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Autore: ChristieCharles    24/05/2014    0 recensioni
[Questa storia racconta di avvenimenti realmente accaduti]
Io e te. Sole e Pioggia. Niente di più semplice, niente di più complesso.
Così ho conosciuto Alex e così mi ha cambiato la vita.
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Ho perso un'intera giornata a cercarti nei corridoi della scuola. Avevo la tua felpa stretta tra le mani ed ero determinata a restituirtela. Era la mia scusa per poter parlare con te. Ti ho trovato. Ho scoperto che eri due classi più avanti di me ed eri con i ragazzi popolari. Io ero sempre stata un'emarginata, così ho rinunciato a parlarti. Mi sono avvicinata e ti ho riconsegnato la felpa come se fosse stata un pacco o una semplice penna.
-Ciao!- hai esclamato sorridendo appena fui abbastanza vicina, sembravi davvero felice. I tuoi amici intorno a te ridacchiavano indicandomi, ma tu non ci facevi caso. Ti ho ringraziato mentalmente per questo. Me ne sono andata con lo sguardo basso e la coda tra le gambe, avevo sperato di poterti parlare.
-Aspetta! Qualcosa non va?- hai detto dietro alle mie spalle.
Ho accelerato il passo e sono scomparsa dal corridoio, contro ogni mia aspettativa mi hai seguito.
-Che cosa è successo? Speravo di poterti parlare di nuovo.- hai detto con tono sorpreso. Ero delusa, non sapevo cosa fare.
-Io... Sono un'emarginata, tu stai con i popolari. I tuoi amici stavano ridendo di me. Non credo che possiamo parlarci molto.- ho detto come se fosse stata la giustificazione più ovvia della terra.
-Non capisco. Non esistono regole su chi può o non può parlare con me... I miei amici sono solo prevenuti nei tuoi confronti. Dopo tutto non ti conoscono e a dir la verità nemmeno io.- hai ribattuto convinto. Io ho disteso le spalle e ti ho guardato negli occhi -Per iniziare ci presentiamo?- ho chiesto speranzosa. Hai sorriso, di nuovo.
-Piacere, io sono Alex. Qual è il vostro nome adorabile fanciulla?- hai chiesto facendo un ampio inchino.
-Io sono Christie, molto lieta.- ho detto imitandoti.
-Non sei italiana?- hai chiesto sorpreso.
-Solo in parte...- ho detto. Non mi è mai piaciuto dover dire a tutti che sono per metà straniera.
-Allora Christie perdoni la maleducazione dei miei amici?- -Certo, mi dispiace di aver subito condannato il loro comportamento.- ho risposto mentre la campanella suonava -Ora devo andare, ma tutti i giorni passo da dove ci siamo incontrati verso le cinque. Posso sperare di rivederti?- mi hai chiesto speranzoso -Può darsi...- ho detto evasiva sfoggiando il mio miglior sorriso. Ti sei allontanato di nuovo.
Questa volta non c'era bisogno che mi lasciassi qualcosa da usare come scusa.
 
  
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