Licenziata??

Mi chiamo Nami e sono un agente immobiliare di New York. Ho 24 anni e sono appena uscita da una relazione con Ace, “il ragazzo che tutte sognano”, come continua a ripetermi ogni santo giorno mi sorella, Nojiko. Può pensarla come vuole, ma non mi sono mai sentita così libera e felice! Comunque, i miei passatempi sono quelli di una ragazza normale della mia età: shopping, parrucchiere, estetista, borse firmate, scarpe col tacco, e qualsiasi cosa che non abbia a che fare con il lavoro manuale. Be, non che ci sia bisogno di lavoro manuale a New York! Era la vita che avevo sempre sognato: lavoro ben pagato, soldi, divertimento, amiche. Ma si sa, quando tutto è troppo perfetto, c’è sempre la fregatura! Ebbene, questa si presentò circa una settimana fa, nell’ufficio della mia azienda.

“Allora, a che punto ero rimasto?”
Questo è Sanji, il mio compagno d’ufficio, nonché il mio migliore amico. In questo momento è impegnato nel resoconto di una delle sue tipiche serate passionali trascorse in compagnia delle ragazze più belle mai viste in terra. È divertente vedere fino a che punto può arrivare la sua fantasia. Non che sia un brutto ragazzo, ma dubito che in un mese sia stato con più di venti ragazze, tutte più belle di Angelina Jolie (testuali parole) e nessuna l’abbia mai chiamato ne sia mai venuto in ufficio per una visita.
“Dunque, dopo averla sedotta con il mio fascino irresistibile, l’ho portata in camera mia e sai cosa mi ha chiesto?”
“No, cosa?”
“Dai, indovina!”
“Come faccio a saperlo Sanji?!”
“Uff, quanto sei noiosa! Comunque, mi ha chiesto di mettermi un cappello da cowboy e di imitare Tarzan! Ma ti rendi conto!” Ok, la sua demenza non era mai arrivata a questo punto.
“Poi mi è saltata addosso e mi ha..”
“Oook, basta così!”
“Ma dai, è la parte più interessante questa!”
“Ho detto che non voglio più sentire le tue schifezze!”
“Che c’è sei gelosa?”
“Si Sanji, lo confesso, sono sempre stata innamorata di te”
“Ne ero sicurooo! Vieni qua, Nami-saaaaan” Infastidita, lo fermo con un pugno ben assestato in testa e un bernoccolo comincia a far capolino sopra alla fronte.
“Nami-san, sei bellissima anche quando fai la violenta!” E una miriade di cuoricini mi inonda.
“Sempre alle solite voi due, eh?”  
“Smoker!” Gridiamo in coro, sistemandoci con uno scatto alle nostre scrivanie. Smoker è il nostro capo, un tipo severo e autoritario, insomma sa farsi rispettare.
“Ragazzi arriverò subito al punto. Come sapete la nostra società non se la sta passando al meglio. Per colpa della crisi siamo indebitati fino al collo perciò sono stato costretto a fare alcuni tagli al personale. Mi dispiace molto darvi questa notizia. Voglio l’ufficio libero entro le 10. Siete licenziati”.
 
E fu così che mi cadde il mondo addosso. Ero senza lavoro, senza casa (ero stata anche sfrattata!), e solo con i soldi del mio ultimo stipendio. Un giorno, mentre affogavo la mia disperazione in una vaschetta di gelato al cioccolato a casa di mia sorella,  la mia migliore amica, Robin, mi invitò nel suo cottage di campagna mentre lei era in viaggio di lavoro all’estero. Dovevo essere proprio disperata per accettare . Insomma io e la campagna non siamo proprio comaptibili. Proprio per niente!