dura prova Harlock e tutta la sua ciurma. Gente che va, gente che viene, nuovi personaggi e vecchie conoscenze riemerse dal passato... Insomma, annoiarsi sarà impossibile.
CINZIA: Chi di voi non ha mai visto in un film di fantascienza uno di quegli aggeggi che proiettano messaggi sotto forma di ologrammi? Chi di voi ha mai sentito dare un nome a questi strani marchingegni? (A parte il conosciutissimo R2D2 - C1P8 nella versione italiana - di Guerre Stellari). Se un nome esiste, noi non lo sapevamo, e visto che nominare ogni volta "dispositivo di messaggio olografico" sarebbe stata un po' lunga...e una seccatura...mi sono inventata la sigla "D.M.O.". Risbucherà fuori anche più avanti...
MARTA E CINZIA: Inanto vi salutiamo e vi lasciamo i link per i nostri disegni

KEY E KIRA
http://mc2a.altervista.org/alterpages/dscf3408-1.jpg#gallery
MIME
http://mc2a.altervista.org/alterpages/dscf3410-1.jpg#gallery
EZRA
http://mc2a.altervista.org/alterpages/dscf3412-1.jpg#gallery

   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Capitan Harlock / Vai alla pagina dell'autore: Arvati77