21/05/2014
1 recensioniGrazie a tutti quelli che seguono questa FF, vi adoro!
Buona lettura ♥
Qualsiasi parte del mio corpo faceva male, ero tutta indolenzita.
Mi sforzai di aprire gli occhi, mi ci volle uno sforzo enorme, erano pesantissimi.
Quando misi a fuoco, notai che mi trovavo in una stanza bianca, con dei macchinari intorno a me.
Ero in ospedale.
Mossi con fatica il braccio e vidi che Joe stava dormendo nella sedia accanto, con la testa sul letto.
Appena cercai di muovermi lui si svegliò e mi sorrise.
-Ehy, ti sei svegliata. Mi hai spaventato, sai? –
-Che è successo? Come mai mi trovo qui? – Chiesi spaesata.
-Eri con me, nella mia camera dell’albergo e ad un certo punto sei svenuta. Non sapevo che ti prendeva e quindi ti ho portata qui. –
-Ah. – Riuscì a dire.
Lui continuò a parlare.
-Mi hanno spiegato che hai perso i sensi perché sei troppo debole e magra, hai avuto un calo di zuccheri. –
-Mi… Mi dispiace. – Dissi tristemente.
Si alzò dalla sedia e fece cenno di spostarmi un po’ per fargli posto accanto a me.
Mi accarezzò il viso.
-Piccola, odio vederti in queste condizioni. E odio ancora di più me stesso per averti ridotta così, è stata colpa mia. Mi dispiace. –
-Non fa niente, ora sei qui. E mi rimetterò in forze per te, promesso. –
-Spero tu possa riprenderti al più presto, una piuma pesa più di te. –
Risi.
-Amo rivedere il tuo sorriso. Mi sei mancata così tanto, non ti lacerò più. –
Lo strinsi a me più che potevo.
Entrò un infermiera e Joe si dovette spostare per permetterle di farmi dei controlli.
-Ora è meglio se riposi, lui ci sarà al tuo risveglio, okay? Anche lui vorrà riposarsi. – Disse l’infermiera.
La guardai, poi spostai lo sguardo verso Joe con gli occhi tristi, non volevo se ne andasse.
-No, rimango qui. La lascerò dormire quanto vuole, ma non mi faccia andare via, la prego. – Disse lui.
Lei vide gli occhi imploranti di entrambi e malgrado non potesse, disse a Joe che poteva restare.
Uscì e ci mettemmo nella posizione di prima.
Mi addormentai di lì a poco.
La mattina seguente mi svegliai perché un dottore entrò nella stanza.
Guardò malamente Joe ma poi sorrise.
-Buongiorno Haley, sono il Dottor Robinson e ti aiuterò a rimetterti in forma e a riacquistare peso. Dovrai rimanere ricoverata per qualche settimana, ma non preoccuparti, sei in buone mani. –
Sembrava un uomo sui trent’anni, pensai che fosse abbastanza giovane per essere un dottore.
Era moro, con una pelle olivastra e aveva due occhi scurissimi, abbastanza alto e portava il solito camice bianco da dottori.
Sembrava simpatico e disponibile, speravo di trovarmi bene con lui.
-Grazie, dottore. Mi impegnerò al massimo con le sue cure e starò meglio. – Risposi.
Sorrise.
Si rivolse a Joe.
-Potrai stare con lei, mi hanno detto che siete molto affiatati e che non volete saperne di staccarvi, quindi strapperò qualche regola per voi. – Gli fece l’occhiolino.
Ridemmo tutti e tre.
Sfogliò la mia cartella clinica e poi uscì, dicendo che sarebbe passato nel pomeriggio.
-Sembra simpatico, no? E molto disponibile nell’aiutarti. – Disse Joe.
-Si, certo! Ed è anche molto, molto carino per essere un dottore! – Scherzai e lui mi fulminò con gli occhi.
-Ma mai carino quanto te! –
-Già meglio Anderson. – Disse ridendo.
Passammo qualche ora a coccolarci, baciarci e parlare.
Come se fosse tutto normale.
-Posso chiederti una cosa? – Dissi ad un certo punto.
-Certo, che c’è? –
-Secondo te, Chris verrà mai preso dalla polizia? –
Volevo che quella storia finisse una volta per tutte.
-Lo spero proprio. Loro sanno chi è e che cos’ha fatto a te ora. Lo prenderanno presto, vedrai. – Mi rassicurò.
-Non voglio rivederlo ancora. –
-Non succederà, sei al sicuro adesso e non ti si avvicinerà più, te lo prometto. –
Annuii.
In quel momento rientrò il Dottor Robinson.
-Devo somministrarti un farmaco per iniziare le tue cure. Tranquilla, ti farà solo rilassare un po’, sei troppo tesa e questo non ti fa bene. – Spiegò.
-D’accordo. –
Joe mi strinse la mano per darmi coraggio, anche se era una cosa da niente, mi dava sicurezza.
Sarebbero state delle dure settimane, ma con il suo aiuto ce l’avrei fatta e finalmente avremmo potuto essere di nuovo felici.
Non chiedevo altro.