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Autore: phenominiall    23/05/2014    2 recensioni
Mi guardò e mi porse la mano. Spostai lo sguardo verso il suo viso cercando una spiegazione.
“Scommettiamo.”
“Cosa?”
“Se riesci, entro un mese, a trovare qualcosa per fermare Ash io ehm… potrei convincerlo ad uscire dal giro.”
“E se perdo?” chiesi. Mi guardò negli occhi e mi rivolse un sorriso malizioso.
“Se perdi… vieni a letto con me”.
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premetto che all'inizio può sembrare una storia banale, ma capirete che non lo è affatto. Dall' ottavo capitolo le cose diventano più avvincenti. E' la prima fanfiction che scrivo e non ce ne sono di simili in giro.
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Ashton, Irwin, Calum, Hood, Luke, Hemmings, Michael, Cliffors, Nuovo, personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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A tutti quelli che hanno reso, quei quattro, giorni indimenticabili.
 
I hated them
Il sole illuminava tutta la camera, per la prima volta mi ero svegliata in perfetto orario, evitando quindi, le urla di Ash che mi avvertivano del ritardo. Mi alzai a fatica dal letto, lottando contro il sonno ed un insistente mal di testa. Cercai le pantofole sotto il letto e, abbassando lo sguardo, mi accorsi di avere addosso ancora il vestito bianco della sera prima. In un secondo mi passarono per la testa le immagini della festa, di mia cugina, di Maya, di Michael,Luke, Calum e mio fratello al mio ritorno, mi ricordai del litigo con Jennifer e, meno limpidamente, delle risate e di quello che avevo bevuto. Mi resi conto anche del fatto che, uscendo da quella camera, sarei andata incontro ad una sfuriata di mio fratello. Scesi le scale che conducevano al soggiorno, salutai velocemente mio padre che mi guardò strano chiedendomi  perché avessi ancora quell’abito indosso, lo liquidai con una scusa banale prima di dirigermi verso la cucina, usare la stessa scusa anche con mia madre e poi correre in bagno. Ringraziai mentalmente Ashton per aver tenuto la bocca chiusa e mi cambiai, indossando qualcosa di decisamente più comodo e più adatto al luogo in cui mi stavo dirigendo. Tornata in cucina, notai Ash seduto al suo posto mentre faceva colazione, lo salutai con un bacio sulla guancia che non ricambiò, poi mi sedetti e iniziai anch’io a divorare tutto ciò che mia madre ci aveva messo a disposizione quella mattina.
Dopo poco, mio fratello si alzò, dirigendosi alla porta d’ingresso e facendomi capire che quella mattina non mi avrebbe aspettato per andare a scuola … maturo, Ash, davvero molto maturo da parte tua. Sbuffai, poggiando la testa sul tavolo e imprecando mentalmente.
Uscii di casa poco dopo mio fratello, arrivando a scuola in perfetto ritardo, come mio solito. Aprii la porta della classe e mi guadagnai un occhiata dalla, simpaticissima, professoressa di lettere. Non feci caso al suo, ormai quotidiano, richiamo e mi diressi verso l’unico posto libero, all’ultimo banco. Pronta per una delle più noiose ore della mia vita. Al mio fianco c’era una ragazza bionda, Allison mi pare, che stava seguendo attentamente la lezione, distraendosi ogni tanto per prendere appunti. Ciò mi fece capire che non aveva intenzione di parlare e che quindi sarei stata costretta a trovarmi un diversivo per conto mio. Presi il cellulare dalla tasca dei jeans, lo infilai nell’astuccio e cominciai a scorrere i messaggi che non avevo letto e che non avevo intenzione di leggere. Mi soffermai sul numero di mio fratello, prima di iniziare a scrivergli un messaggio:
“Ho fatto una stronzata lo so, ma potresti comportarti in modo più maturo?”
Inviai sperando almeno che lo leggesse. La vibrazione che arrivò dopo pochi minuti mi fece capire che aveva ricevuto il messaggio e che aveva deciso di rispondermi:
“L’unica che dovrebbe imparare ad essere più matura sei tu…”
Certo. Per lui ero sempre io a sbagliare. Lui, ovviamente, poteva spacciare droga, saltare la scuola, tornare tardi a casa senza una spiegazione, magari uccidere persone e io?A me non permetteva nemmeno di toccare, per sbaglio, un alcolico. Cosa aveva in testa?Frustata decisi di non rispondere e di riporre il telefono in tasca. La campanella suonò dopo poco e a passo di bradipo mi avviai verso il mio armadietto. Passai dinanzi a quello di Ash, ma finsi di non vederlo. Almeno fino a quando una voce femminile non mi richiamò.
“Kim, aspetta!” mi girai e notai una ragazza alta, magra, richiamarmi dal fondo del corridoio. Notai che faceva parte del gruppo di amici di mio fratello ma, a causa della lontananza, non riuscii a mettere a fuoco la sua immagine. Mi fermai aspettandola mentre correva nella mia direzione. Immaginai già il viso stupito di Ash, ma non me ne feci un gran problema quando mi accorsi che quella ragazza era Maya. Quest’ultima mi saltò al collo, abbracciandomi e tenendomi stretta per un bel po’ di tempo.
Cominciò a trascinarmi verso i suoi amici, che erano anche quelli di mio fratello. E sorrideva, cercai invano di capire il motivo di tanta euforia.
“Ieri sera sei scomparsa nel nulla. Ti ho cercata ovunque”
“Lo so –risposi –ma mia cugina mi ha portato via”
Mormorò qualcosa che non riuscii a capire, non mi ci sforzai più di tanto comunque. Era davvero strano, avevo conosciuto quella ragazza la notte scorsa in discoteca, mi ero ubriacata e non ricordo quasi nulla di ciò che ci siamo dette, eppure, lei ora è qui. E non ci eravamo scambiate il numero al cellulare, non ci siamo date l’indirizzo, non sapevo frequentasse la mia stessa scuola. Era una di quelle persone da aggiungere alla lista dei “Conoscenti” ovvero la lista di quelle persone che dici di conoscere ma che in realtà non conosci per niente, quelle persone che se vedi per strada le riconosci a stento. E in più, quella che era prima, una perfetta sconosciuta era un’amica di mio fratello e mi era saltata al collo come se ci conoscessimo da una vita, come se mi avesse sempre visto. E poi mi chiesi…anche lei lavorava con mio fratello?Anche lei spacciava? Poi pensai a mio fratello, cosa avrebbe pensato lui? E tutto questo mi avrebbe costretto a vedere più spesso i suoi amici, tutto questo mi costringeva a vedere di più anche Luke?Tutto questo mi avrebbe potuto far capire qualcosa di più su  Ashton? Se avessi deciso di mantenere i contatti con Maya, per me, si sarebbe aperto un nuovo mondo. E nel caso la cosa degenerasse?Sarei stata capace di richiuderlo?
Tutte quelle domande, arrivate al mio cervello troppo velocemente, tutte quelle domande e non avevo nessuno a cui porle, troppe domande, tutte in un secondo, solo per me. Come sarei andata avanti?A tormentarmi di domande, secondo dopo secondo? Mi maledissi mentalmente per aver seguito mia cugina a quella stupida festa, e maledissi lei, per avermi lasciata da sola. Maya mi prese sotto braccio e mi avvicinò a quel gruppetto che si era formato di fronte all’entrata della mensa. Sorrisi, timidamente, guardando Ash. Gli occhi chiusi a due fessure, lo sguardo confuso e la mascella tesa. Era arrabbiato? Con me? Per cosa? Cosa avevo fatto ora?
“Ragazzi lei è…” cominciò la mora entusiasta.
“Lo sappiamo chi è…” la interruppe Ash, nervoso.
“Oh”
“Vi conoscete?” mi voltai verso Calum che aveva posto la domanda, davvero interessato ad una, ormai palese, risposta.
“Si ehm –cominciò Maya –Ci siamo conosciute ieri sera alla festa di quel mio amico, io non sapevo voi la conoscesse ma lei è molto simpatica e, ho pensato, che magari anche voi potesse pensare lo stesso. Non so che tipo di “odio” c’è fra di voi, ma non volevo peggiorare la situazione, io non pensavo che…”
Cominciò a parlare a vuoto, tanto che mi scappò una breve risata, Maya si fermò e mi guardò, come gli altri d’altronde.
“Maya –iniziai –Ash è mio fratello, non  c’è nessun odio fra noi e francamente non so perché si sta comportando in questo modo.”
Rimase sorpresa, spostò lo sguardo da lui a me, cercando qualche tipo di somiglianza che non sarebbe mai riuscita a trovare.
“Ah non lo sai? –urlò quasi, lui. –Forse vuoi che ti ricordi lo stato in cui sei tornata ieri sera?!”
“E quindi? –urlai a mia volta –E quindi Ash?Tu puoi spacciare, drogarti, ubriacarti fino allo schifo, tornare il giorno dopo puzzando di alcool, dopo aver fatto sesso con chissà quante ragazze ed io?Io non posso essermi ubriacata, per sbaglio tra l’altro”
“Tu hai sedici anni” mi rimprovera lui.
“L’età non conta, puoi avere quanti anni vuoi, se ti comporti come un bambino, allora puoi anche mandare a fanculo i numeri”
“Non c’entra questo, Kim. Sei troppo piccola per bere”
“Per te sono troppo piccola per fare tutto! Per cercare di capirti e aiutarti, per tornare più tardi la sera, troppo piccola per bere, per tutto! E sono fottutamente stanca Ash.”
“Il fatto che tu sia stanca non giustifica i tuoi comportamenti” continuò lui.
“E i tuoi? I tuoi comportamenti cosa li giustifica Ash?” Lui rimase spiazzato per un secondo, ma non mi sarei fermata, non ora. “Non puoi permetterti, proprio tu, di giudicarmi” Gli voltai le spalle, lo lasciai lì nel corridoio con i suoi amici che ci guardavano spiazzati, con Maya che mi chiamava perché mi fermassi, con Calum e Michael sorpresi e Luke con un sorriso sul volto. Li odiavo.
“Ehy amore, che succede?” è l’ultima cosa che sentii, prima però mi voltai e vidi la bionda del giorno prima, abbracciare Luke e lasciargli un bacio a stampo. Lui le sorrise, le cinse i fianchi con un braccio, prima di affondare la testa nell’incavo del suo collo. Disgustoso.
Arrivai all’aula di letteratura e mi fiondai all’ultimo banco. Sentii dopo poco la sedia accanto a me muoversi e voltai lo sguardo, sorridendo alla rossa che si era appena seduta al mio fianco, la quale, ricambiò e mi schioccò un bacio sulla guancia. Mi ero quasi dimenticata di lei. Erano un bel po’ di giorni che non la sentivo, in parte perché era stata fuori con i suoi tutto il week-end, poi perché ultimamente era molto presa da Walter, il suo ragazzo. Alex non era la mia migliore amica -non ne avevo una- però era la cosa più vicina a questa che avessi. Non posso dire che c’era sempre o che era tutto ciò di cui avevo bisogno. Però posso dire di volerle bene, davvero bene.
“Allora, mia bellissima principessa, cosa mi racconti di bello?” enfatizzò sull’ultima parola, ma ebbe come risultato semplicemente un lamento secco da parte mia.
“Qualcosa mi dice che sei nervosa…ciclo?” rise lei. Sorrisi.
“Ma no, idiota. Ho litigato con Ash”
“Wow, ti capita spesso, ultimamente. –osservò lei –è successo qualcosa?”
“No, cioè non proprio. Litigi tra fratelli, sai?” Non potevo parlare di questo proprio con lei. Per un po’ invidiai mio fratello che, nonostante la vita incasinata che aveva, aveva anche degli amici stupendi a cui poteva raccontare tutto e che ci sarebbero stati sempre e comunque. Li odiavo. Per la seconda volta, mi convinsi di odiarli.
“In realtà no, non ne ho idea, sono figlia unica.” Sorrise.
“Se cercavi di farmi ridere, non ci sei riuscita…il tuo sarcasmo è pessimo” Osservai a mia volta.
“Mi scusi Madame” roteò gli occhi al cielo.
“Scuse accettate” Le sorrisi.
Poco dopo, qualcuno si sedette anche al mio fianco sinistro. Voltai lo sguardo e notai Mark, con tanto di ciuffo perfettamente sistemato, sedersi al posto vuoto.
“Ehy” ci salutò
“Ciao Mark” Lo salutò sorridente Alex, mugugnai qualcosa molto simile ad uno “ciao” e mi voltai dall’altra parte.
“E’ nervosa” spiegò la ragazza.
“Ciclo?” Ma cazzo, possibile che pensano tutti alla stessa cosa? Se uno è nervoso è per forza colpa del ciclo? Se un uomo è nervoso che v’inventate eh? Vorrei saperlo.
“No Mark, cazzo smettetela di chiederlo.”
“Scusami”
Sbuffai. Nei giorni così volevo semplicemente starmene a casa, sotto le coperte a non fare nulla. E invece no, ero lì, a scuola, fra due stupidi che non facevano altro che discutere su cose stupide, guardai Mark e notai che la maglia blu che indossava era molto bella. Alla fine Mark era un bel ragazzo. Molto bello, direi. La metà delle ragazze della scuola sbavavano per lui, e lui?Lui beh… a lui non interessavano. A lui non interessavano le ragazze in generale.
“Ti sta bene questa maglia, Mark” Esclamai.
“Ehm…grazie?” Per loro era strano sentire un complimento uscire dalle mie labbra, di solito imprecavo e dicevo stronzate, però ora, essendomi calmata un po’ avevo bisogno di parlare, e quella era la prima cosa che mi passava per la testa.
“Davvero, sei bello”
“Ci stai provando con me, Irwin?”
“Nemmeno se fossi l’ultimo uomo sulla terra –sorrisi –e poi sappiamo entrambi la tua attrazione verso gli uomini”
“Come sappiamo entrambi la tua attrazione verso le donne”
“Non fai ridere Waryl” esclamai. Fece spallucce.
“Quando vedo ragazze come te, amore mio, sono contento che mi piacciano gli uomini” Disse, accarezzandomi la schiena con fare teatrale.
“Fanculo Mark” Dissi, fintamente, offesa.

#AngoloAutrice
Allora bellissime, lo so...manco da una vita, vi avevo promesso il capitolo subito eccetera eccetera...però ho avuto un blocco, totale. Infatti il capitolo fa cagare ma vabbhè. Poi sono partita in viaggio con la scuola e inutile dirvi che sto ancora male per essere tornata. E...ho fatto del mio meglio, però sto capitolo fa davvero schifo. Fatemi sapere cosa ne pensate e...ciao amorini miei! Scusate ancora per il ritardo madornale
Nancy xx

 
  
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