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Autore: AxXx    25/05/2014    4 recensioni
Sono passati molti mesi dalla guerra contro Gea. I sette eroi della profezia sono tornati tutti a casa e i due Campi sono riuniti sotto l'insegna della pace.
Tutto sembra tornato alla normalità, ma un fantasma del passato tornerà a spaventare i nostri eroi, rischiando di sconvolgere la pace appena ritrovata. L'ombra del più antico degli Dei si staglia minacciosa sui campi, scatenando una nuova guerra.
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bianca di Angelo, Nico di Angelo, Nuovo personaggio, Percy Jackson, Quasi tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Bianca – Di persone ospitali e Sogni inquietanti

 

 

 

 

Ero spaventata, non c’era che dire. Ero una non morta, un fantasma uscito dagli inferi. Mi chiesi cosa ci facessi lì e come avevo fatto a tornare in vita. Cos’ero? Uno zombie? Mi sarei decomposta e avrei iniziato a mangiare cervelli? Mi guardai con orrore le braccia, quasi temessi di vederle iniziare a decomporre. No, non si stavano decomponendo.
Sospirai di sollievo.
Almeno non ero ancora uno zombie, ma per quanto avrei resistito?

Sulla soglia si era stagliata una ragazza bionda. Era molto particolare, infatti aveva i capelli biondi che si intonavano in modo strano ma affascinante con la pelle abbronzata e gli occhi grigi come il cielo in tempesta. Indossava una maglietta verde ed un paio di jeans chiari. Aveva un aria sorpresa e anche un po’… spaventata. Non potevo darle torto, praticamente aveva visto uno zombie nel salotto del suo ragazzo.
Percy le stava spiegando come ci eravamo incontrati e cosa gli avevo detto.

“Testa d’Alghe!” Urlò la ragazza, alla fine del racconto. “Mi dici come hai fatto a farti fregare da un minotauro!?”
In effetti, mi ero chiesta anche io come facesse un veterano a farsi battere da un mostro che, nonostante tutto, non sembrava terribile come Campe, Tifone, i Dragoni e i Giganti.

“Dai, Annabeth, non te la prendere! Lo sai che quando esco da scuola, sono sempre distrutto. Non riuscirei a tenere testa nemmeno ad una dracena ubriaca.” Rispose lui, con un sorriso nervoso.

Annabeth, però, non sembrava molto soddisfatta, della risposta: “Per gli Dei, testa d’alghe! Hai idea di quanti ictus ho dovuto sopportare, ogni volta che rischiavi la vita!? Ora devo preoccuparmi anche di quando tu esci da scuola!?”
Non potevo darle torto, in effetti, anche se non avevo idea se avessi avuto un ragazzo in passato, anche io mi sarei presa un infarto, se gli fosse successo qualcosa. E poi non pensavo che la Scuola fosse così letale, per la gente.

“Non esagerare, Sapientona… sono vivo, no?” Fece notare lui,abbassando il capo, contrito. Be’, almeno era bravo a farsi venire espressioni docili e indifese nei momenti estremi. 

“Ok, d’accordo.” Concesse la bionda, massaggiandosi la fronte. “Ora la cosa più importante è capire cosa sta succedendo. Come se non ne avessimo già passate tante.”

“Non metterle pressione. Non si ricorda nulla, è agitata… io dico di stare calmi.” Propose Percy, giocherellando con un bordo della maglietta. Lo ringraziai mentalmente per la sua comprensione. Non ero psicologicamente pronta ad un terzo grado.

“D’accordo… però dobbiamo capire come mai è sparita, l’anno scorso, dagli inferi, ed è riapparsa qui.” Fece notare la bionda.

“Smettetela di parlare come se non esistessi!” Sbottai, un po’ infastidita. Va bene che non me la sentivo di affrontare il terzo grado, ma non era un buon motivo per ignorarmi.

“Oh, giusto… scusami. Solo che… siamo un po’ sorpresi.” Rispose Annabeth, riscuotendosi dal suo vortice di pensieri intricati che mi faceva già venire il mal di testa solo a immaginarli.

“Ascoltate, non mi ricordo nulla, ma davvero, non so che fare. Vorrei poter incontrare qualcuno di familiare, come Percy. Quando lui mi ha chiamata, mi sono ricordato il mio nome.” Spiegai, cercando di rendermi utile. Volevo ricordare. Se solo avessi avuto qualche indizio in più.

“Mmmmh… quindi se vedi cose familiari ti ritorna parte della memoria?” Indagò la figlia di Atena, fissandomi intensamente. Mi chiesi quali pensieri si nascondessero nel suo cervello.

“Non proprio.” Mi corressi subito. “Ho come delle sensazioni. Sono certa di aver incontrato entrambi voi, ma non me lo ricordo l’incontro e non ne ho la certezza, fino a che non me l’ha detto Percy. Anche il mio nome… non ero sicurissima di chiamarmi Bianca nemmeno quando mi ha chiamata così, solo che mi sentivo stranamente in sintonia, con quel nome in particolare.”

Annabeth cadde in un silenzio di riflessione. Non disse nulla per diversi minuti e, anche quando arrivò la madre di Percy, disse solo due parole per salutarla. Era affascinante, a modo suo. Quando rifletteva si estraniava completamente dal mondo, come se nel suo cervello ci fosse un’intera biblioteca e lei potesse consultarla ogni volta che voleva. Nel frattempo, Percy mi presentò sua madre ed il suo patrigno. Erano due persone fantastiche. Paul era molto simpatico e alla mano e Sally Jackson era una vera forza della natura: nonostante ci fossero tre mezzosangue a casa sua, si comportava con naturalezza.

“Così… sei la sorella di Nico di Angelo?” Chiese, mentre mi offriva un panino, seduti al tavolo della cucina, mentre la ragazza del figlio era ancora in salotto a rimuginare su di me. Almeno non aveva iniziato con la classica frase: “Ma non ricordi proprio nulla?” che mi stava davvero stancando.

“Non ne sono sicura. Spero di incontrarlo presto, anche se, a quel che ho capito, lui non sarà molto felice di rivedere me.”  Risposi, mentre addentavo il cibo. Dopo il cornetto non mi ero più concessa altro cibo e, in effetti, il mio corpo non era molto felice.

“Be’, domani mio figlio va al Campo Mezzosangue. Sono certo che là, Chirone, chiarirà la situazione. È un esperto in situazioni del genere.” Mi rassicurò la donna, con un sorriso incredibilmente dolce e comprensivo.

Non potei fare a meno di ricambiare. Mi stava andando di lusso. Era una donna incredibilmente energica e gentile al tempo stesso. Una vera mamma, ciò che, a quel che avevo capito, mi era sempre mancata.

 “Lo spero.” Ammisi, finalmente un po’ più leggera, grazie agli Dei. “Sono molto confusa e mi servirebbero davvero delle spiegazioni… ed un passato.”

“Sono certa che troverai entrambe le cose… intanto, pensando al presente, immagino che tu non abbia un posto dove stare.” Mi fece notare Sally, accarezzandomi la schiena come se fossi sua figlia.

“Ehm… no…”
Che stupida, è vero! Non avevo nemmeno una casa. Non sapevo dove passare la notte, ed io, in strada, non avevo una gran voglia di tornarci. Era alla pari di un senzatetto. Anzi, peggio, almeno un senzatetto ricorda qualcosa.

“Allora puoi rimanere con noi. Per una notte non ci saranno problemi.” Mi fermò subito lei, senza perdere quel suo sorriso comprensivo che mi faceva stare bene.

“Potrebbe prendersi la mia camera. Io posso benissimo dormire sul divano… o andare a dormire da Annabeth.” Propose Percy, allegro.

“Siete molto gentili, davvero… vi ringrazio.” Risposi, sentendomi in imbarazzo davanti alla loro gentilezza. Qualsiasi divinità mi avesse condotto lì mi doveva aver preso in simpatia.

“Bene, allora è deciso. Percy, divano o Annabeth?” Chiese Sally, rivolgendosi al figlio.

“Non vi disturbate, il divano andrà benissimo!” Dissi, subito, sentendomi stranamente a disagio. Non volevo invadere, più di tanto, lo spazio privato del mio ospite.

“Non scherzare, Bianca. Hai bisogno di un letto vero. Io mi sistemo sul divano.” Disse il figlio di Poseidone, con un gran sorriso, ignorando le mie proteste.   

Il resto della giornata non fu particolarmente denso di avvenimenti. Percy e i suoi fecero di tutto per farmi sentire a mio agio e mi coinvolsero nelle faccende di casa. Un buon modo per ignorare i miei problemi quali la mancanza di memoria e le domande su chi ero. Non volevo sembrare una tipa che si lamenta di nulla, ma non è da tutti svegliarsi da soli, venire a sapere che sei una semidea e, per di più, una semidea morta molto tempo prima dopo aver abbandonato il proprio fratello. Mi sarebbe piaciuto capire perché mi ero unita alle cacciatrici.

Cenammo tutti insieme, venne anche Annabeth. Si respirava un’atmosfera incredibilmente tranquilla, nonostante Percy mi avesse avvisata di stare attenta ai mostri che erano in grado di fiutarci. Sally preparò un piatto di lasagne fumanti il cui odore mi fece venire l’acquolina in bocca. Erano fantastiche e il sapore delizioso. Mentre mangiavo, Annabeth mi raccontò di Percy del Campo Mezzosangue e di come svolgevano le attività lì. Mi parlò, anche, delle loro precedenti avventure, del Campo Giove e dei loro amici. Sembrava davvero, un posto fantastico e non vedevo l’ora di vederlo. Un po’ perché era un posto sicuro. Un altro era per interrogare Chirone che, a quanto pareva, poteva darmi le risposte che cercavo.
Notai, però, subito, che mentre parlava, la ragazza aveva sorvolato sull’argomento Nico di Angelo. Evidentemente c’era qualcosa sul mio presunto fratello che non volevano dirmi. Forse qualcosa che avrebbe potuto turbarmi.

“Davvero? Ma non è pericoloso usare la lava in una parete da arrampicata?” Chiesi, mentre addentavo una forchettata di lasagna, curiosa di saperne di più.

“Non  più di quanto possa essere mettere piede fuori di casa, per un mezzosangue.” Minimizzò Percy, alzando le spalle.

“E il Campo Giove? È simile, immagino.” Dissi, sempre più interessata.

“Non proprio… Campo Giove è più militarizzato, molto più simile ad un campo Romano. Inoltre è diviso in legioni, non in Case, come Campo Mezzosangue.” Spiegò, di nuovo, il figlio di Poseidone, mentre mangiava. Non capivo perché, ma ogni cosa che mandava giù era blu. E mangiava anche tanto.

Avrei voluto avere un po’ di tranquillità, ma io stessa ero così curiosa riguardo a quel che mi dicevano che continuavo a fare domande a raffica, senza curarmi di ciò che loro avrebbero pensato di me. Insomma, mi sembrava ovvio essere interessati, anche se, in verità, ero più preoccupata per quello che doveva essere mio fratello. Cercavo sempre di spingere la conversazione verso di lui, ma riuscii a ricavare ben poco.
Dopo cena, mentre erano tutti riuniti a guardare un programma televisivo, Sally mi invitò a farmi un bagno e mi prestò un suo pigiama, molto leggero, ma pratico, in caso ne avessi avuto bisogno.

“Ma… non posso accettare, davvero. Posso dormire anche vestita.” Protestai, debolmente, sentendomi di nuovo in imbarazzante gratitudine. Avrei voluto restituire il favore, ma non sapevo come.

“Non dirlo nemmeno, fai pure con comodo e, di certo, non mi stai disturbando.” Disse la donna, liquidando qualsiasi mio tentativo di restituirgli le sue cose, chiudendo la porta.

Sospirai e mi spogliai velocemente. Appoggiai i miei vestiti su uno sgabello, dopo averli piegati velocemente. Misi l’accappatoio sul lavandino e entrai nella doccia, chiudendomela alle spalle. Sospirai, rendendomi conto che, in tutto il giorno, avevo sudato parecchio e avevo ancora, addosso, un po’ di cenere di mostro. Non ci tenevo ad avere addosso certe schifezze.
Aprii l’acqua e, con mia profondo sollievo, mi sentii meglio. La sporcizia si dissolse, trasportata via dalla corrente, dandomi una sensazione di freschezza. Mi insaponai da capo a piedi, lasciando che i miei capelli si liberassero della cenere e di qualsiasi altra cosa ci fosse finita. Dopo essermi lavata mi sentii davvero a nuovo, come una rosa dopo una pioggia torrenziale.

Sally mi fece addirittura trovare il letto sfatto e preparato per ospitarmi. Dei, era imbarazzante. Non che fossi arrabbiata, ma tutta questa premura mi stava davvero mettendo a disagio. Avrei voluto offrire qualcosa in cambio, visto che non mi avevano nemmeno fatto troppa pressione. Ma che potevo dargli? Non avevo nulla, con me.

Scossi la testa, ormai pesante, per l’ora tarda e i pensieri che la affollavano e mi cambiai. Il pigiama che mi aveva dato Sally mi stava un po’ grande, ma non mi dispiaceva. Potevo muovermi liberamente, senza sentirmi intralciata. Prima di andare a letto mi affacciai alla finestra e fissai il cielo stellato. Era una nottata serena e molto bella. Se non ci fosse stato così tanto inquinamento luminoso avrei potuto sicuramente vedere un maggior numero di astri, ma, ovviamente, la maggior parte di essi mi fu preclusa.
Tuttavia i miei occhi furono attirati da una costellazione strana che ricordava, in qualche modo, una giovane ragazza che correva impugnando un arco.
Mi sentii stranamente malinconica e, quando distolsi lo sguardo sentii gli occhi pizzicarmi a causa delle lacrime che minacciavano di uscire. Le asciugai con il dorso della manica e scostai le coperte per mettermi a letto. Non ci volle molto perché il sonno arrivasse. La giornata mi aveva spossata e le palpebre si fecero subito pesanti. Non opposi resistenza e mi accoccolai sotto le coperte, assaporando la sensazione di calore e sicurezza che mi trasmettevano.

 

 

 

Mi trovavo in un luogo stranissimo. Non indossavo più il pigiama di Sally, ma di nuovo i Jeans, maglietta e giacca argentata. Intorno a me vedevo le rovine di quello che sembrava un palazzo greco. Alcune delle macerie avevano ancora dei bassorilievi che mostravano scene terribile: palazzi distrutti, Dei in catene e eroi divorati dai mostri.
C’era un aura strana, in quel luogo, come se ci fosse una specie di altro corpo celeste che mi staccava da terra spingendomi verso l’alto. Era inquietante e la cosa non mi piaceva per nulla.
Avanzai tra le colonne crollate fino a quella che sembrava una pedana. Un uomo gigantesco era inginocchiato davanti a me. Aveva le braccia tese verso l’alto e notai che sembrava veramente sorreggere una sorta di colonna fatta di nubi solide che premeva verso il basso come per schiacciarlo a terra. In qualche modo, però, l’uomo riusciva a sorreggere il terribile peso.

“Benvenuta, mia piccola, ignara, pedina.” Disse una voce profonda e tonante, che riverberò tra le rovine, facendomi accapponare la pelle.

Avrei voluto rispondere, ma, per qualche ragione, dalla mia bocca uscì solo un rantolo terrorizzato, mentre, intorno a me, la tempesta si faceva sempre più violenta.

“Quattro mi tennero fermo. Il sangue di altri quattro saranno la mia rinascita. Tu sarai la mia ultima pedina e verrai da me, quando gli altri tre saranno in mano mia.” Continuò la voce che suonava maligna e crudele, fredda come la pioggia invernale.

Mi avvicinai alla figura inginocchiata, pensando che la voce fosse sua, ma mi resi conto che non era lui a parlare. Era qualcosa di più antico e potente. Così forte che a confronto, colui che sorreggeva quella colonna di nubi, era poco più che un nanerottolo.
All’improvviso una grande ombre mi passò sopra la testa. Le nubi crollarono su di me e i tuoni riverberarono sulla valle, abbattendosi al suolo, distruggendo case, alberi e montagne. Una risata maligna.

Urlai con quanto fiato avevo in gola.

 

 

 

Mi sollevai.

Ero di nuovo a casa Jackson, distesa sul letto di Percy spaventata, con il fiatone e sudata. Mi guardai intorno, mentre stringevo convulsamente le coperte, nel timore di essere trascinata di nuovo in quell’incubo. Era tutto come prima che io mi addormentassi, tutto a posto, eppure il mio cuore non la smetteva di battere. Provai a coricarmi di nuovo, nel tentativo di riprendere sonno ma, per quanto mi sforzassi, non riuscii a chiudere occhio.

Alzai lo sguardo e scrutai l’esterno dalla finestra. Era ancora molto presto, nemmeno l’alba. Tutto era sereno ma sapevo che, da qualche parte, molto lontano, quella voce che avevo sentito nel sogno, era reale e stava davvero ridendo di me.   

 

 

 

 

 

 

 

 

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[Angolo autore]

Ciao! :D bentornati, vi sono mancato?

Sono felice che la storia piaccia, almeno ad una parte di voi. E sì, lo so, sono moooolto cattivo. Immagino che voi, fan di Percy Jackson, sappiate chi sia il cattivone in questione, no?
Ma chi sono i quattro? A cosa gli serve Bianca?
Sì, sono cattivo e non ve lo dico :3
Per scoprirlo dovrete leggere e, possibilmente, recensire. Perché questa storia mi piace e vorrei che continuaste a seguirla. Per questo io ringrazio BSHallows che, come al solito, è fantastica e mi ha dato il permesso di prendere ispirazione dalla sua storia, che spero aggiorni presto.
Infine ringrazio Biancadiangelo, che continua a preferirmi, Silvia_fangirl, saluto tantissimo e mando un bacio, e _Littles_ GRAAAZIE per la bella recensione *^* Spero di rivederti :D
Al prossimo capitolo.
AxXx

 

 

  
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