Nota
dell’autrice: Scrissi questa breve one- shot nel 2005. Poi, decisi di archiviarla. Oggi l’ho
riscoperta, e mi è sembrata carina.
Non ho modificato nulla della storia, apparte alcuni
errori ortografici.
Spero che vi piaccia, io la trovo molto dolce.
Grazie ad ogni lettore.
Baci, Gaia [Gin88]
DISCLAIMER: I personaggi qui
citati non sono miei, ma appartengono alla scrittrice J.K. Rowling.
Quanto
mi pensi?
-a che pensi?-Le
feci quella domanda all’improvviso, mentre ero sdraiato sul prato nel parco appena
fuori al castello. Erano appena le tre del pomeriggio, ed avevamo deciso di
stare lì, sotto quell’albero, per rimanere un po’ al fresco. In quei giorni
c’era un caldo soffocante, tipico dei primi giorni d’estate. Hermione era lì,
di fianco a me, seduta con le con le caviglie una sopra l’altra. Si morsicava
dolcemente il labbro inferiore, com’era sua abitudine quando era concentrata.
-a niente-mi rispose lei, senza togliere gli occhi dalla pagina ingiallita del
libro che stava leggendo.
-non ci credo-le
dissi, alzandomi appena un po’ per vederla meglio in viso.
-invece è vero-insistette lei, chiudendo di botto il libro infastidita.
-avanti Hermione! Dimmi
a che pensi!- continuai io, sicuro che alla fine avrebbe ceduto.
-non sto pensando a nulla, Ron!Quante volte devo ripeterlo?Inoltre non capisco
perché ci tieni così tanto a saperlo-
-tu…ogni tanto mi
pensi?-Dissi dopo qualche minuto di silenzio. Quella domanda parve incuriosire
Hermione, poiché chiuse il libro che aveva ripreso a leggere poco prima, e mi
guardò un po’ arrossita nelle gote.
-in che senso?-mi domandò lei, portandosi nel frattempo un ciuffo castano
dietro l’orecchio sinistro
-in tutti i sensi-
-beh…qualche volta -mi rispose alla fine lei, un po’ imbarazzata dalle parole
appena dette o meglio, sussurrate.
-davvero?-le chiesi
un po’ stupito
-perché ti sorprende così tanto?sei il mio migliore amico, è normale che ti
pensi, alle volte-Vero. Sono solo il suo migliore amico. Eppure, per qualche
secondo, ho pensato che fossimo più di questo. In realtà, io lo speravo da
diverso tempo.
-okay- dissi io,un pochino deluso,tornando a sdraiarmi accanto a lei
-e tu?-Passarono
altri minuti prima che lei mi facesse quella domanda
-io cosa?-le chiesi, non capendo realmente a cosa si riferiva
-a volte mi pensi?-
Gelo. Quella domanda mi spiazzò completamente. Mi girai su un fianco a guardarla, e mi sorpresi
vedendo che anche lei era nella mia stessa posizione
-c-certo,anch’io ti penso- ammisi io, imbarazzato al massimo. Hermione mi
sorrise dolcemente, e abbassò lo sguardo anche lei un po’ rossa. Si spostò ancora
una volta un ciuffo ondulato dietro l’orecchio.
-quanto?-mi domandò la mia migliore amica,dopo un
alcuni secondi, tornando a guardarmi negli occhi
-quanto
cosa?-feci il finto
tonto,senza un motivo preciso, anche se sapevo benissimo cosa voleva dirmi
-quanto mi pensi, sciocco-
Sempre, ogni
attimo,anche adesso .Questo avrei voluto
dirgli. Invece mi uscì solo un
-abbastanza-
Hermione non parve
molto soddisfatta dalla mia risposta, lo capì da una strana smorfia che fece
con la bocca.
-Ron?-mi
richiamò un’altra volta. Sperai ardentemente che non mi facesse un’altra
domanda come quella di prima.
-mh?- le risposi
senza aprire gli occhi.
Volevo sembrare
rilassato, anche se non lo ero per niente. E diventai ancora più nervoso quando lei si mise sdraiata pancia in sotto e si
avvicinò di più a me. Sentivo il suo respiro caldo sul mio collo. Sentivo i
suoi occhi nocciola fissare il mio viso.
-secondo te, è
normale che due amici si pensino più di abbastanza?-Aprì
gli occhi di scatto e fissai a mia volta Hermione, che, in quel momento, mi
sembrò più carina del solito. Molto più carina.
-dipende che genere
di pensieri sono- mi uscì infine, dopo averci
riflettuto un po’.
-beh,
io intendo…hai capito, no?-si morse il labbro nervosa
-…Pensare del tipo:-che starà facendo?-o –mi starà pensando?- Robe
del genere-
Avrei
voluto dirle che io facevo pensieri su di lei ogni
giorno.Ogni momento in cui la vedevo
assorta, io sognavo che stesse pensando a me. Chiusi gli occhi sospirando
silenziosamente.
-forse, allora, in quel caso, può darsi che provino qualcosa di più che
semplice amicizia- Hermione sembrò riflettere sulle parole che le avevo detto.Solo dopo dieci minuti buoni di silenzio assoluto, lei
ricominciò a parlare
-ti scoccerebbe se io ti pensassi in quel modo?- Ecco,
un’altra domanda di quelle veramente imbarazzanti.
-n-no…certo che no- Mi sentivo stupido. Avrei voluto dirle che no, non mi dispiaceva affatto che lei provasse per
me un po’ più di una semplice amicizia e che sì, io provavo per lei la stessa
identica cosa.
-quindi se io ti
dicessi “ti penso più di abbastanza”,Non ti
darebbe fastidio, giusto?- Hermione si avvicinò ancora di qualche centimetro al
mio viso tanto che, se mi fossi mosso appena,le nostre labbra si sarebbero
sfiorate.
-Hermione, mi vuoi dire qualcosa?-Le chiesi piano, prendendo un po’ di
coraggio, aprendo gli occhi e guardandola seriamente. La vidi fare un respiro
profondo, allontanarsi da me e tornare sdraiata nella posizione di mezz’oretta prima
-No,niente-
-sicura?- avevo sempre un tono serio. Volevo sapere.Volevo
sapere cosa provava Hermione.In quell’istante.
-sicurissima- questa volta fu il suo turno a chiudere gli
occhi.
Le stelle avevano
ricoperto tutto il cielo e luna illuminava me ed
Hermione che, incuranti dell’ora, eravamo ancora lì sdraiati sul prato. Solo
quando mi accorsi che era veramente tardi e che se ci avrebbero
beccati là fuori avremmo passato dei guai seri, svegliai Hermione, che
si era addormentata su un fianco, con un braccio sotto la nuca e l’altro sul
suo ventre piatto.
La svegliai piano,
spintonandola dolcemente
-Ehi- le sussurrai -è meglio andare, se ci
scoprono qua fuori passiamo dei guai-
-Ron…che ore sono?-mi chiese lei aprendo leggermente gli occhi ancora
assonnati
-le dieci passate-
risposi, facendo un cenno al mio orologio
-ma Ron!Si può sapere perché non mi hai svegliato prima?- Ecco,
tipico di Hermione, dare la colpa al sottoscritto. Si
alzò velocemente, si stirò la gonna e mi sistemò la cravatta per bene, gesto
che mi fece arrossire leggermente le punte dell’orecchie.
-Okay, andiamo!- corremmo veloci verso il
castello, preoccupati di esser visti da qualcuno.
Stavo per spingere
il portone del castello quando Hermione mi fermò
prendendomi un polso. La guardai stranito. Cosa le
prendeva?
-Sai una cosa,Ron?Mi farebbe piacere se tu mi
pensassi più che abbastanza-
Detto questo mi
sorrise dolcemente, aprì la porta ed entrò nel castello.
E mai,mai nella mia vita sorriso mi sembrò più bello
***
Mi sentivo strana,
eccitata.La giornata passata con Ron
mi aveva fatto uno strano effetto.
-Ieri gliel’ho quasi detto, Ginny- Ginevra era
l’unica persona che sapeva cosa provavo realmente per suo fratello,ed era con
lei che mi confidavo sempre.
-davvero?-mi chiese lei con un misto di felicità e stupore
-Si,
certo-le confermai io, mentre ci avviavamo nella Sala Grande per fare colazione. Molti studenti camminavano per la stessa
direzione.
-Che
aspetti!Racconta, no?-
Le descrissi tutto,
da come era nata la conversazione, alla mia ‘dichiarazione’a
Ron davanti al portone del castello.
-Beh, a questo
punto dovresti dirglielo che tu lo pensi molto di più
di abbastanza, no?- mi suggerì lei alla fine del discorso
-Lo farò- le dissi, quasi come se fosse una promessa. Ginny
si fermò un momento e mi guardò meravigliata
-lo farai?-
-Si, lo farò-risposi
convinta ad alta voce, mentre, entrando in Sala Grande
sorrisi felice a Ron che mi aspettava al tavolo dei Grifondoro.
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