Metodo
Scientifico
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Fase uno: contatto con gli occhi.
Quel che amore tracciò in silenzio, accoglilo,
che udir con gli occhi è finezza
d'amore.
William Shakespeare
Sembra proprio che i cattivi siano scappati da Starling
City stasera. Oliver è da un’ora che si allena, Diggle non ho
idea di dove sia. Siamo solo lui ed io nell’Arrow Cave. Sto aggiornando il
sistema operativo dei computer. Il lavoro più noioso che ci sia per un esperto
informatico. Non devi fare altro che avviare il file, attendere il suo
completamento, riavviare il sistema e poi riprendere da capo. Pura noia.
Mi giro con la sedia. Accavallo le gambe e mi sistemo meglio contro lo schienale.
Lascio vagare lo sguardo su Oliver. Osservo come ipnotizzata i suoi movimenti.
Sono precisi, come se seguisse una linea immaginaria di un percorso solo a lui noto. Lo sguardo scivola dal braccio al bicipite teso,
fino alla clavicola. La vena del collo che pulsa per lo sforzo è affascinante.
La mascella rigida, digrigna i denti. Il peso che sta
sollevando deve essere davvero pesante. Ed eccoli lì, i suoi occhi di quel
colore strano. Lo sguardo concentrato, sempre dietro a quegli ordini immaginari
che s’impone nell’allenamento.
Mi ritrovo a inclinare la testa, la penna in bocca mentre la mordicchio,
scivolo sulla schiena. Oliver si è voltato e mi sta dando le spalle. Peccato.
Mi piace osservare il suo viso, ha talmente tante sfaccettature che ogni volta
ne scopro una nuova.
Aspetta, non è per caso che si è accorto che lo sto fissando e si è voltato
per l’imbarazzo? Ora non esagerare, Felicity.
Inspiro profondamente. Stiracchio leggermente il collo indolenzito e
proseguo nella mia esplorazione. Percorro la colonna vertebrale. I muscoli tesi e quel leggero fianco rilassato. Freno
l’istinto di allungare la mano per sfiorarglielo. E poi… Oh Dio! Oliver si
piega in avanti per afferrare il peso da sollevare.
Mi volto immediatamente con la sedia, salvata dal bip del computer.
Che caldo! La guancia scotta al contatto con la mano gelata.
Questo non significa niente. Niente. Mi ha solo colto alla sprovvista!
Non è un dato rilevante per l’esperimento. Ora mi volto, e provo che non
significa niente. Chiudo gli occhi e inspiro profondamente. Uno slancio con il
piede e la sedia si gira e …
- Oliver!
Esatto sono io. Ma che le prende oggi? Incrocio
le braccia al petto e la osservo.
- Tutto bene? – Mi sembra così strana.
- Certo! Mi annoio un sacco quando devo aggiornare il sistema operativo,
ma allo stesso tempo, se non lo faccio, mi sento una brutta persona. È come se
privassi i computer della loro anima perfetta.
Ed eccolo di nuovo. Occhi negli occhi. Non
molla mai la presa. Negli ultimi giorni sembra che stiamo facendo a gara a chi distoglie
per primo lo sguardo. Sarà.
- Serata tranquilla. – Mi avvicino alla teca e afferro l’arco.
Felicity m’imita, prende in mano una freccia che poco dopo mi porge e… di nuovo
i suoi occhi su di me.
Sono così intensi ma allo stesso tempo non ho la minima idea di cosa le stia passando per la testa.
Da dove viene tutta questa vivacità?
- Scusami, - E infine cede. Abbassa lo sguardo, ma ho come la netta
sensazione che sia stata una resa volontaria. Mi sembra perfino di scorgere un
sorrisetto soddisfatto sulle sue labbra, quando lascia la freccia.
La finestra virtuale del telegiornale si apre all’improvviso e ci avvisa
dell’ennesima aggressione da parte di una banda d’esaltati a The Glades.
- Fai attenzione, - Invece di concentrarsi sulla schermata, questa volta
Felicity mi osserva. Ma che succede?
- Tutto bene?
- No. – Non ci capisco più niente. Inclino il capo verso destra e
la osservo, ma credo che sul mio viso si legga bene la mia confusione. - È
solo… mi ero abituata a questa calma.
Sbaglio, o quello che vedo nei suoi occhi è una punta di tristezza?
- Ehi, - Mi viene voglia di carezzarle la guancia, ma non lo faccio.
– Troppa tranquillità fa male, ogni tanto ci vuole un po' di esercizio
fisico vero. – Sorrido divertito mentre finisco di indossare la giacca
del costume.
- Preferisco un altro tipo di esercizio fisico.
Mi volto di scatto verso di lei. È in piedi, appoggiata
alla scrivania e mi guarda.
Scusa? Sta intendendo quello che penso? No, non può essere. Abbasso le
palpebre brevemente, le sue frasi ingenue a doppio senso iniziano a destabilizzarmi.
Ritorno su di lei. Che c’è? Mi viene voglia di chiederle ma non lo
faccio. Esito un attimo, poi lentamente mi avvicino a Felicity.
- Torno tra poco, in ogni caso, sai dove
trovarmi.
Ed eccola lì, la scintilla di soddisfazione nei suoi occhi.
Concentrati, Oliver! Sfilo la freccia, tendo l'arco, punto al bersaglio.
È questione di pochi secondi: l'esplosione fa piombare il mondo circostante in
pochi istanti di caos, per poi essere sostituito dalla quiete del silenzio.
Oliver... Il tono della voce
di Felicity ha una leggera inflessione preoccupata. Oliver... sussurra
appena il mio nome. Sorrido in automatico, non so spiegarmelo, ma ogni volta
provo un certo piacere nel constatare la
preoccupazione di Felicity nei miei confronti.
- Sto bene. - Ti aspetto. E quelle due parole dette in quel modo
sincero mi fanno aumentare la voglia di tornare subito all'Arrow Cave e
rivedere i suoi occhi.
Finalmente è tornato. Anche questa volta è andato tutto bene. Respiro
normalmente. Faccio scivolare lo sguardo su di lui per
controllare che realmente sia così e che non abbia graffi o, peggio, ferite.
Quando arrivo ai suoi occhi incontro il suo sguardo che mi osserva.
Sorrido in automatico.
Oliver fa qualche passo verso di me, si lascia andare anche lui,
sorride, ed io lo faccio più apertamente. Esperimento uno: riuscito.
- Andiamo a letto?
Ditemi che non l'ho detto veramente, ma
dall'espressione sconcertata che c'è sul suo viso, deduco che l'ho fatto.
- Nel senso che ora possiamo spassarcela... - Oh, mai stai zitta. Smetto
di gesticolare all'istante e m’incateno ai suoi occhi che hanno assunto un
colore più definito, più intenso.
- Lascia stare, sono stanca e il mio cervello non ha più filtro ormai.
Peggio di così non può andare. Gli do le spalle, afferro la borsa e poi
mi volto nuovamente verso di lui. Lo osservo attentamente, curiosa di scoprire
se i suoi occhi hanno ancora quel colore che ho scorto prima. No, sono tornati
alla normalità.
- Buonanotte, - Oliver mi precede mettendo fine alla nostra gara di
sguardi.
- Notte. - Sussurro appena e batto in ritirata.
Ormai è un'ora che sono nel mio letto e fisso il soffitto. E dopo questa
settimana di analisi posso affermare con assoluta certezza che la prima fase è
andata a buon fine, e l'esito è sempre lo stesso.
Io. Non. Sono. Innamorata. Di.
Oliver. Queen.
Con questa consapevolezza, e soddisfatta di me stessa, sistemo meglio il
cuscino e mi avvio per il mondo dei sogni.
- Oliver... - Sento a stento la mia voce, ma ormai è solo il subconscio
che parla.
Continua...
Angoletto di Lights
Permettetemi un piccolo commento: ahahhahahahahaha
Felicity mi farà morire soffocata.
L’esperimento è iniziato. Questa è sola la prima fase e ne vedremo delle
belle, ahahahhahaha
Bene *riprende ossigeno* grazie a tutti-tuttissimi.
Un abbraccio stretto-strettoloso a quelle
sante che mi sopportano in antemprima: Vannagio e Jabree.
Ci si rilegge lunedì prossimo ;)