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Autore: Black Apple    25/05/2014    3 recensioni
Prompt:
Okay. Ho visto un post riguardante il destino dello show, assumendo che Cs e OQ siano canon, di come si sentirebbe Henry a venir sballottato avanti e indietro fra il suo patrigno Hook( ferisce dirlo ) e Emma, e l’altro patrigno Robin, assieme e Regina e Roland, e di come questo non sembri affatto un lieto fine. Quindi,a distanza di 5 anni, assumendo che OQ e CS siano canon, vedremo come nascerà una relazione SwanQueen , ma non in un maniera molto convenzionale.
Regina è sposata con Robin, lui è un tipo rozzo e burrascoso, e non ha rispetto dei confini della donna.
Emma è sposata con Killian, un pirata-pescatore che beve dalla mattina alla sera. Piuttosto violento.
Questa soria è una traduzione. L'originale la potete trovare al link seguente.
https://www.fanfiction.net/s/10281743/1/Some-Things-Never-Change
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Henry Mills, Regina Mills, Un po' tutti
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 4
 
 





Regina prese un respiro profondo, incrociò le braccia al petto e si sedette in una delle sedie nere del portico sul retro.
Vagò lo sguardo per il giardino, ai nuovi fiori appena sviluppati e all’erba verde perfettamente curata. Lungo lo steccato , i semi di melo che Henry e Emma le avevano comprato assomigliavano finalmente a degli alberelli, invece che a dei bastoncini striminziti. Quel compleanno, due anni prima, fu indimenticabile. Pieno di risate e di amore. Ed Emma era stata fantastica, premurosa nell’aver scelto il suo regalo. E’ stato molto “ alla Emma”.
Sentì un morso di tristezza al cuore quando pensò alla loro ultima conversazione. Ed era solo quello. La loro ultima conversazione. Non si erano dette un parola da allora.
Non una chiamata.
Non un messaggio.
Neanche un email.
E stava cominciando a pesare a Regina in una maniera che non si sarebbe mai aspettata. Perché ogni giorno che passava, la sua folle paura di essersi fidata di Tinkerbell e della polvere magica per scegliere la sua anima gemella continuava a fare capolino ad ogni singolo pensiero. E dannazione, non era in grado di far uscire il suono della voce di Emma dalla sua testa.
Niente è mai stato più grande di noi.
E quegli occhi verdi, così tristi.
E quelle labbra rosa.
Regina sentì la porta del portico aprirsi e richiudersi. Chiuse gli occhi quando il suono di stivali da lavoro risuonò sul legno. I suoi movimenti erano lenti, deliberatamente. Si sedette per terra, lasciando uscire un sospiro veramente pesante. “ Si?” disse lei lievemente, aprendo con fatica le palpebre prima di stiracchiarsi i muscoli, togliendo le braccia dai braccioli della sedia di legno. Lui era seduto sui gradini del portico, con icapelli in disordine egli abiti sporchi.
“ Bella giornata. ” Disse, con voce brusca.
“ Lo è, già. ” Lo guardò passarsi nervosamente la mano fra i capelli. Non era sorpresa del fatto che l’avesse raggiunta lì fuori, perché si era preparata per quella conversazione - qualsiasi cosa comporti- da un po’ di tempo.
Robin stava leggendo il suo diario. E anche se era stato devastante agli inizi, aveva velocemente, e tristemente, capito che non le era mai stato concesso avere dei pensieri privati.
La privacy era semplicemente un lusso che non sembrava potersi permettere.
Era stata la stessa cosa con Leopold, e adesso lo era con Robin... Aveva già avuto prova della sua inabilità di donarle un po’ di privacy ( una macchia su una pagina, l’orlo increspato, la penna incastrata  non nello stesso punto, il segnalibro mosso...) Beh, diciamo solo che una persona penserebbe che un ladro sarebbe più attento a non lasciare prove.
Dopo l’accaduto del giorno prima Regina sapeva che gli aveva, indirettamente, dato tempo per assimilare le nuove informazioni. Chi l’avrebbe mai detto che scriverlo sarebbe stata la via più semplice per dirglielo?
Regina arrossi quando lui girò la testa verso di lei. La mora alzò le sopracciglia, indicando che lui doveva parlare adesso, o tenerselo per sempre.
“ Quando avevi pianificato di dirmi che hai sentimenti per Emma Swan?”
Anche se era completamente preparata per questo, Regina sentì dissiparsi l’aria dai polmoni. Aveva imparato tempo addietro che non è mai facile ammettere ad alta voce la propria infedeltà. Stette ferma, eccetto che per le dita, che si arricciarono sul bracciolo della sedia. “ Mi dispiace, non so cosa tu stia dicendo”
Lui sospirò. Strofinò il palmo della mano sui baffi e poi guardò fuori verso il giardino. Sbuffò un paio di volte. “ Non sei stupida, Regina. E’ da un bel po’ di tempo che hai smesso di agire come tale.”
All’evidente offesa, le dita di Regina si strinsero ancora di più contro il legno. “ Bene. Quindi penso sia tempo per me di dirti la stessa cosa”
“ Aye ” disse Robin ridacchiando.
“ Hai capito vero, che so che leggi il mio diario da anni? “ Regina allentò la presa sul bracciolo, poi disse con la voce che non usava da quando era la Evil Queen. “ E tu, Robin Hood, devi ricordarti il tuo posto qui. ”
“ Non farlo, Regina. Non usare quel tono con me “ Robin fece un pausa e guardò verso di lei. Non era minimamente intimorito da lei, e probabilmente non lo era mai stato. “ C’’è una ragione?
“ Per cosa, Robin? ” Chiese Regina sospirando. L’irritazione era evidentemente presente .
“ Per lei? Per i tuoi sentimenti? E perché stai con me quando ti ricordo così tanto lui, Il Re? ”
Si, la domanda riguardante Emma era dura, ma erano le altre parole che le spezzarono il cuore. Il Re. Leopold. Perché si, c’erano delle cose che le ricordavano cosa passato grazie a quell’orribile matrimonio. Ma più di tutto, Robin le ricordava cosa non aveva.
Emma.
E lui lo sapeva.
“ Robin, ” Regina inalò un bel respiro e si alzò in piedi. In due piccoli passi era di fianco a Robin, seduta sui gradini,  lo guardò. La sua nuca, i suoi occhi, il suo taglio di capelli. C’era una grande parte di lei che veramente lo amava. E sentire la sconfitta nelle sue parole era più di quello che aveva immaginato quando scrisse Emma Swan ha riempito la mia testa, la mia vita, il mio cuore e la mia anima e non posso lasciarla andare nel suo diario, come una donna impazzita. “ Non è quello. Devi credermi. ” Si sporse in avanti, prese le sue rozze mani nelle sue e istantaneamente ricordò il tenere delle mani più lisce, più piccole.
“ E quindi cos’è? ”
E’ un milione di cose ,vorrebbe dire.
E’ che tu sei un cacciatore, e  sei sporco, ed indossi degli enormi stivali da lavoro, e un tatuaggio- che non mi è mai piaciuto – e io amo Roland, ma non è Henry e non sarà mai...
E’ il ricordo di quella dannata polvere magica.
E’ il provare a credere che la magia può sbagliare a volte.
E’ sapere che ogni volta che tocco Emma c’è una sensazione dentro alle mie vene che non avevo mai sentito prima.
Non... Non sei tu, sono io.” Disse infine Regina, decidendo che la completa verità non era il miglior modo per lasciare qualcuno gentilmente. “ Sono soltanto inchiodata in un punto. ”
Robin alzò gli occhi per incontrare i suoi. “ Un punto? Emma Swan non è un punto. Ammettilo Regina. Ammetti che questo, tu, io, Roland, non funziona per colpa sua.”
In primis, Regina avrebbe voluto mentire, e controbattere dicendogli che si stava sbagliando. Era una regina, dopo tutto , e anche se il male si era avvizzito, la corona sarebbe sempre rimasta. Ma più guardava verso di lui, più ricordava, e più ricordava... beh... ci vollero solo un paio di respiri profondi prima di acquistare il coraggio di lasciargli vincere questo round. “ Okay. ” Concedette . Lui sembrò scioccato all’inizio, Ma lo era veramente? Probabilmente no. Sapeva, e si era fortunatamente preparato, della possibilità che Regina gli dicesse davvero la verità. Diceva quasi sempre la verità quando l’argomento riguardava Emma Swan. “ Non funziona per colpa sua.” Sospirò lei. “Noi condividiamo Henry, e...e sono molto dispiaciuta. Lo sono davvero.” E lo era davvero. Lo guardò rimuginare sulle parole da lei pronunciate.
Ci furono pochi momenti di totale e assoluto silenzio, prima che lui aprisse la bocca per parlare. “ Tu vuoi questo... con me... con Roland? “ chiese lui, stringendole leggermente la mano.
Sentì una dolorosissima fitta al cuore, perché no. Lei non voleva quello. Non lo aveva mai voluto veramente! Era stata forzata in questo da ragioni che non aveva mai capito, e ciò la fece sentire d’un tratto molto arrabbiata, ma allo stesso tempo molto triste, e non aveva intenzione di vivere così un minuto di più. Tristezza e rabbia erano due emozioni che non voleva associare alla sua vita, non di nuovo. “ Non lo so. “ Disse lei così lievemente che a malapena si era sentita da sola. La presa di lui sulla sua mano si attenuò un po’ prima che tirasse su con il naso, indicando che stava trattenendo le lacrime. “ Mi dispiace, Robin. ”
“ Cosa facciamo? ”
Regina prese un respiro molto profondo e lo fece uscire così lentamente che sembrò passato un intero giorno fino al momento in cui aprì la bocca per parlare. “ Penso sia giunto il tempo per noi, di prendere due strade diverse. “
“ E Roland? ” Chiese Robin. Guardò Regina, dritta negli occhi “ Pensi che gli starà bene questa cosa? ”
“ No. “ Sospirò Regina tristemente. “ Ma non si merita di essere cresciuto in una casa senza amore.”
Robin appoggiò le mani su entrambe le ginocchia, con fare rassegnato. Prese un respiro profondo , poi si alzò in piedi. Si schiarì la gola, voltò la testa all’indietro verso i semi di melo. “ Lei è sposata, lo sai. E dubito che Capitan Uncino sia disposto ad andarsene tanto quanto lo sono stato io. ” Si girò, dirigendosi verso il portico. Fece un paio di passi, poi si fermò. “ Sai che sto facendo questo solo perché voglio che tu sia felice , vero? ”
Regina non riuscì a guardarlo. Annui con la testa, piazzò la sua mano sopra la propria bocca e poi sentì i suoi stivali che lo portavano verso la porta, verso l’interno.
 


“ Tu e Regina siete incaricate della torta e delle crostate. ”
“ Um, no. Non lo siamo. Killian e io porteremo la torta e le crostate. Non ci serve l’aiuto di Regina. “
Snow sollevò la testa dalla lista delle cose da fare per il compleanno, e aggrottò le sopracciglia . La sua matita si bloccò sulla carta, inclinò la testa e sbuffò. “ Cosa intendi? Tu e Regina avete sempre avuto il compito di fare le torte da quando abbiamo cominciato a festeggiare i compleanni assieme. Funziona meglio così. E Regina sa veramente come si fa una torta, cosa che non posso dire per te. “ Emma lanciò un’occhiataccia a Snow dall’altra parte della stanza .” Senza offesa, Emma.”
“ Si, nessun offesa. ” Disse Emma roteando gli occhi. “ Solo togli l’impiego di Regina dalla lista. Toglila dalla lista degli ospiti, già che ci sei.”
“ Sei assolutamente fuori di testa se pensi che non la inviterò al compleanno di Jack. Ti hanno mai raccontato cosa è successo l’ultima volta che non abbiamo invitato Regina ad una celebrazione? ”
“ Si, si,  ha maledetto il tuo primogenito e l’intero regno. Comunque. Siamo sopravvissuti. Solo cancellala dalla lista. Jack non ha bisogno di lei qui. “
“ E’ la sua madrina, Emma! ”
“ Cazzate. Cancella solo il suo nome. E non c’è bisogno di invitare neanche Robin o Roland.”
Snow rilasciò un sospiro molto pesante, spinse indietro la sedia dalla tavola e si alzò. Fece un paio di passi attraverso l’appartamento e si adagiò sull’isola centrale della cucina. “ Ti dispiace dirmi cosa sta succedendo? ”
“ Si, mi dispiace. “ Emma continuò a sorseggiare dalla sua tazza mentre era appoggiata al bancone. “ Non verrà a festeggiare con noi questa volta. Okay? ”
“ No, non è okay, Emma. Siamo molto distanti ormai dalla Regina che temevamo un volta. Non rovinerò la festa solo perché tu stai litigando con lei. “
“ Cosa? Perché pensi che io stia litigando con lei? ” Chiese Emma, la sua voce era così aspra che i suoi stessi capelli del collo si rizzarono. “ Solo non la voglio li.”
“ Bene. ” Snow incrociò le braccia e sollevò il mento verso l’alto. “ Regina verrà alla festa e tu lavorerai con lei alla torta e alle crostate. Sono già abbastanza nervosa di mio nel radunare tutte queste persone, e non reputerò la tua incapacità di lavorare con lei una ragione per non invitare alla festa la persona che a Jack piace di più nel pianeta – a parte te, certo.”
Emma guardò sua madre negli occhi e notò il suo linguaggio del corpo. Era seria. “ Non voglio.” Disse Emma piano.” Per favore, non farmelo fare. “
“Emma , tesoro, cosa è successo? “ Chiese dolcemente Snow, le spalle si rilassarono leggermente e assunse immediatamente la posizione da madre- di- supporto.
“ Niente.”
“ Non ti credo, Emma.”
Emma prese un respiro profondo. Voleva dirglielo. Voleva veramente. Ma sapeva che avrebbe portato Snow dritta verso la tomba. “ Abbiamo solo avuto delle incomprensioni. Tutto qui.”
“ Per favore. Sistema e aiutala con la torta e le crostate. Per favore.”
“ Okay, bene. Lo farò solo... solo questa volta. “ Emma guardò in basso verso i propri stivali neri e disse piano.” Per te.”
“ Grazie tesoro.” Disse Snow , appoggiando la mano sul braccio di Emma e stringendolo amorevolmente. “ Adesso,  ho bisogno di una torta mezza cioccolato e mezza vaniglia. E tre torte alle mele. “ Emma sbuffò e rise a quelle parole. “ Cosa trovi di così divertente?” Chiese Snow a sua figlia.
“ Torta di mele? Da Regina? Stai scherzando? ”
Snow sorrise. “ Lei fa delle torte di mele molto.... significative.”
Emma scosse la testa, sorridendo. “ Si, hai ragione. “
 


Emma era in piedi davanti al 108 di Mifflin Street, le era iniziato un mal di testa molto irritante , e aveva un nodo allo stomaco. Non aveva ancora parlato con Regina , ed era una cosa che nessuna delle due sapeva come gestire. I piccoli messaggi inviati e ricevuti per confermare l’incontro per fare le torte assieme erano state le uniche parole che si erano dette in giorni.
Quindi, quando Emma sentì il tintinnare dei tacchi dall’altra parte della porta, e il rumore della porta che si apriva, c’era una parte di lei che avrebbe voluto scappare via. Girandosi, scattando lungo il marciapiede e sperando che quando si sarebbe materializzata, non si sarebbe ritrovata sempre dove il suo cuore era solito portarla.
“ Miss Swan.” Disse regina piano, attaccata ancora alla porta per supporto. “ Hai portato le tue doti culinarie oggi, cara?  ”
Emma sorrise, sentendosi già più sollevata nel vedere che Regina non era impazzita. “ Si. Beh, almeno ho portato le mie capacità da aiutante, perché sappiamo entrambe che non sono ancora capace a fare una dannata torta. ” Entrò in casa, la sua mano si sporse e raggiunse il polso minuto di Regina. I suoi occhi si incatenarono immediatamente con quelli scuri di fronte a lei, che le facevano letteralmente male al cuore. “E’ apposto fra di noi? ”
Regina sentì il buco dello stomaco riempirsi di farfalle e vide la tristezza negli occhi di Emma. E’ stato sempre difficile andarsene dall’altra, ma adesso, era diventato veramente impossibile. “ Lo sarà. ” Sospirò regina. “ Posso sempre farti fare marcia indietro se i tuoi piani consistono nel continuare ad ignorarmi.”
“ Oh, che premuroso da parte tua.” Disse Emma con una risata. Lasciò andare il polso di Regina, con la sensazione della sua pelle soffice che persisteva. Fece un paio di passi verso la cucina, poi si fermò di colpo. “ Dov’è Roland? “ Il ragazzino di solito le sarebbe già saltato in braccio a quell’ora.  Sentì la mano di Regina appoggiarsi delicatamente sulla sua schiena, quindi si girò per guardare la mora.
“Robin e Roland si sono trasferiti. ” Disse regina. Sorrise. Un piccolo sorriso, ma non irrispettoso. Fece strada ad Emma verso la cucina. Aveva già tirato fuori il materiale per cucinare e gli ingredienti per le torte. “ Penso potremmo iniziare con le torte di mele. ” Disse dall’altra stanza. Si infilò un grembiule dalla testa, e legò gli spaghetti saldamente sul retro.
Emma si catapultò in cucina. La sua testa stava correndo un milione di kilometri al minuto. Aveva appena finito di dire a Hook che non aveva nulla di cui preoccuparsi. Aveva appena finito di dirgli che Regina non è qualcuno di cui preoccuparsi.  Aveva appena finito di fare cose con lui che non faceva da mesi... per quello che Regina aveva detto. “ Di cosa stai parlando ? “
“ Torte. Sono rotonde. Le riempi con la frutta. Beh, in questo caso, mele. Pensavo avessi capito cosa stiamo facendo qui, Emma. “
“ Finiscila. “ Sibilò Emma puntando il dito verso il petto della donna. “ Di cosa stai parlando? “
Regina prese un respiro profondo e trascinò il barattolo della farina lungo il bancone. Svitò il coperchio , prese un quarto di tazza di farina e lo mise sul bancone, per fare l’impasto..
Quando la tazza di metallo  tintinnò , dopo aver sbattuto sul granito, Regina alzò gli occhi per guardare Emma. Stava ancora ferma in piedi, il suo dito un po’ più incerto, ma sempre la stessa espressione che faceva quando era in procinto di andarsene. “ Ho chiesto a Robin di andarsene. L’ha fatto. Fine. “
“ Fine? “
“ Si, Emma. Fine. Non so cos’altro vuoi che ti dica. “ Regina cominciò a spianare l’impasto sul bancone, la sua mente correva adesso, e ciò le faceva tremare le mani e battere forte il cuore. “ Semplicemente non riuscivo più a gestire la cosa. “ Disse con un sospiro. I suoi occhi erano pieni di lacrime, e quello non era ciò di cui necessitava in quel momento. Non aveva bisogno di piangere proprio di fronte a Emma Swan.
“ Regina. “ La chiamò Emma con tono soffocato. Non era mai riuscita a gestire qualcuno che piangeva, ma quando piangeva Regina ? Merda. Avrebbe dovuto farsi controllare in un ospedale psichiatrico perché la sola vista la faceva diventare pazza. Non riusciva a gestirlo. Per niente. Fece un paio di passi avvicinandosi alla mora , e appoggio una mano esitante sul braccio di Regina. Riuscì a sentirlo muoversi mentre la mora continuava imperterrita ad impastare. “ Regina? “ Questa volta la chiamò a voce più alta. Il movimento si fermò, e le spalle di Regina si rilassarono. Emma avvolse le sue dita attorno all’avambraccio di Regina, poi tirò la donna fra le sue braccia.
Regina la lasciò fare. Lasciò che le braccia forti di Emma la avvolgessero. Lasciò che le labbra di Emma si appoggiassero sulla piega del suo collo. Lasciò che quelle mani si muovessero verso l’alto e poi scendessero di nuovo, lungo la sua schiena. Lasciò che tutto questo accadesse, e per la prima volta dopo tempo, iniziò a sentirsi completa. “ Non so perché ho detto ciò che ho detto. Non lo so. “ sospirò Regina, i capelli biondi premevano sul suo viso, il profumo di spezie e lavanda l’avvolgeva. “ So che tu sei sposata. Lo so. Ma non m’importa, Emma. Non m’importa. “
“ Regina “ Disse piano Emma. “ Ho dormito con lui la notte scorsa... Non lo facevo da mesi e mesi... Ma tu avevi detto... E io non... Non lo so. “ Sentì la bruna inspirare l’ aria bruscamente, poi un boccheggio, un singulto, e dopo ancora più lacrime. “ Mi dispiace. Mi dispiace così tanto. Pensavo non volessi questo. ”
“ Lo so, lo so. “ Disse Regina tra le lacrime, e tra un respiro e l’altro.
Emma si spostò da Regina e si inclinò piano per guardare la mora negli occhi. “ Guardami. “ disse, le mani sulle braccia di Regina. “ Sistemerò tutto. Promesso. “
“ Come, Emma? Come? Sei sposata! Ho chiesto a Robin di andarsene perché pensavo avessi lasciato Uncino per me! “
Gli occhi di Emma si riempirono di lacrime quando spostò le mani verso il viso di Regina.  “ L’hai fatto perché sei stanca di essere triste. “ Sospirò lei prima di togliere delicatamente le lacrime da quelle bellissime guance, con i polpastrelli. “ L’ho capito, a mie spese. Non capisci? Non voglio più essere triste neanche io, Regina. “ No, decisamente non voleva.
“ Quindi lascialo! “ La voce di Regina fece crepitare il bicchiere nel mobiletto. “ Smetti di fingere e lascialo, Emma. “
Emma era in piedi davanti a Regina. Senza respiro. Lei sapeva che era onestamente ciò di cui aveva bisogno, ma farlo veramente? Non è mai così facile. “ E fare cosa poi? Trasferirmi qui? Con te? E Henry? “
Regina usò la parte sopra delle sue mani, l’unica non sporca di farina, per togliersi le lacrime dagli occhi. “ Ed è sbagliato? Noi? Assieme? Come una famiglia? Finalmente? “
L’angolo della bocca di Emma si alzò e scrollò le spalle. “ No, non sarebbe così sbagliato. “ Rispose con un tono così soffice che fece quasi sciogliere Regina.
“ Quindi? “ chiese Regina guardando direttamente negli occhi verdi di Emma. “ Diciamo- “
“ – fanculo a tutti e diventiamo una famiglia? “ La interruppe Emma.
Regina sorrise, rise un po’ , tirò su con il naso e poi disse. “ Si, è esattamente quello che stavo per dire.”
Emma si sporse e avvolse le braccia attorno alla vita di Regina, si avvicinò e disse dolcemente. “ Sai che è la migliore idea che tu abbia mai avuto. “ Poi appoggiò le sue labbra su quelle piene, morbide e rosse di lei,
“ Onestamente, penso che tu abbia torto. “ Regina si allontanò e prese una manciata di farina dal bancone. “ E’ questa! “ Urlò lanciando una nuvola bianca addosso ad Emma e cominciò a ridere quando la bionda aprì gli occhi, sputando un po’ di farina che le era finita in bocca. “ Sembri un po’ pallida, Miss Swan. “ Disse Regina tra le risate. “ Ti senti bene? “
Emma si passò il retro della mano sulla bocca, poi fece una piccola risata, prima di incatenare gli occhi a quelli di Regina. Si mosse così velocemente che a malapena Regina ebbe il tempo di reagire per scappare. Emma premette le sue labbra su quelle della mora, che immediatamente si abbandonò al bacio. Sentì le mani di lei sul bordo della giacca, tirandola giù verso le braccia.
“ Penso che questa fosse la mia migliore idea. “
“ Sono d’accordo, Emma. “ Disse Regina senza fiato, inspirò di nuovo staccandosi un momento dalle labbra della bionda, poi disse. ” Adesso baciami di nuovo. “
Ed Emma assecondò la richiesta.
Ancora, e ancora, e ancora.
 





 


NdA :  Buona Domenica a tutti!! Come state? Vi è piaciuto il capitolo? Le recensioni sono bene accolte, vi raccomando continuate a leggere... :) 
Alla settimana prossima ;)
BlackApple

  
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