Anime & Manga > Bleach
Segui la storia  |       
Autore: ValentinaRenji    24/05/2014    1 recensioni
questa storia è ambientata nella città dove vive Ichigo. Con lui ci sono i suoi amici e compagni d’avventura Renji, Rukia e molti altri ancora! La Soul Society ha dato loro il compito di vivere per un po’ sulla Terra e proteggerla da ogni pericolo. Devono inoltre cercare di adattarsi il più possibile alle usanze ed abitudini di questo mondo,integrandosi con le stranezze e le meraviglie che si presentano ai loro occhi. Ciò consentirà ai nostri protagonisti di conoscersi meglio e di scoprire nuovi sentimenti ed emozioni che non avrebbero mai sospettato di provare.
Buona lettura! ^.^
Genere: Comico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Espada, Inoue Orihime, Kuchiki Rukia, Kurosaki Ichigo, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 21

 
“A… a… acciuuuuuùù!!”
“Salute Grimmjow!”
“A… a… a…….. ACCIUUUUU’’!!!”
Ichigo e gli altri osservano l’arrancar in preda a una crisi di starnuti, preoccupati. Il sostituto shinigami posa il suo bicchiere di Fanta per porgere un fazzoletto al povero espada, che lo accetta rabbioso.
“Ma cosa .. cosa mi sta succedendo!”
“Forse è allergia.” Suggerisce Rukia, perplessa.
I ragazzi sono tutti seduti attorno a un tavolino rotondo, sotto ai tendoni della fiera. Sono pronti a trascorrere una lunga serata insieme, l’inizio di una settimana che culminerà con i fuochi d’artificio, la notte delle stelle cadenti, danze e bancarelle a volontà; nel frattempo, mentre aspettano il calare della sera, si gustano una bibita fresca tutti insieme.
Il giro sulla ruota panoramica, dopo lo spiacevole inconveniente, aveva fatto venire voglia di un po’ di tranquillità.
“Hmm fammi sentire la fronte …” asserisce seriamente Szayel avvicinandosi al giovane e posandogli una mano sul capo, ritirandola immediatamente.
“Per dio! Sei bollente! Tu hai la febbre!”
“Eh? Febbre? Cos’è?” domanda Grimmjow tirando su con il naso e alzando gli occhi lucidi sullo scienziato.
“Pf, che ignorante che sei. Beh d’altronde nessuno può superare me che sono la perfezione ihihi…” si mette altre cinque zollette di zucchero nel caffè, dopo le altre 10 aggiunte in precedenza. Continua sapientemente: “La febbre, nonché influenza, è una malattia non preoccupante che prendono gli umani. Può essere associata a raffreddore, dolori articolari, talvolta mal di gola, tosse, altre bazzecole del genere.”
L’altro sembra non capire.
“Cosa ho a che fare io con tutto questo?”
“Baka! Ti sei ammalato tutto qui! Solo che non sei abituato a questo genere di cose e ora sei … a pezzi.”
Ishida osserva il compagno, notando l’inusuale pallore della pelle e l’espressione smunta.
“Szayel ha ragione, si vede che non stai tanto bene. Dovresti stare a letto.” Suggerisce il quincy.
“Ma la fiera …”
“Non avere fretta, guarirai prima che finisca. Oggi in fondo è solo il primo giorno no?”
Gli altri annuiscono, solidali. Orihime fa del suo meglio per tirarlo su di morale:
“Ti porterò tanti dolcetti! Ai fagioli dolci! E poi guarirai così velocemente che già dopo domani potremo uscire tutti insieme!”
“Cavolate! Ve lo faccio vedere io che sto benissimo!” Grimmjow si alza dal tavolo ma la testa gli gira vorticosamente, si sente instabile e crolla di nuovo sulla sedia, stringendosi le mani sul volto accaldato.
“Che sfigato che sei Grimm” sputa Nnoitra, fulminato dallo sguardo di Nel.
Ichigo scruta Ishida, pensieroso per poi sussurrargli all’orecchio, attento a non farsi ascoltare da Szayel:
“Senti Ishida … visto che ora hai di nuovo la casa libera puoi ospitarlo tu? Non mi fido dei suoi … colleghi. Non hanno l’aria di chi sappia gestire questo genere di situazione.”
L’altro annuisce, serio. Prende sotto braccio l’ex espada aiutandolo ad alzarsi.
“Dai andiamo, prima ti metti a letto meglio è. Niente storie.”
Rukia ride affettuosamente: “Sembri davvero una balia Uryuu. Sei così gentile.”
Gli amici lo salutano , un po’ delusi per come si è spento il loro programma.
“Oi, cosa facciamo ora?” chiede Renji.
“Andiamo a trovare Urahara?” propone la shinigami.
L’idea piace a tutti e si incamminano verso l’emporio, mentre il quincy, aiutato da Szayel, si dirige verso casa.
“Oooh che piacere conoscerti Ulqiorra!” esclama Kisuke di fronte all’arrancar depresso.
“Gradisci una tazza di thè? Biscottini? Polpettine? Cioccolatini? …”
Dopo venti minuti …
“.. croccantini? Pasticcini? Fagiolini? Dolcettini? Spiedini ? Hmm  bene ho concluso!”
“No, grazie.”
Il negoziante sembra rimanerci male.
“Oh .. che peccato. E voi ragazzi?”
“Magari del thè, grazie. Oh Yourichi, ci sei anche tu!” esclama il rosso salutando la donna dai capelli violacei.
Il gruppo si accomoda su morbidi cuscini, quando un altro ospite attira l’attenzione di Urahara:
“Oh! Ma tu devi essere Nnoitra! Con la bella Neliel! Manca il tipo strambo con gli occhiali e i capelli rosa mi pare…” si pone una mano davanti agli occhi, scostando il capellino, per scrutare meglio l’eventuale presenza dell’arrancar.
“Non c’è oggi, sta assistendo Grimmjow. Si è preso un malanno di stagione…” spiega rattristata Inoue.
Yourichi versa la bevanda calda nelle tazze, per poi sedersi accanto allo shinigami proprietario dell’emporio:
“Allora Ulquiorra … che buone nuove ci porti dall’Hueco Mundo?” domanda tranquillamente.
“Nulla. Non ho più nulla a che fare con quel posto.” Risponde freddamente.
“Ah ho capito! Vuoi rimanere qui per Orihime vero?”
L’arrancar quasi si soffoca con il thè sotto lo sguardo attonito dei presenti.
Ichigo è strabiliato: “Ha .. ha avuto una reazione??”
“N.. non è per questo… vi state illudendo tutti …” ringhia ricomposto, lanciando un’occhiata di sfuggita alla ragazza dai capelli ramati.
Neliel interrompe l’imbarazzo tirando leggermente la manica di Kisuke:
“Ehm senti .. posso portare un po’ dei tuoi dolcetti a Szayel? Vorrei tanto che li assaggiasse, sono buonissimi.”
“Ma certamente, sarebbe un onore!”
Nnoitra salta in piedi, indicandola minacciosamente con un cucchiaio:
“Lo sapevo!! Lo sapevo che mi tradisci con lui! Lo ammazzo! Lo uccido!”
“Non ti pare di esagerare? Per dei dolci?” chiede Rukia decisamente strabiliata.
Kisuke sorride, scostandosi i capelli biondi dal volto: ah questi espada… non cambieranno proprio mai.
 
 
Quando Grimmjow si sveglia è già mattina: si sente pesante, sfinito, dolorante. Dalla finestra semiaperta l’aria umida e fredda s’insinua nella stanza, portando con sé odore di pioggia e asfalto bagnato. Il cielo è infatti ricoperto da plumbee nubi scure, grigiastre, dalle quale precipitano fitte gocce di pioggia che rimbalzano sulle auto parcheggiate, sui tetti, sui giardini.
Il ragazzo le osserva placidamente, rannicchiato sotto le coperte calde e accoglienti. Un rumore di passi lo distoglie dalla contemplazione, inducendolo a voltarsi verso la porta: il quincy compare, portando con sé un termometro e una tazza di spremuta.
“Buongiorno. Stai meglio?”
“Non molto” bofonchia l’arrancar, cercando di alzarsi. Una fitta alle costole lo fa lamentare sommessamente e le vertigini gli stringono forte la fronte. Stringe le palpebre qualche secondo prima di strusciarsi le mani sugli occhi azzurri.
“Bevi.”
Senza nemmeno guardare il contenuto della tazza l’espada si volta di schiena e scompare sotto le lenzuola, presto scostale da Ishida.
“Niente storie! Ho detto B-E-V-I!”
Grimmjow non riesce a trattenere una smorfia di disgusto ma la voce di Szayel lo fa rabbrividire:
“Se non accetti le cure del quincy mi vedo costretto a pensarci io…”
In un attimo la spremuta è completamente sparita ed il termometro è già in bocca all’arrancar.
“Ottimo, così ragioniamo!” ridacchia lo scienziato, per poi scrutare il display dell’oggetto medico:
“Hmm 38.8 … che facciamo quincy? Andiamo a comprargli qualcosa in farma-espada?”
“Farmacia, si dice farmacia … comunque non serve, ho già abbastanza rimedi. Se vuoi passare al supermercato a prendere altre arance mi faresti un favore…”
L’espada dai capelli rosa si avvia di corsa, promettendo di tornare prestissimo.
Grimmjow osserva il compagno seduto accanto a lui mentre fissa la pioggia fuori dalla finestra.
Guarda i suoi capelli lisci, lo sguardo perennemente avvolto da una nota di tristezza. Si sente bollire, è ricoperto da brividi di freddo ma allo stesso tempo muore di caldo. Non riesce a respira profondamente a causa dei dolori intercostali, spesso la vista si annebbia e poi deve perennemente soffiarsi il naso.
“Peggio di così…”
Ishida si volta, sorpreso:
“Hai detto qualcosa? Scusami … stavo guardando le imprese di Aporro con l’ombrello.”
“Se l’è chiuso in testa di nuovo?”
“No … stavolta l’ha aperto al contrario …”
Entrambi scuotono la testa, divertiti.
“Vuoi qualcosa da mangiare? Hai sete? Vuoi altre coperte?”
La luce opaca proveniente dall’esterno illumina il volto sudato dell’arrancar, che sente chiudersi gli occhi dalla stanchezza.
“Non voglio niente …” mugugna appena.
Il quincy desidererebbe passare un po’ di tempo con lui ma non vuole stressarlo, né sembrargli oppressivo eppure vederlo in quello stato per una banale influenza gli spezza il cuore.
Grimmjow solleva appena le coperte, facendogli cenno di stendersi accanto a lui. Il ragazzo sembra spaesato.
“Quincy … guarda che non sono moribondo … me ne sono accorto che sei stato sveglio tutta la notte a controllarmi.”
L’altro arrossisce, paonazzo: “E..era per la tua salute!”
“Lo so, lo so …grazie. Ma è giusto che riposi un po’ anche tu.”
Uryuu gli scivola vicino, appoggiandosi a quel corpo bollente e posando il capo sulla sua spalla.
“Ma quando torna Szayel se mi vede così potrebbe …”
“Non me ne frega, lui è il primo che può starsene zitto.”
“Perché?”
Ma ormai il giovane è già scivolato in un sonno tranquillo, sereno: la domanda dovrà aspettare il suo risveglio per ottenere una risposta.
Il rumore di una porta che sbatte e di rumorosi sacchetti di plastica fanno sobbalzare Ishida, recandogli un forte batticuore. Si catapulta fuori dal letto precipitandosi verso l’origine di quel frastuono: un arrancar completamente fradicio e colmo di borse è inciampato spargendo arance per tutto il soggiorno.
“Szayel. Solo una domanda: CHE CAVOLO STAI COMBINANDO? Avevo detto delle arance! Non l’intero supermercato!”
“Mi sposti i capelli dalla faccia? Non ti vedo. Ah e mi pulisci anche gli occhiali? Con tutte queste cose in mano … non riesco a …”
Sbuffando, il ragazzo gli scosta i lunghi ciuffi rosa gocciolanti, lasciando libere le iridi dorate.
“Adesso gli occhiali.”
“ Ho capito!”
Gli toglie delicatamente la montatura bianca, strofinandola sul tessuto della maglia per liberarla dallo strado di vapore che ricopre le lenti:
“Ecco, ci vedi ora?”
Compiaciuto si guarda attorno, sorridente, per poi allineare sul tavolo, uno dopo l’altro, tutti i suoi acquisti:
cioccolata, arance, cioccolata, un bagnoschiuma al profumo di yogurt, cioccolata, un ombrello nuovo, mirtilli, latte, torte, una cavia da laboratorio, mais in scatola..
“E per finire… ta daaa!” esclama estraendo un radicchio gigantesco.
“E io cosa ci dovrei fare con tutta questa roba?”
“Cucinare! Che sciocco! Tutte cose sane e nutrienti per guarire in fretta!”
“Ma cosa devo fare io con voi …”
Con estrema lentezza il quincy sistema quel bazar, lasciandosi cadere esausto sul divano. Gli occhi ambra di Aporro lo fissano pungenti, senza lasciargli tregua.
“Cosa c’è adesso?”
“Voglio sapere perché all’improvviso tu e Grimmjow siete diventati così tanto … amici.”
Soffia l’ultima parola con un accento di malizia, adagiandosi meglio sul sofà di fronte al giovane. Continua:
“Capisco andare d’accordo ma … secondo i miei studi … non è da te.”
“Non vedo perché dovrebbe interessarti. Meglio così no?”
“Non metto in dubbio che sia meglio così. Solamente … perché?”
“Sembri un fidanzato geloso.”
Colpito e affondato.
Le guance si tingono di porpora, non riesce in nessun modo a mascherare quel prorompente imbarazzo.
“Szayel tu sei …”
“Stai zitto! Non è vero! Non mi piace ok? Non sono innamorato di lui da secoli ok?? Non gli sto correndo dietro da tutta la vita va bene??”
“Se lo dici tu …” ridacchia, leggermente divertito.
Lo sappiamo tutti l’orientamento di Aporro … ma proprio del mio compagno doveva invaghirsi? Calmo, devo stare calmo e affrontare la situazione nel modo più diplomatico possibile. Come glielo dico che è già impegnato?
“Senti … S..Szayel … tu sei un ragazzo gentile, simpatico, carino ok? Anche Grimmjow la pensa così e …”
“Davvero? Te l’ha detto lui?? O mio dio scherzi? Ha detto questo di me?”
Gli occhi gli brillano di felicità, speranzosi.
“Sì, ma non è questo il punto. Il fatto è che …”
“Lui non mi vorrà mai.”
“Mi lasci finire??? No aspetta, cos’hai appena detto?”
Un’espressione triste solca il volto umido dell’arrancar, spegnendo il colore vivace del suo sguardo.
“E’ passato troppo tempo ormai… ho perso la mia occasione.”
“Di cosa stai parlando? Non riesco a seguirti.”
“E’ normale, non hai vissuto con noi a Las Noches.” Sospira, per poi continuare flebilmente:
“Diciamo che ho avuto un’opportunità ma l’ho lasciata scivolare via. Anzi, due opportunità. E mi sono scivolate via due volte.”
Ishida non riesce a cogliere il senso di quelle parole e un’inusuale curiosità, una tremenda smania di informazioni, lo sta ghermendo, sopraffacendo. Il giovane dai capelli rosa se ne accorge:
“Se vuoi ti spiego. Ma non devi giudicarmi per favore. E non devi dire nulla a Grimmjow ok? Lui … lui si vergogna di questa storia, non vuole che si sappia. Quindi per favore …”
Si porta un dito alle labbra, mimando un cenno di silenzio. L’altro annuisce deciso ma allo stesso tempo timoroso di quanto scoprirà a breve.
“Io, Nnoitra e Grimmjow ci conosciamo da tantissimo tempo. Secoli, e non per modo di dire. Eravamo soli nel tremendo Hueco Mundo e ancora prima dell’arrivo di Aizen eravano già un trio abbastanza affiatato. Certo, non nel senso che intendete voi umani! Nessuna cosa del tipo amicizia, affetto e cose simili! Semplicemente ci facevamo forza a vicenda tutelandoci dai predatori. Io fin da giovane mi sono sempre interessato alla scienza e allo studio. Nnoitra invece era (e lo è tutt’ora) un tipo irascibile che pensa solo a combattere e prevalere. Grimmjow invece era un solitario, nessuno di noi riusciva a capirlo del tutto e nemmeno ci importava più di tanto. Poi abbiamo iniziato la nostra vita a Las Noches e sono cambiate molte cose … ti sto annoiando?”
“No, no continua pure.” Asserisce il quincy, porgendogli un asciugamano per tamponare la chioma gocciolante.
“Bene. Vedi quincy, a Las Noches finalmente ognuno di noi ha potuto rincorrere quel briciolo di aspirazioni che portava dentro da un’infinità di tempo. Io ho potuto costruire il mio laboratorio e trascorrere settimane, mesi interi a sperimentare e studiare. Ero finalmente appagato, quasi felice. O meglio, nella mia situazione quello era davvero il massimo a cui potessi aspirare. Là abbiamo incontrato anche altri come noi, dei simili! È stato l’inizio di una nuova vita. Ma per Grimm no, per lui … era un’uguale sofferenza. Dava l’impressione di essere un gatto rinchiuso in una gabbia, in trappola. Era sempre nervoso, violento, non voleva mai contatti con nessuno se non per combattere. Un giorno però è stato ferito gravemente, stava per morire. La  sua catena dell’anima era quasi in frantumi, per non parlare del suo ‘corpo’ . Così Nel lo ha portato nel mio laboratorio supplicandomi di curarlo.”
Ishida sente lo stomaco contorcersi dall’ansia: “Chi è stato a ridurlo così?”
“Non l’ha mai confidato a nessuno. Nemmeno a me! Che testardo! Se solo me l’avesse detto l’avrei potuto curare più in fretta e anche meglio e invece no! Avrebbe preferito morire! Forse alla fine era quello che realmente voleva. Sembrava qualcuno a cui pesasse esistere. Che si trascina in un’esistenza triste e priva di senso aspettando la fine dei suoi giorni con bramosia.”
Tace, lo sguardo perso nel vuoto, immerso in chissà quali pensieri.
“E poi?”
“E poi ovviamente l’ho salvato! Che domande! Ma ci è voluto un po’ di tempo … il giusto per permettermi di conoscerlo meglio, di capirlo anche solo un pochino, di instaurare un legame. Le prime volte voleva ammazzarmi, dilaniarmi ma poi è finito con l’accettare la mia compagnia. E io … e io purtroppo mi sono lasciato trasportare eccessivamente, mi sono sbilanciato cadendo oltre il mio ruolo professionale.”
Ishida non vuole crederci: la sofferenza del passato, quella vita triste, tutto il dolore… non può sopportarlo.
Le parole che seguono sono come lame affilate:
“ Non mi crederai se ti dico che mi sono innamorato di lui vero? In effetti sembrava strano anche a me! Continuavo a ripetermi: gli arrancar non provano sentimenti, sei solo un folle! Però io li provavo davvero! Era qualcosa di ben diverso dall’istinto. Qualcosa di più forte. Ero smanioso di curarlo, di monitorare i suoi progressi e miglioramenti. Quelle poche volte che mi rivolgeva la parola ero così felice … mi aveva stravolto la vita, in positivo intendo. Aveva dato un ulteriore senso alla mia esistenza e speravo di poter ricambiare quel regalo. Avevo iniziato a credere che in fondo esistesse davvero una giustizia anche per gli Hollow. Ha impiegato molto tempo ma finalmente è guarito. Temevo che ciò avrebbe segnato la fine del nostro quasi inesistente rapporto ma sono rimasto felicemente sorpreso: anche dopo aver lasciato il laboratorio ogni tanto tornava a trovarmi. A volte bevevamo il thè insieme, altre volte combattevamo, altre ancora scambiavamo qualche parola… ma in ogni caso il Grimmjow che avevo conosciuto era cambiato, o forse aveva solo deciso di svelarmi una parte di sé. È quella, quella fottutissima volta, è stato l’inizio della mia agonia.”


Sono ammalata di nuovo! E ho trasferito il mio malanno anche al capitolo ahaha :) Ho deciso di fare un regalino alla gentilissima Lucy_tennant scrivendo una piccola scenetta con Kisuke, il suo personaggio preferito! 
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto: nel prossimo si sveleranno moooolte cose. 
Bacini :**** grazie a tutti coloro che hanno recensito fin'ora e che lo faranno in futuro e grazie anche ai tantissimi lettori che mi seguono ogni giorno (eheh tengo d'occhio le visualizzazioni )! Grazie grazie grazie!
Valentina :)

 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Bleach / Vai alla pagina dell'autore: ValentinaRenji