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Autore: roby_lia    21/05/2014    4 recensioni
Lo scoppiettare del fuoco è l’unico rumore che disturba la pace della notte nel rifugio.
Thor tiene lo sguardo fisso, per non perdere neppure un dettaglio di ciò che ha davanti agli occhi.
Le luci delle fiamme creano psichedelici giochi sulla pelle chiara di suo fratello, illuminando per poi nascondere i segni sul suo corpo. Segni che aveva lasciato lui.
Tutto era iniziando in una notte, simile a quella. Erano sul terrazzo delle loro camere quella volta, ma le stelle erano sempre le stesse.
Genere: Angst, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Loki, Thor
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: Incest
Capitoli:
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Secondo capitolo
 
A Loki, Vanaheim sarebbe anche potuta piacere.
Gli piacciono le sue foreste di sempreverdi e le pianure che sembrano senza fine. Gli piace il vento che soffia incostante e sentire il Seiðr pizzicare. Gli piace quella sensazione di potere sotto la pelle.
Sì, potrebbe quasi abituarsi. Quasi.
“Ma non scherziamo, è merito mio se siamo tutti vivi!”
“Ah certo, era perché ci stavi salvando che ti sei bevuto mezzo lago?”
Loki serra gli occhi, cercando di trattenere l’irritazione. Ma soprattutto chiedendosi perché li aveva protetti con la sua magia da quella dannata lucertola sputafuoco, invece che lasciarli felicemente abbrustolire.
Stringe con forza le redini con le mani guantate, prima di far voltare il suo cavallo.
Volstagg sta ancora discutendo animatamente con Fandral, mentre Hogun li fissava divertito appoggiato alla sella.
E in parte a loro, Thor e Sif.  Lui che le sistema il suo mantello rosso sulle spalle e lei che gli sorride provocante mentre si scosta i lunghi capelli biondi.
Loki stringe i denti, mentre uno scomodo groppo gli si forma nello stomaco.
Thor aveva sempre dato a lui il suo mantello rosso, dicendo che la magia l’aveva visibilmente spossato, o che sembrava infreddolito. E se non c’era una buona scusa glielo avvolgeva lo stesso addosso, con il pretesto di festeggiare l’ennesima vittoria e rubargli, nel frattempo, un bacio veloce.
Ma non questa volta.
“Allora, cosa stiamo aspettando?” domanda cercando di trattenere l’acidità.
Da come Thor lo guarda non c’è riuscito particolarmente. Tanto meglio.
Senza aspettare una risposta, sprona il cavallo, per andare nel punto in cui il Bifrost si aprirà e tutta quella pagliacciata potrà finalmente finire.
 
 
 
 
 
Quando la porta del suo studio si apre, la leggera corrente fa ondeggiare la fiamma delle candele.
Loki le osserva, sospira ma ancora non si volta.
Lo sente camminare alle sue spalle, sfogliare con disinteresse uno dei tanti libri impilati con ordine ed infine cedere “Perché stai qua?”
“E dove dovrei essere?”
“Con noi, al banchetto in onore della nostra vittoria sul drago, mi sembra ovvio”
Anche se lo sente avvicinarsi, Loki non fa niente finchè il fratello non tenta d’abbracciarlo.
Non appena sente le sue mani sfiorarlo, gli sfugge alla presa, alzandosi di scatto fingendo di dover sistemare la sua scrivania.
Lo sente sospirare, ma ancora non si volta. Non gliela darà vinta facilmente, non questa volta.
“Che cos’hai Loki?”
“Niente”
“E allora sentiamo, che cos’ho fatto di così imperdonabile da scatenare la tua ira?”
“Non mi conosci per niente se credi che io sia arrabbiato”
“Oh certo, tu non sei arrabbiato, tu sei geloso
Lo lascia avvicinare, questa volta si fa avvolgere dal suo abbraccio ma non appena sente le sue labbra sfiorargli il collo, si volta per spintonarlo via.
Thor ricambia il suo sguardo rabbioso con un accenno di sorriso.
“Se credi che mi faccio scappare l’occasione di stare finalmente soli perché sei arrabbiato, ti sbagli” gli fa notare, incrociando le braccia sull’ampio petto.
“Oh certo, cosa c’è di meglio di una scopata dopo esserti ingozzato? Cos’è, Sif ha esagerato con la birra e non riesce a soddisfarti?”
Thor alza un sopracciglio e Loki vorrebbe tanto prenderlo a pugni.
“Avresti anche tu la pancia piena se mangiassi ogni tanto invece che stare sempre tra i tuoi tomi polverosi. E una bella scopata farà bene anche a te” gli risponde, per poi prenderlo in braccio e portarlo nella camera da letto incurante delle sue proteste
“Thor! Razza d’idiota!!” ringhia Loki, quando viene malamente gettato sul letto. L’altro ride ed è veloce a raggiungerlo, per poi sovrastarlo grazie alla sua forza.
Loki tenta di toglierselo di dosso, ma quando, finalmente, sente le sue labbra contro le proprie, sospira e gli afferra i capelli biondi, tirandolo ancora di più contro di sé.
“Ci abbiamo messo una settimana. Una settimana per dare la caccia ad uno stupido verme sputafuoco. E tutto per colpa di quegli idioti che ti ostini a voler portare con noi! Se tu mi avessi ascoltato, avremmo-“
“Passato una settimana rintanati da qualche parte a fare l’amore per tutto il giorno?- lo interrompe l’altro, mettendosi in ginocchio sul materasso per togliersi la sua casacca rossa- Sarebbe stato bello, lo riconosco, ma qualcuno doveva pur occuparsi di quella lucertola troppo cresciuta, non credi?”
Loki continua a fissarlo corrucciato, ma si lascia togliere la maglia e non si sottrae alle mani che gli cingono i fianchi con forza, né alle labbra che iniziano a baciargli il petto.
Alla fine sospira, lasciandosi cullare da quelle tenerezze che in quell’ultimo periodo erano diventate sempre più rare.
Quando si era reso conto che i segni che lasciava sempre Thor avevano avuto il tempo di sparire dall’ultima volta che erano stati insieme, aveva sentito un improvviso vuoto allo stomaco e un brivido freddo gli aveva fatto attraversato la schiena.
Sentire nuovamente quel calore è rassicurante.
Per questo gli fa alzare il volto e lo bacia con dolcezza, mentre passa le mani tra i suoi capelli biondi. Loki lo sente sorridere contro le proprie labbra, mentre si fa gentilmente spazio tra le sue gambe. Loki risponde al sorriso, poi gli pianta le unghie nelle spalle e graffia.
Thor s’irrigidisce per il dolore, e lui ne approfitta per spingerlo di lato, in modo da invertire le posizioni. 
Sogghigna, vedendo l’altro sbuffare ma portare lo stesso le mani sui suoi fianchi magri.
“Sai, forse dovrei fare anch’io questo gioco. Dopotutto, non sarebbe giusto che solo tu provassi nuove esperienze- dice, mentre segue i muscoli del suo addome con le punte delle dita- Le ragazze sono così facili da conquistare, basta qualche parolina dolce ed un sorriso che ti cadono ai piedi. E i ragazzi, oh con loro è ancora più facile- continua, iniziando a muovere con una lenta cadenza il bacino- con loro basta una sola occhiata, uno sfiorare apparentemente inavvertito che già ti seguirebbe anche in capo al modo”
Thor ringhia, stringendogli i fianchi con più forza in modo che non possa continua il suo movimento provocatorio che lo ha già risvegliato fin troppo, nonostante la costrizione dei pantaloni.
La voce di Loki si fa leggera, mentre lo guarda sollevarsi e sente le sue mani infilarsi nei pantaloni. Poi gli artiglia il bacino con talmente tanta forza da lasciare sicuramente il segno sulla sua pelle chiara e a Loki gli si spezza il respiro.
“Che dici, domani potrei proprio venire ad allenarmi con te nell’arena, no?” lo provoca ancora, mentre Thor lo costringe a tornare disteso sul materasso per poi togliendogli i morbidi pantaloni che indossa. Lo fissa per qualche istante, poi si china, gli morde il collo e Loki ride.
Ma il fiato gli manca ben presto quando Thor decide di mostrargli quanto gli è mancato.
 
 
 
 
La luce ancora incerta che precede l’alba illumina debolmente il viso di suo fratello, mentre la leggera brezza entra dalle finestre lasciate aperte, agitando i tendaggi e facendogli correre un brivido lungo la schiena nuda.
Thor è bello, Loki non l’ha mai potuto negare. Anche in quel momento, con i capelli scompigliati e il viso rilassato dal sonno era bello.
Gli anni che sono passati da quando tutta quella meravigliosa follia è iniziata sono più evidenti su di lui, sui suoi muscoli più scolpiti, sull’accenno di barba che inizia a crescere. A Loki invece non sembra di essere cambiato così tanto. Solo i segni che gli lasciava sulla pelle lo rassicuravano che tutto quello era stato reale e non un semplice sogno malato.
Per questo si è sempre lasciato stringere con fin troppa forza, incurante del dolore ma con la consapevolezza che il piacere non era mai troppo lontano.
E per continuare a sentirlo, ad averlo vicino a sé, è disposto a fare tutto.
Tenta lentamente di liberarsi dal suo abbraccio, ma Thor grugnisce e lo stringe con più forza.
Non trattiene il sorriso Loki, gli piace quando fa così. Gli piace sentire di appartenere a qualcosa, a qualcuno.
Tuttavia gli posa un bacio leggero sul collo, riuscendo a sfuggirgli agilmente.
Si veste con calma, sfiorandosi i segni impressi sul corpo. La pelle arrossata è più calda e pulsa debolmente quando si sfiora.
Sospira, finendo di indossare i propri abiti, per poi fermarsi a guardare ancora suo fratello, giocherellando per un attimo con i suoi capelli.
Si arrabbierà, lo sa, ma deve farlo. Se Thor credeva che tutto sarebbe finito così era un illuso.
Non avrebbe mai rinunciato a lui, non quando era tutto ciò che gli restava, tutto ciò che aveva davvero.
Non si sarebbe accontentato di una comune candela, non quando aveva conosciuto il calore del sole.
Gli posa un altro bacio sulle labbra, poi esce silenziosamente dalla sua stanza.
 
 
 
Quando Loki era tornato nelle sue camere, le aveva trovate vuote. Ma sapeva che lui sarebbe tornato fin troppo presto, e quando le sue previsioni si avverano non cerca nemmeno di sforzarsi di sembrare innocente.
Thor gli va addosso, afferrandolo con rabbia per le spalle “Che cosa le hai fatto!?”
Loki ghigna. Si è impresso bene nella mente la scena che deve aver visto anche Thor. Avrebbe conservato quel ricordo in modo da sentire il dolce sapore della vendetta al solo ripensarci.
“Ma come non mi ringrazi? Ora per te dovrebbe essere più facile andarci a letto, dopotutto hai sempre detto che ti piacevano i miei capelli scuri. O hai mentito anche su di quello?”
Poteva quasi vedere, l’espressione confusa di Sif, quando al suo risveglio si era passata una mano tra i capelli, sentendoli inaspettatamente corti. Poteva immaginare il suo terrore a vedere le sue stesse ciocche bionde sparse sul pavimento.
Thor ringhia nuovamente, scuotendolo con forza “La vuoi smettere con questa storia? Ti avevo detto che Sif era solo un’amica, non dovevi prendertela con lei!”
“Oh certo, allora come mai tutta questa rabbia, fratello?”
“è nostra amica, Loki, non-“
“è tua amica, come sono tuoi amici anche tutti gli altri. Non capisco a cosa ti serva circondarti di persone così stupide ed inutili” sibila a pochi centimetri dal suo volto, guardandolo trattenere il respiro e sforzarsi di lasciare la presa.
“Ti stai comportando in maniera paranoica, fratello. Non siamo più bambini, non possiamo più passare troppo tempo insieme. Non da soli. Perché ti ostini a non capirlo?”
Loki stringe gli occhi e serra i pugni, guardandolo con odio “Ero un bambino quando mi hai baciato in quello stesso balcone. Ero un bambino quando hai voluto giocare a fare l’amore, quando hai voluto con così tanta necessità dimostrare la tua forza e la tua superiorità di uomo fatto. Non sono più un bambino da molto tempo, Thor. E questo è solo grazie a te”
Lo schiaffo arriva del tutto inaspettato. Thor non lo aveva mai colpito per ferirlo, non volontariamente almeno. Ma i suoi occhi sono di ghiaccio mentre lo fissavano portarsi una mano al viso e ritirarla con le dita sporche di sangue che ne macchiano la pelle chiara.
Il sangue del labbro spaccato gli ha invaso la bocca, e Loki lo sputa con astio.
“Adesso non hai neppure il coraggio di ammettere la verità? Vuoi dare a me la colpa anche di questo?” ringhia, poi gli si avvicina e lo bacia con rancore, mordendogli il labbro fino a sentire il sapore del suo sangue sulla lingua.
Thor lo spintona via, per poi passarsi la mano sulle labbra per pulirsele.
Per qualche istante restano entrambi immobili, a fissare il loro sangue mischiato unito, un tutt’uno com’erano stati loro così tante volte quando decidevano di fare l’errore di amarsi.
“Siamo fratelli. Abbiamo lo stesso sangue. Siamo praticamente la stessa cosa. Allora perché è sbagliato se lo diventiamo veramente?”  Loki vorrebbe che gli rispondesse con quel suo sorriso esasperato ma luminoso e vorrebbe che lo abbracciasse, che gli dicesse che qualunque cosa sarebbe successo sarebbe andato tutto bene perché sarebbero stati insieme e questo era l’importante.
Una volta Thor lo faceva spesso.
Una volta Thor avrebbe percepito il tono amareggiato delle sue parole e avrebbe capito che era questo ciò di cui aveva bisogno.
Ma l’erede di Asgard si pulisce la mano sui pantaloni e gli da le spalle.
“Padre vuole vederti. Muoviti”
“Dovrò mentirgli, lo sai vero? Perché, se altrimenti gli dicessi il vero motivo delle mie azioni, dovrei rivelargli anche un altro piccolo segreto, e tu di certo non vuoi infangare la tua così luminosa figura davanti ai suoi occhi, giusto?”
Le sue parole lo fanno bloccare, i muscoli irrigiditi delle spalle in risalto nonostante la casacca rossa che aveva addosso.
“Pagherai per ciò che le hai fatto, anche se davanti a nostro Padre non verrà dimostrata la tua colpevolezza”
“Oh certo, e sentiamo, come hai intenzione di punirmi? Portandotela a letto? Riuscirai a scopartela senza pensarmi ora che ha il mio stesso nero al posto dell’oro?”
Lo studia, mentre si gira lentamente. La sua espressione rassegnata gli fa contrarre dolorosamente lo stomaco, ma riesce a non tradire la benché minima esitazione.
Thor lo guarda negli occhi, per un istante che gli pare infinito. “E tu non hai pensato che proprio perché adesso è più simile a te, sarà più facile che me la porti a letto?”
Loki ride amaro alla sua risposta, anche quando in verità vorrebbe solo piangere.
Fa per incamminarsi dietro di lui, quando Thor si volta ancora, la fronte corrugata e i pugni chiusi.
“Dimmi, ti ho mai mancato di rispetto? Ti ho mai fatto qualcosa che davvero non volevi?”
“No” si costringe a rispondere, combattendo il groppo che gli serrava la gola.
“Allora mi dispiace, ma proprio non vedo un motivo per questa tua rabbia fratello”
Thor non aspetta nemmeno una risposta, ma gli da le spalle ed esce.
“Tu non mi vedi e basta. Non più. Non per davvero” risponde al nulla, prima di seguirlo.
Ma tornerà a vederlo, si promette, a qualunque costo, anche a quello di sprofondare nella più oscura tenebra.
Perché se non vuole più amarlo, potrà sempre odiarlo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Note
Perché mi ostino a continuare questa storia è un mistero anche per me u.u
Comunque sia, questo capitolo non era previsto, tutta colpa vostra a chiedere il punto di vista di Loki (e sì, lo ammetto, così tutto sembra avere più senso così, rispetto a come avevo previsto io le cose u.u’’’)
Vi ringrazio per tutto e in particolare Madama Pigna che con questa sua bella storia http://www.efpfanfic.net/viewstoryv.php?sid=2576306  mi ha dato l’input per tutto il capitolo

ciao ciao
roby_lia
  
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