Per il compleanno della mia socia e carissima amica, melancholia/martinina. Tanti auguri tesoro! Tutta tua, visto quanto stimoli la mia vena romantica!
Per festeggiare la Principessa della Melassa qualcosa di dolce è
dovuto!! Perciò ho vestito nuovamente i panni della "Fatina
dello Zucchero Filato" (come mi chiama Cissy quando, per un raptus di
follia, produco qualcosa di dolce XD ) ma non preoccupatevi, La
Principessa delle Lemon tornerà presto alla carica *__*
Un ringraziamento e un abbraccio enorme a Narcissa63, la beta migliore del mondo, che ultimamente ho oberato di lavoro!
The Sleeping Beauty.
Dolce principessa, un fuso ti pungerà
il dito
Ma tu non morirai, ti addormenterai
E dormirai finché
non riceverai il primo bacio d’amore*.
La porta della camera del
Caposcuola Serpeverde si aprì silenziosamente. La figura di
una ragazza con un caschetto di capelli corvini vi si introdusse
furtivamente, approfittando della momentanea assenza del legittimo
occupante.
Trovò la divisa del ragazzo ben ripiegata sul
letto, afferrò la cravatta verde-argento e vi appuntò
uno spillo.
Pansy Parkinson sogghignò: -E con questo,
tesoro, sarai mio!- Rise sommessamente e lasciò la stanza.
-Merlino…sono stanco morto-
gemette Draco, rientrando nella propria camera dopo l’allenamento
di Quidditch –Ehi, Blaise, Theo! Prendete il cambio, facciamo
un tuffo al Bagno dei Prefetti!-Propose ai suoi due migliori
amici, che si stavano già dirigendo verso il loro Dormitorio.
Afferrò la divisa, ma
quando prese la cravatta in mano qualcosa lo punse: -Ahi!-
Esclamò.
-Tutto bene, Draco?- Chiese Blaise affacciandosi
alla porta.
-Si, qualcosa mi ha pun…- Ma non terminò
mai la frase, perché si afflosciò a terra,
svenuto.
-Draco!!- Gridò il moro, correndo verso di
lui.
Provò a scuoterlo, a schiaffeggiarlo, a rianimarlo con
dell’acqua o con un incantesimo, ma fu tutto inutile.
-Theo!-
Chiamò nel panico –Va a chiamare Piton!!- Gli intimò
quando l’amico si affacciò sulla soglia.
Poco dopo Nott tornò di corsa,
seguito dal loro Capocasa. Il Professore si chinò, mettendo
una pozione sotto il naso del ragazzo privo di sensi, ma nemmeno
quella ebbe alcun effetto.
Contrariato, il Docente si guardò
attorno perplesso. Se Draco fosse svenuto per cause naturali, per un
malore, si sarebbe già dovuto riprendere, per cui…In
quel momento notò la cravatta, ancora tenuta mollemente dalla
mano del biondo e si accorse che un dito di quella mano, sanguinava.
Sfilo' la cravatta con attenzione e vi trovò un ago
appuntato... la sua espressione si fece ancor più cupa del
consueto quando, rivolgendosi agli altri due allievi, ordinò
perentorio: -Portatelo immediatamente in infermeria. Il signor Malfoy
è stato Maledetto-.
Sistemato il biondo in un letto
dell' infermeria, Piton prese da parte Madama Chips per conferire con
lei.
-Ma chi accidenti sarà stato?- Sbottò
Theodore.
-Può essere opera solamente di un Serpeverde,
qualcuno che abbia accesso ai dormitori e conosca bene gli orari
e le abitudini di Draco-Rispose Blaise.
I due amici osservarono
con apprensione il bel volto del Caposcuola...pareva semplicemente
addormentato.
Sentirono dei passi e poi Pansy irruppe in
infermeria: -So io cosa fare!- Annunciò.
Si chinò
sul ragazzo dormiente e lo baciò sulle labbra, certa che si
sarebbe svegliato…ma i suoi occhi d’argento rimasero
chiusi.
La ragazza sbiancò: -Io…non capisco…dovrebbe
svegliarsi con un bacio…- Borbottò.
-Che diavolo
stai facendo?- Esclamò Theo.
-Pansy, tu ne sai qualcosa?
Non sarai stata tu, vero?!- Indagò l’altro.
La
compagna di Casa ammutolì, timorosa.
-Come La Bella
Addormentata!- Esclamò una vocina.
I tre Serpeverde
sobbalzarono e si voltarono sorpresi. Su di un letto, poco distante,
era coricata una ragazzina del primo anno di Tassorosso.
-Come
chi?- Chiese Nott stranito.
-E’ una favola babbana…la
Principessa si punge con un fuso ed è condannata a 100anni di
sonno, solo un bacio di vero amore può svegliarla- Spiegò,
guardando Malfoy con aria sognate.
-Ma io l’ho baciato!-
Esclamò la moretta.
-Allora…forse…non è
vero amore…- Interloquì la bambina, perplessa.
-Ma
io lo amo- Affermò la Serpeverde.
-Ma lui non ama TE-
Sibilò malignamente Zabini.
-Te lo avrà detto un
milione di volte, Pansy! Vattene prima che ti denunciamo a Piton!!-
Rincarò Nott.
La Parkinson fuggì via in lacrime.
I ragazzi parlarono dell’accaduto
con il loro Capocasa e con la Medimaga e Piton concesse loro di fare
delle ricerche, per trovare una soluzione alternativa, atta a far
risvegliare Draco.
Ma tutte le ricerche portarono,
inevitabilmente, proprio alla fiaba de La Bella
Addormentata nel Bosco.
Scoprirono che aveva origini
antichissime ed esse si erano perse nelle leggende popolari. Nel
corso degli secoli, era stata ripresa da più scrittori, da
Charles Perrault ai fratelli Grimm.
I ragazzi ne lessero ogni
versione ma, la conclusione, era sempre la stessa.
Se non avessero
trovato la persona giusta, Draco avrebbe dormito per un secolo.
Inutile dire che la notizia del
‘Bell’Addormentato’ si sparse a macchia d’olio.
Passando da persona a persona, di quadro in quadro, da fantasma a
fantasma, da Sala Comune a Sala Comune…dopo qualche ora tutta
Hogwarts sapeva che il Caposcuola Serpeverde giaceva in infermeria,
vittima di un sonno incantato.
La mattina dopo, una folla di
ragazzine sognanti sostava davanti alla porta del 'regno'di Madama
Chips, tutte desiderose di poter essere la 'Principessa dei Sogni' di
uno dei ragazzi più ambiti della scuola.
Vista la
situazione, la Medimaga era stata costretta a dare, sia pur a
malincuore, il proprio consenso, osservando via via la fila di
spasimanti accorciarsi ed i visi prima speranzosi, poi delusi di una
ragazza dopo l’altra.
Dopo alcuni giorni la situazione
cominciava a farsi francamente surreale.
-Secondo te
dovremmo dirlo?- Chiese Theo all’amico mentre, da un angolo
dell’infermeria, osservavano l’ennesimo tentativo
infruttuoso di una Corvonero.
-Scherzi?! Ci tengo alla mia vita! Non ho
intenzione di perderla quando Lady Malfoy lo
scoprirà!-
Esclamò a bassa voce.
-Questa vicenda
è ridicola, Blay! Credo di aver visto la Brown
infiltrarsi qui almeno tre volte! Ci sono persino le Tassorosso del
primo anno! Tassorosso, Blaise!- Inveì il bruno di rimando,
sottolineando l’assurdità della faccenda.
-E quindi,
a parer tuo, cosa dovremmo fare?- Sbottò Zabini.
-Dobbiamo
dirlo- Sillabò Theodore –E’ tutto inutile!
Continuando così gli consumeranno le labbra!...Ma l’hai
vista quella?!- Esclamò, osservando una Serpeverde del 5°
che pareva volesse divorarlo –Non hanno speranze, nessuna di
loro! Draco è GAY!!!- Sibilò a mezza voce.
-Sarebbe
comunque inutile- Lo placò il moro –Il punto non è
l’inclinazione sessuale, ma i sentimenti- Gli ricordò.
-Bacialo
tu- Suggerì l’amico –Tu gli piaci! Ti fa sempre
tutti quegli apprezzamenti spudorati…- Lo incitò.
Blaise
sorrise con affetto, osservando l’amico disteso nel letto.
L’infermeria si era finalmente svuotata poiche' si avvicinava
l'ora di cena. Gli ravviò i capelli biondo argento: -Non
funzionerebbe, per me è come un fratello, lo sai. E non è
me che vuole…- Sussurrò.
Theodore sgranò gli
occhi: -Vuoi dire che è innamorato?! Allora c’è
una speranza! E tu sai chi è…- Esclamò
sollevato, anche se non si spiegava perché Draco si fosse
confidato solo con Blaise.
L’amico gli lanciò uno
sguardo compassionevole: -Oh, avanti, Theo! E’ così
lampante! C’è una sola persona che susciti, da sempre,
l’interesse di Dray!-
Nott sbiancò: -Potter…-
Mormorò –Ma è etero, da quanto si sa…-
L'altro
annuì mestamente. A quel punto il bruno gemette: -Allora siamo
spacciati!-.
-Ehi, amico, si può sapere
che hai?- Chiese Ron all’indirizzo del Golden Boy, che
sbocconcellava annoiatamente la propria cena.
-Già, Harry,
ultimamente sei così…non so…svogliato...
assente. Sono giorni che non sorridi, qualcosa non va?- Si accodò
Hermione.
Il moro osservò basito i suoi due migliori
amici.
Era davvero così evidente? Come spiegare loro quello
che provava?
Era passata più di una settimana da quando
Draco Malfoy era stato ricoverato in infermeria e lui…beh…si
annoiava.
Ron sembrava al settimo cielo per la sorte toccata al
Furetto.
Herm si diceva dispiaciuta della triste vicenda, ma era
evidentemente più rilassata.
In effetti, la situazione a
scuola, per loro, era molto più vivibile adesso.
Harry
invece si sentiva strano.
All’inizio, quando aveva sentito
la notizia, non aveva avuto alcuna reazione particolare. Era certo
che, con la Magia, si sarebbe trovata la soluzione.
Ma con il
passare dei giorni, una strana inquietudine si era insinuata nel suo
cuore.
Era ormai chiaro che non ci fossero soluzioni
‘magiche’.
Non l’avrebbe ammesso mai, nemmeno
sotto tortura, ma la verità era che Draco....beh... gli
mancava.
Da quando, l’anno prima, il Serpeverde si era
schierato dalla parte dell'Ordine, il Prescelto aveva capito che il
biondo non era ne superficiale ne maligno come voleva dare a vedere.
Tuttavia questo non li aveva avvicinati e, quando in giugno Harry
aveva sconfitto Voldemort, erano tornati tutti alla loro quotidiana
ostilità.
Non avrebbe mai creduto di sentire l’assenza
delle loro schermaglie, più o meno verbali. Senza di lui
sembrava che tutto perdesse sapore.
Ma la cosa che davvero lo
sconvolgeva, era l’irritazione che provava ogni volta che
vedeva la folla di oche allupate intorno al capezzale del biondino.
In quei momenti, l’inquietudine che sentiva ormai abitualmente,
si trasformava in un ringhio feroce, come se nel suo petto albergasse
un qualche strano animale furibondo.
Non poteva essere
gelosia…vero?
Il fatto che Malfoy gli mancasse non
significava niente... era solo che, in sua assenza, le lezioni erano
noiose e tutte uguali! Cercò tenacemente di convincersi di
ciò.
E no, non era preoccupato. Gli dispiaceva
semplicemente, come a chiunque altro, che la sua nemesi facesse una
così indegna fine.
Era tutto normale…giusto?
E
allora perché aveva il sentore che i suoi amici non
l’avrebbero vista così?!
-Starò covando
un'influenza...- Buttò li per rassicurarli.
-Si…può
darsi…- Sbuffo' la riccia, scettica.
La cena terminò poco dopo e
il trio Grifondoro si alzò per dirigersi alla propria Sala
Comune, ma arrivati davanti al ritratto della Signora Grassa,
trovarono un'incredibile sorpresa: ad attenderli c'erano Nott e
Zabini!
-Dobbiamo parlare- Esordì
Blaise.
-A proposito di cosa?- Chiese Potter in tono cauto e
diffidente.
-Non possiamo andare altrove?- Ribattè questi,
vedendo altri Grifoni avvicinarsi per rientrare alla Torre.
Harry
acconsentì a seguirli con un cenno del capo. Quando anche Ron
ed Hermione si fecero avanti per andare con loro, Theodore sbuffò:
-Ma cos’è, vivete in simbiosi voi tre?!-
-Non esiste
che lasciamo Harry da solo con due Serpeverde!- Ribattè
Weasley.
-Siamo qui solo per parlare in modo civile- Gli assicurò
il moro verde-argento.
-Allora non sarà un problema se
veniamo con voi. Harry, in ogni caso, ci racconterebbe tutto, dopo-
Concluse la Granger acutamente.
Le due serpi si scambiarono un'
occhiata e sospirarono.
-Okay. Ma che rimanga tra noi- Li ammonì
Zabini.
Si recarono silenziosamente in una delle tante aule
inutilizzate del Castello. Harry, Ron ed Hermione si accomodarono ad
un banco, Blaise e Theo a quello di fronte.
-Allora?-
Chiese il Cercatore rosso-oro, curioso di sapere cosa volessero da
lui i due migliori amici di Malfoy.
Blaise cercò di
prendere il discorso alla lontana: -Che ne pensi dei maschi,
Potter?-.
Harry sbattè le palpebre un paio di volte e
corrugò la fronte, spiazzato: -Che domanda sarebbe?-
Zabini
intrecciò le mani, che aveva posate in grembo, cercando di non
dare a vedere il proprio disagio: -Okay…senti…piu'
precisamente...che ne pensi di Draco?- Ritentò.
Stavolta
gli occhi di Harry si sgranarono addirittura.
Che significava? Che
avessero capito qualcosa?
Ma i Serpeverde interpretarono male quel
gesto e Nott si decise ad intervenire: -Potter, te lo dico in modo
semplice e conciso- Esordì con tono brusco –Devi baciare
Draco-.
E tanti saluti all’arrivarci per gradi! Pensò
Blaise, afferrandosi la radice del naso tra pollice e
indice.
-Cosa?!- Esclamò Weasley con una voce
innaturalmente acuta.
-Cos’è, le ragazze, ad
Hogwarts, sono terminate?!- Chiese la Granger sconvolta.
Potter era rimasto semplicemente a bocca
aperta come un allocco.
Zabini sospirò: -Draco è gay
e, se si venisse a sapere, scoppierebbe uno scandalo...ecco...noi...
vorremmo evitarlo, visto che i suoi rapporti con la famiglia sono già
abbastanza complicati così- Spiegò.
-Perché
proprio io?- Trovò la forza di chiedere Harry, dopo aver
boccheggiato come un pesce per lo shock.
-Perché si,
Potter! Sei il cazzo di Salvatore del Mondo Magico!- Sbottò
Theodore.
-E questa ti pare una motivazione valida!?- Insorse Ron
fuori di se.
-Tanto, se l’amore non è ricambiato, non
funzionerà- Sentenziò Hermione –E loro si
odiano!-
-Beh, comunque, vale la pena tentare, no?!- Ribatté
Nott.
-Voi siete pazzi!- Esclamò il rosso.
Ron, Herm e
Theo continuarono ad urlarsi contro, ma Harry quasi non li sentì.
Era troppo preso ad esaminare se stesso e ciò che provava,
almeno sin che Zabini non sbraitò: -ORA BASTA!-
Era la
prima volta che alzava la voce ed i tre litiganti
ammutolirono.
-Theo, così non aiuti! Abbiamo bisogno di
Potter, quindi datti una calmata! Siamo qui per Draco!- Lo strigliò.
Fece un bel respiro profondo e poi, nuovamente calmo,
si rivolse ad Harry: -Solo un bacio e, se non funzionerà,
nessuno saprà che lo hai fatto- Lo blandì.
Il
Ragazzo Sopravvissuto non rispose e Blaise decise di mandare,
definitivamente, l’orgoglio a puttane: -Per favore, Potter, sei
la sua unica speranza. Non voglio vedere mio fratello passare la sua
vita in un letto, privo di conoscenza-.
E fu quel ‘fratello’
a dare il colpo di grazia all'incertezza del Prescelto. Fu in quel
preciso momento che il Grifondoro capì il nervosismo di Nott e
la condiscendenza di Zabini. Lui avrebbe fatto lo stesso per i suoi
amici, non importa a che prezzo.
-Okay- Mormorò e mise da
parte ogni cosa, sia i dubbi su se stesso, sia le facce attonite e
stralunate dei suoi suddetti amici.
Il piccolo drappello di Grifondoro
e Serpeverde entrò furtivamente in infermeria; quello non era
orario di visita e, se li avesse visti, Madama Chips li avrebbe
cacciati fuori.
Rimasero piuttosto sorpresi, perciò, di
trovare, su di una sedia accanto al letto di Draco, Pansy Parkinson.
Non stava facendo niente di male, era semplicemente seduta li, a
guardarlo dormire, tenendogli la mano.
-Tu cosa ci fai qui?!-
Ringhiò a bassa voce Nott.
La ragazza sussultò e,
per riflesso, strinse più forte la mano del biondo:
-Io…io...gli tenevo soltanto compagnia…- Pigolò,
scevra del suo consueto tono arrogante –Non voglio che si senta
solo- Era chiaro quanto il senso di colpa la stesse
rodendo.
-Allontanati da lui- Le intimò Blaise.
La
ragazza tirò sul col naso, baciò delicatamente la mano
del ragazzo addormentato e si allontanò di qualche
passo.
Zabini si voltò verso Harry per incitarlo, ma non ve
n’era alcun bisogno.
Il moro aveva gli occhi fissi sul
dormiente e sembrava anch’egli vittima di un qualche
Incantesimo, incapace di distogliere lo sguardo da quell'Angelo
immobile nel letto. Potter deglutì pesantemente e si avvicinò
lentamente a lui.
Era più di una settimana che non lo
vedeva poichè non era mai entrato in infermeria.
Sempre
molto lentamente gli si sedette accanto.
Merlino…com’era
bello! Non l’aveva mai visto così rilassato.
Notò
ogni particolare del suo viso. Le lunghe ciglia bionde ed arcuate…una
pellicina attaccata al labbro superiore, pallido e secco…un
delizioso, piccolo neo all’angolo dell’occhio
destro…
-Cosa sta succedendo?- Mormorò Pansy,
confusa.
-Shhh…- Soffiò Hermione.
Si respirava
una strana aria, come se stessero per assistere a qualcosa che non
avrebbero dovuto vedere, troppo intimo e speciale.
Harry scostò
dalla fronte di Draco una sottile ciocca argentea e poi gli accarezzò
arditamente una guancia con il dorso dell’indice.
Sentiva il
proprio cuore pulsare con forza nelle tempie e perse completamente
coscienza della presenza degli altri occupanti della stanza.
Aveva
l’impressione che ciò che stava facendo fosse qualcosa
di profano, nessuno avrebbe dovuto turbare il sonno di quell’eterea
creatura.
Ma, se qualcuno non l’avesse fatto, quell’Angelo
non avrebbe mai più aperto i suoi occhi d’argento.
Avrebbe consumato la sua vita, incosciente, in quel letto e la sua
bellezza sarebbe, infine, sfiorita.
Fu improvvisamente consapevole
del timore dei Serpeverde e dell’angoscia che si espandeva,
giorno dopo giorno, nel proprio animo.
Un solo giorno lontano da
Draco non valeva la pena di essere vissuto.
Si chinò piano
su di lui, con titubanza. Avvertendo il proprio cuore sbattere
violentemente contro la cassa toracica, come un uccellino
chiuso in gabbia che si dibatte furiosamente per uscirne.
Socchiuse
gli occhi, percependo il respiro leggero dell'altro ragazzo sul
proprio viso e sfiorò con le proprie labbra quelle del biondo,
con un unico pensiero fisso, che si ripeteva nella sua testa come un
mantra:
“Svegliati, svegliati, svegliati…”
Posò,
con più decisione, la bocca sulla sua, cercando di
trasmettergli, con quel gesto semplice ma pieno di sentimento, la
propria volontà di rianimarlo.
“Svegliati, ti prego
amore, apri gli occhi…” Pensò quasi con
disperazione, tanto da non rendersi neanche conto del modo in cui
l’aveva chiamato tra se o della lacrima che, scivolandogli
dagli occhi era precipitata giu', infrangendosi sul volto del
biondo.
Il suo cuore quasi urlò quando non percepì
alcun cambiamento.
Si spostò di un millimetro appena,
guardandolo con dolore e serro' le palpebre con forza, cercando di
ricomporsi, non volendo mostrarsi agli altri così
vulnerabile.
Fu per quello che non vide le palpebre del Principe
delle Serpi vibrare e schiudersi, pero', quando ormai stava per
rialzarsi, sentì le braccia del ragazzo cingergli il
collo,riportandolo a se e percepi', nettamente, due labbra soffici
posarsi sulle sue.
Si lascio' sfuggire un miagolio morbido quando,
quella bocca dolce, ricambiò finalmente il bacio, schiudendosi
per lui, umida e calda. Le lingue si sfiorarono lentamente,
intrecciandosi quasi con reverenza. Il biondo gli fece eco in un
sospiro, stringendosi di più a lui, tanto da sollevarsi un po’
dal letto ed il moretto gli circondò la schiena con le
braccia, facendo aderire i loro corpi.
Il bacio si fece più
esigente, bollente, avido.
Si esplorarono con ingordigia, finché
non furono costretti a separarsi, ansimanti ed in cerca d’aria. I
loro occhi si aprirono e si incatenarono reciprocamente, mentre i
fiati si fondevano, accarezzando ritmicamente l’uno il volto
dell’altro, restii a sciogliere l’abbraccio che li univa.
Un' esplosione di fischi da stadio di
Quidditch ed applausi, li fece sussultare, riportandoli alla
realtà.
Quando si voltarono, trovarono i volti gioiosi di
Theo, Blaise e persino Ron e quelli commossi di Hermione, Pansy e
Madama Chips, che li fissavano con affetto.
Pansy, per amor del
vero, stava decisamente piangendo... un po’ per la tristezza di
non avere alcuna possibilita' con Draco ed un po’ per il
sollievo che quell'incubo, di cui era stata l'artefice, fosse finito.
Quando Ron, rosso in viso quanto i suoi capelli, gli offrì
gentilmente un fazzoletto, lo guardò come se lo vedesse per la
prima volta.
-Cos’è successo?- Chiese Malfoy, con la
voce arrochita dal lungo sonno.
-Ben svegliato,
Bell’Addormentato!- Esclamò ridendo Nott –Il tuo
vero amore ti ha appena destato da un sonno eterno!- Lo informò.
I
due Cercatori arrossirono impacciati, ma non trovarono la forza
materiale per separarsi.
-Andiamo dai…- Mormorò
Blaise, tirando l’amico per una manica -…lasciamoli
soli-
-Si, soli soletti- Convenne maliziosamente il
bruno.
Ghignando apertamente, quella combriccola, così
eterogenea, lasciò l’infermeria.
I due piccioncini si
guardarono in silenzio, profondamente imbarazzati e poi scoppiarono a
ridere.
Dopo poco però, al moretto, si mozzò il
fiato...era la prima volta che vedeva il viso di Draco così
ridente e, per di più, così
vicino.
-Bentornato…- Sussurrò, accarezzandogli
dolcemente il volto.
A quel punto, anche il biondino smise di
ridere e contemplò avidamente le seducenti fattezze del
ragazzo che amava.
-Credo di aver bisogno di una bella
spiegazione…ma... non adesso- Concluse, prima di riprendere da
dove erano stati interrotti.
-Siamo stati proprio ciechi, eh?-
Ponderò la Granger, mentre si allontanavano dall'infermeria
tutti insieme.
-Beh, non sono esattamente due “personcine”
semplici da capire- La rassicurò Zabini.
Ron e Pansy, più
avanti, chiacchieravano animatamente.
-Temo che lo scandalo
scoppierà ugualmente- Si rammaricò la Caposcuola
rosso-oro.
-L’importante è che siano felici-
Sentenziò Theo con un’elegante scrollata di spalle.
-Ora
non mi resta che sistemare te- Ghignò Blaise al suo indirizzo
–Con un certo impacciato Grifondoro- Aggiunse sibillino,
dandogli di gomito.
Nott arrossì e sbottò: -Pensa
per te!-.
-E che ci vuole?!- Rispose l'altro con sufficienza –Ti
va di uscire con me, Granger?- Propose in tono molto più
gentile, voltandosi verso la ragazza.
-Ad una condizione- Replicò
lei lusingata.
-Sono tutto orecchie-
-Chiamami Hermione-
Suggerì la riccia con un sorriso.
-Volentieri, ma allora tu
dovrai chiamarmi Blaise e permettermi di accompagnarti al tuo
dormitorio-
-Volentieri, Blaise-
E vissero tutti felici e contenti.
FINE.
*La frase d’introduzione è
tratta dall’omonimo film d’animazione della Walt Disney.