“Posso farti una domanda?” la voce di Hans rompe il silenzio così ben solidificato fra i due, che da tempo si erano dati la buona notte.
“Tanto la faresti lo stesso…” risponde la voce impastata di sonno di Elsa “E poi mi costringeresti a risponderti…” aggiunge, voltandosi dalla parte del suo principe e iniziando a temere la domanda che lui potrebbe farle.
“Vedo che imparate in fretta, regina Elsa.” Commenta lui sollevandosi su un gomito.
La stanza è buia, ma Elsa riesce comunque a scorgere il ghigno divertito di Hans mentre aspetta che lei gli permetta di parlare, e lei crede – teme – che si stia pregustando il momento in cui il sorriso scemerà via dal suo viso per lasciar spazio allo smarrimento.
“Allora, cosa vuoi sapere?” chiede infine.
Lui, prima di iniziare a parlare traccia con la mano calda una linea sul corpo della donna, partendo dalle gambe fino ad arrivare alla spalla. La sente fremere sotto il suo tocco, diventare calda, e allora si decide a parlare.
“Sei mai stata malata?” chiede con una nota di autentica curiosità nella voce.
A quella domanda Elsa, che aveva trattenuto il fiato fino a quel momento, scoppia in una risata liberatoria, cosa che indispettisce il suo interlocutore, che la guarda con severità.
“Tipo… febbre o qualcosa del genere?” chiede avvicinandosi a lui, felice di non dover parlare di altro.
“O mal di gola…” aggiunge lui accogliendola fra le sue braccia.
“No, mai.” risponde lei, probabilmente realizzando in quel momento, per la prima volta, che non è una cosa normale.
“Non so nemmeno cosa si provi ad avere la febbre.” aggiunge, indecisa se chiederglielo oppure no, dato che una settimana prima è toccato a lui di star male. Era tutto rosso e, nella sua debolezza, innocuo.
“Sei strana.” Le risponde passando una mano fra i suoi capelli sciolti e avvicinandola a sé per baciarla.
Quando si staccano, lei gli risponde divertita “Grazie per l’informazione.”. Appoggia la testa sul petto nudo di lui e chiude gli occhi, cullata dal battito del suo cuore.
E prima di abbandonarsi totalmente al sonno, Elsa realizza, con un sospiro, che in vita si è ammalata eccome. È accaduto il giorno in cui ha permesso a quel maledetto, arrogante, adorabile principe di entrare nella sua vita, e di rimanerci.