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Autore: samek    02/08/2008    6 recensioni
Cosa succede se si fondono le fiabe con il mondo di Harry Potter??
Una Pansy determinata combina un bel casino e...Draco diviene il "Bello Addormentato"!! Ma chi sarà mai la sua "Principessa"??!
(Per il compleanno di martinina)
Genere: Romantico, Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Blaise Zabini, Pansy Parkinson, Theodore Nott | Coppie: Draco/Harry, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Per il compleanno della mia socia e carissima amica, melancholia/martinina. Tanti auguri tesoro! Tutta tua, visto quanto stimoli la mia vena romantica!
Per festeggiare la Principessa della Melassa qualcosa di dolce è dovuto!! Perciò ho vestito nuovamente i panni della "Fatina dello Zucchero Filato" (come mi chiama Cissy quando, per un raptus di follia, produco qualcosa di dolce XD ) ma non preoccupatevi, La Principessa delle Lemon tornerà presto alla carica *__*
Un ringraziamento e un abbraccio enorme a Narcissa63, la beta migliore del mondo, che ultimamente ho oberato di lavoro!

The Sleeping Beauty.

 

 

Dolce principessa, un fuso ti pungerà il dito
Ma tu non morirai, ti addormenterai
E dormirai finché non riceverai il primo bacio d’amore*.

 

 
La porta della camera del Caposcuola Serpeverde si aprì silenziosamente. La figura di una ragazza con un caschetto di capelli corvini vi si introdusse furtivamente, approfittando della momentanea assenza del legittimo occupante.
Trovò la divisa del ragazzo ben ripiegata sul letto, afferrò la cravatta verde-argento e vi appuntò uno spillo.
Pansy Parkinson sogghignò: -E con questo, tesoro, sarai mio!- Rise sommessamente e lasciò la stanza.

 
-Merlino…sono stanco morto- gemette Draco, rientrando nella propria camera dopo l’allenamento di Quidditch –Ehi, Blaise, Theo! Prendete il cambio, facciamo un tuffo al Bagno dei Prefetti!-Propose ai suoi due migliori amici, che si stavano già dirigendo verso il loro Dormitorio. 
Afferrò la divisa, ma quando prese la cravatta in mano qualcosa lo punse: -Ahi!- Esclamò.
-Tutto bene, Draco?- Chiese Blaise affacciandosi alla porta.
-Si, qualcosa mi ha pun…- Ma non terminò mai la frase, perché si afflosciò a terra, svenuto.
-Draco!!- Gridò il moro, correndo verso di lui.
Provò a scuoterlo, a schiaffeggiarlo, a rianimarlo con dell’acqua o con un incantesimo, ma fu tutto inutile.
-Theo!- Chiamò nel panico –Va a chiamare Piton!!- Gli intimò quando l’amico si affacciò sulla soglia.
Poco dopo Nott tornò di corsa, seguito dal loro Capocasa. Il Professore si chinò, mettendo una pozione sotto il naso del ragazzo privo di sensi, ma nemmeno quella ebbe alcun effetto.
Contrariato, il Docente si guardò attorno perplesso. Se Draco fosse svenuto per cause naturali, per un malore, si sarebbe già dovuto riprendere, per cui…In quel momento notò la cravatta, ancora tenuta mollemente dalla mano del biondo e si accorse che un dito di quella mano, sanguinava. Sfilo' la cravatta con attenzione e vi trovò un ago appuntato... la sua espressione si fece ancor più cupa del consueto quando, rivolgendosi agli altri due allievi, ordinò perentorio: -Portatelo immediatamente in infermeria. Il signor Malfoy è stato Maledetto-.

 
Sistemato il biondo in un letto dell' infermeria, Piton prese da parte Madama Chips per conferire con lei.
-Ma chi accidenti sarà stato?- Sbottò Theodore.
-Può essere opera solamente di un Serpeverde, qualcuno che abbia accesso ai dormitori e conosca bene gli orari e le abitudini di Draco-Rispose Blaise.
I due amici osservarono con apprensione il bel volto del Caposcuola...pareva semplicemente addormentato.
Sentirono dei passi e poi Pansy irruppe in infermeria: -So io cosa fare!- Annunciò.
Si chinò sul ragazzo dormiente e lo baciò sulle labbra, certa che si sarebbe svegliato…ma i suoi occhi d’argento rimasero chiusi.
La ragazza sbiancò: -Io…non capisco…dovrebbe svegliarsi con un bacio…- Borbottò.
-Che diavolo stai facendo?- Esclamò Theo.
-Pansy, tu ne sai qualcosa? Non sarai stata tu, vero?!- Indagò l’altro.
La compagna di Casa ammutolì, timorosa.
-Come La Bella Addormentata!- Esclamò una vocina.
I tre Serpeverde sobbalzarono e si voltarono sorpresi. Su di un letto, poco distante, era coricata una ragazzina del primo anno di Tassorosso.
-Come chi?- Chiese Nott stranito.
-E’ una favola babbana…la Principessa si punge con un fuso ed è condannata a 100anni di sonno, solo un bacio di vero amore può svegliarla- Spiegò, guardando Malfoy con aria sognate.
-Ma io l’ho baciato!- Esclamò la moretta.
-Allora…forse…non è vero amore…- Interloquì la bambina, perplessa.
-Ma io lo amo- Affermò la Serpeverde.
-Ma lui non ama TE- Sibilò malignamente Zabini.
-Te lo avrà detto un milione di volte, Pansy! Vattene prima che ti denunciamo a Piton!!- Rincarò Nott.
La Parkinson fuggì via in lacrime.

 
I ragazzi parlarono dell’accaduto con il loro Capocasa e con la Medimaga e Piton concesse loro di fare delle ricerche, per trovare una soluzione alternativa, atta a far risvegliare Draco.
Ma tutte le ricerche portarono, inevitabilmente, proprio alla fiaba de La Bella Addormentata nel Bosco.
Scoprirono che aveva origini antichissime ed esse si erano perse nelle leggende popolari. Nel corso degli secoli, era stata ripresa da più scrittori, da Charles Perrault ai fratelli Grimm.
I ragazzi ne lessero ogni versione ma, la conclusione, era sempre la stessa.
Se non avessero trovato la persona giusta, Draco avrebbe dormito per un secolo.

 
Inutile dire che la notizia del ‘Bell’Addormentato’ si sparse a macchia d’olio. Passando da persona a persona, di quadro in quadro, da fantasma a fantasma, da Sala Comune a Sala Comune…dopo qualche ora tutta Hogwarts sapeva che il Caposcuola Serpeverde giaceva in infermeria, vittima di un sonno incantato.
La mattina dopo, una folla di ragazzine sognanti sostava davanti alla porta del 'regno'di Madama Chips, tutte desiderose di poter essere la 'Principessa dei Sogni' di uno dei ragazzi più ambiti della scuola.
Vista la situazione, la Medimaga era stata costretta a dare, sia pur a malincuore,  il proprio consenso, osservando via via la fila di spasimanti accorciarsi ed i visi prima speranzosi, poi delusi di una ragazza dopo l’altra.
Dopo alcuni giorni la situazione cominciava a farsi francamente surreale. 
-Secondo te dovremmo dirlo?- Chiese Theo all’amico mentre, da un angolo dell’infermeria, osservavano l’ennesimo tentativo infruttuoso di una Corvonero. 
-Scherzi?! Ci tengo alla mia vita! Non ho intenzione di perderla quando Lady Malfoy lo scoprirà!-
Esclamò a bassa voce.
-Questa vicenda è ridicola, Blay! Credo di aver visto la Brown infiltrarsi qui almeno tre volte! Ci sono persino le Tassorosso del primo anno! Tassorosso, Blaise!- Inveì il bruno di rimando, sottolineando l’assurdità della faccenda.
-E quindi, a parer tuo, cosa dovremmo fare?- Sbottò Zabini.
-Dobbiamo dirlo- Sillabò Theodore –E’ tutto inutile! Continuando così gli consumeranno le labbra!...Ma l’hai vista quella?!- Esclamò, osservando una Serpeverde del 5° che pareva volesse divorarlo –Non hanno speranze, nessuna di loro! Draco è GAY!!!- Sibilò a mezza voce.
-Sarebbe comunque inutile- Lo placò il moro –Il punto non è l’inclinazione sessuale, ma i sentimenti- Gli ricordò.
-Bacialo tu- Suggerì l’amico –Tu gli piaci! Ti fa sempre tutti quegli apprezzamenti spudorati…- Lo incitò.
Blaise sorrise con affetto, osservando l’amico disteso nel letto. L’infermeria si era finalmente svuotata poiche' si avvicinava l'ora di cena. Gli ravviò i capelli biondo argento: -Non funzionerebbe, per me è come un fratello, lo sai. E non è me che vuole…- Sussurrò.
Theodore sgranò gli occhi: -Vuoi dire che è innamorato?! Allora c’è una speranza! E tu sai chi è…- Esclamò sollevato, anche se non si spiegava perché Draco si fosse confidato solo con Blaise.
L’amico gli lanciò uno sguardo compassionevole: -Oh, avanti, Theo! E’ così lampante! C’è una sola persona che susciti, da sempre, l’interesse di Dray!-
Nott sbiancò: -Potter…- Mormorò –Ma è etero, da quanto si sa…-
L'altro annuì mestamente. A quel punto il bruno gemette: -Allora siamo spacciati!-.

 
-Ehi, amico, si può sapere che hai?- Chiese Ron all’indirizzo del Golden Boy, che sbocconcellava annoiatamente la propria cena.
-Già, Harry, ultimamente sei così…non so…svogliato... assente. Sono giorni che non sorridi, qualcosa non va?- Si accodò Hermione.
Il moro osservò basito i suoi due migliori amici.
Era davvero così evidente? Come spiegare loro quello che provava?
Era passata più di una settimana da quando Draco Malfoy era stato ricoverato in infermeria e lui…beh…si annoiava.
Ron sembrava al settimo cielo per la sorte toccata al Furetto.
Herm si diceva dispiaciuta della triste vicenda, ma era evidentemente più rilassata.
In effetti, la situazione a scuola, per loro, era molto più vivibile adesso.
Harry invece si sentiva strano.
All’inizio, quando aveva sentito la notizia, non aveva avuto alcuna reazione particolare. Era certo che, con la Magia, si sarebbe trovata la soluzione.
Ma con il passare dei giorni, una strana inquietudine si era insinuata nel suo cuore. 
Era ormai chiaro che non ci fossero soluzioni ‘magiche’.
Non l’avrebbe ammesso mai, nemmeno sotto tortura, ma la verità era che Draco....beh... gli mancava.
Da quando, l’anno prima, il Serpeverde si era schierato dalla parte dell'Ordine, il Prescelto aveva capito che il biondo non era ne superficiale ne maligno come voleva dare a vedere. Tuttavia questo non li aveva avvicinati e, quando in giugno Harry aveva sconfitto Voldemort, erano tornati tutti alla loro quotidiana ostilità.
Non avrebbe mai creduto di sentire l’assenza delle loro schermaglie, più o meno verbali. Senza di lui sembrava che tutto perdesse sapore.
Ma la cosa che davvero lo sconvolgeva, era l’irritazione che provava ogni volta che vedeva la folla di oche allupate intorno al capezzale del biondino. In quei momenti, l’inquietudine che sentiva ormai abitualmente, si trasformava in un ringhio feroce, come se nel suo petto albergasse un qualche strano animale furibondo.
Non poteva essere gelosia…vero?
Il fatto che Malfoy gli mancasse non significava niente... era solo che, in sua assenza, le lezioni erano noiose e tutte uguali! Cercò tenacemente di convincersi di ciò.
E no, non era preoccupato. Gli dispiaceva semplicemente, come a chiunque altro, che la sua nemesi facesse una così indegna fine.
Era tutto normale…giusto?
E allora perché aveva il sentore che i suoi amici non l’avrebbero vista così?!
-Starò covando un'influenza...- Buttò li per rassicurarli.
-Si…può darsi…- Sbuffo' la riccia, scettica.

 
La cena terminò poco dopo e il trio Grifondoro si alzò per dirigersi alla propria Sala Comune, ma arrivati davanti al ritratto della Signora Grassa, trovarono un'incredibile sorpresa: ad attenderli c'erano Nott e Zabini!
-Dobbiamo parlare- Esordì Blaise.
-A proposito di cosa?- Chiese Potter in tono cauto e diffidente.
-Non possiamo andare altrove?- Ribattè questi, vedendo altri Grifoni avvicinarsi per rientrare alla Torre.
Harry acconsentì a seguirli con un cenno del capo. Quando anche Ron ed Hermione si fecero avanti per andare con loro, Theodore sbuffò: -Ma cos’è, vivete in simbiosi voi tre?!-
-Non esiste che lasciamo Harry da solo con due Serpeverde!- Ribattè Weasley.
-Siamo qui solo per parlare in modo civile- Gli assicurò il moro verde-argento.
-Allora non sarà un problema se veniamo con voi. Harry, in ogni caso, ci racconterebbe tutto, dopo- Concluse la Granger acutamente.
Le due serpi si scambiarono un' occhiata e sospirarono.
-Okay. Ma che rimanga tra noi- Li ammonì Zabini.
Si recarono silenziosamente in una delle tante aule inutilizzate del Castello. Harry, Ron ed Hermione si accomodarono ad un banco, Blaise e Theo a quello di fronte.
-Allora?- Chiese il Cercatore rosso-oro, curioso di sapere cosa volessero da lui i due migliori amici di Malfoy.
Blaise cercò di prendere il discorso alla lontana: -Che ne pensi dei maschi, Potter?-.
Harry sbattè le palpebre un paio di volte e corrugò la fronte, spiazzato: -Che domanda sarebbe?-
Zabini intrecciò le mani, che aveva posate in grembo, cercando di non dare a vedere il proprio disagio: -Okay…senti…piu' precisamente...che ne pensi di Draco?- Ritentò.
Stavolta gli occhi di Harry si sgranarono addirittura.
Che significava? Che avessero capito qualcosa?
Ma i Serpeverde interpretarono male quel gesto e Nott si decise ad intervenire: -Potter, te lo dico in modo semplice e conciso- Esordì con tono brusco –Devi baciare Draco-.
E tanti saluti all’arrivarci per gradi! Pensò Blaise, afferrandosi la radice del naso tra pollice e indice.
-Cosa?!- Esclamò Weasley con una voce innaturalmente acuta.
-Cos’è, le ragazze, ad Hogwarts, sono terminate?!- Chiese la Granger sconvolta.
Potter era rimasto semplicemente a bocca aperta come un allocco.
Zabini sospirò: -Draco è gay e, se si venisse a sapere, scoppierebbe uno scandalo...ecco...noi... vorremmo evitarlo, visto che i suoi rapporti con la famiglia sono già abbastanza complicati così- Spiegò.
-Perché proprio io?- Trovò la forza di chiedere Harry, dopo aver boccheggiato come un pesce per lo shock.
-Perché si, Potter! Sei il cazzo di Salvatore del Mondo Magico!- Sbottò Theodore.
-E questa ti pare una motivazione valida!?- Insorse Ron fuori di se.
-Tanto, se l’amore non è ricambiato, non funzionerà- Sentenziò Hermione –E loro si odiano!-
-Beh, comunque, vale la pena tentare, no?!- Ribatté Nott.
-Voi siete pazzi!- Esclamò il rosso.
Ron, Herm e Theo continuarono ad urlarsi contro, ma Harry quasi non li sentì. Era troppo preso ad esaminare se stesso e ciò che provava, almeno sin che Zabini non sbraitò: -ORA BASTA!-
Era la prima volta che alzava la voce ed i tre litiganti ammutolirono.
-Theo, così non aiuti! Abbiamo bisogno di Potter, quindi datti una calmata! Siamo qui per Draco!- Lo strigliò. Fece un bel respiro profondo e poi, nuovamente calmo, si rivolse ad Harry: -Solo un bacio e, se non funzionerà, nessuno saprà che lo hai fatto- Lo blandì.
Il Ragazzo Sopravvissuto non rispose e Blaise decise di mandare, definitivamente, l’orgoglio a puttane: -Per favore, Potter, sei la sua unica speranza. Non voglio vedere mio fratello passare la sua vita in un letto, privo di conoscenza-.
E fu quel ‘fratello’ a dare il colpo di grazia all'incertezza del Prescelto. Fu in quel preciso momento che il Grifondoro capì il nervosismo di Nott e la condiscendenza di Zabini. Lui avrebbe fatto lo stesso per i suoi amici, non importa a che prezzo.
-Okay- Mormorò e mise da parte ogni cosa, sia i dubbi su se stesso, sia le facce attonite e stralunate dei suoi suddetti amici.

 
Il piccolo drappello di Grifondoro e Serpeverde entrò furtivamente in infermeria; quello non era orario di visita e, se li avesse visti, Madama Chips li avrebbe cacciati fuori.
Rimasero piuttosto sorpresi, perciò, di trovare, su di una sedia accanto al letto di Draco, Pansy Parkinson. Non stava facendo niente di male, era semplicemente seduta li, a guardarlo dormire, tenendogli la mano.
-Tu cosa ci fai qui?!- Ringhiò a bassa voce Nott.
La ragazza sussultò e, per riflesso, strinse più forte la mano del biondo: -Io…io...gli tenevo soltanto compagnia…- Pigolò, scevra del suo consueto tono arrogante –Non voglio che si senta solo- Era chiaro quanto il senso di colpa la stesse rodendo.
-Allontanati da lui- Le intimò Blaise.
La ragazza tirò sul col naso, baciò delicatamente la mano del ragazzo addormentato e si allontanò di qualche passo.
Zabini si voltò verso Harry per incitarlo, ma non ve n’era alcun bisogno.
Il moro aveva gli occhi fissi sul dormiente e sembrava anch’egli vittima di un qualche Incantesimo, incapace di distogliere lo sguardo da quell'Angelo immobile nel letto. Potter deglutì pesantemente e si avvicinò lentamente a lui.
Era più di una settimana che non lo vedeva poichè non era mai entrato in infermeria.
Sempre molto lentamente gli si sedette accanto.
Merlino…com’era bello! Non l’aveva mai visto così rilassato.
Notò ogni particolare del suo viso. Le lunghe ciglia bionde ed arcuate…una pellicina attaccata al labbro superiore, pallido e secco…un delizioso, piccolo neo all’angolo dell’occhio destro…
-Cosa sta succedendo?- Mormorò Pansy, confusa.
-Shhh…- Soffiò Hermione.
Si respirava una strana aria, come se stessero per assistere a qualcosa che non avrebbero dovuto vedere, troppo intimo e speciale.
Harry scostò dalla fronte di Draco una sottile ciocca argentea e poi gli accarezzò arditamente una guancia con il dorso dell’indice.
Sentiva il proprio cuore pulsare con forza nelle tempie e perse completamente coscienza della presenza degli altri occupanti della stanza.
Aveva l’impressione che ciò che stava facendo fosse qualcosa di profano, nessuno avrebbe dovuto turbare il sonno di quell’eterea creatura.
Ma, se qualcuno non l’avesse fatto, quell’Angelo non avrebbe mai più aperto i suoi occhi d’argento. Avrebbe consumato la sua vita, incosciente, in quel letto e la sua bellezza sarebbe, infine, sfiorita.
Fu improvvisamente consapevole del timore dei Serpeverde e dell’angoscia che si espandeva, giorno dopo giorno, nel proprio animo.
Un solo giorno lontano da Draco non valeva la pena di essere vissuto.
Si chinò piano su di lui, con titubanza. Avvertendo il proprio cuore sbattere violentemente contro la cassa toracica,  come un uccellino chiuso in gabbia che si dibatte furiosamente per uscirne.
Socchiuse gli occhi, percependo il respiro leggero dell'altro ragazzo sul proprio viso e sfiorò con le proprie labbra quelle del biondo, con un unico pensiero fisso, che si ripeteva nella sua testa come un mantra:
“Svegliati, svegliati, svegliati…”
Posò, con più decisione, la bocca sulla sua, cercando di trasmettergli, con quel gesto semplice ma pieno di sentimento, la propria volontà di rianimarlo.
“Svegliati, ti prego amore, apri gli occhi…” Pensò quasi con disperazione, tanto da non rendersi neanche conto del modo in cui l’aveva chiamato tra se o della lacrima che, scivolandogli dagli occhi era precipitata giu', infrangendosi sul volto del biondo.
Il suo cuore quasi urlò quando non percepì alcun cambiamento.
Si spostò di un millimetro appena, guardandolo con dolore e serro' le palpebre con forza, cercando di ricomporsi, non volendo mostrarsi agli altri così vulnerabile.
Fu per quello che non vide le palpebre del Principe delle Serpi vibrare e schiudersi, pero', quando ormai stava per rialzarsi, sentì le braccia del ragazzo cingergli il collo,riportandolo a se e percepi', nettamente, due labbra soffici posarsi sulle sue.
Si lascio' sfuggire un miagolio morbido quando, quella bocca dolce, ricambiò finalmente il bacio, schiudendosi per lui, umida e calda. Le lingue si sfiorarono lentamente, intrecciandosi quasi con reverenza. Il biondo gli fece eco in un sospiro, stringendosi di più a lui, tanto da sollevarsi un po’ dal letto ed il moretto gli circondò la schiena con le braccia, facendo aderire i loro corpi.
Il bacio si fece più esigente, bollente, avido.
Si esplorarono con ingordigia, finché non furono costretti a separarsi, ansimanti ed in cerca d’aria. I loro occhi si aprirono e si incatenarono reciprocamente, mentre i fiati si fondevano, accarezzando ritmicamente l’uno il volto dell’altro, restii a sciogliere l’abbraccio che li univa. 
Un' esplosione di fischi da stadio di Quidditch ed applausi, li fece sussultare, riportandoli alla realtà.
Quando si voltarono, trovarono i volti gioiosi di Theo, Blaise e persino Ron e quelli commossi di Hermione, Pansy e Madama Chips, che li fissavano con affetto.
Pansy, per amor del vero, stava decisamente piangendo... un po’ per la tristezza di non avere alcuna possibilita' con Draco ed un po’ per il sollievo che quell'incubo, di cui era stata l'artefice, fosse finito. Quando Ron, rosso in viso quanto i suoi capelli, gli offrì gentilmente un fazzoletto, lo guardò come se lo vedesse per la prima volta.
-Cos’è successo?- Chiese Malfoy, con la voce arrochita dal lungo sonno.
-Ben svegliato, Bell’Addormentato!- Esclamò ridendo Nott –Il tuo vero amore ti ha appena destato da un sonno eterno!- Lo informò.
I due Cercatori arrossirono impacciati, ma non trovarono la forza materiale per separarsi.
-Andiamo dai…- Mormorò Blaise, tirando l’amico per una manica -…lasciamoli soli-
-Si, soli soletti- Convenne maliziosamente il bruno.
Ghignando apertamente, quella combriccola, così eterogenea, lasciò l’infermeria.
I due piccioncini si guardarono in silenzio, profondamente imbarazzati e poi scoppiarono a ridere.
Dopo poco però, al moretto, si mozzò il fiato...era la prima volta che vedeva il viso di Draco così ridente e, per di più, così vicino.
-Bentornato…- Sussurrò, accarezzandogli dolcemente il volto.
A quel punto, anche il biondino smise di ridere e contemplò avidamente le seducenti fattezze del ragazzo che amava.
-Credo di aver bisogno di una bella spiegazione…ma... non adesso- Concluse, prima di riprendere da dove erano stati interrotti.

 
-Siamo stati proprio ciechi, eh?- Ponderò la Granger, mentre si allontanavano dall'infermeria tutti insieme.
-Beh, non sono esattamente due “personcine” semplici da capire- La rassicurò Zabini.
Ron e Pansy, più avanti, chiacchieravano animatamente.
-Temo che lo scandalo scoppierà ugualmente- Si rammaricò la Caposcuola rosso-oro.
-L’importante è che siano felici- Sentenziò Theo con un’elegante scrollata di spalle.
-Ora non mi resta che sistemare te- Ghignò Blaise al suo indirizzo –Con un certo impacciato Grifondoro- Aggiunse sibillino, dandogli di gomito.
Nott arrossì e sbottò: -Pensa per te!-.
-E che ci vuole?!- Rispose l'altro con sufficienza –Ti va di uscire con me, Granger?- Propose in tono molto più gentile, voltandosi verso la ragazza.
-Ad una condizione- Replicò lei lusingata.
-Sono tutto orecchie-
-Chiamami Hermione- Suggerì la riccia con un sorriso.
-Volentieri, ma allora tu dovrai chiamarmi Blaise e permettermi di accompagnarti al tuo dormitorio-
-Volentieri, Blaise-

E vissero tutti felici e contenti.

 

 
FINE.

 

 
*La frase d’introduzione è tratta dall’omonimo film d’animazione della Walt Disney.




   
 
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