Ed eccoci qui...siamo arrivati alla fine di questa storia.
Forse ora vi starete domandando quale razza di megalomane dedica un intero capitolo ai ringraziamenti. In verità sono semplicemente una che ha ben radicato il senso di gratitudine. E poi, finire una storia con 29 capitoli non mi piaceva proprio.
Questa è stata la mia prima storia, la prima che ho cndiviso con altre persone. Mi è entrata dentro e ho messo tutta me stessa in ogni riga, ogni personaggio, ogni punto e virgola (spesso la punteggiatura l'ho messa a caso ma non sono Dante.) A proposito di Dante, credo di dover ringraziare anche lui, che mi ha fatta innamorare della sua Divina Commedia all'età di sedici anni e che ancora oggi non smette mai di emozionarmi.
Ringrazio il mio alter-ego Kòre Dolohov che mi ha permesso di dare vita alla persona che vorrei essere.
Ed ora ringrazio voi, i lettori che si sono prestati a seguire questa piccola storiella senza pretese. Vorrei ringraziarvi uno e baciarvi i piedi ma visto che viviamo nel magico mondo della tecnologia, immaginate me che bacio lo schermo!
Grazie, davvero tantissimo!
Un ringraziamento in particolare va a tutti coloro che hanno lasciato un segno del loro passaggio con una recensione. Grazie a loro ho potuto constatare concretamente che vi eravate affezionati ai personaggi, che la storia piaceva e mi avete stimolata ad andare avanti.
Ringrazio in particolare Cindernella che non ha mai mancato un appuntamento con la mia storia, minacciandomi spesso e volentieri per velocizzarmi!
Niente,...direi che ho detto tutto. Vi lascio con una citazione che per me è un mantra e, soprattutto, alla lettura dell'ultimo capitolo.
"Bisogna esser sempre ubriachi. Tutto sta in questo: è l'unico problema. Per non sentire l'orribile fardello del Tempo che rompe le vostre spalle e vi inclina verso la terra, bisogna che vi ubriachiate senza tregua.
Ma di che? Di vino, di poesia o di virtù, a piacer vostro, ma ubriacatevi.
E se qualche volta, sui gradini d'un palazzo, sull'erba verde d'un fossato, nella mesta solitudine della vostra camera vi risvegliate con l'ubriachezza già diminuita o scomparsa, domandate al vento, all'onda, alla stella, all'uccello, all'orologio, a tutto ciò che fugge, a tutto ciò che geme, a tutto ciò che ruota, a tutto ciò che canta, a tutto ciò che parla, domandate che ora è; e il vento, l'onda, la stella, l'uccello, l'orologio, vi risponderanno: "È l'ora di ubriacarsi! Per non esser gli schiavi martirizzati del Tempo, ubriacatevi; ubriacatevi senza smettere! Di vino, di poesia o di virtù, a piacer vostro."
C.BAUDELAIRE
UN SALUTO DA UNA BABBANA QUALUNQUE.