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Autore: Lauretta_36    22/05/2014    1 recensioni
caroline e klaus ormai separati, iniziano a comprendere i loro veri sentimenti, ma quando pensano che la distanza gli permetterà di dimenticare l'altro, ecco che il cattivo di turno, li porterà a intrecciare di nuovo le loro vite e questa volta anche a condividere la stessa casa.
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline\Klaus, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il tempo che scorre è un abile giocatore, esso si nasconde, si dissolve, si distende senza che tu possa avere su di lui alcun potere. Durante un bacio ti perdi nel suono dei cuori che divengono uno solo, nel sapore di quel contatto tanto atteso, nella sensazione di assoluta felicità, portata dalla certezza di essere finalmente con la persona giusta, con colei che è tutto ciò, che in secoli di vita, ardentemente cercavi.
 
 
 
Prov Klaus
 
Sentivo il dolce tepore del primo raggio di sole, posarsi sul mio viso, ma gli occhi erano troppo stanchi per aprirsi, troppo deboli per scrutare ciò che avevo intorno, fino a che un dolce e familiare profumo di vaniglia non si impossesso di me. Aprì lentamente gli occhi e lei era lì davanti a me, con le sue iridi azzurre che mi fissavano delicatamente e le sue labbra, che mi richiamavano con un sorriso “ti sei svegliato finalmente” sembrava tutto irreale, la stanza, gli oggetti, lei ed io “mi spiace love averti privato della mia compagnia…quanto ho dormito?” la sua risata frizzante e serena si profuse per tutta la stanza e non riuscì a trattenere un sorriso a mia volta “direi il giusto, avevi bisogno di riposare, dopo tutto quello che è successo”. Il suo sguardo si fece serio, non volevo vedere tristezza sul suo volto, mi dava dannatamente fastidio quando la sua luce si offuscava. Le sue parole però mi diedero una scossa, cercai quindi di rammentare cosa fosse accaduto, prima di risvegliarmi accanto a lei. Tutto era annebbiato, ricordavo la biblioteca e ricordavo un bacio e poi…una fitta mi lacerò il petto “ mi spiace Klaus, non volevo farlo” una lacrima squarciava l’armonia del suo viso “ volevo fermarmi, ma il mio corpo non mi ascoltava, non rispondeva” la guardavo e non capivo “ Caroline cosa hai fatto?” lei fece un sorriso triste e con una mano tocco il punto che mi faceva tremendamente male, quasi da lasciarmi senza respiro. Seguì il suo movimento lento sino a vedere comparire un enorme chiazza di sangue spargersi sul mio petto, proprio dove pochi istanti prima lei aveva posato la sua mano “ti prego perdonami” stava scomparendo, tutto intorno a me si sgretolava, pezzo dopo pezzo e lei, svaniva lentamente “Klaus ti prego salvami”. In pochi istanti non rimasi che io, solo in mezzo al niente, sdraiato per terra, disteso sul mio stesso sangue, che continuava ad espandersi. Cercavo di alzarmi, ma non riuscivo a muovere un muscolo…poi un urlo, il suo urlo, mi diede la forza di gridare un nome … CAROLINE…. Il suo.
 
 
 
Mi ritrovai seduto sul mio letto, sudato e agitato, non mi resi conto della loro presenza “Dimmi fratello, com’è il sveglio, dopo che una persona che credevi di amare ti pugnala? .... Sai sono proprio felice di poter finalmente condividere con te questa esperienza” Rebekah era di fronte a me e le sue parole mi riportarono ogni cosa alla mente “Smettila Rebekah, non è il momento. Come ti senti Nicklaus?” Elijah si era intromesso “confuso direi e dolorante” involontariamente mi passai una mano sul torace “Cosa è successo dopo che…… Caroline sta bene?” pregavo che nessuno le avesse torto un capello, come potevo essere arrivato a questo punto, lei mi pugnala e io spero che nessuno si sia preso la briga di ucciderla? Un tempo avrei ucciso io stesso, chiunque avesse osato o anche solo pensato di farmi una cosa del genere “Il pugnale che ti ha ferito profondamente, ha avuto un rimando anche su di noi. Siamo quindi corsi a vedere che succedeva e abbiamo visto caroline intenta a prendere il tuo sangue e con quello, che era riuscita a raccogliere, disegnare dei simboli sul pavimento, stava formando un cerchio intorno al tuo corpo” Elijah parlava con calma e io iniziavo a credere che l’avesse uccisa senza pensarci troppo “abbiamo dovuto fermare tutto prima che fosse impossibile tornare indietro e così …” Non potevo crederci… mi alzai di scatto, presi mio fratello per il collo e lentamente pronuncia le parole “Dimmi – che-  è-  ancora-  viva?”. Stringevo la mia mano introno al suo collo sempre più forte, come la morsa di paura che comprimeva il mio cuore e la mia ragione “E’ viva Nick…ora metti giù Elijah” lo posai appena udì le parole di mia sorella, era viva ora potevo tornare a pensare con lucidità “cosa è successo allora?” la mia voce uscì più dura e fredda di quanto fossi intenzionato “Abbiamo dovuto spezzarle il collo, era come in trans, non si fermava, non ci ascoltava, dovevamo fermarla. Ora è nella sua stanza, non si è ancora ripresa, o meglio svegliata Nick” guardai mia sorella e la preoccupazione per Caroline nei suoi occhi era sincera “Ci vuole tempo, si sveglierà”. Lei mi sorrise dolcemente, mi mancava ancora una parte del racconto, lo sentivo “Nicklaus” riprese a raccontare Elijah “tu hai dormito per tre lunghi giorni, a questo punto si sarebbe dovuta svegliare.” Ci fu un attimo interminabile di silenzio “Per capire ciò che è accaduto in biblioteca abbiamo chiamato Sophie, lei ha scoperto che l’incantesimo fatto su Caroline è potente, antico e irreversibile. Qualcosa la sta cambiando dentro, lei sta diventando qualcun altro o qualcos’altro. Non sa di preciso quanto ci metterà, ma una volta completata la transizione sarà persa per sempre.” No, non era possibile “A quanto pare un forte dolore poteva dare inizio a tutto il processo e credo sia stata la notizia del bambino.” Chiusi gli occhi, nella vana speranza che una volta riaperti si sarebbe cancellato tutto il male che era entrato dentro la mia vita “Perché non è sveglia? Perché dorme da tre giorni?” Rebekah prese parola “Pensiamo che sia in opera il cambiamento, è questa potrebbe essere la ragione del suo stato di incoscienza.” Dovevo vederla, dovevo farle sapere che avrei fatto di tutto, ucciso chiunque, torturato senza rimorso ogni essere che poteva avere informazioni utili per farla tornare sana e salva da me “devo andare da lei e poi penseremo ad un modo per guarirla”.
 
 
 
Prov Rebekah
 
A velocità vampiro vidi uscire mio fratello per raggiungere Caroline, gli andai dietro e vidi per la prima volta, dopo secoli, un Nicklaus spaventato. Li immobile di fronte alla porta aperta della sua stanza, a guardare il corpo della donna, che sapevo, amava “ Non entri” ero vicino a lui e vedevo i suoi occhi e il suo tormento “ è colpa mia Rebekah, solo mia” la forza, il potere e la crudeltà che da sempre lo distinguevano erano scomparse “ non dire così, sappiamo che è stato Marcel, che quando l’ha rapita ha fatto fare un incantesimo. Deve avere al suo servizio una strega potente e noi …” lui si giro mi guardò dritto negli occhi, e vidi uno sguardo che conoscevo bene, lui soffriva e non voleva sentire quelle emozioni, che ora lo stavano possedendo “la salveremo e poi la spediremo a casa, dove dovrà rimanere a tempo indeterminato, sono stato chiaro. Dimenticati di lei, non sarà mai una tua amica, non sarà mai parte delle nostre vite.” A quel punto si giro verso di lei e lentamente si avvicinò al suo corpo, fino a sedersi al suo fianco. Stefan che aveva protetto Caroline fino ad allora si alzò, per lasciare sole quelle due anime perse, per dare a quell’amore mai davvero vissuto, un ultimo momento.
 
 
 
Prov Caroline
 
Sentivo il suo profumo, sentivo la sua presenza e poi sentì il suo tocco, la sua mano sfiorava la mia delicatamente. Partendo dalle dita immobili saliva fino al polso e poi scivolo sulle lenzuola e abbraccio la mia mano, inerme, tra le sue. Sentì poi distintamente il suo corpo che si spostava, non era più sul letto, ma comunque era al mio fianco, la sua fronte sfioro la mia tempia e sentì le sue parole chiaramente “ti salverò love, non temere. Questa è una promessa ed io le mantengo sempre. Poi ti prometto che sarai libera, libera di vivere la vita che meriti, senza di me.” Un bacio seguì queste parole e poi persi ogni contatto, con l’uomo che mi aveva appena detto addio.
 
 
 
Prov Klaus
 
Li sentivo, i loro occhi che scrutavano ogni mio gesto, increduli, sbigottiti, compiaciuti, esasperati dal mio comportamento, con lei, per lei, solo per lei. Non era da Klaus l’ibrido sanguinario, ma non mi importava, era il mio momento, il mio unico e ultimo momento con la dolce Caroline, il resto non contava, il resto era un effetto collaterale di un nulla, che conoscevo fin troppo bene.
 
 
Una volta riuniti in salone dovevamo capire cosa fare “Sappiamo che è stata opera della strega di Marcel, quindi potremmo andare a casa sua e prenderci l’informazione che ci spetta.” Volevo uccidere qualcuno, ne avevo bisogno, il dolore che provavo doveva essere buttato fuori, in me doveva tornare la rabbia, l’ira feroce per cui in tutto il mondo ero conosciuto “Ci sarà il tempo fratello mio di combattere, ma ora dobbiamo giocare d’astuzia.”  A quanto pare Elijah aveva in mente di agire in modo differente, il solito guata feste “dobbiamo prima liberare Caroline dal sortilegio” che perspicacia “Come fai a liberarla se non sai di che incantesimo si tratta, ci serve questa informazione e solo Marcel la conosce. Quindi, ripeto, andiamo da lui e distruggiamo tutto quello a cui tiene di più” la mia voce si alzò di tono, e la mia rabbia crescente lo accompagnava. “Capisco come ti senti, ma potremmo non avere tempo. Dobbiamo cercare di impedire la trasformazione, di rallentarla almeno” sorrisi dal nervoso “tu sai cosa sento Elijah…davvero…e di grazia dimmi da quando sei il mio psicologo personale?! No mio caro fratello tu non sai cosa provo, non lo hai mai compreso e quindi ti prego di finirla una volta per tutto di crederti l’unico a sapere cosa passa per la mia testa o…” non mi fece finire la frase “o cosa Nicklaus, mi pugnali, mi mordi, mi combatti? ...nulla che non abbia già provato. Forse non ti è chiaro che il tempo sta per finire, sono passati già tre giorni e al suo risveglio potrebbe non essere più quella che conosci. Non sono io il tuo nemico, ma il tempo. Mi spiace fratello ma su di lui non hai alcun potere.” Il silenzio calò nella stanza “Nick abbiamo già chiamato una strega che Elijah conosceva tempo fa, è di stirpe antica e potente quanto basta. Cercheremo di svegliare Caroline e poi con il suo consenso cercheremo le risposte che ci servono da lei. Marcel non saprà nulla e così potremo attaccarlo ad armi pari.” Li guardavo dritti negli occhi “Bene quando dovrebbe arrivare questa fantomatica strega?” fu mio fratello a parlare questa volta “Tra un’ora circa, non era lontana quando l’ho sentita l’ultima volta”. Presi da bere, ma prima di versare il liquido dentro il bicchiere decisi di bere direttamente dalla bottiglia, sperando di calmare i miei demoni, che gridavano all’’unisono vendetta.
 
 
 
Prov Rebekah
 
L’ora più lunga di tutta la sua vita, vedevo come cercava in tutti i modi di combattere i suoi demoni, vedevo che cercava di mostrarsi tranquillo, quando in realtà il suo mondo si stava sgretolando sotto i suoi occhi e lui, forse per la prima volta, era impotente. Anche io mi sentivo smarrita, non volevo che Caroline cambiasse, non so perché mi sentissi così legata a lei, forse perché in molte cose avevo rivisto me stessa, o meglio una me di tanti secoli prima, che era morta sotto i tradimenti ripetuti. Mentre cercavamo di non far vincere la nostra impulsività la strega si presentò in casa nostra. Era una donna di colore, che faceva parte della dinastia dei Carlile, era giovane, più di quanto mi ero immaginata. L’accompagnammo nella camera di Caroline, le toccò la fronte e fece scivolare le sue dita lungo il suo viso, ogni momento sempre più pallido. Con gli occhi chiusi disse una frase in latino “sangue, anima, spirito illuminate questo arduo cammino, mostrate il maleficio agli occhi della vostra servitrice… Sangue, anima, spirito aprite il varco per il giusto respiro”. Alle terza ripetizione nulla sembrava accadere, fino a che Caroline non aprì gli occhi, completamente neri, e iniziò a ripetere lei stessa le frasi in latino. Poi la strega staccò le mani dal viso di Caroline e i suoi occhi si chiusero nuovamente e la sua voce torno silente “ora so cosa è accaduto.”
 
 
 
Prov Klaus
 
Quella strega non mi convinceva, c’era qualcosa in lei che andava oltre la storia di Caroline, lei cercava di leggermi dentro. Ora, però, non mi importava se era un nuovo nemico da affrontare, ci avrei pensato solo dopo aver salvato la vita di Caroline “Bene allora ci illumini la prego”, il suo sguardo era di sfida, ma rispose cortesemente “nessun demone o spirito è in lei, ma una strega di enorme potenza ha fatto qualcosa che è difficile da mettere in atto, la trasfigurazione” prima che potessi formulare la domanda Stefan, che era sempre rimasto in silenzio, prese parola “ La trasfigurazione? cosa vuol dire?” lei si girò a guardarlo prima di iniziare a proferire parola “ vuol dire che ha preso il sentimento positivo che questa povera ragazza prova verso uno di voi, per tramutarlo in odio puro. Un odio così forte e potente da portarla a sentire il bisogno viscerale di ucciderlo”. Il suo sguardo si posò su di me “il problema di questi incantesimi è che non è possibile controllare l’intera coscienza di un individuo, nel profondo della sua anima lei patirà il dolore più agonizzante, l’impotenza che scaturisce dal volere profondamente qualcosa, ma vedere il tuo corpo compiere l’atto opposto. E’ come se in lei vivessero due entità, che si combattono e che alla fine impazziscono.” Sentivo ogni sua parola e mi sembrava una lama che mi trafiggeva, mi ripromisi che ognuna di quelle simboliche lame, sarebbe stata realmente conficcata nel corpo di Marcel e della sua stupida strega “Cosa possiamo fare?” lei penso per qualche istante prima di rispondere “ posso rallentare il processo, far risvegliare Caroline portando la sua vera essenza nello stato di coscienza, ma l’unico modo per disfare questo maleficio e che la strega che l’ha composto lo interrompa o che lei stessa…” non la feci terminare “ muoia”. Lei mi guardò e capì ciò che avrei fatto, la strega di Marcel aveva le ore contate “Bene cosa le serve per svegliarla?”.
 
 
 
Prov Caroline
 
I preparativi fervevano intorno a me, sentivo ogni parola, ogni gesto che serviva per risvegliarmi, poi un grande freddo intorno a me e infine il fuoco, un fuoco che ardeva. Bruciavo e non potevo controllarmi urlavo, urlavo come mai prima d’ora, sentivo la mia carne lacerarsi, il mio cuore battere all’impazzata, la mia anima sciogliersi di fronte al male….poi una voce famigliare quella del mio migliore amico “ Caroline calmati, passerà te lo prometto”… poi più nulla, tranne l’assordante dolore che mi stava uccidendo “ Caroline torna da me” questa volta era la voce che avrei potuto riconoscere tra mille….il fuoco si spegneva lentamente, il dolore svaniva….
 
 
 
Prov Klaus
 
Niente fu più difficile per me che vedere il dolore sul volto di Caroline. Preparammo tutto l’occorrente, candele accese intorno al suo corpo, steso per terra al centro di un cerchio, fatto con il sangue di strega, le cui incisioni latine servivano a rafforzare la magia che avrebbe liberato Caroline. Poi una mistura che fu spalmata sul volto di caroline e sulle estremità del suo corpo, infine il rituale. Sembrava tutto tranquillo, ogni cosa procedeva per il meglio, fino a che i suoi occhi si aprirono di scatto e si fecero di color porpora, e poco dopo le urla strazianti di dolore, che mi entrarono sin nelle viscere. Non persi tempo e appena le udì mi proiettai verso la strega che le stava facendo del male, ma Elijah mi fermò. Stefan cerco di farle sapere che era con lei, le diceva di resistere, che il dolore sarebbe cessato, ma tutto continuava. Mi liberai dalla stretta di mio fratello spingendolo verso il muro, che al contatto son il suo corpo si incrinò dalla violenza della mia spinta, a velocità vampiro mi posizionai al suo fianco e cinsi il suo corpo al mio petto “no non entrare potresti ferirti”. Qualcuno disse qualcosa, ma non feci caso a nulla, ero di nuovo con lei, il dolore di un fuoco che mi bruciava ogni parte del mio corpo a contatto con lei, passava in secondo piano, ora eravamo solo noi due e niente di più. Di nuovo in quella stanza con l’oscurità che copriva ogni problema, ogni pericolo, ogni dubbio, in cui Caroline e Klaus potevano essere loro stessi e amarsi senza essere giudicati o senza sensi di colpa, io volevo solo una cosa, tornare in quella stanza con lei, perciò dissi la sola cosa che mi passava per la testa “Caroline torna da me.”
 
 
Angolo dell’autrice (o almeno ci provo)
Spero tanto vi piaccia questo capitolo, a me è uscito di getto. Ringrazio tutti quelli che hanno recensito, mi fa sempre piacere sapere cosa ne pensate della mia storia, i lettori silenziosi e tutti coloro che hanno messo l’ultimo amore tra le storie seguite e preferiti. Buona lettura e un abbraccio dalla vostra Lauretta, che spera sempre di poter vedere anche sullo schermo questo grande amore, che la Plec sta rovinando….al prossimo capitolo
  
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