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Autore: kyaneoss    21/05/2014    1 recensioni
I primi incontri, gli ultimi ricordi, le ennesime lacrime.
[Harry/Louis]
Genere: Drammatico, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Harry si accarezzava il ciuffo distrattamente con una mano, mentre nell’altra si trovava un panino all’insalata di pollo. Alle nove di sera le strade erano desolate. Da una casa in lontananza risuonava Stronger di Britney Spears, e lui si divertiva a improvvisare balletti sulla musica, mentre ripeteva le parole che sapeva a memoria tra sé e sé. Amava passeggiare a quell’ora e amava l’illuminazione artificiale fornita dai lampioni. La chiamava “photoshop naturale”, perché secondo la sua teoria tutti erano più belli sotto quella luce calda. Inoltre, amava il silenzio e il fatto che non ci fosse nessuno nei vicoli per cui doveva passare per tornare a casa dopo le sue lezioni di canto. Ma quella notte, per la prima volta, non era l’unico per strada. Infatti nel momento in cui imboccò in una via desolata, la voce della Spears venne coperta da un suono di lattine buttate a terra e da un ronzio acuto.
Cominciò a guardarsi intorno per vedere da dove provenisse tutto quel frastuono, e poi vide una sagoma in lontananza alla fine della via. Inizialmente era indeciso se continuare a camminare o tornare indietro e passare per un’altra parte, ma avrebbe dovuto camminare il doppio ed era già molto stanco, così se ne fregò e avanzò il passo con insicurezza. La sagoma si faceva sempre più nitida e grande, l’agitazione di Harry aumentava. Sentiva le mani sudare sulla carta del panino che mangiava lentamente con l’intendo di farlo durare il più possibile, le gambe deboli e le punte delle dita formicolare; continuava a camminare con lo sguardo fisso sulla sagoma, che in meno di quanto potesse immaginare ebbe un volto. Era un ragazzo più basso di lui, con il cappuccio della felpa a schiacciargli i capelli castani scuri che ricadevano sulla fronte. Aveva in mano una bomboletta di vernice nera, con cui si divertiva a scrivere frasi o parole apparentemente senza senso. ‘Hi’ – che scritta di merda – pensò Harry – tutti sono bravi a scrivere “ciao” su un muro. Mentre sorpassava il ragazzo dalla pelle olivastra, questo lo chiamò dicendo:

“Hey amico! Non è che avresti una sigaretta?” – aveva una voce molto particolare, quasi indescrivibile, dei bellissimi occhi azzurri e un’espressione dolce sul viso.

“Mi dispiace, le ho finite.” – si limitò a rispondere il riccio a bocca piena, senza fermarsi.

“Aspetta un attimo, prima di andartene dimmi cosa ne pensi.” – disse lo sconosciuto indicando la sua scritta compiaciuto.

“Cosa dovrei pensare? Hai solo scritto ‘ciao’, è come se scrivessi ‘oops’, non ha assolutamente senso.”

“Vedi? È un semplice ‘ciao’ ma ti ha fatto pensare a un’altra parola!” – con uno scatto si avvicinò di nuovo al muro e scrisse ‘OOPS!’ a caratteri cubitali, sottolineandolo poi due volte – “Adesso le due parole si completano, non c’entrano nulla l’una con l’altra ma entrambi sappiamo che nella tua testa sono collegate secondo una logica.” – dopo le sue parole sorrise, e Harry pensò che il suo sorriso era ancora più bello dei suoi occhi. Quando sorrideva il volto gli si illuminava.

“Come ti chiami?”

“Louis, tu?”

“Harry.” – non seppero esattamente come, ma bastarono quelle poche parole, quelle futili presentazioni per fare in modo che uno si perdesse negli occhi dell'altro.

Con gli occhi lucidi e le guance rosse Harry ripensava a quella scena vissuta tanti, forse troppi anni prima. Le lacrime avevano smesso di scendere, ma il senso di tristezza continuava a sovrastarlo. Ogni volta che leggeva ‘Hi’ sul suo braccio, veniva trasportato nella dimensione in cui Louis si trovava ancora al suo fianco, ad accarezzargli i capelli e baciarlo dolcemente mentre ad occhi chiusi godeva di tutte quelle carezze ed entrava nel mondo dei sogni. Gli mancava come l’aria e non poteva fare altro che sentire la sua mancanza ancora di più, ancora per più tempo, fino a quando non avrebbe smesso di fare così male.                                                                                                                                                                                            
***


Beh, non so esattamente cosa sia. L'ho scritto senza una logica, mi sono solo immaginata la scena e bam, ecco qui. Spero non faccia così schifo come penso. Alla prossima gente!
- Ronnie;
                                                                   
                           
                                                                                     
  
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