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Autore: Heath Queen Bee    22/05/2014    0 recensioni
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quante volte le era capitato di trovarsi a fissare un foglio bianco con una matita in mano, aspettando quell'ispirazione errante che a tratti fa capolino nella mente, e a quel punto l'unica cosa che puoi fare è cogliere quel breve attimo, plasmare un'idea che si manifesta leggera, timida, quasi a chiedere il permesso di poter essere espressa. Quell'idea insicura, ancora mutevole e sfuocata, sorride dolcemente e, se ha fortuna, si posa sul foglio e man mano prende confidenza. Quando nasce un'idea, è in quel momento che inizi a sentirla tua. Possono passare ore, giorni, forse anni o anche un'intera vita prima che la tua idea sia completa, perfetta nella sua imperfezione, esattamente come te l'eri immaginata. Oh, sei così orgogliosa della tua idea. La guardi e ti brillano gli occhi, ti ha strappato un sorriso. Come avresti fatto senza di lei? È quando qualcosa ti rende felice che realizzi quanto ne avevi bisogno, quanto le sei immensamente grata. E poi gli occhi si spengono, il sorriso ti muore sulle labbra, e ti chiedi quando un'altra idea tornerà a ravvivarlo.

Quella mattina fredda e grigia aveva colto un’idea, non aveva perso tempo: aveva posato la matita sul foglio e le parole erano scivolate via e, mentre scriveva col sorriso sulle labbra, iniziò a sentirsi libera. Sapeva di poter scrivere qualunque cosa, quel foglio a righe stropicciato non l’avrebbe certo giudicata, quella matita non poteva deriderla. Immaginò di vivere in un mondo diverso e speciale, che l’avrebbe cullata come le lenzuola calde al mattino, immaginò il calore di un abbraccio, le parve di sentire l’odore delle persone che amava invaderle le narici, ricordò il rumore dei loro passi, il colore dei loro occhi e si sentì a casa. Non voleva più abbandonare il suo mondo perfetto, dove le sensazioni erano così intense e risananti. Si chiese se avesse potuto vivere in un sogno per sempre.

Quella mattina non si seppe dare una risposta, e neanche la mattina dopo o quella dopo ancora, passavano i giorni e la sua mente si distaccava sempre più dalla realtà ed ora, il sottile filo che rappresentava il suo legame con la vita si stava spezzando, e in un momento tutto parve crollare. Non c’era più alcun foglio bianco tra le sue braccia, intorno a lei vibravano un turbinio di parole, pensieri e immagini sfuocate, tutto vorticava indistintamente nella stanza. Si vide cadere a terra e ad un tratto ogni cosa sparì lasciando posto al buio, vide quella matita che la conosceva meglio di chiunque altro trafiggerle il ventre. Ed in un attimo tutto era di nuovo tangibile, niente più pensieri, solo parole morte sulle labbra, un pavimento freddo e sangue sulle mani.
  
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