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Autore: Eden_9489    23/05/2014    3 recensioni
"Lei è il mio fuoco, lo è stata da quando aveva due trecce invece che una, da quando il mondo corrotto e cattivo in cui siamo cresciuti ancora non ci aveva nemmeno sfiorato. Lei è la mia forza, il mio coraggio, il mio tutto."
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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La neve compie la sua danza fuori dalla finestra mentre le mie mani sono immerse nell'impasto. Qualche goccia di sudore scivola dalla mia fronte per il caldo afoso che emana il forno. Mi rilassa, impastare, mi calma, e poi tenermi occupato è sempre un bene per me. Con delicatezza e precisione formo i miei panini con uva passa e nocciole. Dopo la ricostruzione del distretto 12 ho deciso di riaprire il forno. Certo, non sono bravo quanto lo era mio padre, ma me la cavo abbastanza bene. Tutto il distretto viene a comprare il pane e mi fa molti complimenti, questo mi basta. Faccio anche biscotti, torte e tantissimi altri tipi di dolci. Sento la porta d'ingresso che si apre e si chiude, mi affaccio dal laboratorio per vedere chi è. Davanti a me la ragione della mia vita. Mi sorride, il naso rosso, i capelli tutti innevati. Si scrolla di dosso un po' di neve e poi mi raggiunge in laboratorio. Sulla spalla ha un sacco pieno di selvaggina. Possono passare anni, ma il suo sorriso, i suoi occhi, mi fanno sentire sempre allo stesso modo. E' come se mi catapultassero tra i banchi di scuola, come se quella sorpresa nel sentirla cantare, quella sensazione di dolce smarrimento non fossero mai andate via. Bruciano vive dentro di me. Lei è il mio fuoco, lo è stata da quando aveva due trecce invece che una, da quando il mondo corrotto e cattivo in cui siamo cresciuti ancora non ci aveva nemmeno sfiorato. Lei è la mia forza, il mio coraggio, il mio tutto. Devo a lei quello che sono, devo a lei la mia salvezza da quel mondo di ombre e dolore che aveva preso il sopravvento su di me, che mi aveva cambiato. Una volta a pochi centimetri da me sono io ad azzerare la distanza, la bacio con passione, come se non ci vedessimo da mesi. Fa cadere la sacca a terra e mi avvolge le spalle con le sue braccia, mentre le mie mani sono sui suoi fianchi, ben salde.
- Ciao anche a te. - sussurra per poi sorridermi a fior di labbra. Restiamo abbracciati a guardarci, occhi negli occhi. Le passo un palmo della mano sulla guancia gelata.
- Perché non vai a riscaldarti vicino al forno? Ti ho preparato le focaccine al formaggio . - ecco un altro sorriso da togliere il fiato. Finalmente è tornata a sorridere, pensavo non lo avrebbe più fatto da quando Prim è andata via. E' stato orribile per lei, credevo non si sarebbe mai ripresa. Va a sedersi su un bancone vicino al forno con la sua fidata focaccina tra le mani.
- Cos'hai fatto oggi? - addenta la focaccina con fame mentre io torno a lavorare i miei panini.
- Pane, tanto pane. Poi focaccine e biscotti, tu invece? Cosa c'è nel sacco?
- Conigli e due tacchini. Dovrebbero bastare per noi. Poi sono passata da Sue la Zozza e da Ripper. Ho preso due bottiglie di liquore per Haymitch. - Ah, il vecchio Haymitch. Nonostante tutti i nostri incubi siano finiti da un pezzo annega ancora il suo dolore dentro delle bottiglie. Io e Katniss ci prendiamo cura di lui. Gli portiamo pane, cibarie di ogni tipo e per ultimo, ma non meno importante, il liquore. Ne beve molto di meno, ma non riesce proprio a smettere. Immagino che la lucidità gli faccia solo pensare a quanto ha perso nella sua vita. E' difficile andare avanti quando si è da soli, nessuno accanto che ti voglia bene, che tenga a te. Io e Katniss siamo stati fortunati, ci siamo trovati ma mai persi.
- Quando finisco qui magari passiamo, che ne dici? - mi volto verso di lei mentre prende dal mucchio un'altra focaccina. Sorrido divertito e lei mi segue a ruota.
- Mi sembra una buona idea - il suo sguardo si posa sui panini ancora crudi accanto a me - Quelli sono con uva passa e nocciole? - posa la focaccina sul bancone, si pulisce un po' le mani e viene verso di me. Faccio un segno di assenso. - Il mio preferito.
- Da quando è il tuo preferito? - sono confuso.
- Da quando questo pane ha salvato la vita a me e alla mia famiglia, da quando tu mi hai salvato la vita.
In un attimo mi ritrovo in un forno molto simile a questo insieme ai miei genitori e i miei fratelli tanti anni prima, invece della candida neve veniva giù un copioso temporale. Ricordo a come mi precipitai alla porta quando sentì mia madre gridare, al colpo al cuore che mi venne quando la vidi fradicia a frugare nella mia spazzatura. Quel giorno avvenne il nostro primo contatto, finalmente si accorse di me. Certo, non è stato un bel momento, ma col senno di poi sono felice di come siano andate le cose.
- Oh Katniss - pulisco per bene le mie mani e subito dopo le poggio sul suo viso. Fa un lungo respiro e finiamo per guardarci negli occhi come poco prima. - Ti amo più di qualsiasi cosa al mondo, ti amo nel modo più semplice e nello stesso tempo complicato che esista. Tutto quello che ho fatto nella mia vita, l'ho fatto per arrivare a questo preciso momento, quest'istante infinito che ci rende complici di un amore tanto forte da superare ogni cosa. - ogni tanto capita, di aprirle il mio cuore. Il bisogno di ricordarle cosa provo per lei ogni volta che posso. Questa volta è lei che mi bacia. Dentro di esso tutta la dolcezza e la gratitudine per le parole appena pronunciate da me. So bene quanto sia difficile per lei esprimere quello che prova, ma questo bacio vale più di qualsiasi cosa.
- Sai, stavo pensando alla discussione dell'altra sera. - sussurra.
- Quale discussione? - in questo momento il mio cervello è fuori uso, inebriato dalla sua bellezza, il suo profumo.
- Quella discussione che facciamo da un po'. - piano i ricordi diventano più vividi e capisco di cosa parla. E' da qualche mese ormai che parliamo di mettere su famiglia, di fare il passo successivo. Ma lei non è mai convinta, insomma avere un figlio è una cosa importante ed io mi sento pronto. Lei però fino ad ora non lo è stata ed io ho aspettato, non ho calcato troppo la mano, anche se lei lo sa, è una cosa che desidero con tutto me stesso. - Oggi quando ero a caccia c'ho pensato molto e sono arrivata ad una conclusione.
- Cioè? - Mi allontano un po' da lei per vederla meglio in viso. Ha le guance rosse e tiene gli occhi bassi.
- Credo sia il momento. - mi guarda timida ma felice. Il tempo di metabolizzare quelle poche parole e una gioia immensa, indescrivibile cresce sempre più forte dentro di me. Azzero ancora una volta la distanza tra di noi con un altro bacio. Così intenso, profondo, da far venire la pelle d'oca.
Non so per quanto tempo restiamo abbracciati, fermi uno di fronte all'altra a consumarci del nostro amore, forse minuti, forse ore. Perché quando si prova così tanta felicità, così tanto amore da far scoppiare il cuore, da far contorcere le budella, da far allargare le labbra in un sorriso così allungo da sentirle indolenzite, il tempo è qualcosa di assolutamente irrilevante.


E' sempre un divertimento per me immaginare come possa essere la loro vita futura e questo è un giorno importante, legato ad una scelta importante, avere un bambino.
Spero tanto che vi sia piaciuta :)
  
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