Serie TV > Doctor Who
Segui la storia  |       
Autore: Inathia Len    24/05/2014    1 recensioni
Il finale della settima stagione ci ha strappato il cuore dal petto. Ma non siamo solo noi ad aver perso il Dottre, anche Clara è sola con il nuovo "lui". Ha perso l'uomo che era diventato suo amico e forse sarebbe potuto essere anche qualcosa di più... La nostra impossible girl deve accettare il "nuovo" Dottore, capire che è sempre lui anche se non lo sembra... e, per farlo, deve passare attraverso le "cinque fasi del lutto", raccontate ognuna in una flash...
Genere: Malinconico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Clara Oswin Oswald, Doctor - 11, Doctor - 12
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Depressione


Due tipi di depressione sono associati al dolore che provoca un lutto. Una depressione più profonda ed una più legata agli aspetti pratici che il lutto può comportare. La durata di questa fase varia da alcune settimane a sei mesi. Le manifestazioni più tipiche sono umore depresso, sentimenti di tristezza, inappetenza, crisi di pianto, agitazione e scarsa concentrazione. La maggior parte delle persone ha la sensazione che il defunto sia in qualche modo ancora presente.


 

 

 

 

I tre mesi che seguono li passo raggomitolata sotto il piumone. Non mi sono ancora cambiata, indosso ancora la stessa gonna e lo stesso maglione del giorno di Natale.

Così che lui possa riconoscermi, quando tornerà.

Se tornerà.

Ho perso dieci chili, sono l’ombra di me stessa, ma le lacrime non le ho ancora esaurite. Credo che quelle non finiranno mai.

Anche se ora ho smesso di accusarmi della sua scomparsa, le cose non sono migliorate. E dormire abbracciata alla scatola dei souvenir dei nostri viaggi non aiuta.

Ma è più forte di me, non riesco a lasciarlo andare.

Ogni mattina spero sia stato tutto un sogno. Riesco quasi a sentire il campanello suonare, riesco quasi a vedere la sua buffa faccia attraverso lo spioncino, la TARDIS parcheggiata in mezzo al prato.

Come l’ultima volta.

Lui è con me quelle rare volte che esco dalla mia stanza, giusto per andare in cucina o in bagno.

Lui è con me quando cerco di alzare il telefono per chiamare qualcuno. Anche se l’unico di cui ho davvero bisogno non arriverà mai.

Lui è con me persino quando leggo, è la voce che sento dentro, la voce che mi racconta la storia della buona notte.

Lui è con me negli addobbi di Natale che rifiuto di togliere da casa, nella vana speranza che possa viaggiare anche io nel tempo e tornare a quel maledetto giorno.

Ma non succederà, dopo tre mesi l’ho capito.

Non lo rivedrò mai più.





-Clara, la mia Clara!-

Mi volto in quel nero assordante e lo vedo. È lui, indiscutibilmente lui.

Stesso mento, stesso ciuffo, stesso assurdo panciotto.

Stesso sorriso.

Gli volo tra le braccia.

-Oh, adesso siamo alla fase degli abbracci? Bene, molto bene. Mi piace questa fase. Abbracciare fa bene, molto bene!-

-Stai zitto!- gli sussurro nell’orecchio, inspirando il suo profumo. –Dove siamo?- chiedo, dopo un po’, notando il nulla nero intorno a noi.

-Credo sia la tua testa, sai? Affascinante, non ero mai stato nella testa di nessuno. Bè, se si escludono i rapidi contatti psichici… che c’è?- si interrompe, guardandomi strano.

-“che c’è” cosa?- chiedo, staccandomi piano, ma senza lasciare la sua mano.

-Non mi hai zittito. Tu mi zittisci sempre. Perché non lo hai fatto?- chiede, sospettoso, alzando un sopracciglio.

-Non mi andava?- scrollo le spalle. –Oppure sono solo felice di vederti.-

-Mi sono rigenerato, non è vero? È per questo che siamo qui. Non riesci ad accettarlo, ad andare avanti.-

-Non è vero- mugugno, mettendo il broncio. –Mi manchi- dico poi, abbassando le difese.

-Anche tu.-

-E allora torna.-

-Mi hai cacciato via.-

-Non è vero, non lo farei mai!-

-Mi hai obbligato a riportarti a casa.-

-Tu…? Non è possibile, come fai a…?- balbetto, allontanandomi di scatto, mentre la sua faccia trema e, per un attimo, compare quella dell’altro. Ma è solo un attimo.

-Sono sempre io. E mi manca la mia ragazza impossibile. La TARDIS è vuota. Pensa, manchi persino a lei!-

-Ho paura- mormoro. –Non te ne andare.-

-Io ci sono sempre e ci sarò per sempre. Ma ogni tanto bisogna cambiare, te l’ho detto. E cambiare va bene, finché ci si ricorda chi si è stati. Con chi. E io non potrei mai dimenticarmi di te. Mai. Nemmeno per un singolo istante.-

-Allora a presto- singhiozzo, mentre lui mi asciuga le lacrime con una carezza, baciandomi poi la fronte per l’ultima volta.

-A presto, Clara Oswald.-

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Doctor Who / Vai alla pagina dell'autore: Inathia Len