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Autore: Amhal    19/05/2014    1 recensioni
E rimarrò nuovamente da solo, con la mia furia, la quale sarà per sempre mia amica e alleata. E viaggeremo insieme, spostandoci da un'epoca all'altra, uomo ed entità conviventi.
Alla fine le uniche cose che non perderemo mai siamo noi stessi e le nostre emozioni, anche se negative son fedeli ugualmente.
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Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Odio. Rancore. Frustrazione. Sentimenti molto simili che caratterizzano il mio stato d'animo. Da quando accadde quell'episodio mi sento diverso. Sento dentro di me una voglia di uccidere e di sangue immensa. Non penso si possa domare. L'unica soluzione credo sia l'accondiscendenza, assecondarla e trasformarla in un'amica fidata.



Flashback
"Quello strano ragazzino emarginato da tutti, che coltiva hobbies così strani, così diverso dagli altri, liberi e spensierati. Quando usciva di casa, diceva ai suoi genitori che frequentava i ragazzini del quartiere, andava all'oratorio o faceva cose da "ragazzino normale". Ma lui sapeva di essere diverso, di non avere interessi in comune con gli altri ragazzini, che non era visto di buon occhio,il ragazzino sempre evitato perché non è come te.

Questo ragazzino, Aki si chiamava, si dice abbia ucciso il fratello per poi fuggire senza lasciare traccia. Il piccolo è stato trovato dissanguato nella sua stanza
."



Era vero. Uccisi mio fratello per il piacere di farlo, per appagare la mia voglia di sangue. Alla fine non m'importava niente di quella famiglia che mi ripudiava costantemente, mi faceva sentire una nullità. Per lo più erano i miei genitori, ma per loro aveva pagato il loro figlio prediletto, amato più di qualsiasi altra cosa. Da quando era arrivato lui, io non esistevo più. Non che fossi tanto preso in considerazione prima della sua nascita, ma adesso si era raggiunto il limite. Ero così invisibile che a tavola se non facevo notare la mia presenza non mi davano da mangiare.

Dopo l'accaduto scomparvi, cambiai il mio nome in "Kageshi", figlio delle ombre, perché forse è questo che sono. Il figlio delle ombre. O meglio, il principe.

Forse è questo a cui sono destinato. Vagare nell'oscurità per la vita, seminando morte e distruzione. Destinato a non avere identità, non vivendo una vita normale, continuando ad appagare questa voglia di morte che diventa ogni giorno più soffocante.

Ma un giorno avrò ciò che mi spetta.

Il mondo sarà ai miei piedi.

La gente non vorrà avere a che fare con me, dopo che sono venuti a conoscenza della mia vera natura. Neanche la gente che mi cerca per compiere qualche vendetta personale, perché questo diventai, un mercenario.

E rimarrò solo, di nuovo. Ma alla fine c'è sempre lei che non mi lascerà mai, la furia. Un'entità astratta, una mia alleata, che non mi tradirà mai.

E sarò di nuovo un uomo senza nome, senza casa, senza tempo.

Che vaga per l'oscurità, evitando la luce, evitare di essere scoperti e le minacce saranno cibo per la mia sete di sangue
  
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