Goemon
non chiuse occhio tutta la notte, continuava a immaginarsi Esmeralda, mentre
cantava, illuminata dalla luna, non aveva idea di come sarebbe riuscito a
guardarla negli occhi il giorno dopo …
Forse
non sarebbe stato necessario, dato che era il primo giorno del suo allenamento.
Però allo stesso tempo voleva poterla riguardare negli occhi, ascoltarla oppure
parlarle lui …
Si
addormentò soltanto un’ora, poi il sole sorse …
A
manca un quarto preciso alle otto arrivò Esmeralda, Goemon aveva il cuore in
gola.
Jigen
e Lupin erano nella stanza di Esmeralda a terminare gli ultimi preparativi e
sperava tra se e se che Jigen mantenesse la promessa che gli aveva fatto prima
di tornare in camera sua, cioè se era possibile di non dire niente a Lupin, che
fosse rimasto temporaneamente fra loro.
Comunque
sia i fatti lo costrinsero ad essere lui l’unico che poteva andare ad aprirle,
così dopo un bel respiro scese, e la fece entrare.
Lo
salutò con uno splendido sorriso, e per la prima volta in vita sua Goemon si
sentì mancare davanti a qualcuno che non era un nemico spaventoso, ma era una
giovane donna perfetta in ogni sua particolarità, che con quel sorriso gli aveva
fatto mancare il fiato.
-E-
Esmeralda … - fu tutto quello che riuscì a dirle.
-Ciao
Goemon, e allora oggi si comincia con … Goemon ma ti senti bene? Sei un po’
pallido e mi sembra che tu stia sudando freddo … - gli disse lei passandogli
dolcemente una mano sulla fronte.
Lui
a quel contatto gli venne un leggero tremore anche nel respiro, diventando
sempre più teso e disorientato:
-Ehm
… si cioè … è che ho dormito poco ho solo un po’ di stanchezza … - si giustificò
lui.
-Forse
allora è meglio se mentre sarai di là nella stanza tu stia seduto … - dopo aver
sentito quella frase gli venne un colpo.
-Un
momento di là nella stanza ci sarei anche io ? – domandò sempre più nervoso e
disorientato.
-Bhè
si, se vuoi restare a me non darebbe … oh ciao Lupin, giorno
Jigen.-
-Buon
giorno Esmeralda! Sempre incantevole mia cara!- disse Lupin sempre lusinghiero
come al solito.
-Se
sei pronta puoi già andare a indossare l’imbracatura.- disse
Jigen.
-Adesso
vado.- fece cenno con la testa, poi si girò verso Goemon come se le volesse
domandare di venire anche lui nella stanza, lui appena incrociò lo sguardo lei
si sentì di nuovo come se il cuore stesse per scoppiargli nel
petto.
La
ragazza fu pronta in due minuti; la stanza era stata riempita di fili rossi con
campanellini disposti come nella stanza originale dov’era conservata la stella
del Kuristan, per imitare gli infrarossi che c’erano in quella
stanza.
Al
centro era disposta una teca quadrata su un piccolo mobiletto in legno avente
dentro una pietra comune, lei nella tasca ne possedeva un’altra che l’avrebbe
utilizzata per sostituire quella dentro alla teca (l’operazione della
sostituzione del rubino).
Lei
indossava una tuta nera aderente con dei cinturoni che le circondavano la parte
toracica, legati ad una corda che le sarebbe servita prima per calarsi e poi per
tirarsi su. Portava anche una benda nera calata sul viso per impedirgli di
vedere, avrebbe dovuto seguire solamente le coordinate di Lupin tramite una
ricetrasmittente che portava all’orecchio, imparando poi i movimenti a memoria,
in modo tale che poi quando si sarebbe trovata sul campo di battaglia, sarebbe
stata in grado di ripeterle senza ricetrasmittente ma avendo la possibilità di
utilizzare gli occhi e uno spray che l’avrebbe aiutata a ricordarsi la posizione
dei raggi infrarossi.
Quando
fu pronta. Si lanciò dall’alto della stanza legata tramite una corda che teneva
Lupin. Goemon e Jigen rimasero fuori a guardare dal vetro, e ne approfittarono
per parlare:
-Senti
Goemon, devi fare qualcosa al più presto perché se ogni volta che la vedi ti
viene un infarto siamo spacciati.-
-Lo
so, ma non capisco perché mi sembra così difficile riuscire a dirle qualcosa da
quando mi sono innamorato di lei … -
-Ti
sei di nuovo risposto da solo.- rispose Jigen
rassegnato.
Intanto
Esmeralda sorpassava senza problemi e con grande abilità i fili infrarossi senza
farne suonare neanche uno. Grazie ai suoi movimenti felini e alla sua
corporatura alta e magra riusciva a muoversi senza difficoltà. Intanto Jigen
cercava di spronare Goemon dal suo mondo:
-Devi
dirle assolutamente qualcosa, il fatto che solo a te abbia raccontato il suo
passato è già qualcosa no? Perciò anche tu datti da fare se non vuoi
perderla!-
-Ma
io non sono mai stato innamorato non so se merito una persona come lei e se sarò
in grado di tenerla con me per sempre …-
-Ah
perché tu avresti intenzione di sposarla quindi? Ma la conosci da troppo poco
tempo …-
-Lo
so che all’inizio dovrò conoscerla meglio, ma sento di sapere già molte cose di
lei e vorrei davvero restare con lei per sempre.- disse Goemon
convinto.
-Ammirevole
Goemon, al giorno d’oggi è difficile per una donna incontrare un uomo come te
secondo me farebbe un errore a non stare con te, e tu la meriti una ragazza come
lei, tu l’hai vista com’è, è perfetta sotto ogni
aspetto.-
Goemon
ascoltava le parole di Jigen ma senza rispondergli, tanto era rimasto incantato
nel vedere Esmeralda che schivava i fili con tanta
eleganza.
-Adesso,
con l’allenamento e il prossimo colpo da organizzare, non ho idea di quando avrò
l’occasione parlarle …- disse Goemon intristito.
-Non
ti preoccupare che lo troverai il tempo, adesso preoccupati di non avere un
collasso ogni volta che la vedi, ti conviene.- gli rispose
Jigen.
Goemon
intanto continuava a guardare Esmeralda, cercando nei suoi pensieri le parole
adatte per dirgli che per lui era una persona importantissima, la più importante
di tutte, l’unica che era riuscita a cambiargli la
vita.
La
ragazza era quasi arrivata alla teca, ormai restava solo da sostituire il
rubino, tornare indietro e tirare su la corda per l’operazione del recupero. Del
resto, la parte maggiore era stata fatta.
Nel
frattempo arrivò Fujiko insieme al suo cagnolino, e andò dalla vetrina vicino ai
due uomini che osservavano Esmeralda, anche se con occhi molto diversi l’uno
dall’altro.
-Oh,
ha già cominciato ad allenarsi la zingaretta?- disse
arcigna.
-Bada
a come parli Fujiko e comunque se la sta cavando egregiamente!- gli rispose
rabbioso Goemon guardandola con uno sguardo gelido che la intimorì un
poco.
-Oh,
ma certo, ci mancherebbe che non se la cava! – rispose cercando di calmare le
acque.
“Con
i suoi modi zingareschi come potrebbe non cavarsela …” penso maleficamente
lei.
Esmeralda
intanto aveva sostituito la pietra ed era già tornata indietro dagli infrarossi
e stava per tornare su tramite la corda. Dopo andò a cambiarsi e a rivestirsi
col lungo vestito verde che indossava prima.
Alla
fine salirono tutti in cucina, quel giorno avrebbero pranzato tutti li e aveva
deciso di cucinare Esmeralda (aiutata da Lupin).
-Tu
continui a sorprendermi!- disse Fujiko ad Esmeralda
-Perché?
– domandò lei non capendo
-Perché
sei abile nel tuo … “lavoro”, sai cucinare divinamente, so anche che sei nota
per la tua bravura nel canto e nella danza!- disse lei avente però un
sotterfugio in mente.
Esmeralda
sorrise ignara di qualsiasi sua possibile angheria.
In
verità Fujiko aveva notato che Goemon aveva un comportamento insolito con
Esmeralda, era sempre in ansia mentre le parlava e quando la guardava era come
se si perdesse dentro di lei, nell’universo dei suoi
occhi.
In
più, vide in Esmeralda una notevole dimostrazione di affetto nei confronti di
Goemon, gli sorrideva sempre dolcemente e sembrava sempre preoccupata per lui.
Lo coinvolgeva in ogni conversazione e gli chiedeva sempre opinioni. Le era
parso chiaro come il sole che quei due si amassero e lei non vedeva l’ora di
intromettersi e vendicarsi della superiorità che aveva assunto la zingara nel
suo “territorio”.
La
odiava a tal punto da vederla come il demonio che si era incarnato in lei, per
strappare via da lei lo sguardo degli uomini e attirarli tutti su di
se.
Al
contrario Esmeralda non avrebbe odiato tanto Fujiko se tutte le volte che la
vedeva non la trattava come una strega malefica, perciò quando le passava per la
testa qualche frase da spegnerla, essa non esitava a dirgliela nonostante non
era di sua natura offendere le persone.
Lupin
invece, non sospettava nulla di nessuno, l’unica cosa che aveva notato era la
stranezza di Goemon, del resto era tutt’occhi per Fujiko e non faceva altro che
coprirla di lusinghe da quando era arrivata.
-Santo
cielo Lupin, sapessi come sono stanca, ho dovuto sgomberare la casa da tutta la
mia roba, disinfestano il mio appartamento.
-Fatica
inutile se tanto poi torni a casa … - disse sottovoce Esmeralda mentre era
dietro ai fornelli.
Jigen
e Goemon che avevano sentito, si guardarono trattenendo le
risa.
Fujiko
aveva mezzo sentito ma aveva fatto finta di niente anche se dentro di se si
contorceva dalla rabbia per la malignità che aveva la zingara, ma continuò a
conversare con Lupin senza curarsi di lei:
-E
fra l’altro, dovrò cercare un Hotel molto particolare, sono in pochi quelli che
accettano cani … -
-Ma
tu vestita così sembri una donna … - ribatté di nuovo Esmeralda sempre cercando
di non farsi sentire.
A
quel punto Goemon e Jigen non poterono più trattenersi e scoppiarono in una
risata.
Fujiko
a quel punto non ne poté di più, così si alzò e fece segno ad Esmeralda di
venire con lei.
Esmeralda
aveva capito che c’era qualcosa, probabilmente l’aveva sentita, comunque sia la
seguì per sapere cosa voleva e andarono nella stanza a
fianco.
-Siediti
Esmeralda… - , lei non capì il motivo della sua richiesta ma obbedì senza
opporsi;
-Ascolta
è già da un po’ che ti volevo parlare ma non sapevo come dirtelo, non è riguardo
alle battute di prima, anzi sai erano così simpatiche!- disse interrompendosi
brevemente con una risatina vanitosa - … ehm ehm, comunque sia, non è per questo
che ti ho portato qui, vedi, io ho notato … che hai un debole per Goemon, o
sbaglio?-
Esmeralda
spalancò gli occhi incredula, aveva toccato un tasto molto delicato e non sapeva
cosa rispondere:
-Bhè
… è una persona a cui voglio molto bene e … che sento, della famiglia … non so
come spiegarmi … - era così impacciata che cercava invano di giustificarsi in
tutti i modi.
-Fai
prima ad ammettere che ne sei innamorata, ti ho vista cara, non vedi
nessun’altro quando c’è lui … -
disse Fujiko stuzzicandola un po’.
-Bhè
, forse lo sono … non vorrei esagerare dicendo una cosa del genere in fin dei
conti non lo conosco da moltissimo temo … anche se resta comunque un uomo
meraviglioso, quello che ogni donna sogna di sposare … - rispose lei ormai
completamente presa dal suo pensiero.
-Cara,
io non so come dirtelo … ma Goemon presto dovrà sposarsi … e la donna che dovrà
sposare gli piace molto … - disse Fujiko ridendo malignamente dentro di
se.
Esmeralda,
invece, appena sentì quella frase, si sentì congelare d’improvviso … rimase
pietrificata sul divano ove era seduta e continuava a vedere il volto di Goemon,
che si allontanava inesorabile;
come
un traguardo quasi raggiunto che ti viene portato via da un uragano,
sconvolgendoti la vita …
Guardò
Fujiko con gli occhi lucidi, trattenendo le lacrime e li cercò in qualche modo
di nascondere i sentimenti che provava in quel momento e finse di essere felice
del suo (inesistente) matrimonio:
-Oh
…. Ehm … sono felice per lui … io … tsk! … questo non me l’aveva detto … o forse
… oh no … -
Fujiko
non capì i pensieri che si stava costruendo tutti da sola e la lasciò parlare
continuando ad ascoltare curiosa di sapere fino a che punto l’aveva
sconvolta:
-Ecco
perché in questi giorni lo vedevo strano … lui forse cercava di dirmi che doveva
sposarsi di li a poco e io … io non
sono stata in grado di ascoltarlo mentre lui … quando ne avevo bisogno … era
rimasto li … a confortarmi … … Oh
Dio come sono stata stupida … -
-Oh
mia cara … - finse maleficamente Fujiko – sapevo che ci saresti rimasta
malissimo, ma vedi … le cose a volte è meglio saperle subito anche se in modo
cruciale, piuttosto che venirle a scoprire all’ultimo rimanendoci ancora peggio
… - le disse sedendosi accanto a lei e appoggiandole un braccio lungo la
spalla.
Esmeralda,
anche se aveva apprezzato quella falsa affermazione di Fujiko per avvertirla di
uno fatto sconcertante (che non esisteva), sapeva benissimo, che in qualunque
caso Fujiko godeva a vederla soffrire, come la maggior parte delle persone che
aveva conosciuto in vita sua … e la volta che ne aveva incontrata una speciale
con la quale sarebbe stata disposta a trascorrere tutta la sua vita … era
prossima al matrimonio … il suo cuore si era spezzato di nuovo per un’altra
dolorosa perdita …
Guardava
il pavimento in basso, con gli occhi carichi di lacrime ma sempre cercando di
trattenerle una per una, alla fine, non riuscendo più a rimanere li si alzò e
andò velocemente verso la porta, tornando in cucina. Appena fu sola, Fujiko
sorrise fra se e se diabolicamente, si era appena presa la sua
rivincita.
Esmeralda
riprese a trafficare con i
fornelli, passandosi una manica del vestito sotto gli occhi per asciugare le
lacrime che scendevano inesorabilmente, nel frattempo Fujiko era tornata anche
lei nella cucina insieme agli altri, sedendosi a fianco di
Goemon.
Per
un po’ nessuno si accorse di niente, ma quando la ragazza servì in tavola il
pranzo, notarono i suoi occhi rossi e gonfi, e così le domande sorsero spontanee
da tutti e tre i ragazzi, lei si giustificò dicendo che aveva un forte attacco
di allergia che le faceva lacrimare gli occhi anche se dentro di loro sapevano
benissimo che era solo una copertura.
Si
sedette anche lei a tavola, cercando di nascondere le proprie emozioni e
fingendo un radioso sorriso:
-Allora!
… come … vi sembra … il pranzo????-
-Oh
Cherì hai le mani d’oro nessuno cucina come te!- disse
Lupin.
-Bene!
Bene … speriamo sia vero!- rispose lei.
-Quello
che dice Lupin è vero … è ottimo.- intervenne Goemon.
Sentendo
la sua voce ad Esmeralda venne un groppo un gola, non riuscendo più a
nascondersi uscì di corsa dalla cucina lasciando cadere la forchetta per terra …
Tutti
si voltarono, nessuno riusciva a capire la ragione di quel comportamento così
strano da parte sua. Goemon fu il primo ad alzarsi e a seguirla fino alla porta
di camera sua.
Li
cominciò a bussare e a chiamarla, Esmeralda però non rispondeva, aveva inoltre
chiuso la porta a chiave; se ne stava sdraiata sul letto abbracciando il
cuscino, soffocando i singhiozzi.
Dopo
aver insistito per un po’ Goemon smise di cercarla e ritornò dagli
altri:
-Allora?
Che cos’ha?- domandò Jigen per primo.
-Non
ne ho idea … non sono riuscito ne a parlarle ne a entrare nella sua stanza …
-
-Povera
Esmeralda … gli allenamenti devono averla affaticata … dandole alla testa … -
disse Fujiko sussurrando l’ultima frase.
Ma
Goemon aveva sentito perfettamente quello che aveva detto, ed essendo stufo di
sentire cattiverie da parte sua nei confronti della sua piccola Esmeralda,
estrasse la spada e con uno scatto l’appoggiò vicino alla sua gola, cominciando
ad alterarsi sul serio:
-ADESSO
MI SONO VERAMENTE STANCATO DI SENTIRE LE TUE CATTIVERIE! SI COMPORTA COSì DA
QUANDO è USCITA DALLA STANZA CON TE! CHE COSA LE HAI DETTO!? PARLA! PARLA FUJIKO
O D’ORA IN POI NON POTRAI Più USARE LA TUA LINGUA VELENOSA PER DIRE LE TUE
FRECCIATE!-
Fujiko
esitò a confessare, ma Goemon capì subito guardandola negli occhi, che le aveva
certamente detto una delle sue frasi velenose per farla piangere così
…
Senza
dire altro, mise via la spada e andò di corsa da Esmeralda, questa volta
bussando più fortemente:
-ESMERALDA!
ESMERALDA PER FAVORE APRI TI DEVO PARLARE!-
L
a giovane, capendo di non potere più tenergli chiusa in faccia la porta, decise
di aprirgli, facendo scoprire il suo bel viso intriso di
lacrime:
-Esmeralda
… -
Lei
non disse niente, lo guardò semplicemente vedendolo nella sua testa insieme ad
un’altra ragazza e a quel pensiero gli occhi le divennero ancora più
rossi.
-….
Entra Goemon … - lo pregò lei, lui non se lo fece ripetere due volte ed
entrò.
Si
sedette sul tetto facendole segno di venire vicino a lui e a malincuore la
gitana si sedette accanto a lui.
Goemon
prese coraggio e le mise una mano sulla guancia asciugandole le lacrime con il
pollice, lui odiava vederla così triste … qualunque la ragione fosse stata … non
voleva vederla mai in quello stato mai!
-Esmeralda
… io non so cosa ti abbia detto Fujiko, ma tu la conosci è falsa, maligna ed
essendo che non prova simpatia per te farebbe qualunque cosa per renderti
infelice … qualunque cosa ti abbia detto … non è vero … è tutto a posto …
d’accordo? – disse lui cercando di consolarla.
Lei
apprezzò il suo intervento ma era ancora convinta che Goemon dovesse sposarsi e
nonostante il suo gesto lei continuava ad essere distrutta … niente in quel
momento riusciva a tirarla su di morale … continuava a credere che lui non
volesse rivelarle il suo futuro matrimonio che lui pensasse che Fujiko l’avesse
insultata e non avvertita di un avvenimento futuro …
-Grazie
Goemon … ma vedi …. Credo che tu non possa fare niente per risolvere il mio
problema … è una cosa che dovrò affrontare da sola … senza appoggio … … senza il
tuo … -.
Goemon
non capì il senso delle sue parole, così la prese fra le braccia stringendola
forte se.
Sentendo
il dolce calore di quell’abbraccio, Esmeralda si lasciò sfuggire un singhiozzo
di pianto, e lo strinse ancora più forte, sentendo dentro di se come la
sensazione che quella sarebbe stata l’ultima occasione che aveva, oltre che la
prima, ad abbracciarlo così forte, dopodiché ci sarebbe stata un’altra ragazza
fra quelle magnifiche braccia, mai più lei … e per sempre l’altra
…
-Perché
dici così Zoe ..? tu non sei sola … hai Lupin, Jigen e me al tuo fianco … e io
ci sarò in ogni volta che tu mi vorrai … non ti abbandonerò mai nel momento del
bisogno e questo è una cosa che ti posso promettere, insomma mica ho in
programma di andarmene o di sposarmi! – disse lui incurante degli esempi che
stava dicendo.
Appena
sentì l’ultima frase Esmeralda spalancò gli occhi assumendo una buffa
espressione sbalordita ed altrettanto buffamente disse –A
no?????-.
Goemon
rimase un attimo confuso dalla domanda che le aveva appena fatto, così la prese
come una domanda ironica e le rispose altrettanto ironicamente: -E no, a quanto
pare dovrai sopportarmi ancora per chissà quanto tempo .. – disse lui con un
sorriso pensando all’idea di stare con lei.
Esmeralda
intuì a quel punto che Fujiko le aveva detto una bugia per vendicarsi delle sue
frecciatine e che se solo l’avesse di nuovo incrociata quel giorno l’avrebbe
ammazzata per il colpo che le aveva fatto prendere.
Si
tirò su bene e ringraziò Goemon del suo conforto dicendogli che si sentiva molto
meglio, ma soprattutto che si sentiva pronta per massacrare quella donna, evitò
però di raccontargli quello che le aveva detto riguardandosi bene di non farne
parole neanche durante il litigio fra lei e Fujiko, per evitare ulteriori
danni.
Quando
aprirono la porta della cucina, videro davanti ai loro occhi una scena
incredibile:
Jigen
stava tenendo Fujiko che sbraitava furibonda contro Lupin che le rispondeva
alterato a sua volta: LUPIN IO NON VGLIO Più VEDERE QUELLA SERPE IN CASA NOSTRA
SONO STATA CHIARA????!!!!!!!! –
-E
ALLORA CREDO CHE SIA TU QUELLA CHE NON DOVRà Più VENIRE DENTRO A QUESTA CASA
DATO CHE IO VOGLIO CHE RIMANGA!!! PER CUI VOGLIO AIUTARTI FINO ALL’ULTIMO VAI
PURE SEI LIBERA!!-
-E
VA BENE!! SE è COSì CHE LA PENSI IO ME NE VADO!!!- disse lei uscendo dopo aver
dato una spallata a Esmeralda dicendole “sporca zingara!” e avendo sbattuto la
porta.
-AH
SI????? E ALLORA VAI!!!- dopo tutte quelle urla Lupin si fermò un momento
guardando tutti e tre i ragazza con le facce sconvolte per la scena e poi
riprese –E PERCHè VOI ERAVATE LI E NON AVETE DETTO
NIENTE???!!!!!-
Li
intervenne Esmeralda fingendo di avere il cuore in gola per l’accaduto –Ci
dispiace Lupin ma eravamo talmente preoccupati … lei voleva … e tu invece … e
quando infine a detto “io me ne vado” sai … io ho avuto un pensiero terribile ho
avuto una gran paura che tu la fermassi!!!! UAO!- concluse con un finto brivido
di eccitazione.
Ci fu un momento di silenzio in cui tutti e quattro si guardarono, e dopo un inutile tentativo di trattenimento scoppiarono a ridere. Finalmente avevano spento una volta per tutte quella viscida vipera …