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Autore: The Lady of His Heart 23    23/05/2014    2 recensioni
Per i 76° Hunger Games ho pensato a nei nuovi personaggi....e sarete proprio voi a dirmi quale far vincere o morire nell'arena, perchè sarete proprio voi i loro fidati sponsor.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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I Tributi vennero scortati in una stanza per l’incontro con familiari, amici e parenti, il tutto liquidato molto in fretta, meno di tre minuti.

Distretto 1
Clio aspettava comodamente seduta in quella piccola sala d’attesa che la porta si aprisse. I suoi entrarono e con un caloroso abbraccio la strinsero a se.
“Sapevo che questo giorno sarebbe arrivato”disse il padre.
“O Clio, sono così orgogliosa per te, adesso cara vai e risplendi”le disse la madre con un altro caloroso abbraccio, manco dovesse partecipare a un concorso di bellezza.
“Lo farò, sarete fieri di me, ve lo prometto”disse la ragazza con un sorriso carico di determinazione.

Intanto nella stanza accanto anche Brown aspettava i suoi genitori. La madre di Brown era molto in ansia, ma il padre sembrava perfettamente tranquillo.
“Risparmiatevi queste lamentele madre, rischino solo di demotivarmi. Andrò li e vincerò, lo farò per voi e per il mio distretto”disse deciso.
“Ben detto figliolo”disse il padre rivolgendogli un’ultima pacca sulla spalla prima di uscire fuori dalla stanza.

Distretto 2
Kelly era in piedi accanto alla finestra di spalle alla porta e fissava con occhi vuoti la strada, quando all’improvviso due mani l’afferrarono da dietro la vita e incominciarono a scorrere lente sul suo ventre e sempre più giù.
“Sarà un vero peccato non poterti avere ancora in giro per casa, specialmente adesso che sei diventata una donna”era la voce fastidiosa del suo patrigno. Di scatto Kelly si scostò di lato.
“Non provare a toccarmi o dico tutto a mia madre”lo minacciò lei.
“Tu, piccola misera …”ma non riuscì a terminare la sua frase che in quel preciso istante la porta si spalancò ed entrò la madre di Kelly.
“Mamma”disse lei gettandosi tra le sue braccia. Ci fu giusto il tempo di un fugace abbraccio prima che una guardia entrò invitando i parenti ad uscire.

Josh era appena entrato nella sala che subito la sua porta si spalancò di scatto.
“Figliolo, congratulazioni, questo è il tuo momento, il nostro momento” disse il padre afferrando il volto del ragazzo tra le mani e appoggiando al sua fronte su quella del figlio.
Josh era felice e amareggiato allo stesso momento. Voleva partecipare ai giochi certo, ma non con Kelly, perchè sapeva che solo uno sarebbe sopravvissuto.

Distretto 3

Sira attendeva ansiosa nella sala fino a quando la porta si aprì.
“Papà!”disse gettandosi tra le braccia del padre.
“Piccola, mi dispiace, mi dispiace tanto”ripeteva il padre tra le lacrime
“Vorrei tanto che ci fosse un modo per …per cambiare tutto questo” disse il padre.
“Non c’è”disse Sira con un sussulto.
“Ho perso tua madre, ti prego torna a casa Sira”gli disse il padre.
“Ci proverò, prenditi cura di Kevin”disse rivolgendosi al suo fratellino di sei anni.

Cris era in piedi davanti la porta e attendeva i suoi genitori.
“Cris tesoro”disse la mamma entrando.
“Mamma, dov’è papà?”chiese.
“A parlare con il sindaco, deve esserci infatti stato un equivoco, tu non puoi partecipare ai giochi, era tuo fratello quello dotato che doveva partecipare, per portare onore alla famiglia” disse la madre preoccupata.
“Quindi è per questo che sei venuta? Per ripetermi ancora una volta che sono una nullità in confronto a Derek?”domandò.
“No, solo … che tu non sei adatto, non sei al suo livello ecco”disse la madre. Cris sbottò in una risata nervosa.
“Lo sai che c’è adesso basta, va da papà e digli di non fare niente, perché io non rinuncerò al mio posto nei giochi e chiaro?” disse Cris con rabbia.
“Ma …”provò a ribadire la madre.
“E’ chiaro?”urlò Cris.

Distretto 4

Marissa attendeva in silenzio l’arrivo di sua madre che entrò nella stanza accompagnata dalle sorelline della ragazza.
“Mamma sei qui?”domandò.
“Siamo tutte qui!”disse lei scostandosi e facendo spazio alle sorelline che entrarono.
“Mary! Chiara!” disse abbracciandole.
“Marissa perché quella signora ha fatto il tuo nome? Che voleva?” domandò Chiara.
“Niente amore, voleva solo dirmi un segreto”disse Marissa cercando di sdrammatizzare.
“Che genere di segreto?” domandò la piccola.
“Se te lo dico non è più un segreto”disse la ragazza e la piccola sbuffò.
“Marissa, ma adesso non vieni a casa con noi?”domandò Mary.
“no, tesoro, non posso venire”disse lei.
“E perché no?”domandò.
“ Perché devo andare on quella signora a fare un gioco”disse la ragazza.
“Che genere di gioco?”domandò Chiara.
“Fa parte del segreto”disse Marissa facendole l’occhiolino.
“Non mi piace questo gioco”disse Mary.
“Tempo scaduto”annunciò la guardia. Marissa ebbe solo il tempo di dare un bacio sfuggente sulla teste della sue gemelline prima che queste andarono via.
“A me piace invece, sembra divertente, da grande voglio anche io partecipare a questo gioco”disse Chiara e uscì. Marissa si limitò a fissare la porta con uno filo di terrore negli occhi.

Natah attendeva l’arrivo dei suoi zii, ma fu suo cugino Dustin a entrare.
“Natah!”disse abbracciando suo cugino con una pacca sulla spalla.
“Dustin!” disse Natah ricambiando l’abbraccio.
“Non preoccuparti per l’arena, ho un amico che ha delle conoscenze a Capitol City, ti farà avere qualche sponsor ne sono certo. E poi sei in uno dei distretti favoriti non dimenticarlo.”gli disse il cugino.
“Lo terrò a mente”rispose Natah.
“Buona fortuna cugino”disse con un ultima pacca prima di uscire.

Distretto 5

Amelia era seduta su una piccola sedia quando la porta si aprì e scattò per lo spavento.
“Piccola!” disse il padre abbracciandola.
“Sei forte ce la farai, so che ce la farai”disse il padre. Amelia non fu neanche in grado di rispondere che subito la porta si riaprì.
“Amelia! Amelia! Amelia! Amelia! Amelia! Amelia! Amelia!”i suoi sette fratelli entrarono nella stanza pronunciando tutti insieme il nome della sorella e abbracciandola.
“Ce la puoi fare Amelia!”disse uno dei suoi fratelli.
“Vinci per noi!”disse un’latro.
“Sei forte, non farti fregare”disse il fratello più piccolo.
“Dacci dentro”disse uno dei suoi fratelli.
“Dimostragli di che pasta siamo fatti noi del distretto 5”disse il maggiore.
“Non perderti d’animo”disse un altro.
“Torna a casa”disse l’ultimo dei suoi fratelli che ancora non aveva parlato.
“Torna da noi”disse il padre.
“Ci proverò”disse lei.

Daniel era nella sala d’attesa quando …
“Daniel”disse il padre entrando.
“Papà!”disse il ragazzo abbracciandolo.
“Andiamo figliolo non darti per vinto, ce la puoi fare, dai il massimo di te stesso e non mollare”disse il padre. Il ragazzo annuì.
“Tua madre ti proteggerà ne sono certo”disse baciandogli la fronte.
Stava quasi per andarsene quando Daniel lo afferrò per il braccio fermandolo.
“E se le cose non dovessero andare nel verso giusto, spero tanto di incontrarla finalmente”disse a sguardo basso. Senza dire una parola e col volto carico di dolore, il padre uscì dalla stanza.

Distretto 6

Ginger aspettava in piedi davanti la porta l’arrivo della sua famiglia.
“Una cosa veloce”aveva annunciato la guardia prima che i suoi famigliari entrassero. La sorellina di Ginger entrò nella stanza quasi di corsa e si gettò tra le braccia della sorella con volto ricoperto dalle lacrime. Gingel la strinse forte a se.
“Shhh…Cindy, Cindy ascolta. Ascolta!”disse chinandosi per guardare in faccia la sorellina.
“Avevi detto che non mi avrebbero estratta … avevi detto ….” Singhiozzò la sorella.
“Lo so Cindy, ma mi sbagliavo”disse Ginger.
“Non dovevi offrirti”le disse la sorella.
“Non ha importanza adesso, e ora ascoltami. Andrà tutto bene riuscirai a cavartela ne sono certa. Cindy!”disse sollevandole il volto “Non andare più nei boschi da sola, mi sono spiegata? La notte se non dormi prendi le pasticche e niente lamentele. Okay?” “
Okay”disse Cindy.
“Abbracciami dai”le disse Ginger e la strinse a se.
“Prova a vincere” le sussurrò Cindy.
“Ci proverò e adesso va a casa.”disse e col cuore spezzato lasciò che la sorella e i suoi famigliari uscissero da quella stanza.

Logan era in piedi che osservava fuori dalla finestra fino a quando la porta non si aprì.
“Logan, ma che cosa hai fatto?”gli domandò la mamma.
“Quello che avrei dovuto fare tempo fa”disse Logan.
“Sei impazzito per caso?”gli chiese il padre.
“No, ho solo reagito troppo tardi ecco tutto.”disse.
“Vuoi darmi una spiegazione prima che non ti ammazzi qui io adesso?”gli chiese il padre.
“Quando quella ragazza si è offerta oggi, ho capito che è quello che avrei dovuto fare io tempo fa, con James” disse a capo chino.
“Tesoro, James non avrebbe voluto questo”gli disse la madre.
“Come fai a saperlo?”li domandò Logan.
“Tempo scaduto”una guardia era entrata trascinando via i suoi genitori.

Distretto 7

Anna e Luke, in quanto fratellastri, attendevano nella stessa sala l’arrivo della loro famiglia. Quando entrarono, erano sconvolti, tutti questi anni passati insieme e adesso completamente da soli.
Anna si gettò tra le braccia della madre e la strinse forte a se.
“Mamma non piangere dai, ce la faremo”le sussurrò. “Anna ha ragione, ci proteggeremo a vicenda”affermò Luke. “Davvero?”chiese speranzosa Anna.
“Si, sei mia sorella no?”affermò lui con grande rammarico di lei.

Distretto 8

Jobelle aspettava seduta sulla piccola poltroncina in velluto rosso scuro. Quando la porta si aprì, corse ad abbracciare suo nonno.
“Dov’è la nonna?”domandò. “Non ce la faceva a venire, non voleva dirti addio.”
“Nonno, anche se fa male, questo è un’addio, devo prendere in considerazione l’idea che non tornerei più”disse e con un ultimo abbraccio solenne salutò il nonno.

Dylan aspettava l’arrivo della mamma. Appena entrò l’abbracciò.
“Non posso perdere anche te, tuo padre …”provò a dire la mamma, ma fu bloccata dai singhiozzi.
“Lo vendicherò vincendo, sta tranquilla”
“Non si tratta di vittoria o di soldi, si tratta di restare vivi, non essere troppo spavaldo e non fidarti di nessuno, tuo padre ha fallito in questo, non commettere i suoi stessi errori figlio mio”disse e se ne andò lasciando il ragazzo a bocca aperta.

Distretto 9

Alexandra attendeva l’arrivo di sua madre, ma entrò sua sorella.
“E mamma e papà?”chiese Alex.
“A casa. Come ti senti?”domandò Katie.
“Spaventata, ma sollevata in un certo senso”confessò Alex.
“Cosa intendi con sollevata?”le chiese Katie.
“Be, avevo solo due scelte no? Questo o il matrimonio”disse.
“Ma almeno saresti ancora viva”gli fece presente la sorella.
“No, ti sbagli, sarei morta comunque con accanto un uomo che non amo.”

Kendall attendeva l’arrivo della sua famiglia.
“Kendall tesoro”disse la mamma abbracciandolo.
“Mamma!”esclamò lui ricambiando l’abbraccio.
“Dov’è Justin?”chiese riferendosi al fratellino. “Da nonna, ti prego tesoro cerca di tornare” gli disse con il volto in lacrime.
“Ci proverò”disse lui solenne.
“Mi raccomando Kendall, puoi farcela ne sono sicuro”disse il padre cercando di infondergli un po’ di speranza.

Distretto 10

Avril era seduta su una sedia e continuava a battere il piede contro il tavolo aspettando i suoi genitori. Quando la porta si aprì, entrò solo suo fratello maggiore Robert.
“Robert e gli altri?”chiese.
“Non sono venuti, era troppo difficile per mamma dirti addio e Carlos e Hope sono troppo piccoli lo sai”gli disse. Avril annuì.
“Hai paura?”gli chiese.
“No, vendicherò Harry questo è sicuro” gli domandò.
“E se dovessi fallire?”gli chiese.
“Mi daranno un arco”disse lei.
“E se non te lo daranno?”gli fece presente il fratello.
“Lo faranno quando vedranno come sono brava, loro cercano spettacolo nient’altro”disse.
“Metti da parte la rabbia e pensa un po’ a te stessa”

Stefan era nella stanza con i suoi genitori.
“Oh tesoro!”disse sua madre addolorata.
“No, mamma non piangere ti prego”disse il figlio.
“Be, questo è un addio”disse il padre.
“Non dire così”disse la madre di Stefan a suo marito.
“No mamma ha ragione, dobbiamo considerare l’evenienza che io non torni vivo, ma ce la metterò tutta, lo farò per voi e per il mio distretto”disse E per Destiny pensò tra se subito dopo.

Distretto 11

Savike era in piedi super agitata che aspettava di riabbracciare i suoi genitori. La porta si aprì di scatto ed entrò nella sala le sue due sorelle maggiori Kasia e Nadezhda.
“Kas, Nad!”disse abbracciandole. Le sorelle si strinsero in un caloroso abbraccio.
“Come faro adesso, come faccio a vincere i giochi?” domandò Savika terrorizzata.
“Trova il modo di piacere alla gente, ricorda gli sponsor sono importanti, non importa se sei abile o meno con le armi l’importante e fare una buona impressione anche se per finta”gli fece presente Kasia.
“CI proverò Grazie di cuore” disse lei riabbracciando le sorelle.
“In bocca al lupo sorellina”disse Nadezhda.

Will era nella stanza insieme a suo padre.
“Coraggio Will, so che ce la puoi fare, non darti per vinto, mai!”gli disse il padre.
“Non lo farò puoi starne certo”disse. In quel preciso istante entrò anche sua sorella.
“Will!”esclamò abbracciandolo.
“Maya!”disse e ricambiò l’abbraccio.
“Coraggio fratellino fatti forza, non dimenticarti mai chi sei, sei forte e coraggioso e so quanto vali e lo sapranno tutti capito?”gli disse e Will annuì.

Distretto 12

Jelena batteva nervosamente le mani sulla finestra attendendo l’arrivo del fratellino.
“Jel!”disse piombandosi tra le sue braccia.
“Hey! No, no Tucker, non piangere, okay? Non piangere, guardami dai! Hey! Ascolta!”disse afferrando il viso del fratello perchè la guardasse.
Tucker alzò lo sguardo, sebbene ancora in lacrime
“Voglio venire con te”gli sussurrò.
“No che non puoi”disse la sorella in tono serio.
“E dove …” domandò.
“Starai da una amica di mamma, va al distretto e trova una certa Megan Merin hai capito?”gli disse.
“E quella con i ricci biondi che vive vicino alla miniera?”domandò.
“Si, bravissimo proprio lei. Non darle problemi e comportati bene capito?”gli domandò.
“Cerca di vincere, forse ce la fai”disse il fratello.
“Certo, sono una tipa sveglia mi conosci”disse lei dandole un ultimo bacio sulla fronte prima di andare.

Erick era nella stanza quando entrarono i suoi genitori adottivi.
“Mamma, papà!”disse abbracciandoli.
“Tesoro, ci dispiace tanto, tantissimo, non è colpa nostra, noi non sapevamo che sarebbe successo tutto questo noi non lo speravamo, noi non …”provò a dire la madre adottiva di Erick tra un singhiozzo e l’altro.
“Mamma, ma cosa stai dicendo aspetta non capisco” chiese, ma la madre non ebbe il coraggio di rispondere.
“C’è una cosa che non ti abbiamo detto e penso sia arrivato il momento” disse il padre.
“Cosa?”domandò Erick.
“Quando ti abbiamo adottato … beh …. Era stata una famiglia di capitolini ad abbandonarti”gli confessò il padre.
“Noi volevamo tanto un bambino, ma tua madre non poteva avere figli così … abbiamo deciso di adottarne uno. Ma c’erano solo a disposizione bambini capitolini” confessò il padre.
“Avremmo dovuto lasciarti li, ci dispiace tanto, non pensavamo che ti avrebbero estratto, ci dispiace tanto”disse la mamma in lacrime.
“Mamma perché piangi, voi mi avete salvato, dandomi tutto l’amore che i miei veri genitori non mi hanno mai dato e ve ne sono grato per questo. Grazie”disse abbracciandoli.

   
 
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