Fanfic su attori > Josh Hutcherson
Segui la storia  |       
Autore: laabrigu    22/05/2014    1 recensioni
Un’altra estate stava arrivando e io, come facevo ormai da 7 anni, sarei andata a Rio con la mia adorata famiglia: una mamma favolosa, un padre dolcissimo e due fratellini molto, forse anche troppo agitati.
Sono beatrice, ho 16 anni e frequento la seconda liceo presso il liceo classico della mia città.
Sono una ragazza disordinata, confusa e imprecisa. Un bello schifo, insomma.
Per fortuna c'è lei, la mia migliore amica.
Questa sarà un'estate un po' diversa dalle altre e molto più divertente!
Questa sono io.
E questa è la mia storia.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Tornai a casa. Erano le 14 e non c’era nessuno. Casa libera. Che bello, mi sentii sollevata. Andai in cucina e vidi che sul tavolo c’era un biglietto: Ciao tesoro, scusami ma sono dovuta correre al lavoro per un’urgenza, è successa una cosa, poi ti racconterò bene questa sera. Ha chiamato la mamma di Carolina dicendomi che non riesce a capire che ha e mi ha chiesto se puoi aiutarla ad uscire da quella campana che si è costruita attorno. Se vuoi vai da lei, anzi VAI E AIUTALA! Tornando a noi, non sono riuscita a cucinare il pranzo perciò fai tu qualcosa anche per Nic che è sempre affamato come un lupo! Mi raccomando conto su di te, non deludermi. Vedi se riesci a fare qualche mestiere però prima studia. Non scordare di andare a prendere a scuola alle 16.30 Edo altrimenti le maestre chiamano i carabinieri e finiremo tutti nei casini! Non voglio altri casini, non ne vogliamo più giusto? Siamo tutti stanchi, tu lo sei molto, me ne sono accorta. Scusami se ti chiedo tanto ma fallo per me, anzi fai quello che riesci. Ciao, buona giornata piccola. Mamma.” Come si fa a non amare una mamma come lei? È così dolce, comprensiva, umile, generosa, simpatica, scherzosa e bellissima. La amo. Io amo la mia mamma. Avrei fatto qualunque cosa per lei, tutto. Perciò anche quello che mi aveva chiesto di fare! Così andai in cucina, preparai la tavola per me e Nic (quel 12enne, un vero furfante mio fratello.) e tentai di cucinare una pasta al sugo. Ovviamente le probabilità di mettere troppo sale o troppa pasta o farla bruciare erano moltissime, ma non mi persi d’animo. Continuavo a ripetermi: “Tutto questo lo faccio solo per lei, solo per mamma!” Mentre la pasta cuoceva suonò il telefono e andai a rispondere. Era Roberta, la mamma di Roly. Stava piangendo e mi chiese dove fosse la mamma e io le risposi che era al lavoro, così lei attaccò senza nemmeno salutarmi. Oddio. Ero seriamente preoccupata. Ovviamente chiamai mia mamma. Segreteria. Merda. Dopo nemmeno dieci minuti suonò il campanello e io andai ad aprire senza nemmeno guardare dalla fessurina della porta (cosa che mia mamma mi raccomandava di fare sempre). Mi trovai davanti Nic tutto sudato e con un livido sulla guancia. Sicuramente quel livido era frutto di una lite avvenuta poco prima a scuola. Sì, Nic era così. Gli piaceva la rissa, voleva sempre fare a botte. Ed era veramente pericoloso! Lui non si faceva mai male, nessuno gli faceva del male ma questa volta sì, si era scontrato con qualcuno più forte di lui. “Mannaggia a te Nic, entra! Che hai combinato questa volta?” gli chiesi quasi urlando ma lui non rispose e andò dritto in cucina tappandosi le orecchie. “Nic..” “QUEL BASTARDO. QUELLO STRONZO. IO LO AMMAZZO.” continuava a ripetere e io non sapevo che fare così mi sedetti accanto a lui e gli dissi: “Ehi fratellino, io sono qui per aiutarti, raccontami pure, se ti va” Lui non rispose subito ma alla fine mi disse: ”Bea, questa volta non è stata una bella ‘lotta’ perché sono stato io a prenderle e non il mio avversario. Era uno di terza. Io sono di prima. Come facevo a batterlo? Ci ho provato e ho sbagliato. Sono uno stupido. Non avrei dovuto ma è sempre lei. Lei mi piace, tantissimo. Sono innamorato di lei, è così bella, dolce e simpatica. Tutte le mie risse diciamo che partono per lei, io mi batto per lei. Finora tutti quelli con cui mi sono picchiato erano miei coetanei anch’essi innamorati di lei. Vincevo sempre io, così lei sceglieva sempre me perché diceva che ero imbattibile, il suo eroe. Oggi all’intervallo ero lì con lei, stavamo parlando e ad un certo punto arriva questo qui di terza, Michele. Mi spinge via da lei e la ‘rapisce’. Mi ha fatto alterare così gli sono andato addosso insultandolo. Lui si è voltato e senza darmi la possibilità di parare il colpo mi ha dato un pugno qui…” si toccò la guancia “e qui…” alzò la maglia e mi fece vedere un altro livido sulla pancia, proprio sullo stomaco. Ero impietrita. Non sapevo che dire o addirittura che fare. Riuscii solo a chiedergli: “Lei chi?” e lui piangendo mi disse: “Rachele…la mia Rachele. Lei era mia e ora è sua, di quel lurido Michele. Si crede grande solo perché è di terza ma si sbaglia, lo posso mandare anche all’ospedale e voglio sentirlo gridare ‘mammina, mammina, mi sono fatto la bua’. Lo odio quel bastardo.” “NIC, PIANO CON LE PAROLE, OK? Non puoi insultarlo in questo modo?” “ah…tu difendi lui?” “no Nic, io non difendo nessuno, né te né lui.” “ma io sono tuo fratello, tu dovresti essere sempre dalla mia parte” “hai detto bene: dovrei. Non sono obbligata a stare dalla tua parte, sai? Se avessi ragione starei anche dalla tua di parte, ma dato che hai colpa non posso darti che torto, fratello.” “e quindi tu ‘tifi’ lui?” disse scostando la testa e cominciando di nuovo a piangere. “suvvia Nic, hai 12 anni! Smettila di piangere e sii grande. Con la violenza non si risolve nulla. Domani vai da lui e parlagli, fagli capire quanto è importante per te Rachele. Basta. Ora vai a lavarti le mani che mangiamo” ma lui prima di andare in bagno mi chiese: “e se lui non capisce?” e chiuse la porta. Benissimo. Avevamo già tanti problemi in famiglia e ora ci si metteva anche Nic, favoloso. Bella merda. Non osavo pensare alle reazioni di mamma e papà a questa meravigliosa notizia: un’ulteriore rissa. Io e Nic mangiammo e poi lui andò a fare i compiti in camere mentre io sistemai la casa, facendo qualche mestiere. A un certo punto guardai l’orologio, segnava le 16.20. Edo. Mi misi le scarpe, salutai Nic e uscii di casa. Per fortuna arrivai in tempo alla scuola elementare. Edo uscì e mi venne incontro baciandomi e abbracciandomi. Nic ed Edo (rispettivamente Nicolò ed Edoardo) sono due persone completamente diverse. Hanno anche età differente ma Edo molte volte sembra più maturo di un bimbo di 6 anni, è molto intelligente. Certo, anche Nic lo è però Edo lo è in modo differente. Nic è più aggressivo (?) infatti cerca sempre la botta, le liti e gli scontri; mentre Edo è più affettuoso: vuole gli abbracci, i baci e vuole essere coccolato. Hanno due caratteri diversi ma sono i miei fratellini e li adoro per quello che sono. Io e Edo ci avviammo verso casa, stavamo camminando belli tranquilli quando ad un certo punto sentii: “Bea!” mi girai e vidi Feb, così dissi a Edo: “amore, dobbiamo camminare più veloci, corri!” Iniziammo a correre e arrivammo a casa con il fiatone, nessuna traccia di Feb. Per fortuna non ci aveva inseguiti. Il mio timore più grande era che ci avrebbe rincorsi fino a casa. Per paura chiusi la porta a chiave e feci fare merenda a quelle due pesti. Dopo aver acceso la TV e avendo fatto sedere sul divano Nic e Edo, salii in camera mia per fare i compiti. Presi il cellulare e vidi 6 chiamate perse. Panico. 2 di mamma, 3 di Feb e una di Roly. Merda. Roly. ROLY. Non volevo ammetterlo ma me ne ero completamente dimenticata. Avevo troppe cose a cui pensare ma dovevo andare da lei. Mi preparai e uscii di casa.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Josh Hutcherson / Vai alla pagina dell'autore: laabrigu