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Autore: Matt2291    22/05/2014    5 recensioni
Anno x792
La battaglia finale é giunta, Zeref sembra avere la meglio, quando...
La gilda dovrà vivere una situazione già affrontata a Tenroujima. Saranno coscienti, ma privi dei ricordi!
In quella che sembra una normale vita quotidiana, si nasconde una infinita illusione?
E cosa succederà quando la normalità si trasformerà in qualcosa che, a rigor di logica, è impossibile?
Vivere una vita normale, comporta anche relazioni normali e, talvolta, anche amori. Che succederà?
Leggete! :)
Genere: Azione, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Erza/Gerard, Gajil/Levy, Gerard, Gray/Lluvia, Lluvia, Natsu, Natsu/Lucy, Un po' tutti
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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***


La stanchezza cominciò a mietere vittime e diversi ragazzi iniziarono a sfoltire sempre piu' il vialetto, sedendosi per ritrovare fiato o alla ricerca di un sorso d'acqua.

Wendy, poggiata sotto la finestra della sala hobby, scrutava circospetta l'interno alla ricerca di quei volti familiari. Ai suoi piedi, Charle attendeva pazientemente.

Allora?”

C'è il ragazzo dai capelli rosa, ma non vedo la ragazza e il gatto” disse semplicemente, senza lasciare il campo visivo.

Ricorda che abbiamo poco tempo, dobbiamo per lo meno avvicinarci e tentare un approccio.”

La stanza gremiva di giovani e la visuale cominciò a risultare faticosa per la mesta altezza di Wendy, che seppur sulle punte, non riusciva piu' a vedere nulla.

Nel frattempo, Happy era riuscito a liberarsi di Lucy che continuava a portarlo a spasso senza conoscerne il motivo; poteva benissimo camminare. Le persone apparivano così grandi ai suoi occhi e qualcuno sembrava anche chiedersi da dove venisse quello strano gatto blu.

Happy scrutava quei volti, chiedendosi perchè anche lui non fosse così grande.

Forse perché sono un gatto.”

Distratto da quei pensieri, andò a sbattere contro qualcosa che si lamentò con un irritato “ehi!”

Riaprì gli occhi e ne ritrovò un paio tanto arrabbiati quanto belli, e tremendamente familiari. Una gatta alta come lui, su due zampe come lui, dal candido pelo bianco e particolarmente morbido. Happy rimase quasi incantato da tale bellezza.

Ciao!” Disse felice, alzando una zampetta al cielo.

Guarda dove vai piuttosto” ribatté l'altra con sufficienza, incrociando le zampette al petto. Happy spalancò i suoi occhioni.

Ma parli anche tu!” Per tutta risposta si ritrovò una zampa sul muso.

Zitto, o ti scopriranno!” Sussurrò adirata, facendogli intuire che si riferiva alle persone che passavano accanto. Happy annuì e fu poi libero.

Wendy osservava placidamente quel particolare dibattito, senza però rimanere sorpresa dall'esistenza effettiva di piu' gatti parlanti. Si inginocchiò e salutò anche lei.

Ciao, io sono Wendy” sorrise, accennando un gesto della mano. Happy restò qualche secondo interdetto, ma le parole di Charle lo sbloccarono.

Lei è la mia padrona.”

La nota scontenta con il quale aveva pronunciato quella frase non passò indifferente alle orecchie di Wendy. Ci rimase un po' male, ma preferì non dire nulla.

Io sono Happy” salutò, per poi tornare a guardare la gatta. “E tu come ti chiami?”

Una frecciatina stizzosa colpì Happy, che non riusciva a capire il comportamento di quella coetanea.

Quanto è bella.”

Charle” disse scocciata, guardandolo con superiorità.




La musica riempiva totalmente la proprietà e probabilmente anche quelle vicine, che fortuitamente non avevano ancora chiamato la polizia.

Lucy si guardava intorno alla ricerca di quel gatto che aveva perso di vista non appena distolto lo sguardo.

Dov'è quel gattaccio parlante?” Pensò scocciata, scorgendo in mezzo la folla anche Mira in compagnia di Laxus, che sembravano parlare di qualcosa di serio.

Non voleva impicciarsi degli affari altrui, ma vedere Mira senza il suo dolce sorriso era molto raro, e questo accadeva solo se qualcosa la preoccupava molto.

Avanzò un passo, spinta dalla curiosità e il desiderio di origliare la loro conversazione, ma si trattenne. Non era quel genere di persona, la privacy degli altri la rispettava sempre.

I suoi occhi rinsavirono alla vista dei passi di Mira. Si era avvicinata al ragazzo e gli aveva circondato il collo con le braccia. Stava dicendo qualcosa d'impossibile da capire, poiché la musica era troppo alta e loro troppo lontani. Ma Lucy poteva vedere, e vedeva fin troppo bene.

Una lacrima fugace solcò quella pallida guancia, lasciata libera di percorrere tutta la sua strada fino a terra, luogo dove i piedi di Mira si erano alzati sulle punte.

Sorpresa, gli occhi di Lucy non batterono ciglio alla vista di quel bacio nel pieno di un trasporto a lei sconosciuto. Solo pochi secondi, prima di vedere quella ragazza allontanarsi senza voltarsi indietro, dove Laxus, con un'espressione ancora piu' dura di quanto ricordasse, non si era mosso.

Stanno soffrendo entrambi.”

Le sue labbra si lasciarono sfuggire un sospiro, avvolto dall'immagine di quel gesto che di romantico o dolce, aveva ben poco. In quel bacio c'era una malinconia mai vista, priva di emozioni positive quale era il cuore di entrambi probabilmente.

Che stiano condividendo un dolore comune?” Si disse Lucy, osservando Mira riacquistare il suo dolce sorriso e sparire in mezzo la massa di gente.

Arrivò come un fulmine a ciel sereno, tanto improvvisamente da mozzarle il fiato e costringerla a portarsi una mano sul cuore.

Mira sorrideva sempre, mostrava grande dolcezza e gentilezza. Quindi era così evidente? Non si era accorta prima di tutto perchè aveva sempre visto Mira in quelle vesti?

La conosceva da poco, ma tutti i suoi amici non si erano accorti di nulla?

Lucy scrutò di nuovo il volto di Laxus. Gli occhi erano fissi nel vuoto e la mente concentrata su pensieri a lui conosciuti. Sembrava alla ricerca di qualcosa, forse ricordi lontani, dove la luce non filtrava da molto tempo.

Si guardò intorno. Voleva togliere dalla mente quello che aveva visto, perché non era nulla che la riguardava. Mira era riuscita con le sue sole forze a permettersi una vita per lei e i suoi fratelli, non aveva nulla da invidiare a nessuno. Ma allora cos'era quello di prima? Una debolezza? Una difficoltà inestricabile?

Non poteva saperlo, ma qualcosa l'aveva intuito, ed era ciò che piu' la sorprendeva.

Mira, da quanto tempo stai indossando una maschera?”

Che dietro l'angelico viso di Mira si nascondesse un'oscurità che l'aveva catturata molto tempo addietro?

Un giorno o l'altro le domande che si poneva avrebbero trovato risposta, ne era sicura.

Circondata dagli avvenimenti, non si rese conto di essere arrivata alla sala hobby, dove accucciata sotto la finestra, c'era Happy che parlava con una ragazza dai capelli blu. Il cuore le saltò in gola.

Sta parlando? Ma è impazzito?!”

A passo svelto, raggiunse il piccolo gruppetto e con un gesto rapido prese Happy tra le braccia, spaventandolo e facendo sobbalzare Wendy.

Brutto gattaccio, che ti sei messo a fare?!” lo aggredì, sfregandogli un pugno sulla testa che lo fece piagnucolare.

Aye, non ho fatto nulla di male!” mormorò, evidenziando quanto Lucy gli stesse facendo male.

Ehm, scusate” Interpose Wendy, evidentemente a disagio.

Lucy si voltò verso la sconosciuta, rendendosi conto che altri non si trattava di una ragazzina molto piu' piccola di lei. Ai piedi, un gatto bianco su due zampe, particolare che la sorprese.

Ehi, ma questo gatto si regge su due zampe!” Esclamò, non però troppo sorpresa visto cosa aveva in mano.

Io sono una gatta!” Ribatté questa, aumentando lo stupore di Lucy.

E parla come Happy!”

Forse è lui che parla come me!”

Parlate entrambi” pigolò Wendy, cercando di far tornare la pace.

Lucy osservò meglio la ragazzina. Portava due code di cavallo molto lunghe e aveva un'aria assolutamente normale quanto dolce. Si chiese come mai anche lei avesse un gatto parlante, e soprattutto, perchè adesso c'erano due gatti che parlavano.

Anche tu ti sei ritrovata un gatto alieno?” Chiese tranquillamente, spaventando la povera Wendy. Non sarebbe piu' riuscita a vedere Charle allo stesso modo.

Ehi, io non sono un alieno!” Si difese Charle, chiedendosi come potessero esistere umani tanto stupidi.

Lucy, Charle non è un alieno” intervenne Happy dalle sue braccia, un po' offeso per quella uscita della ragazza. Era la seconda volta che ne parlava.

Dopo un breve dibattito, si ritornò finalmente al punto della situazione, innanzitutto non si era nemmeno presentata.

Tornando a noi, come ti chiami?”

Wendy, e lei è Charle” rispose cordiale, indicando la gatta vicino a lei che per tutta risposta voltò lo sguardo da un'altra parte con aria stizzita.

Che gattina impertinente” Pensò Lucy irrisoria.

E che ci fai qui? Questa è una festa liceale, e tu non avrai piu' di dodici anni.” Lucy era scettica al riguardo di quell'ospite, probabilmente si era imbucata, ma tutta la brutta gente che c'era e l'ora tarda non potevano proprio affibbiarsi a una ragazza così giovane.

Veramente ho tredici anni.”

Lucy la guardò con rimprovero, ricordandole comunque la domanda principale, e cioè che ci facesse lì. Wendy tentennò e non sembrava propensa a rispondere. Abbassò lo sguardo, biascicando tratti di frase che Lucy non riusciva a capire.

Istintivamente voltò lo sguardo verso la finestra, dove la faccia di Natsu stava chiacchierando animatamente con alcune persone.

Stavi cercando qualcuno?”

Il sussulto che ne seguì fu una sufficiente risposta. Lucy si avvicinò fino ad averla a un palmo dal naso. La scrutò con attenzione, cercandovi un qualche tipo di indizio in quegli occhi interdetti e particolarmente nervosi per quella vicinanza e per l'aspetto indagatore che stava prendendo la discussione.

Charle osservava assorta quella odiosa ragazza dai capelli biondi, cercando di riordinare e dare un senso alle immagini che vedeva.

Stava accadendo qualcosa di strano, ne era sicura. In quanto mente e personalità riflessiva, trovava strano anche per se stessa parlare e vedere addirittura il futuro. Gli eventi quali la normalità e la routine erano cambiati in modo repentino, e seguendo la sequenza di strani fenomeni che la sua mente mostrava, fu sicura di affermare che questi erano ancora in corso, e che non si sarebbero arrestati.

Chiuse gli occhi, si concentrò al massimo e cercò di focalizzare un futuro piu' remoto, molto piu' lontano, al fine di scorgere cosa avrebbe comportato tutto quello sconvolgimento. Si sforzava, ma non riusciva a intravedere nulla. Forse il controllo del suo potere non era quello che credeva ma andava interpretato in un altro modo, a lei ancora ignoto.

Vedendo Wendy in difficoltà, decise di intervenire.

Siamo qui per scoprire la verità.”

Lucy non aveva idea di cosa stesse parlando, ma se la ragazzina non voleva aprire bocca, allora tanto valeva provare a parlare con la gatta, per quanto strano poteva essere. Si accucciò, lasciando Happy finalmente libero.

Di cosa stai parlando?”

Charle chiese a Wendy di sollevarla e portarla alla finestra. Lì, indicò Natsu.

Quel ragazzo, il gatto blu, e anche tu. Le vostre vite sono intrecciate con le nostre. Non so dirvi perchè, ma io vedo il futuro, e in quella sequenza di immagini ho visto voi tre, insieme ad altre persone che però non ho ancora avuto modo di vedere, e c'eravamo anche noi.”

No aspetta, non ti seguo piu'!” Erano troppe informazioni e di una natura fin troppo fantasy per i suoi gusti. Quella era la vita reale, no?

Tutto questo non ha senso!”

Non conosco le risposte, è tutto molto confuso” ammise, tornando a guardare oltre la finestra. “Ma so per certo che siamo tutti legati da un unico destino, piu' di così non posso essere precisa.”

Cos'era accaduto al mondo? Che qualche Dio si fosse stufato di vedere tutto troppo normale e avesse deciso di cambiare le vesti dell'universo per dare pepe alla vita dei suoi abitanti?

Qualcuno forse l'aveva chiesto in qualche preghiera, ma era scontato che niente si sarebbe mai avverato. O forse sì?

In meno di un giorno, Lucy si era ritrovata due gatti parlanti, un'autocombustione, strane premonizioni e un ignoto destino che non aveva mai chiesto, e Natsu ne faceva parte.

Sentite, tecnicamente non crederei mai a una storia del genere.”

Gli occhi tristi di Wendy non tardarono a mostrarsi. Anche per lei era dura, ma dopo aver scoperto Charle parlare, si era incuriosita e aveva deciso di andare fino in fondo. Fortuitamente, la frase successiva le risollevò velocemente il morale.

Ma è anche vero che qui davanti a me ci sono due gatti parlanti, quindi perchè non credere a una stranezza in piu'?”

Il sorriso di Lucy parve arrendevole, ma si vedeva che in un certo senso tutta quella storia la stava anche divertendo. Era emozionante, e la piega degli eventi non poté che eccitarla.

Grazie!” Disse Wendy, lanciandosi sulla ragazza e abbracciandola. Probabilmente quel gesto era stato dettato dal sollievo di non essere piu' sola in quella strana avventura. Lucy ricambiò l'abbraccio, intenerita da tanta dolcezza, ma il tempo stringeva e la allontanò, sorridendole.

Chiamiamo Natsu, così potremo raccontargli tutta questa storia.” Ancora prima di superarla, Wendy l'afferrò per un polso, lasciandola confusa.

Pensi che mi crederà? È tutto molto strano lo so.”

Il pensiero di essere stata creduta da Lucy le aveva alleggerito il cuore, ma dover affrontare qualcun altro la intimoriva molto. Aveva paura di essere presa in giro o non essere ascoltata.

Un comprensivo sorriso apparve sul volto di Lucy, che con voce calma e gentile, le disse di non preoccuparsi.

Natsu ti crederà, anzi, penso che prenderà la cosa molto seriamente” la rassicurò, facendole l'occhiolino.

Così, mentre Happy tentava di attaccare inutilmente bottone con Charle, Wendy, tenuta per mano da Lucy, entrò nella stanza e insieme portarono fuori un ignaro Natsu che tentava di capire perché Lucy lo stesse trascinando per il colletto.




La quieta nenia delle onde hanno un effetto rilassante sui sensi, se questi sono attivi.

Il suono continuo e perentorio, così familiare e meraviglioso, ridestò la mente di Lluvia. Completamente stesa sulla battigia, l'acqua le bagnava i vestiti e la sabbia si era praticamente incollata lungo tutto il busto e lato destro del suo cappotto.

La testa dolente le lasciò sfuggire un tiepido lamento, e lentamente, riuscì a mettersi seduta.

Cosa è accaduto? Lluvia non ricorda bene.”

Le immagini apparivano frammentate e ostili. Si era ritrovata prigioniera del mare, del suo elemento preferito, che senza pietà l'aveva trascinata via con forza e portata via.

Le gambe si erano immobilizzate sotto il mulinello, nel quale in un istante l'aveva completamente avvolta in una prigione oscura. Non ricordava altro.

Anzi no. Forse c'era stato un momento di veglia, in cui si era sentita estremamente leggera, quasi fosse sollevata da terra. In quel frangente, le era parso di udire qualcuno che la chiamava per nome.

Facendo forza sulle mani e sulle gambe, riuscì a mettersi in piedi, per poi guardarsi intorno, preoccupata.

Gray!” Chiamò a gran voce, cercando di distinguere la figura del ragazzo con l'ausilio della luce della luna. Finché non ci riuscì.

La camicia bianca era riversa a terra, così come quella scura e folta capigliatura, il cui viso non era visibile ai suoi occhi. Non perse tempo e gli corse incontro.

Gray!” Lo chiamò ancora, senza però ottenere risposta. Stava temendo il peggio.

Cadde sulla sabbia e afferrò velocemente il corpo del ragazzo. Lo voltò e fece in modo di poggiare la testa sulle sue gambe, pulendolo poi dalla sabbia che era rimasta sul viso.

Sussurrava ancora il nome del ragazzo, quasi fosse una sorta di preghiera che lo aiutasse a svegliarsi. Carezzò la sua guancia, e il cuore perse un battito, così come una lacrima, che scese velocemente insieme a tante altre.

È freddissimo... Ti prego, no! Non può essere morto, no!”

Lo scosse un poco, gli diede anche dei piccoli schiaffi sul viso, ma solo i capelli sembravano muoversi al suo tocco. Il respiro divenne sempre piu' affannato. La verità si stava insinuando dentro di lei e piu' questa la invadeva e piu' provava paura. Nell'impeto della disperazione, saltò a cavalcioni sul ragazzo, lo prese per il colletto e urlò.

Gray! Svegliati, ti prego! Gray!” Le parole unite alle lacrime, allo foga di percuoterlo sempre piu' per ottenere un minimo segnale di vita. Non si sarebbe mai aspettata però quanto successo dopo.

All'udire di quelle urla, Gray aveva sbarrato gli occhi e urlato a sua volta. Il cuore che scoppiava dallo spavento e la confusione di ritrovarsi bloccato a terra da quella ragazza.

Lluvia spalancò gli occhi e il sollievo le scaldò il cuore.

Ma sei impazzita? Mi hai fatto morire di paura!” Era davvero arrabbiato, e forse la stava anche offendendo, ma Lluvia probabilmente non udì neppure una parola.

Si lanciò sul ragazzo, singhiozzando e piangendo sempre piu' forte, ripetendo quanta paura avesse avuto e che credeva fosse morto.

Le parole di poco prima apparirono in un istante insignificanti. Aveva aggredito Lluvia mentre lei si stava disperando in un'angoscia che lui conosceva fin troppo bene: il terrore di perdere qualcuno.

L'abbracciò, senza pronunciare parola, lasciando che le lacrime facessero il loro corso. Il conforto delle sue braccia, sperò, fossero sufficienti per alleviare almeno un po' lo spavento che aveva indirettamente dato a quella ragazza. La strinse piu' forte, sussurrandole che andava tutto bene, e che non c'era piu' niente di cui preoccuparsi.

Restò in attesa che quei singhiozzi diminuissero e il mare in burrasca nel cuore di quella ragazza cessasse, per lasciare posto alla calma, ma qualcosa non quadrava.

Si sentiva la schiena bagnata, il che non era strano. Lluvia stava piangendo e poi si era inzuppato prima, quando l'onda l'aveva investito. Allora perchè aveva la sensazione di essere immerso nell'acqua?

Con delicatezza, scostò la ragazza dal suo abbraccio e quello che poté finalmente vedere intorno a lui lo lasciò senza parole.

Ricordava benissimo come la spiaggia, quando si era svegliato, fosse umida ma priva di pozze. Adesso invece, l'acqua gli arrivava quasi al fianco, e nonostante fosse seduto, era comunque una quantità notevole. Ma non si limitava solo alla sua zona; parte della spiaggia era letteralmente allagata!

Ma che è successo? Si è alzata la marea?”

Una domanda retorica, lasciata in sospeso e che forse non avrebbe trovato risposta, per quel motivo non riuscì subito a capire perché Lluvia stesse muovendo leggermente la testa in segno di negazione. La cosa che lo colpì però, fu il suo sguardo; sembrava spaventata, forse ancora per quella brutta emozione che aveva vissuto.

La spiaggia era asciutta” disse Lluvia, portandosi le mani agli occhi e scacciando delicatamente le lacrime. “Ma quando Lluvia si è messa a piangere, a poco a poco si è riempita di acqua.”

Un improvviso dubbio pervase Gray. Tirò fuori la mano da quell'acqua, e senza sapere perché, la portò alla bocca. Era scioccato.

Lluvia, quest'acqua... sono lacrime.”















Angolo Autore:

Salve!

Piccolo ritardo, ma non è niente dai, dopotutto ognuno ha i suoi impegni ^^

Sentite ma, per caso i capitoli sono troppo lunghi? Forse potrebbero stufare così dilunganti .-.

Li faccio piu' corti se volete, non ci vuole molto ^^

Piaciuto il cap? Tenera Lluvia! :3

Ringrazio: Kyros, CrazyLoL102, LadyAstral e jaki star per le recensioni. Grazie ^^

Alla prossima, ciao!


Matt

  
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