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Autore: Fred_Herm    25/05/2014    0 recensioni
Questo è un mio piccolo pensiero...è scritto in un momento strano. Leggete e poi ditemi se anche voi vi siete mai sentiti così.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Sull’orlo di un baratro
 
 
Ci sono quei momenti in cui ti senti infinitamente solo e fragile.
Ci sono quei momenti in cui tutto si risolve con un “Ma Vaffanculo”.
Ed è in quei momenti che mi rifugio costantemente, nella speranza di riuscire a sopravvivere.
Perché in questo mondo mi sento perso, in questo mondo mi sento inutile!
Mi sento come un pennarello scarico: inutilizzabile.
Mi sento come un 3 in matematica: odiato.
Mi sento come il nerd in un liceo Americano: preso di mira.
E non immagini quanto faccia schifo svegliarsi la mattina e non sentirsi mai bene con se stessi.
Ed è uno strazio!
Tutte le volte, andare avanti non so per quale forza divina.
Cadere e rialzarsi a stento…
Feriti a morte, con tagli irreparabili, spaccature irrisanabili.
Rifugiarsi nel proprio mondo, solo con i propri pensieri; fino alla pazzia!
Solo nella propria corazza, creata non per proteggere chi c’è dentro, ma per allontanare chi è fuori.
Perché chi è dentro è ormai distrutto, ed è impossibile ricostruirlo.
Non è bello, ogni giorno sentirsi come sul punto di cadere, bloccato su un baratro, con una gamba oltre il burrone.
E allora cosa fai? Stronzate!
Ecco, sì, stronzate!
Inizi a distruggere te stesso, pensando di essere tu la principale causa della tua sofferenza.
Pensi di non essere abbastanza…abbastanza bello, abbastanza intelligente, abbastanza forte.
Non riesci a essere quello che volevi essere, non riesci a realizzare i tuoi sogni, non riesci a raggiungere i tuoi obiettivi.
Ma prima non eri così, eri diverso; più forte, più solare, ti sentivi anche più bello e sicuro di te.
Ed ora invece?
Dov’è finito il tuo sorriso? Dove la tua forza? E dove la tua sicurezza?
Quel sorriso si è trasformato in una smorfia di dolore; la tua forza l’hai persa, finita chissà dove; e di sicurezza non te ne è rimasta nemmeno una briciola.
Ora sembri un morto che cammina: viso cupo, palpebre pesanti, occhi cerchiati e passo incerto.
Sembra non esserci più vita dentro di te, e anche tu sembri stupito dal fatto che, effettivamente vivo lo sei.
E ti chiedi il perché.
Perché ti sei ridotto a tutto questo?
Perché, nonostante tutto il dolore e la sofferenza, tu sei ancora lì, piccolo e fragile, ma ci sei.
E fidati, per lui ci sarai sempre, nonostante tutto.
Ed è per questo che ti senti ancora più fragile, ancora più debole, incapace di uscire fuori i cosìdetti e liberarti di quel “peso”.
E nonostante tutto la colpa non è sua, ma ancora tua…
Vi siete mai sentiti così?
Beh, io sì. E fidatevi, è uno schifo!
  
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