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Autore: Sarah_Milka_    20/05/2014    1 recensioni
Da lontano il ragazzo li guardava increduli, lui era steso nel letto, con tutti quei fili attaccati al corpo e altri due che lo aiutavano a respirare.
"Mamma, non piangere, sono qui!"
Passò la mano davanti al viso del padre, ormai sull'orlo del pianto, cercò di abbracciare le sorelle con gli occhi rossi e le lacrime sul viso.
Ma niente, nessuno lo sentiva, nessuno lo vedeva, lui ora era solo un fantasma.
Da lontano vide una luce, nessuno sembrò notarla, ma per lui era accecante.
"Vieni ragazzo, non aver paura."
"C-chi sei?"
Chiese allarmato e con un po' di tremolio nella voce.
Una figura apparve sotto quella luce, un ragazzo con un accenno di barba e i capelli raccolti in un ciuffo castano rivolto all'insù gli sorrideva allegramente.
"Sono il tuo angelo custode."
"Il-il mio angelo custode?"
"Si, sono qui per aiutarti, vuoi tornare dalla tua famiglia, vero?"
"C-certo che voglio tornare da loro, ma non so come..."
"Fidati di me!"
L'angelo gli porse la mano e il ragazzo gliela strinse con più sicurezza di quanto si aspettava e, dopo aver guardato un'ultima volta i visi pieni di tristezza della famiglia, sparirono...
Genere: Drammatico, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: Movieverse, Otherverse | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Era passato un mese dall'incidente, ormai la mia routine era andare e venire dall'ospedale per cercare la ragazza di cui mi ha parlato Liam.
Ha detto che lei avrebbe potuto aiutarmi in qualche modo, ma ancora non riuscivo a capire come.
Giravo per i corridoi affollati della scuola che frequentavo prima dell'incidente, vedevo i volti felici dei ragazzi dell'ultimo anno e quelli impauriti del primo, vedevo quelli che cercavano di non attirare attenzione e di quelli con la testa nell'armadietto cercando, probabilmente, il libro per la lezione successiva.
Il vociare era forte, tanto da procurarmi un mal di testa quasi impressionante, o forse era perchè non ero del tutto morto e potevo avvertire ancora le fitte che avvertiva il mio corpo.
Continuavo a guardarmi intorno ma nessuna sembrava ricordare la descrizione fatta dettagliatamente da Liam.
La campanella trillò nuovamente facendo correre tutti gli alunni nelle proprie classi, e pensare che anche io ora potrei essere ancora qui, con l'ansia per le interrogazioni e la voglia che le ore passino in fretta, invece mi ritrovo ancorato in un corpo del tutto invisibile a occhio umano e con la disperata paura di non riuscire a trovare quella ragazza.
Dei passi attirarono la mia attenzione, due figure correvano con una cartella in spalle e dei libri tra le braccia.
"Muoviti Niall!"
"Un secondo!"
"Lo sapevo che dovevo venire a scuola con Zayn, lo sapevo che non dovevo lasciarti il tempo di fare colazione!"
Li guardai attentamente, lei portava i capelli sciolti sulle spalle, erano dritti come spaghetti, erano di un castano chiaro, quasi vicino al miele.
Mi avvicinai di più osservando il suo sorriso luminoso e allegro farsi spazio sulle labbra piccole e rosee.
Gli occhi erano di un verde limpido, simile a quello dei prati.
Era lei.
Ne sono sicuro.
Il ragazzo era un po' più dietro di lei, portava i capelli biondi con un evidente segno di ricrescita castana raccolti in una sottospecie di cresta, gli occhi celesti sprizzavano allegria e vivacità come il sorriso trattenuto tra le labbra fini e pallide.
"Apri tu la porta."
Disse lui in ansia.
"Ok, ma qualsiasi cosa accada sappi che scaricherò la mia ira su di te, dopo."
Niall, da come ho capito si chiama così, deglutì rumorosamente e sospirò aprendo poi la porta.
" Horan, McCurdy, vi sembra questa l'ora?!"
"Ci scusi professoressa."
I due sforzarono un sorriso per poi sedersi al consenso della donna.
Ora che l'ho trovata devo dirlo a Liam.
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Rientrai in ospedale, nella camera dove era situato il mio corpo.
La mia famiglia era ancora lì, a volte mio padre era costretto a prendere mia madre con la forza per portarla via e farla riposare.
Ancora non poteva credere che il suo primo e unico figlio maschio stesse in quel letto senza dare segni di vita.
"Ti prego mamma, vai a casa, devi riposare e di sicuro Louis non sarebbe felice di vederti in questo stato."
"Oh Willow, e se si sveglia mentre io non ci sono? Se gli succedesse qualcosa mentre io sono lontana?!"
"Mamma, guardami."
Willow prese il viso di nostra madre tra le sue mani e la costrinse a guardarla nei sui occhi blu mare.
"Louis starà bene, se fai così lo farai solo sentire in colpa."
Mia madre sospirò guardandomi di nuovo.
"Starò io con lui."
Lei annuì a Willow per uscire dalla stanza accompagnata da mio padre, Willow si lasciò cadere sulla sedia e tirò un sospiro.
Mi affiancai a lei e osservai il suo viso, non aveva una bella cera.
Gli occhi solitamente ricchi di una luce accesa ora erano privi di tutto, il loro colore era ormai velato da uno strato di lacrime.
"Louis, so che mi senti."
Trattenne un singhiozzo.
"Perchè non ti decidi ad aprire quei tuoi splendidi occhi color ghiaccio?"
Sospirò guardando verso la finestra lasciata semi aperta.
"Sai, manchi a tutti. Manchi a me, a mamma, a papà e anche a Julie. Scusala se non viene a trovarti, ma sai com'è, no? Tenta di nascondere la sua debolezza, ma il fatto è che ha paura di vederti su questo letto. Ha paura che questa sia l'ultima volta che potrebbe vederti, e lei vuole che la tua immagine sia diversa. Ma tanto tu non te ne andrai, vero? Rimarrai qui con noi ancora per molto.
Continueremo a vederti in quel campo di calcio a impartire ordini a quel pallone e mandarlo in rete. Continuerai a prenderti gioco di me e di Julie mentre guardiamo uno di quei film sdolcinati e piangiamo come due stupide. Vero Louis?"
"Non posso mantenere questa promessa Willow."
Sussurrai affranto dalle splendide parole di mia sorella.
Lei non sa quanto vorrei poter tornare a quella sera e evitare di uscire.
Lei non lo sa.
Cercai di riprendermi e sussurrai il nome di Liam che in men che non si dica di presentò al mio fianco poggiandomi una mano sulla spalla e porgendomi un sorriso.
"Ho sentito tutto."
Disse scompigliandomi i capelli.
"Vorrei poterle dire che andrà tutto bene, che sono qui, ma non voglio mentirle perchè non so neanche io come andranno realmente le cose."
Lui annuì e si schiarì la voce.
"Comunque, l'hai trovata?"
"Si, l'ho trovata."
"Perfetto, domani andremo a parlarle."
Annuìì lasciandomi cadere in ginocchio vicino a mia sorella.
"Willow, ti giuro che tutto questo dolore finirà, che tu e Julie tornerete a essere delle semplici ragazzine. E' una promessa."


 
Ecco il primo capitolo, inizio con il dire che non sono brava a scrivere e che alcune frasi potrebbero sembrare confusionarie e banali, ma infondo si può migliarare, no?
Bene, spero che almeno qualche parte sia di vostro gradimento e che qualcuno con un gran cuore possa provarla a leggere.
Baci Sarah :*













  
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