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Autore: justinbieber    25/05/2014    10 recensioni
Life Out of Control è il continuo della storia 6 Days
“Evelyn aveva perso sonno pensando alle cose che sarebbero potuti essere.”
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber, Nuovo personaggio, Scooter Braun
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Evelyn's Point of View:
Mi portai le ginocchia al petto e avvolsi le braccia intorno alle gambe continuando ad ascoltare il racconto di Miroslav.
Per quanto cercassi di togliermi Justin dalla mente, i ricordi della sera precedente continuavano a tormentarmi. Avevo passato le ultime due notti a rigirarmi nel letto cercando di trovare il coraggio di stare lontana dal computer; la voglia di sapere se fosse fidanzato mi stava mangiando viva – e sapevo che questa sarebbe stata la terza notte in bianco.

“Evelyn?” Domandò Miroslav. “Stai bene?”
Annuii velocemente, “Sì.” Risposi sedendomi composta. “Perché non andiamo a fare un giro?” Dissi alzandomi dal letto ancora  disfatto dalla mattina. Continuò a guardarmi indossare il giubbotto in fretta e furia.
“Evelyn, fermati un attimo.” Scosse la testa continuando a seguirmi verso la porta d’ingresso. “Sono quasi le ventitré, che intenzioni hai?”

Ho intenzione di prendere un po’ di aria –così fredda da farmi sbarazzare del suo pensiero.

“Tu che intenzione hai di fare qui?” Mi guardai intorno prima di voltarmi di nuovo verso la porta. “Andiamo.” Fermandomi all’uscio della porta aspettai che uscisse.
Lo vidi sorridere e afferrare il giubbotto dal divano. “Io saprei cosa fare qui.” Sussurrò con un mezzo sorriso sorpassandomi.
M’imposi di ignorare quell’affermazione e chiusi la porta dietro di me.

Nascondere che qualcosa mi stava turbando non era mai stato così difficile. Le mie risposte monosillabiche, il mio silenzio e il mio sguardo perso nel vuoto aumentavano la curiosità di Miroslav nel sapere cosa mi stesse succedendo.
“Ora ti fermi un attimo.” Iniziò la frase prendendomi per il polso per poi tirarmi davanti a lui. Lo guardai confusa e consapevole di cosa sarebbe successo. “Sei sicura di stare bene?”
Annuii sospirando. “Quante volte te lo devo dire?” Falsificai un sorriso iniziando a incamminarmi di nuovo. Dopo due passi mi fermai di nuovo. Alzando gli occhi al cielo, mi girai e fissai Miroslav sorridere.
“Ascolta,” Sorrise avvicinandosi sempre di più. “So che odi quando lo faccio ma…”
“No, ti prego. Non di nuovo!” Sorrisi sapendo cosa stava per fare.
Ridacchiò fissandomi negli occhi. “Qualsiasi cambiamento del modo di vestirsi, qualsiasi negligenza come una parte del corpo lasciata distrattamente scoperta,” Fece una pausa e, sbottonandomi il primo dischetto del giubbotto, continuò la sua analisi psicologia su di me. “O un bottone abbottonato male significa sempre qualcosa che il proprietario non vuole dire,” Sbottonò l’ultimo dischetto per poi ritornare a giocare con il primo. “Direttamente.” Concluse.

Non faceva una piega.

“Quindi,” Iniziò ad abbottonarli nuovamente ma in modo corretto, “Cosa c’è che non va?”
Mi aveva preso in contro piede e non avevo nessuna risposta. Mi ero promessa di non portare Justin mai, in qualunque situazione, fra noi due – perciò mi limitai a ridere e, prendendolo sotto braccetto, iniziai a camminare. “Sai cosa?” Mi voltai verso di lui continuando a camminare e aspettando che i suoi occhi incrociassero i miei. “Devi smetterla di fare ‘tirocinio psicologico’ con me.” Dandoli una spinta con il fianco, ne approfittai per farmi avvolgere sotto il suo braccio.

 
No One’s Point of View:
Fu quella sera che Evelyn, sconfitta dalla delusione, si lasciò andare tra le braccia di quel ragazzo dagli occhi così azzurri che sembravano ghiaccio.
Con il petto di Miroslav contro la sua schiena, aveva passato l’intera notte a domandarsi se ciò che aveva fatto era giusto o sbagliato. Se poteva essere considerato tradimento anche se, consapevolmente, sapeva di non essere in nessuna situazione sentimentale con Justin.

Mordendosi le labbra e trattenendo il fiato ogni volta che una lacrima scendeva lentamente sulla guancia, si promise di non guardare mai più indietro, di non finire mai nella stessa stanza con il ragazzo che l’aveva fatta soffrire per così tanto tempo.
Sorrise a quanta determinazione era riuscita a trovare tra le braccia di Miroslav e, rotolando su se stessa lentamente sperando di non svegliarlo, iniziò a fissarlo. Aveva un volto rilassato, le spalle che si muovevano seguendo il suo respiro pacifico e tranquillo. La curiosità di sapere cosa stava sognando divorava Evelyn e la speranza che stesse sognando lei si accese.
Avvicinando sempre di più il suo corpo a quello di Miroslav, portò una mano sulla sua guancia e accarezzandolo lentamente realizzò.

 Non era più Miroslav il ragazzo di fronte a lei, era il suo futuro.



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