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Autore: xzaynsfreehugs    21/05/2014    2 recensioni
E' una storia ambientata sui personaggi protagonisti che saranno:Zayn Malik, Veronica (Ronnie) Tomlinson e Louis.
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«Mi ha stretto fra le braccia e mi ha baciato la fronte.
A quel punto ho pensato:'Stavolta o mi salva o mi uccide definitivamente.' »
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«Lou, lei era come la luna..
Una parte di lei era sempre nascosta.»
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«Mi dispiace caro mio:non si salva chi non vuole essere salvato.»
«E questo che significa?!?»
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«Piantala!Ognuno segue quello che vuole, segue il proprio sogno.Non si può, piantala.»
«Pensavo che noi fossimo uguali, e invece mi sbagliavo.Mi sono solo illusa.»
«Dovrebbe ostacolarci?Non si completa mica un puzzle con pezzi uguali, cara mia.»
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«Ti dico solo una cosa.
Abbi cura di splendere.»
|Una travolgente storia che vi lascerà a bocca aperta, vi consiglio vivamente di leggerla e di farne parte solo con il pensiero.|
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1- "LA SALA" Ero sull'orlo di quel ponte alto forse una sessantina di metri, pronta finalmente a porre fine a quell'insensata vita che svolgevo da ormai diciassette anni:non ne potevo più, avevo bisogno di evadere.

«Ronnie, Ronnie, non azzardarti!», quelle che furono le urla di mia madre venuta a sapere di questo mio gesto che avrebbe avuto molto effetto su di lei, ma non importava di certo a me.
Ero pront
a ancora a mettere il piede destro all'aria, verso il basso, ma replicò:«Ronnie Tomlinson, per l'amor del cielo, pensaci!Hai una splendida famiglia, noi ti vogliamo bene.Sei una bellissima ragazza e fai invidia al mondo, ti prego rifletti !» mentre continuò a dire le solite cose, iniziava ad avvicinarsi a passo lento, docile ma decisa.

«Sai che chiamo la polizia se non mi dai retta, quindi allunga la mano e tirati fuori da questa orrenda situazione!» continuò a replicare con ormai le lacrime agli occhi mentre io ero ferma e decisa ad intraprendere ciò che stavo per fare.

«Non mi resta altra scelta..»finì sfinita con le parole che le uscivano a malapena dalla bocca, mentre subito dopo la polizia venne senza scrupoli, e, con la forza mi trascinò alla macchina:«Ecco!Sei contenta?!», dissi arrabbiata verso di lei.

«Certo che sì.»finì con un espressione sul suo viso come di sollievo.

E così muti, mi trascinarono alla centrale, dove mi aspettava uno psicologo alquanto accettabile.
Iniziò a farneticare e, ma io non avevo ne testa e ne cuore per ascoltarlo, così mi fece cenno di stare attenta e lo obbedii

«Il perché del tuo gesto, raccontami perché volevi suicidarti.
Avere manie suicide non è affatto bello, sai cosa succede se lo fai?
»disse accavallando la gamba destra con la sinistra mentre il suo sguardo penetrava indistinto nel mio.

«Certo che lo so.Era infatti 'morire' il mio intento.»dissi seria.

«Perché vuoi mettere fine alla tua vita?»chiese con tantissima calma, mentre abbassò lo sguardo sul foglio che stava per compilare, così, non avendo più gli occhi puntati su di me come dei riflettori, iniziai a parlare.

«Perché?Perché mi odio.
Odio semplicemente la mia vita e odio tutto quello che mi circonda, soprattutto le persone.
»acclamai esausta.

«Hai mai avuto una storia d'amore con qualche ragazzo?»intraprese fermo.

«E questo cosa centra?»chiesi disorientata.

«Potrebbe essere che odi te stessa fino ad indurti al suicidio per un ragazzo, chi lo sa mai.» terminò e inizio dinuovo a guardarmi.

«Sta scherzando?Non sono così stupida da suicidarmi per un ragazzo, e poi, mi scusi, chi mai lo farebbe!»esclamai sicura di quello che avevo affermato.

«Di casi ci sono stati tanti.
E poi, è la prima volta che cerchi di morire?
»

«No.
Sarà stata forse la decima o undicesima, che, ovviamente, sono state fermate tutte da mia madre.
» sbottai.

«Mi sembra ovvio.»affermò convinto.

«Per me no.»sorrisi insoddisfatta.

«Hai mai fatto altro oltre a cercare di gettarti da un ponte o precipizio?»

«Sì, in passato ero autolesionista, ma oltre al dolore, non procurava nessun tipo di fine, così ho smesso, e ho passato alle maniere forti.»

«Forse perché hai qualche problema psicologico?»

«Uhm, sì.
Ho crisi la maggior parte delle volte, e ho bisogno di non averle più, e soprattutto ansia.
»

«Sai che tutte queste cose ti accadono solo perché fremi dalla voglia di auto-ucciderti?»

«No, non lo sapevo.
Ma comunque continuerò a farlo.
»dissi guardando la suola della scarpa sinistra che era sul mio ginocchio destro.

Non mi fece cenno di nulla e rimase in silenzio mentre l'inchiostro della penna aderiva con decisione sul foglio che stava continuando a compilare.

«Puoi andare.» quelle furono le ultime sue parole.

Così feci, e notai dalla finestra che egli parlava con un'espressione molto cattiva in viso con il maresciallo.
Dopo circa quindici minuti, mia madre venne a prendermi e stranamente non mi chiese nulla di quell'interrogatorio svolto appena prima, fu muta per tutto il viaggio e non sapevo nemmeno dove ci stessimo dirigendo, finché arrivammo ad una struttura simile ad una grande chiesa.
«Ma dove siamo?E perché siamo qui?!»chiesi impertinente.

Non ebbi nessuna risposta concreta, ma solo un «Vai.» e mi diede uno spintone verso una sala ne enorme ne piccola, ma delle giuste misure.
C'erano dei ragazzi e delle ragazze messe in cerchio fra di loro su delle sedie di legno, ed un ragazzo forse sulla trentina che li ascoltava e parlava quando era necessario.
Rimasi lì ferma, credo, per circa due minuti, ed egli chiese:«Ti va di sederti con noi?» con aria gentile e pacata.
Senza esitare mi sedetti di fianco una ragazza quanto me e, dalle braccia scoperte e dei tagli che aveva sui polsi, capii che anch'essa era autolesionista.
Ora stavo forse mettendo a fuoco la situazione, quella gran donna di mia madre mi aveva portato in un centro di riabilitazione perché voleva curarmi.
Ero incazzata nera già con il mondo, poi si aggiungeva pure lei.

«Piacere, sono Mike.
Faccio parte di questa associazione per aiutare i ragazzi e le ragazze come te.
Tu chi sei?
»chiese quel ragazzo.

«Uhm, salve a tutti, mi chiamo Veronica, però voi potete chiamarmi Ronnie, molto meglio se lo fate.» e sorrisi.

«Bene Ronnie, perché sei qui?»chiese Mike.

«In realtà mi ci ha portato mia madre, però poi ho capito il perché.
Il suo problema è che non le va giù il fatto che io abbia istinti suicidi di continuo ed ogni volta mi ferma.
»affermai onesta.

«Ti aiuteremo noi ad uscirne viva, non preoccuparti.»

«Io mi preoccupo perché non voglio il vostro aiuto.
Non voglio l'aiuto di nessuno, seriamente.
»


Ci furono alcuni secondi di silenzio, mentre poi un ragazzo si presentò dalla porta.
Mike chiese chi fosse e perché era venuto lì, e lui subito rispose:«Mi chiamo Zayn, sono tossicodipendente, e mi faccio schifo, però amo la droga, è tutta la mia vita.»e si placò stranamente ridendo.

«Bene Zayn..siediti di fronte a Ronnie

Mentre io mi guardavo intorno, vidi Zayn che mi stava fissando.
Non mi curai proprio di ciò per qualche secondo, poi però continuava con intenzione e mi stava asfissiando.

«Cosa guardi?!La vuoi piantare?»

Non rispose subito alla mia domanda perché sicuramente si era fatto di brutto prima di entrare, e poi continuò:«Nient-nte.»disse sospirando fra una pausa e l'altra.

Era come pensavo.

«Quante canne hai fumato prima di venire qui, eh, Zayn?»chiesi con fermezza mentre continuavo a sussurrare per non farmi sentire.

«Solo due..solo due.»affermò indeciso.

Lo chiusi con un'espressione di disgusto, come se poi non ci avevo mai provato pure io a farmi di brutto..

«Allora, ragazzi..
Volete fare qualche domanda a qualcuno per conoscersi?
»chiese Mike mentre si sedette dinuovo sulla sedia di legno.

«Io.»affermò Zayn alzando la mano destra mentre continuava a ridere e sospirare.

«A chi le vorresti porre

«A questa ragazza seduta di fronte a me, a Ronnie..»affermò questa volta deciso mentre continuava a ridacchiare,«Sono un bel ragazzo io, vero?..»sembrava ubriaco...non lo.so, non capivo.

«Sì, credo di sì, ma ora che c'entra?!»chiesi esausta.

«Ma non sei più bella di me..»e finì ridendo più di prima.

«Idiota.»affermai.

«Sei sempre così detestabile?» chiese questa volta sobrio.

«Nemmeno tu sei così tanto simpatico.»sorrisi dura.

«Vedo che qualcuno stia facendo conoscenza..eh?»chiese Mike ingenuo.

«Io me ne vado, mi sento intrappolata.
Ciao a tutti, ci vedremo prossimamente.E non prendetemi per idiota, è solo che mi ci ha portato mia madre.Io qui non ci volevo venire.
» e così feci.
Feci una lenta camminata verso la porta che, poco dopo, vidi Zayn affermare:«Vado anche io.
Ci si vede


Così decisa a passo svelto, mi incamminai verso l'uscita.
Speravo non mi seguisse, non sapevo il perché, non sapevo neppure da quando, ma io quel ragazzo già sentivo di odiarlo dal profondo del cuore.
Le mie aspettative furono mangiate vive dalla realtà della cosa:mi stava seguendo.

Mi girai verso di lui:«Ma di mestiere fai lo stalker?»

«Perché ti viene in mente una cosa del genere?»chiese confuso.

«Perché mi stai seguendo

«Forse perché devo ritornarmene a casa?
Non credo sia difficile da intuire.
» disse spietato.

Già, che domanda idiota.
Sembrava non fosse mai stato così sobrio in vita sua.

«E tu eri quello che doveva fare tanto il macho perché beveva e fumava?Uhm, strano perché ti vedo alquanto sveglio.»

«E quindi?Perché tanto parli e tanto ti interessi di me se poi hai detto che non volevi avere nulla a che fare con me e che ero un'idiota?»chiese con aria da intellettuale, mentre si avvicinava deciso a passo fermo.

Aveva ragione, avevo fatto una domanda più idiota di me e ora non sapevo che rispondere.
Così non risposi e gli feci una smorfia mentre poi continuai a camminare.

Mi seguii fino casa mia per poi arrivare alla sua.

«E tu abiti qui?»chiese con gentilezza.

«Sì..» risposi esausta.

Vedendo la mia espressione in pieno viso rispose:«Vabene, vabene, non ti faccio più domande..» disse ridendo mentre alzava le braccia.

Mi scappò una risata ingenua, mentre lo fissavo, poi però scossi la testa e ritornai alla realtà.

«Ti conosco da nemmeno un'ora ed ho capito che non abbiamo nulla in comune, che strano.
Eppure mi trovo così bene con te.
»
affermò con aria pacata mente fissava le nuvole.

«Abbiamo in comune solo il desiderio di logorarci l'anima.
E poi..non è che voglia sembrare antipatica il primo giorno che mi hai vista, ma ci conosciamo da solo un'ora, come fai a dire che ti ci trovi bene?
» chiesi mentre mi scappò una risata prima nemmeno di finire la domanda.

«Un'ora mi è bastata.
Ma forse hai ragione, mi sono sbagliato, sei un pochino antipatica.
»affermò mentre andava via.

Devo dire di esserci rimasta di merda.

Non feci più caso a quella situazione e entrai in casa mia sperando di non trovarci nessuno.Così varcai la porta e mi trovai subito in cucina.
Non ero sola.
Solo due cose:mio fratello e una ragazza incognita sul tavolo a baciarsi senza ritegno.

«L'avevo detto io che questa famiglia è piena di problemi.» affermai mentre fortunatamente si accorsero di me e finirono di fare quello che stavano facendo.

«Oh, Ronnie, che ci fai qua?!?» chiese sorpresissimo mentre la bocca era coperta da aloni di rossetto.

«Ci vivo?»chiesi ironicamente.

«Io dicevo perché sei qui dato che dovresti essere a scuola.»

«Mi stavo suicidando ancora stamani verso le 5 del mattino, credo.» affermai come se fosse una cosa normalissima per me, infatti lo era.

«Oddio Ronn, e io dov'ero?!»

«A sognare le porcelline che ti saresti sbattuto stanotte, probabilmente.» dissi mentre in quella cucina la situazione per mio fratello si stava facendo alquanto imbarazzante.

«Ah, è così?!»chiese quella ragazza incognita a mio fratello.Era incazzata a bestia.

«Sì, tu sei solo un'altra 'x' da aggiungere alla lista delle sbattute come una frittatina.» la risposi ridendo, cosa che lei non si aspettava minimamente.

«Ronnie!Ma che cazzo ti dice la tua testa?!» era incazzatissimo.

«Sai che eri meno irrascibile quando stavi con Harry?» continuai a metterlo nei guai mentre la ragazza era li a guardare a bocca aperta.

«Davvero ho baciato un gay?!»disse schifata.

«No, no, no!Ronnie stai zitta, per l'amor del cielo!
Amy, Amanda, come ti chiami?Non te ne andare!
» alle sue supplicazioni verso la ragazza, si aggiunsero un 'vaffanculo' ed una porta in faccia, come il solito.

«Grazie mille, davvero.» affermò stanco di me.

«Scusa, ma sembrava omofoba.
Devi essere più realista, ammetti che eri diverso quando frequentavi Harry.
»

«Ronnie, sta zitta!Ma trovati un hobby e non mi rompere le palle, o trovati un ragazzo.»disse mentre si stava sdraiando sul divano a braccia incrociate dietro la nuca.

«Quando tu metteri la testa a posto, lo farò anche io.
Tanto aspetta che la mamma non c'è, e mi suicido.
»

«Piantala di farneticare, stupida

«Louis, questa famiglia fa schifo al mondo.

Vorrei proprio vedere quella di Zayn, visto che ha problemi, come se la cava!Siamo gli unici.

"E questo che c'entra?" chiese Louis confuso.
CONTINUA\ CERCATE DI APPREZZARE QUESTO PRIMO CAPITOLO PERCHE' MI SONO SPRECATA AHAHAHA
  
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