Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Mistress Lay    31/07/2008    26 recensioni
Tre passi al tavolo, cinque alla credenza... dov'è il miele? Ah, eccolo qui. Cinque passi al tavolo... la sedia, un passo. Oggi dev'essere una giornata ventosa, le foglie stanno turbinando fuori. La finestra! Devo ricordarmi di andare a chiuderla dopo colazione... dov' il tea? Ah, eccolo... si sta raffreddando. Ora lo alzo e brindo: quattro anni. Sono quattro anni che sono cieco
Genere: Generale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Senza luce, il buio (30/36) by Mistress Lay

Senza luce, il buio (30/36) by Mistress Lay

Capitolo Trentesimo – Veleno e Ambrosia

 

 

 

Quando era piccolo, nell'enorme giardino del suo maniero, sua madre coltivava a magia uno splendido roseto sempiterno, un giorno, il piccolo Draco si era approssimato a quel roseto ed aveva osservato che una di quelle rose era cresciuta un poco lontano rispetto al resto. Chinandosi su quel fiore, Draco aveva pensato che era cresciuta male e quando sarebbe sbocciata i suoi petali non avrebbero avuto la lucentezza di quelli delle sorelle nate e maturate nel mucchio.

Nonostante quelle considerazioni, Draco era tornato spesso ad osservare quel bocciolo, ogni volta dicendo tra sè e sè che quella rosa non sarebbe mai stata al pari delle altre del roseto. Era curioso di vedere quando da quel bocciolo sarebbe nata una rosa con corolla e nella sua lunga osservazione aveva notato che lungo lo stelo di questa vi era una serie infinita di spine, più numerose delle sorelle. Erano nate delle spine perchè essendo la rosa cresciuta lontana dal gruppo, doveva proteggersi maggiormente, pensò.

Una mattina trovò al posto del bocciolo una splendida rosa bianca.

La corolla si era schiusa in una specie di sfera sublime, con i morbidi petali che svettavano verso il cielo come si stesse stiracchiando e raccoglievano la luce del sole con grazia indicibile, persino nelle conche più nascoste Draco potè ammirare una rosa senza alcun difetto, così bella da fare impallidire qualsiasi rosa Draco avesse mai visto. Persino le spine gli sembravano belle, così acuminate, forse la Natura aveva voluto proteggere quel fiore prezioso dalle insidie esterne che potessero intaccare la sua delicata bellezza.

Quella rosa era forse il segno di qualcosa più grande?

Come se dal bocciolo più lontano dal gruppo, quel bocciolo che non aveva promesse scontate da offrire all’osservatore bambino, che protendeva solamente una sorpresa, una volta fiorito era diventata la stella luminosa del roseto.

 

Incredibilmente quella notte sognò di rivivere quel ricordo sepolto nel profondo delle sue memorie: una rosa particolare, un’infanzia alla ricerca di qualcosa che solamente con l’adolescenza si accorse di non desiderare più, ad un passo dall’ottenerla.

E forse, se avesse ricordato lo strano episodio della rosa, Draco avrebbe guardato il mondo con occhi diversi, occhi che potevano riconoscere il giusto e lo sbagliato.

 

Quella mattina, in barba a noiose considerazioni sulle sue scelte del passato, Draco si svegliò con un sentore di felicità che sembrava crepitare sulla sua stessa pelle come percorsa da una scossa continua di adrenalina: il calore del corpo di Harry stretto al proprio era ipnotizzante e aveva intorpidito la sua percezione del resto del mondo, Harry glielo riempiva tutto, facendogli desiderare di affogare in lui in maniera completa.

Socchiuse pian piano gli occhi, per niente desideroso di alzarsi da letto e separarsi da Harry, al contrario, si raggomitolò contro il moro, stringendolo per la vita e intrecciandolo strettamente le proprie gambe con le sue. Il respiro del dormiente si fece per un istante singulto e Draco spalancò gli occhi, timoroso di averlo svegliato, non fu così e Harry tornò a riappisolarsi profondamente e riaccomodandosi inconsapevolmente in quella nuova posizione.

Ormai con gli occhi aperti, Draco si perse ad osservare il viso di Harry: quella fronte liscia di preoccupazioni, quel respiro lento e regolare, le sue morbide labbra leggermente schiuse come petali di rosso carminio, la cicatrice a forma di fulmine sulla sua fronte, i suoi capelli neri scompigliati contro il cuscino, l'intera piega del suo viso, così serena.

Era apparso così a chi lo aveva conosciuto come Harry Potter? Con quella serenità tipica del dormiente perso in un sonno profondo e un sogno soddisfacente? Con quell'abbandono contro il petto di colui al quale credeva?

Rimpianse di non poter fare un paragone tra l'Harry del passato e del presente, semplicemente perchè un tempo non lo conosceva veramente, se non da lontano, come una figura troppo diversa per essere raggiungibile.

Lo aveva visto spesso attorniato da amici, con quel sorriso felice sul volto, o uno euforico di fronte ad una vittoria del Quidditch, ma erano come bagliori di luce in mezzo alla nebbia e li aveva visti illuminare il suo viso per uno, due secondi, poi Draco aveva perso interesse per la cosa, o aveva voltato il capo, o Harry si era volto verso gli amici.

Erano appunto, bagliori, nient'altro. Non facevano altro che arricchire il ritratto mentale che Draco si era fatto di Harry, era comunque frammentario, spesso contraddittorio se non completamente errato, ma era tutto quello che Draco poteva serbare dell'altro. Qualche scintillio di un sorriso e poi rabbia, disprezzo, irritazione.

Un tempo vi era abituato e non avrebbe mai pensato che Harry Potter potesse sviluppare per lui pensieri o sentimenti che non fossero di tal genere ma ora... ora... se Harry gli avesse mostrato anche il lieve accenno di disprezzo o irritazione, Draco avrebbe sentito stille di veleno intaccare il suo stesso corpo, come se la sua stessa anima sanguinasse di conseguenza.

 

Era questo l'effetto terribile quanto potente dell'amore?

 

Ciononostante vale la pena di viverlo.

 

Che cos'era un po' di veleno in confronto all'ambrosia dell'accettazione, dell'affetto, della loro quieta intimità? Solo una manciata di polvere dispersa al vento.

 

Dammi un sorriso, ti regalerò la luna.

Dammi tristezza, ti regalerò il cielo intero.

 

Draco pensò alla sua infanzia, quando i suoi genitori erano le uniche figure che i suoi occhi di bambino riuscivano a vedere, quelle due figure imponenti, che riassumevano tutta la sua vita, che lo osservavano con occhi duri, che si aspettavano miracoli che lui non riusciva a compiere, che si aspettavano un riconoscimento della loro levatura nel figlio. Genitori che a loro volta cercavano vie che non si potevano percorrere, lungo quel cammino battuto da Voldemort prima di loro, che potesse assicurare loro una promessa di prestigio maggiore.

Una vita a cercare di realizzare i sogni dei genitori.

 

Ma era vita quella?

 

Prima di ribellarsi a quel superbo disegno intessuto da dita che non erano sue, Draco aveva pensato davvero che prendere il marchio nero fosse una cosa di cui essere fieri. Non per lui, ma per i suoi genitori. Per una volta lo avrebbero guardato senza quella onnipresente durezza e aspettativa. Per una volta avrebbe salito un gradino di quella scala irraggiungibile che i suoi genitori vedevano per lui.

Eppure, Draco si rese conto di non essere più un bambino, ma un adulto, sebbene i suoi genitori gli negavano questo status prendendo loro tutte le decisioni a suo merito. Dolorosamente, Draco aprì gli occhi, vide quello che per anni aveva cercato di nascondere a se stesso, vide la sua più grande illusione, la sua più enorme delusione, sì, vide la sua vita. La vide e vide quello che sarebbe diventata se avesse scelto di tenere gli occhi ben chiusi e brancolare nel buio, vide anche quello che si era negato da tempo: le vite attorno a lui.

Sì, perchè nel suo orizzonte non esistevano solo i suoi genitori, ma anche altre persone, quelle che man mano aveva trovato modo di conoscere, poche volte di apprezzare, molto spesso di disprezzare. Con quella dichiarazione di indipendenza si aprì di fronte a lui uno scenario inesplorato e allo stesso tempo incredibilmente vario che richiedeva la sua completa attenzione.

 

Eppure… come ci era arrivato ad accorgersi di amare Harry?

 

Abituato com’era a non essere soggetto di affetto, il suo carattere si era modellato in modo che lui stesso non ne fosse fautore: per questo motivo per lui i genitori erano sì delle figure importanti per lui, dei modelli, ma non legate a lui con forti vincoli di affetto o devozione, lo stesso gli ‘amici’. Niente amici. Nessuno. Mai. Nemmeno Blaise.

Era stato invece proprio Blaise a proclamarsi amico suo, senza nemmeno che Draco lo trovasse importante, era stato Blaise a decidere che per lui Draco andava bene come amico. Andava bene e basta, in disprezzo ai nemici, alle condizioni avverse che quel legame poteva eventualmente portare, il disprezzo persino dello stesso stoicismo cinico di Draco, che davvero non aveva la benché minima intenzione di essere definito ‘amico’ di alcuno.

Quell’amicizia schietta senza fine alcuno, modificò un poco il carattere intrattabile di Draco: Blaise voleva essere suo amico. Poteva esserlo, se ci teneva tanto. Draco non gli avrebbe dato però quell’amicizia ricambiata. Non apertamente, almeno. Ma a Blaise andava bene così, perché l’amicizia trascendeva molte cose, compresa la ritrosia dell’altro.

Solamente adesso capiva che cosa fosse passato per la testa di Blaise in quegli anni. Provare dei sentimenti per qualcuno che non li desiderava era veramente bizzarro, aveva pensato all’epoca.

C’erano cose riguardanti Harry che lo attiravano e rigettavano: perché doveva sembrare a tutti così perfetto? In fondo non aveva doti di particolare rilievo, non era nemmeno molto brillante a scuola, né straordinariamente avvenente di aspetto. Anzi, era un po’ comune. Era la cicatrice che cambiava tutto. Quella maledetta cicatrice era come carta moschida per i guai come lo era per l’attenzione altrui.

Nessuno aveva mai pensato che Harry Potter fosse perfetto, in ogni caso. Aveva troppi difetti per essere definito ‘perfetto’.

Draco si rese conto solo in quel momento di quanto si doveva sentire Harry: sì, perché a furia di essere additato e seguito per quella cicatrice questa stessa doveva aver cominciato a pesare come un fardello.

I primi anni a Hogwarts Draco aveva pensato davvero che Harry fosse sempre alla ricerca delle luci della ribalta, ma poco a poco capì che, chi si imbarazzava persino a ricevere un complimento da un professore, non poteva avere un ‘bisogno patologico di attenzioni’.

Lo aveva osservato.

 

Aveva osservato piccoli frammenti del vero Harry.

 

Che cosa poi avesse spinto Draco ad andare a trovarlo al San Mungo poco dopo la battaglia contro Voldemort, quello non lo sapeva di preciso nemmeno lui. Forse era stata pietà. sì, pietà e curiosità, perché era curioso di vedere se la sua nemesi a scuola non tornasse mai più come prima a causa della cecità. Un poco persino gli dispiaceva. Quel bagliore di sfida che balenava nei suoi occhi smeraldo era veramente ipnotizzante.

Quando era entrato in quella stanza, però, tutto era cambiato.

Nel cuore di Draco non c’era più curiosità, c’era pietà ancora forse, ma soprattutto c’era un grande vuoto.

Era come osservare quella splendida rosa bianca cresciuta lontana dal roseto che aveva visto da bambino sfiorire e ripiegarsi su se stessa proprio nel momento di massima fioritura, quando le altre rose allungavano le corolle per riaccettare quella rosa auto-esiliata.

Quando poi Harry se n’era andato Draco lo aveva odiato. Odiato perché lui non doveva scappare, non doveva andarsene con la coda fra le gambe. Non era da Harry Potter. Stava tradendo lui stesso, Draco si sentiva quasi tradito.

Lo aveva cercato, ben intenzionato a fargli una lunga parte non appena trovato, ma le ricerche infruttuose, una dopo l’altra, avevano cristallizzato quel proposito.

Il tempo era passato in un accumularsi di buchi nell’acqua e nel frattempo Draco aveva cominciato ad essere ossessionato da quella ricerca, nel frattempo il primo impulso di essere tradito svanì lasciando spazio a domande pressanti sul perché della fuga di Potter, invece di partire dal presupposto di dare lui stesso una risposta.

Povero Harry.

Lo aveva pensato, era vero, ma quello che alla fine aveva pensato nel ritrovarsi di fronte Harry era stato semplicemente ‘ti ho trovato e non ho intenzione di lasciarti andare’. Niente implicazioni affettive, ovviamente, solo, un fermo e scarno proposito di puro puntiglio.

Poi, poco a poco, già durante la loro chiacchierata, già con quella passeggiata con il viso esposto al volto morente del sole, qualcosa si era sciolto dentro di lui: qualcosa che assomigliava ad ansia e illusione che lo aveva accompagnato per tutti quegli anni di ricerche, lo riportò al bambino che si trovava a disagio in una situazione nonostante il suo primo impulso fosse quello di applicarsi a fondo affinché i genitori volgessero lo sguardo verso di lui. Bambino perché era in quell’età che seguiva ciecamente il pensiero altrui per modellarlo a piacimento di chi amava.

Lo riportò adolescente, quando faceva di tutto per provocare Harry Potter, quando lo guardava di soppiatto, quando poteva disprezzarlo, quando aveva cominciato a osservarlo meglio, assemblando i pezzi di ritratto strappati al caso e alla fortuna.

Improvvisamente lo portò al se stesso odierno, quel se stesso che credeva di conoscere ogni cosa di sé e invece aveva tralasciato la parte più nascosta di sé, quell’inconscio che era andato per i fatti suoi e aveva cominciato a premere contro i confini prestabiliti da Draco. Era stato il suo inconscio a sciogliersi sotto il tocco dei polpastrelli di Harry, era stato il suo inconscio a cancellare da Draco la parola ‘pietà’ e sostituirla con qualcosa che lo stesso Draco dovette aspettare ancora un poco prima di capire quale fosse.

Blaise gli aveva detto che lo aveva trovato cresciuto. Quella battuta sull’adolescente innamorato Draco l’aveva fatta scherzosamente ma con un briciolo di timore, Blaise però lo aveva smentito e Draco sapeva nel profondo che lui non aveva niente da spartire con un adolescente innamorato: provava amore per Harry, non semplice attrazione, ma qualcosa di estremamente profondo, che dava l’impressione di essere fragile, effimero, e talvolta indistruttibile.

Se era cresciuto era solo merito di Harry, di quello che gli faceva provare, di quello che gli donava.

Se aveva imparato ad amare a lasciarsi amare, era tutto merito di Harry.

 

Era crescere… questo?

 

Draco sentì un movimento brusco provenire dal corpo di Harry segno che questi stava per svegliarsi, lo strinse più forte, aspettando impaziente il risveglio dell’altro. Il viso di Harry si contorse un secondo poi socchiuse le labbra aspirando con il naso un po’ più forte e un bacio di Draco gli volò sulla fronte, subito il viso di Harry si rilassò e le braccia strinsero la vita di Draco: - Buongiorno – pigolò con voce ancora assonnata.

- Buongiorno Harry -

Harry spalancò la bocca in uno sbadiglio a stento trattenuto mentre domandava: - Sei sveglio da molto? –

- Per niente – rispose l’altro – Dimmi, che cosa vuoi fare oggi? A parte strafogarti di dolci come hai fatto ieri… -

Harry gli fece la linguaccia: - Vorrei andare a trovare Bob, poverino, è a letto da giorni con la febbre alta. Ti andrebbe? –

- E me lo chiedi? Andrei in capo al mondo con te -

 

 

 

*

 

 

La visita da Bob aveva occupato il tempo di tutta una giornata fino alle prime avvisaglie della notte: Jane, la sorella di Bob, energica e autoritaria, li aveva letteralmente costretti a consumare pranzo e cena con il resto della numerosa famiglia e non aveva voluto sentire altre ragioni, se non le proprie.

‘Santo quell’uomo che se la sposerà’, aveva sussurrato Bob. Jane gli aveva rifilato uno scappellotto.

Al ritorno da quella lunga assenza, Draco trascinò Harry a sdraiarsi sul letto al piano superiore, dicendo di avere freddo e non aveva voglia di accendere il camino. Harry aveva ribattuto che c’erano i riscaldamenti (‘Sai, quella cosa babbana che produce calore al posto di un Incendio’) ma quando era tornato in salotto, Draco era andato comunque in camera. E lì lo trovò, mezzo sdraiato mentre si toglieva le scarpe e borbottava continuamente a proposito di ‘donne babbane autoritarie e prevaricatrici’: già, perché durante tutta la giornata erano scoccate scintille tra Draco e Jane, lui troppo orgoglioso e abituato a comandare per subire ordini da una donna, lei troppo abituata a vedere eseguiti i suoi ordini senza colpo ferire per non essere sdegnata alla prospettiva di qualcuno che non le dava retta anche solo per principio.

Si erano punzecchiati per tutta la giornata, tanto che Harry aveva sorriso al ritorno di quel vecchio Draco Malfoy proprio come lo ricordava: beh, ovviamente Draco non aveva detto a Jane nulla di offensivo, era stato più che un continuo botta e risposta cinico, sarcastico o caustico. Ma i due avevano comunque avuto il buongusto di divertirsi, ritrovando nell’altro un rivale degno.

‘Non capisco come abbia potuto Harold finire con uno come te’ gli aveva detto ad un certo punto Jane, allibita dalla coppia che i due uomini formavano.

‘Si vede, ovviamente, che non ha trovato niente di più perfetto’ aveva ribattuto senza modestia Draco ‘E non lo troverà’ scoccò un’occhiata di avvertimento a Harry, quello la sentì scivolargli addosso sulla pelle e sorrise ‘No, davvero’. Persino Jane aveva sorriso prima di commentare la sbruffonata di Draco, ovviamente.

Harry gli si sedette accanto: - Non dirmi che non ti sei divertito… -

Draco non gi rispose nemmeno se non con un eloquentissimo bofonchiamento. Poi si sollevò e guardò fissamente Harry.

Anche il moro si era divertito oggi, però durante una delle tante chiacchierate con Bob e Jane, Draco aveva cominciato a sentirsi un po’ a disagio con la compagnia, si era chiesto di che cosa potevano parlare persone che venivano da un mondo così diverso con un mago?

Non era in grado di sostenere una lunga conversazione con i babbani. E vedere Harry invece che lo faceva, così insensibile alla magia e al mondo che si era lasciato alle spalle gli dava una strana sensazione di abbandono.

Rimpiangeva la magia?

- Ti manca? – domandò a bruciapelo.

- Chi? -

- La magia -

Per un attimo Harry non seppe che cosa rispondere. La domanda di Draco lo aveva decisamente spiazzato, anche se era prevedibile che prima o poi gliel’avrebbe posta con quel tono. Il tono di chi si aspetta una risposta soddisfacente.

Poteva forse mentigli, comunque?

- Io… -

- Harry…-

- Io la sento -

Draco lo guardò timoroso: - In che senso? –

- Da quando sono diventato cieco la sento. Quando ero al San Mungo era diventato insopportabile sentirla, l’avvertivo quasi sulla pelle – rispose quietamente Harry nascondendo l’agitazione interiore – Silente aveva detto che era una specie di compensazione della perdita della vista. Sai, udito sviluppato, magia sviluppata -

Era per quello allora che quando Draco gli aveva dato gli anelli aveva detto che sentiva la magia impregnarli.

- Volendo potresti riprendere la bacchetta in mano – constatò quasi pensando a voce alta.

Harry voltò il capo da un’altra parte: - Sì. Volendo –

- Perché non vuoi? -

- Io… -

- Perché non sei pronto? -

Draco lo incalzava con domande a cui Harry non riusciva a rispondere.

Poteva dire che aveva ribrezzo della magia, ma sarebbe stata una bugia, perché odiare la magia era odiare se stesso, perché la magia era dentro di lui, cel’aveva nel sangue. Poteva dire che gli ricordava un passato troppo lontano, era una mezza verità, perché ormai la magia non risvegliava in lui da molto la nostalgia di quel mondo di troppe luci e troppi colori che era la vita di Harry Potter. Poteva dire che la magia gli aveva sottratto la sua vista e non poteva rimediarvi, e forse quella era anche la verità.

In realtà Harry si era in qualche modo abituato a quella quotidianità, era riuscito così bene a costruirsi quella vita fittizia da amarla nonostante tutto.

- Scusa – intervenne Draco mordendosi il labbro – Non volevo sembrare così duro -

Harry gli mise una mano sulla gamba come per dirgli che non c’era nulla di cui preoccuparsi.

- Non sei tenuto a rispondermi -

- Sì – disse invece Harry – un po’. Un po’ mi manca -

Draco lo attirò a sé abbracciandolo e facendo lentamente adagiare entrambi sul morbido letto. Non si aspettava né desiderava ulteriori spiegazioni, ma Harry lo stupì ancora: - Mi mancano. Ron e Hermione. Anche altri. Ma loro più di tutti –

Draco trattenne il respiro, registrando che quella era la prima confessione che Harry gli faceva riguardo la nostalgia degli amici, riguardo la magia. Per un attimo, quando Harry inclinò il capo voltando il viso verso l’alto e arcuando il collo, gli sembrò di rivedere Harry Potter in quei lineamenti, quell’Harry Potter che aveva tanto osservato da lontano.

Per quanto Harry cercasse, per quanto si fosse impegnato, non era riuscito a seppellire del tutto i suoi sentimenti e le sue emozioni. Per fortuna. Altrimenti a Draco non sarebbe bastato tutto il tempo del mondo per farsi accettare e amare da Harry.

In ogni caso era una cosa positiva perché, sebbene Harry dava colpa a quel fallimento alla sua debolezza, la verità era che quella che lui considerava debolezza era il suo punto di forza. Saper amare nonostante tutto, saper accettare, quello era un pregio, non un difetto. E Harry si era castigato al punto di allontanare quella capacità per non soffrire ulteriormente.

Forse, però, adesso Harry era pronto ad accettare quella forza.

- Non vorresti ritornare? – domandò con voce piccola Draco. Così piccola che Harry la sentì per pura fortuna.

Harry non gli rispose, lo baciò, abbracciandolo stretto per non sentirsi così vulnerabile, per sentirsi vicino a Draco ed essere da lui rassicurato.

 

Il bacio si trasformò progressivamente in qualcosa di sempre più coinvolgente, travolgendoli, e trasformando la lenta ed esasperata dolcezza dell'atto in un vettore di passione dalla direttrice ancora ignota.

Ignota ad entrambi poichè li aveva colti qualcosa di nuovo, concepito attraverso il semplice raggiungimento dei sensi, lasciando loro la libera licenza di vagare lungo quella direzione senza porre alcuna barriera restrittiva o riflettere su quello che stavano provando: il motore che li muoveva era il desiderio di dimostrare all'altro la potenza dei propri sentimenti e quando una piccola scintilla di razionalità fece emergere Draco da quel limbo maledettamente inebriante in cui era naufragata la sua coscienza, questi si fermò, leggermente stordito dall'intimità fisica con il corpo di Harry... così intossicante eppure per niente irraggiungibile.

Harry sentì distintamente la lingua di Draco che si ritraeva dalla sua bocca, come avvertì il peso di questi distribuirsi poco a poco sul letto tramite il perno dei gomiti per non gravargli deliziosamente addosso. Il calore del viso di Draco, che Harry aveva sentito riscaldarsi sempre di più contro il proprio, guance roventi e fiato bollente, si spostò così come i fini capelli che gli solleticavano la fronte.

- Voglio fare l'amore con te - confessò con voce corta Draco. Lo disse con lo stesso tono della prima volta: per niente spavaldo, ma deciso, fermo e sereno, con quel pizzicore evanescente di timidezza che tradiva una muta aspettativa di rifiuto. E questo perchè, nonostante la chiara intonazione affermativa, quell’ammissione risultava più una richiesta, un permesso, e proprio questo stava chiedendo ad Harry.

 

Permettimi di dimostrarti quanto ti amo.

 

Harry questa volta sorrise, gli mise una mano sulla guancia, guidato dal calore che ne trasudava, per niente agitato interiormente come lo era stato alla prima volta.

Non era stato colto alla sprovvista dal movimento direzionale del bacio e quella sua ultima azione era stata diretta conseguenza della causa creatrice, cioè dettata da una tale spinta di naturalezza da farlo sentire a proprio agio nonostante l'estrema novità della situazione.

- L'avevo capito - scherzò maliziosamente, godendosi il silenzio imbarazzato di Draco che ne seguì e quel piccolo sbuffo che ne decretò la fine.

Accentuò il proprio sorriso e poi, lentamente, quasi chiedendosi perchè lo stesse facendo, aprì gli occhi e come le altre volte si trovò immerso nello stesso buio di sempre, ma la differenza era che Draco non si sarebbe ritratto, sarebbe rimasto con lui, a stringergli la mano, a baciarlo, a desiderarlo fisicamente, e non avrebbe mai provato disagio o imbarazzo di fronte alla prova fisica tangibile della sua cecità, non si sarebbe ritratto di fronte a quei pozzi vuoti.

- Voglio fare l'amore con te - confessò a sua volta Harry con meno fermezza e un briciolo di timidezza in più di quella che aveva accompagnato la dichiarazione di Draco.

Proprio il cuore di Draco, a quella confessione, gli mandò al cervello la sensazione di non aver capito bene, di aver capito benissimo e di essere in un sogno, di aver frainteso, di non aver avvertito quelle parole. Tutto insieme, in una cacofonia imprendibile.

- Ne sei sicuro? - domandò con voce bassa e sì, questa volta tradì la sua agitazione interiore.

Gli occhi di Harry erano a due centimetri dal suo viso, un tempo ne aveva ammirato la perfezione di quelle brillanti iridi smeraldo, ma tutto quello che poteva provare, ora, era un senso di tenerezza. Avrebbe voluto baciare le sue palpebre, posare le sue labbra e il suo amore su quella piccola porzione di pelle ma densa di tristezza.

- Sì, ne sono più che sicuro - ribattè Harry riacquistando forza - voglio fare l’amore con te -

Draco sorrise e fu un vero peccato che Harry non potesse assistere a quello spettacolo, perchè la felicità illuminò il viso del biondo rendendolo quasi sfolgorante. Poi le sue labbra si strinsero in un bacio e questo venne posato sulle palpebre di Harry con una dolcezza da struggere qualsiasi barriera Harry avesse mai eretto per proteggersi.

- Mi prenderò sempre cura di te, Harry, - disse Draco - sempre -

Le sue mani presero a coppa il viso di Harry, baciarono ogni singolo centimetro di quello stesso viso, beandosi del calore di quella pelle, della sua morbidezza, e di quelle labbra soffici, quella fronte segnata da una triste cicatrice, quel naso adorato, quel mento pronunciato. Di nuovo tornò a baciargli le labbra e questa volta il bacio non fu un trasformarsi, ma fu da subito passionale.

 

Per entrambi quella era la prima esperienza di amore così cieco e incondizionato e si presero tutto il tempo per esplorare quella splendida avventura abbattendo completamente l’uno per l’altro qualsiasi altra barriera avessero eretto attorno al proprio cuore.

Eppure, in mezzo a quella passione, c’era anche un sottofondo quasi struggente di dolcezza: Draco toccò ogni centimetro del corpo di Harry si poteva toccare un preziosissimo artefatto di cristallo, accarezzò la sua pelle con reverenza, quasi con stolida meraviglia, stupito del meraviglioso dono che Harry gli stava facendo concedendo all’amore di Draco di raggiungere anche intimamente il suo corpo e congiungersi con il proprio.

Harry poteva anche essere cieco ma sapeva esattamente dove toccare per procurare il piacere a Draco, o forse era Draco che si sentiva eccitato ogni volta che Harry lo toccava, gemendo di desiderio.

Anche quando Draco lo prese ci fu un bacio dolcissimo posato sulle labbra semiaperte di Harry e dita intrecciate, anche nel mezzo della passione Draco non si dimenticò mai di prendersi cura di Harry come di un tesoro, anche se entrambi inesperti di quell’intimità si stupirono di vibrare all’unisono come strumenti perfettamente accordati ad esibirsi assieme.

Draco non aveva mai capito cosa fosse un ‘compagno per la vita’ di cui spesso aveva sentito parlare, ma Harry doveva essere proprio quello. Il suo compagno per la vita.

 

Che cos’altro c’era di più perfetto che quel momento?

 

Quando le ombre della sera si allungarono per dare spazio nel cielo a stelle e luna, Draco e Harry giacquero sotto le coperte, nudi, continuando a scambiarsi baci, prolungando il piacere che avevano provato affogando nella reciproca compagnia.

Non c’era stato imbarazzo, se non un lieve rossore sui visi di entrambi, un rossore dettato anche dal timore di rovinare un momento così perfetto, un lieve rossore anche per Harry che temeva il giudizio di Draco, lui che nemmeno poteva vedere il corpo nudo di Draco, che nemmeno poteva vedere il viso stravolto dal piacere in seguito all’orgasmo.

Draco gli fece passare quel rossore in fretta perché quando lo spogliò di ciascun indumento lo baciò per ogni parte del corpo esposta al suo sguardo e quando fu il suo turno, lasciò che fosse Harry a spogliarlo, a togliergli i bottoni dalle asole, a sfilare la cintura dai passanti, a gettare in un angolo il maglioncino, la camicia e i pantaloni, fino alla biancheria.

Una volta nudo si era lasciato sdraiare supino nel mezzo del letto da Harry che gli passò polpastrelli e mani curiose lungo il corpo, portandolo alla follia con quelle carezze e quel contatto al fine di stampare nella sua mente una specie di immagine dello spettacolo che Draco gli offriva.

 

Per quante volte Draco gli aveva ripetuto di amarlo?

Durante quei momenti lunghi un’eternità nessuno dei due parlò molto, non si dissero quanto si amarono, mai. Perché non c’era spazio per quelle semplici confessioni che avrebbero quasi reso meno esclusivo quel momento, decidendo di lasciare parlare eloquentemente i loro gesti.

Ciascun loro gesto era stato parte di una danza incredibilmente affascinante, dolce e toccante: era reciproca e profonda conoscenza, era esplorazione, era compimento di una passione intrinseca all’atto amoroso, era un fiume in piena che li travolse e nonostante l’intensità di quel getto li lasciò ancora in piedi a farsi investire dai continui zampilli.

 

Amore, amore, amore…

A lungo cercato, a lungo rinnegato, ora sei tra le mie braccia, ora sei con me, ora sei il mio mondo intero.

 

Solo quando erano sotto le coperte, ancora a baciarsi, si dissero ancora quanto si amassero.

- Harry, Harry… sei il mio tutto, amore… sei il mio amore… -

Harry sorrise baciando con le labbra salate quelle di Draco: - Senza luce, il buio… il buio non fa più così paura -

 

 

*

 

 

Lontano, sotto quelle stesse stelle, sotto quella stessa unica e pallida luna qualcuno la osservava con astio, con dispregio. Perse interesse verso quello spettacolo quasi subito, sospirò pesantemente, sentendo la lingua secca e la gola inaridita, abbassò lo sguardo dal cielo a quello che gli stava intorno.

La vista era offuscata e i confini degli oggetti, di qualsiasi cosa le sue pupille dilatate gli rimandavano un’immagine confusa e a volte sbagliata, le luci erano fastidiose da morire e i rumori amplificati dieci volte alle sue orecchie.

Strinse i denti, appoggiando la testa contro il freddo muro al quale era addossato, mentre con movimenti lenti e intorpiditi si toglieva il laccio emostatico dal braccio destro, poggiandolo nel piccolo fazzoletto di stoffa sbrindellata che aveva accanto, vicino alla siringa che aveva appena usato.

Stava per fare effetto, doveva aspettare un secondo e poi di colpo avrebbe rivisto tutto cadenzato da luci e colori, come in un globo meraviglioso in cui tutte le cose erano perfette e lui era una di quelle cose perfette, in cui era bambino e aveva ancora i due genitori, la sua casa, ataviche attenzioni soffocanti.

Un mondo meraviglioso che lo faceva sentire forte, perfetto, felice.

Un mondo in cui il cugino, quel bastardo di Harry Potter, fosse solamente un insetto da schiacciare…

 

Ah… la vita che vorrei…

 

E se quel sogno dettato dalla droga non fosse solo un sogno, ma fosse una realtà?

 

 

Continua…

Mistress Lay

 

 

Elucubrazioni post-capitolo:

Chi mai ha detto che l’estate dopo la maturità è la più spensierata che ci sia? È una gran fregatura. Davvero. Per impegni non sono nemmeno riuscita ad aggiornare la scorsa settimana e mi sono ridotta a finire di scrivere l’odierno capitolo la bellezza di dieci secondi netti fa.

Avevo detto che la fic si sarebbe conclusa ad agosto, ma non avevo pensato che la maggior parte di voi fortunati andrà in vacanza… io purtroppo ho dovuto cancellare il viaggio che avrei dovuto fare quindi mi ritroverete qui per tutta l’estate tra mare e impegni vari. Ho scritto questo capitolo di volata proprio per salutare chi ad agosto se ne andrà (mara_star, hai fatto benissimo a richiedermelo! Spero di giungere in tempo! Ç_ç), quindi condonatemi eventuali errori dettati dalla fretta.

In ogni caso mi troverete su questo sito fino alla seconda metà di settembre. Perché?

Semplicemente dalla seconda metà di settembre comincerò a frequentare un’università lontanissima dalla mia città, ci sono un sacco di lati positivi ma anche lati negativi, come la diminuzione del tempo libero. In ogni caso vi prometto che Slib verrà conclusa entro la prima se non la seconda settimana di settembre (mi è già partito un aggiornamento, mannaggia!). gli aggiornamenti, comunque, sono settimanali.

All’inizio della prossima settimana avrete anche l’aggiornamento di RdS.

Tutto questo parlare a sproposito per domandare se tra di voi c’è ancora qualcuno che ricorda delle mie vecchie fic ovvero la shot ‘Non è amore’ e la long ‘One Tree Hill – L’ultimo segreto’

Siete pronti per il loro ritorno? O meglio, siete pronti per i loro sequel? XD

 

Grazie a tutti coloro che hanno commentato: siete stati dei veri tesori! Spero che questo capitolo non faccia così schifo come invece a me sembra… ç_ç

 

Grazie a:

Nami_Phoenix, ma anche io sono nella tua stessa situazione, sai?! Sarà il tempo… mah! E… parlavi di scioglierlo ancora di più? Che dici adesso? Bax bax

 

Naiad26, ahah, quella dell’ucciderlo virtualmente era proprio una bella scelta XD Bax bax tesoro!

 

James_Prongs, che cori angelici sento in lontananza? XD Eh sì, perfettamente giustificati! Altroché! Credo che sia persino apparsa un’aureola attorno alla testa di Draco… XD

Su, consolati, Mr provolone è tornato ma non si farà più vedere… credo. Bax bax!

 

Ina, ma certo, puoi dare tutti i calci che vuoi a Gary, mia cara! XD Ormai la funzione per la quale l’ho introdotto è stata adempiuta, quindi può essere tranquillamente trucidato! XD

Già, davvero, se non si creassero fic senza che non abbiano niente in comune con le altre ci sarebbero davvero poche fic in giro! Ç_ç che tragedia! Bax bax!

 

mara_star, intanto, spero di essere arrivata in tempo con questo aggiornamento! >.< Appena ho letto che partivi il primo di agosto mi sono fiondata a scrivere questo nuovo capitolo, cercando di non fare un disastro, o almeno, di limitare i danni… -.- spero di esserci riuscita, perché questo era un capitolo particolarmente delicato. Ç_ç

Purtroppo non vado in vacanza quest’anno, certo, farò settimane e settimane di mare, e qualche gitarella ma non un viaggio vero e proprio… sniff… che purtroppo mi è saltato a causa dell’università che mi comincerà proprio a settembre… ç_ç

Sono curiosa di sapere quale finale vorresti per Slib! Mi raccomando, poi fammi sapere! *_* Buone vacanze!

 

Haley,

à Cap 28: perdono, mia cara Elly! Non mi sono proprio accorta della tua recensione *me si sparge manciate e manciate di polvere sul capo* Che imperdonabile da parte mia! Tu che mi ritorni a commentare e io che nemmeno leggo la tua superba recensione! Perdono, perdono, perdono!

Ah, il nostro caro Tom ha il dono dell’ubiquità, oltre ad avere un udito finissimo… eheh

Non dirmi niente, sono disperata che anche questa fic troverà la fine… sniff sniff… prima quel tesoro di FA e adesso anche Slib? Ci manca solo che mi finisca RdS e cado in depressione… comunque per RdS ci vorrà ancora un bel po’, quindi mi consolo XD (la mia primogenita è sempre la primogenita U.U ndLay) La nuova fiction di cui parlo è proprio la thriller… ma devo proprio scriverla bene perché tengo un sacco, quindi non so quando la posterò davvero. E poi ho un sacco di sequel ancora promessi… forse loro avranno la precedenza. XD

à Cap 29: dai, l’idea che Voldie abbia fatto una simpatica burla non era male XD già ce li vedo, a scoprire che la cecità di Harry era dettata dai salamoni e i prosciutti che aveva davanti agli occhi a non accorgersi della realtà dei fatti e non accettare Draco… XD

Ma no, dopottutto anche Tom era caduto, un tempo, preda di un sogno illusorio, perché non riciclare l’idea? Giusto perché non ho molta fantasia…

Ma sì, licenza alla Lay, ormai scrivendo me ne sono prese così tante… XD Ci ho pensato un sacco su se ponderare o inorridire di fronte alla prospettiva di un anello ma ormai non sapevo più che inventarmi… e poi le ore di greco, da quanto mi ricordo, sono particolarmente ispiranti. XD Bax bax Elly, prometto che ti scriverò e manderò il più presto possibile la mail di risposta! >.<

 

Moony9, ci voleva che quel bozzo informe si trasformasse in una farfalla, no? E non osare dire che le farfalle vivono pochissimo… che mi rovini la poesia e il delizioso quadretto mentale che mi sono fatta! XD e adesso sarebbe proprio una tragedia! Bax bax

 

Astaroth, eggià, sono decisamente entrata in fase romanticmoments_mode on… ma dai, non mi hai ancora perdonata Big Sis? *notare gli occhietti da cucciolo* Ma dopotutto siamo Slytherin per un motivo, tesoro mio! Che gusto c’era a rendere tutto ancora più zuccheroso? XD Tesoro…. *___* vuoi che mi commuovo!? … Niente da fare, non rispondermi, mi sono già commossa da sola! Ç_ç

 

Redhat, ah grazie, sai che per me i titoli sono importantissimi, forse una delle parti più importanti di una fic! XD sono un po’ fissata… che ci vuoi fare! Bax bax

 

Suzy, con questi due a tubare ci può mai essere fondo alla tenerezza? XD (dici che Nix avrebbe qualcosa in contrario?… Hai ragione!) Bax bax

 

Vampire_and_WitchEm, povero Gary! Lo vogliono accoppare tutti! Ma che avrà mai fatto di male, povero ciccio… no, non è vero, sono d’accordissimo con te, tesoro! E devo dire una cosa… non mi serve più, potete ucciderlo! Mwahahahah

 

Vampire_and_WitchBaby, oddio, davvero? ^///^ e comunque gli anelli sono una scelta importante, eh sì U.U Baax bax!

 

Draco Malfoy, ^///^ Grazie… Harry tornerà mai a vedere? No, mi dispiace. Altrimenti tutti questi passi dolorosi non avrebbero avuto senso di essere risolti.

E… ma sai che mi hai letto nel pensiero? Riguardo a Dudley intendo. XD Eheheh mica credevate che tutto si sarebbe appianato senza scossoni, eh?

Spero che il tuo esame sia andato alla grande! ^^ Grazie per le congratulazioni per la maturità! È andato tutto e adesso mi accingo ad andare all’università… XD

"Le Pieghe del Tempo"? ahi ahi, questo è un colpo basso, sai?

Non so proprio quando riprenderò a ri-pubblicarla: voglio finire di correggerla tutta (quasi terminato) e voglio mettermi avanti di qualche capitolo (quasi terminato anche questo proposito)… lo so, è un casino – passami la parola – immenso, pensa che a volte sono io un po’ perplessa di fronte a qualche passaggio …. E sono l’autrice! XD Comunque non sarà mai abbandonata, è stata sospesa, ma sto continuando a lavorarci e lo faccio solamente per le persone che continuano a chiedermi sue notizie. Bax bax!

 

Captain, oki, non te lo chiederò, ma grazie! XD bax bax

 

Nicodora, eh sì, c’è proprio da complimentarsi con Harry finalmente *_* Bax bax!

 

Gokychan, mia cara, carissima, adorata Kohai! Mi chiedi di perdonarti? Ma scherzi? Piuttosto, ti chiedo di perdonare questa cattiva della tua senpai! Sono indietrissimo degli aggiornamenti delle tue fic! Ma appena posso ti prometto che tornerò a commentare UVNP e la tua nuova threesome (*_* quando l’aggiorni a proposito!?)!

Eh sì, Draco è impossibile non amarlo… XD

Gary… lo odi quando Cho e Piattola-Weasley? Accidenti, devo aver creato un nuovo record! XD

La fic finirà tra sei capitoli tondi tondi… e… non dire niente, ti prego, sono disperata! Ç_____ç un’altra fic che mi finisce, prima Fa e poi Slib… sniff… ma ho un bel po’ di sequel e fic alle quali lavorare… compreso… ta-da-da-daan… OTH! XD

Hi la febbre e il mal di gola? Mi spiace, spero che guarirai presto! Ti mando un bacio! Anzi… Tom ti manda un bacio, che è decisamente meglio di me, che ti passa la bua!

Eh sì, Draco è impossibile non amarlo… XD

In quanto alla mia estate… dicendo che sono super-impegnata sembro ripetitiva? XD sigh… comunque, alla prossima spero! Bax bax, ti voglio un sacco di bene kohai!

 

ice90, ah, credo proprio che sarete ben più di tre nell’associazione UIFG! XD prestissimo il momento in cui Harry e Draco indossano gli anelli. Sarà l’estate, ma sono straordinariamente melensa, mah… XD Meglio approfittarne. Bax bax! 

 

Heris, tesoro, recensione in extremis? XD Certo che mi occuperò di Gary… e per quanto riguarda Ron e Hermione, pazienta ancora un poco. Bax bax

 

Commentate!

Miss

  
Leggi le 26 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Mistress Lay