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Autore: angeljamesj    24/05/2014    0 recensioni
Il giorno in cui la vita di Rose ebbe una piccola svolta, si presentò in una semplice mattinata di maggio.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il giorno in cui la vita di Rose ebbe una piccola svolta, si presentò in una semplice mattinata di maggio. Come era solita fare, se ne stava con i suoi compagni aspettando che la lezione iniziasse. Frequentava l’università di architettura nel centro di Londra da due anni, era una materia che la affascinava e, anche se il suo sogno era scrivere un libro, cercava un0altra strada per entrare nel mondo del lavoro.
Rose era una ragazza molto insicura e sempre in cerca di un equilibrio con se stessa – che sembrava non arrivare - , pensava molto al futuro e si lasciava condizionare dal passato. Era una ragazza che amava leggere, ma che non riusciva a rileggere i libri più di una volta – eccetto uno; si lasciava influenzare e trasportare dalla musica e doveva la vita a due band che amava alla follia. Si potrebbe dire che era una comune adolescente, ma si ometterebbero parti di lei che nessuno possiede e che, la distinguono e le fanno onore.
 
Quella mattina, come tutte le altre, si alzò con malavoglia dal suo letto e dopo essersi preparata si diresse alla fermata dell’autobus per andare a seguire le lezioni dell’università. Indossava una semplice canotta coperta da una camicia di jeans e aveva un paio di skinny jeans infilati nei Dt Martens neri. La frangetta le svolazzava sulla fronte grazie al leggero venticello di primavera e gli occhiali erano posati sul naso, come sempre.
L’autobus era colmo di persone che parlavano al telefono oppure chiacchieravano con il loro vicino, alcuni ragazzi ripassavano la lezione mentre altri ascoltavano la musica indisturbati. La sua attenzione fu colpita da uno di quest’ultimi: era seduto di spalle, per questo non poteva notare il suo viso, aveva i capelli ricci e castani e le spalle ben definite. L’aveva notato perché aveva il volume delle cuffie sufficientemente alto da riconoscere una delle sue canzoni preferite ‘Somewhere is neverland’. Purtroppo la sue fermata era arrivata e lei non riuscì a vedere il volto del ragazzo.
 
Scese dal mezzo e con sua grande sorpresa se lo ritrovò accanto, aveva delle labbra sottili ma rosse, degli occhi di un verde che ipnotizzava ed era alto, molto alto. Non l’aveva mai visto prima ma quel ragazzo sembrò conoscere perfettamente la struttura dell’università perché era partito spedito verso l’interno e si era avvicinato al –presumeva- suo gruppo di amici.
 
Lei invece, si diresse verso la caffetteria e prese una caffè (dovete sapere che ne era quasi dipendente) e poi si diresse verso l’aula dove avrebbe seguito la prima delle tante lezioni della giornata. Rose infatti, passava la maggior parte del suo tempo a seguire lezioni e quando aveva del tempo libero o pensava a se stessa o usciva con gli amici – anche essendo una persona un po’ solitaria.
 
Jinny l’affiancò e tirò fuori i suoi libri “Allora signorina Lestrange, non si dà neanche il buongiorno alla propria migliore amica?” domandò scettica, Rose la guardò e cercò di trattenere una risata, dopotutto succedeva la stessa scena quasi tutte le mattine “Mi scusi signorina Weasly, buongiorno”. Jinny era una ragazza molto solare e non mancava mai di battute, a volte la sua ingenuità la faceva trovare un po’ innocente ma era una ragazza piena di segreti ed era colei che conosceva meglio Rose.
 
                                                                                                                                         *  *  *
 
la giornata come al solito era stata parecchio noiosa così, dopo essersi rifugiata nella sua camera, Rose diede sfogo alla sua fantasia. Scrisse, scrisse molto quel pomeriggio e aggiunse molti post-it alla sua parete. La sua camera era la sua tana, il suo rifugio e ogni qualvolta si sentiva un po’ sola accendeva la radio e si faceva cullare dalle note dei suoi cantanti preferiti. E così fece infatti, mise su Selfish Machines e si lasciò cullare fino al sonno.   





okay, questa è la mia prima storia che pubblico qui - anche se non è la prima che scrivo -, sarà -come penso avete capito- su harry e andando avanti entreranno anche gli altri ragazzi. la protagonista è stata ispirata ad una ragazza che ammiro e che trovo sia da prendere come esempio, cercherò di descriverla al mio meglio e spero di non fare casini (se mai la leggerai, scusa Cloe se sbaglio qualcosa). non so cosa altro dire, spero vi piaccia e che questo primo capitolo/prologo vi abbia incuriosito, a presto.

giulia.
 
   
 
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