«Non posso
crederci.» Esclami con un tono esasperato quando vedi Sebastian apparire con in
mano la maglia nera che dovrebbe indossare.
«Non dirlo a
me.» Sbuffa platealmente porgendoti l’indumento.
«Prima che tu
possa inveire contro di me.» Inizia a parlare quando lo fulmini con lo sguardo
e gli mostri lo strappo. «Sono rimasto impigliato quindi, tecnicamente, non è
tutta colpa mia.» Accenna un sorriso.
«Non mi incanti
con quel sorriso.» Rispondi mettendoti subito a cercare di riparare al danno
che ha causato. Lui non rimane affatto scalfito dalle tue parole e si siede di
fronte a te.
«Non importa che
resti qui.» Gli parli mentre ti concentri sull’indumento.
«Adoro
contrariarti, quindi resto.» Si limita a rispondere mettendosi più a suo agio
sulla sedia. «Inoltre mi fa piacere passare un po’ di tempo con te, Els.»
«Che ho fatto di
male per averti nella mia vita?» Mormori con fare melodrammatico mentre ricuci
lo strappo.
«Sicuramente
qualcosa hai fatto. Ognuno ha quel che si merita.» Giocherella con un ditale e
un metro da sarta mentre parla, sposti le tue cose dalle sue grinfie. «Dai, non
trattarmi male.» Si lamenta facendoti il broncio.
«Peggio di un
bambino.» Sibili mentre torni a concentrarti nel tuo lavoro. Ma non sfugge a
nessuno dei due che le tue labbra si sono incurvate in un sorriso.
«Disse quella
che non affronta i suoi sentimenti.» Ti riprende.
Sorpresa dalle
sue parole ti pungi il dito con l’ago e lo mandi a quel paese.
«Non è certo
colpa mia.» Si giustifica. «Stavolta sul serio.»
«Zitto.» Lo
rimproveri mentre porti il dito alla bocca, obbedisce ma scatta in piedi.
«Non funziona
questo atteggiamento con me, lo sai.» Insiste guardandoti mentre cerchi un
cerotto nel kit di pronto soccorso che tieni sempre con te. «Dovresti aprirti,
non cacciarmi.» Non hai la più pallida idea di cosa voglia dire e ti manda in
confusione.
Sebastian
afferra il kit dalle tue mani e, dopo aver estratto un cerotto dall’apposita
confezione, ti afferra la mano.
Cerchi di fare
resistenza, ma al suo sguardo serio, ti arrendi e lasci che faccia aderire il
cerotto attorno al tuo dito. Non sposti lo sguardo dalle vostre mani intrecciate
nemmeno per un istante.
«Voilà. Sarei un
ottimo infermiere.» Dichiara soddisfatto dando dei colpetti sulla tua mano
prima di abbandonarla.
«Seb...» Pronunci il suo nome con un filo di voce. Lui
ritorna vicino a te e ti riafferra la mano.
Potresti
dirglielo.
Potresti
veramente farlo, ma quando incontri i suoi occhi non trovi il coraggio. Sorridi
e domandi.
«Di cosa stai
parlando?»
«Penso che
sappiamo benissimo entrambi di cosa sto parlando, Els.»
Hai sempre
adorato il modo in cui pronuncia il tuo soprannome.
Il tuo sguardo si abbassa
dal suo volto alle sue labbra e senti il cuore accelerare. Stringi le labbra e
ti allontani leggermente da lui, in attesa. Sebastian si schiarisce la voce e
molla la tua mano, tornando a sorridere non curante.
«Sai che io
stavo solo scherzando quando ti ho detto di non andarci a letto, vero?»
Cosa?
Apri e chiudi
gli occhi un paio di volte e istintivamente ti allontani ancora e cerchi di
raggiungere la tua scrivania. Cominci a darti della stupida mentre lui sorride
e continua.
«Non fare la
scontrosa, dai. Stavo scherzando! L’importante per me è che non soffriate
nessuno dei due.» Ti ravvii i capelli e ti concentri sulla maglietta per non
guardarlo.
Stupido.
Stupido. Stupido.
Anzi.
Stupida.
Stupida. Stupida.
«Qui sarà dura.»
Parli continuando a cercare di ricucire lo strappo. «Per girare ti conviene
prenderne un’altra al padiglione tre.»
«Ok…» Rimane
interdetto dall’altro lato della tua scrivania.
Sollevi il volto
per incontrare i suoi occhi confusi. «Ho detto qualcosa che non va?» Domanda
aggrottando la fronte.
«Devo lavorare.»
Rispondi accennando un sorriso. Lui annuisce.
Non è convinto,
ma ringrazi che non faccia domande e se ne vada.
Ti osservi il
dito fasciato nel cerotto, ma il fastidio che senti proviene da un’altra parte
del tuo corpo. Inveisci sottovoce prima di tornare a lavoro.
***
Bonjour!
Su questo capitolo non
ho molto da dire…Lascio a voi commenti e pareri. (Ho paura di aver scritto castronerie)
Vorrei fare un
sondaggino visto che sono combattuta su una cosa e anche la mia consigliera
fidata è incerta sul da farsi…
Per ora, come avrete
notato, non ho affrontato il passato di Sebastian ed Elsa. L’idea
sarebbe di dare solo indizi piano piano durante la storia, ma scrivendo, mi sono
resa conto che potrei inserire un capitolo flashback. Quindi la mia domanda è:
volete sapere attraverso commenti qua e là o volete un capitolo apposito?
Let me knooow…let me knooow. Se un capitolo in più, scriver dovròòò (?)
Un abbraccio
Cos