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Autore: HZLNL_1D    25/05/2014    5 recensioni
Dopo aver avuto soltanto delusioni, tendi sempre a stare sulle tue, a mantenere una certa distanza dalle persona, qualsiasi rapporto ci sia, tendi a mantenere una certa distanza da tutto quello che potrebbe procurarti altro dolore.
Ti abitui alla solitudine, oltre a quella esteriore, anche a quella interiore, che è peggio.
Impari a fare affidamento solo tu stesso.
È così la vita: ti toglie e ti da.
Sta a te trovare un modo per sopravvivere.
Qualcuno, per cui sopravvivere.
_______________________________
Dicono che gli opposti si attraggono.
Ma se per una volta, fossero due persone apparentemente diversi ma così profondamente uguali ad attrarsi?
Dalla storia:
"Allora, vado così ti lascio sola."
"Tanto ci sono abituata."
"Ok, vado."
"Ho detto che ci sono abituata, non che mi piace."
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Ashton Irwin, Calum Hood, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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It can not be him.

La sveglia segnava le 7.00, ma Haley non aveva alcuna voglia di spegnerla e alzarsi dal letto. 
Era riuscita a chiudere occhio per due ore, ma due ore di sonno non le bastavano. Andava avanti così da mesi ormai.
La cosa peggiore, pensò, era che ai suoi incubi si fossero aggiunti due occhi. Due occhi che la intimorivano, che le facevano paura. Due occhi che le sembrava di aver già visto,di conoscere, eppure non era così.
Aprì gli occhi, cercando di togliere dalla sua mente quelle immagini che continuavano a tormentarla da tutta la notte.
Spense la sveglia, e rimase a fissare un punto indefinito della sua parete viola.
Sentiva una strana sensazione addosso, come se sarebbe dovuto succedere qualcosa in quell’arco della giornata. 
Non sapeva esattamente cosa, ma sperava fosse qualcosa di positivo. Aveva bisogno di un cambiamento nella sua vita, e nonostante ce ne fossero già stati in soli due giorni, aveva bisogno di qualcosa di più forte. Di qualcosa che la facesse tornare a vivere, che la facesse tornare a sentire qualcosa oltre quel vuoto che sentiva da due anni. Perché gli altri non lo notavano, ma lei si stava spegnendo lentamente. E non voleva questo. Non voleva cadere in quel buio profondo, non di nuovo. Questa volta non ci sarebbe stato nessuno a tirarla fuori da quel buio.
Adesso non aveva più nessuno che le dicesse “Smettila di farti del male. Non sei sola, le cose andranno meglio. È solo un periodo no che finirà presto.”  
Certo c’era Janelle e nonostante l’amica fosse come un’ancora per lei, non sarebbero bastati due messaggi a tirarla fuori da quel baratro. Janelle in quel caso non avrebbe potuto fare niente con 4352 chilometri che le divideva. 
Quindi Haley si ripeteva di tenere duro,di lottare ancora un pò.

Scosse la testa cercando di prepararsi mentalmente ad affrontare un’altra giornata, promettendosi di passarla al meglio e magari di fare qualche buona nuova conoscenza. Non poteva continuare a frequentare quella scuola senza conoscere o parlare con nessuno. 
Dopo aver fatto un profondo sospiro, si alzò dal letto e prese un paio di jeans scuri e una felpa nera. 

-Buongiorno Josh... - disse Haley accennando un sorriso al ragazzo che leggeva il giornale.
-Haley, di buon umore oggi?- le chiese Josh sorridendole.
Più giorni passavano sotto lo stesso tetto, più Haley pensava quanto fosse solare e simpatico quel ragazzo. Ad ogni suo sorriso, si ricordava di quanto fosse stata fortunata ad essere stata presa in custodia da una persona come lui.
-Spero sia una giornata migliore delle altre.- gli rispose Haley facendo spallucce. Era la verità, lo sperava davvero tanto e avrebbe fatto di tutto perché andasse così. 
-Lo sarò, ci scommetto. Ah Haley, so di averti detto che ti avrei presa io a scuola ma mi hanno appena detto che dovrò sostituire un mio collega e non posso. Ti dispiacerebbe tornare con il treno?- 
Haley rimase un po’ di stucco all’inizio e cominciò a pensare che la giornata non stava iniziando poi così bene, ma sorrise comunque.
-Non preoccuparti Josh, la stazione è a soli nove minuti da scuola e con il treno ci impiegherò una ventina di minuti. Non importa, stai tranquillo.-
- D’accordo. Dai, partiamo o arriverai tardi a scuola.- 
Haley annuì, per poi seguirlo e salire in macchina. 
Si lasciò scappare un sospiro, mentre si era persa nei suoi pensieri mentre teneva lo sguardo fisso fuori dal finestrino.
-Che succede?- chiese Josh, rompendo il silenzio che si era creato nel veicolo da quando erano usciti dal vialetto di casa.
-Eh?- 
-Hai sospirato. Nervosa? Pensierosa?- le chiese ancora Josh, senza però distogliere lo sguardo dalla strada.
Haley lo guardò e si lasciò fuggire un altro piccolo sorriso mentre pensava a quanto il ragazzo si preoccupasse per ogni minima cosa. Ma questo le faceva piacere, non le dava nessun fastidio. La faceva sentire di nuovo importante per qualcuno. 
La faceva sentire meno sola.
-Stavo solo pensando.- disse la ragazza per poi tornare con lo sguardo fisso sulla strada.


-Calum quante altre volte dovrai ripetermelo? E quante altre volte dovrò darti la stessa risposta? - rispose per l’ennesima volta Ashton all’amico.
-Ashton voglio solo essere sicuro che non combinerai niente durante la prima ora.- 
-Calum smettila. Non sono un bambino.-
-Ok,ci vediamo alla seconda ora. Non fare cazz- - 
Ashton non aspettò nemmeno che Calum finisse la frase, che chiuse la chiamata posando il cellulare in tasca.
Lo aveva chiamato per dirgli che non sarebbe entrato a scuola prima delle nove e insisteva nel ripetergli di non fare niente e di non mettersi nei guai. E la cosa che più dava fastidio al ragazzo, era proprio il fatto che qualcuno gli dicesse di non fare qualcosa. 
Aveva smesso di ascoltare le parole delle persone molto tempo fa, quando era ancora un bambino. Ma lui era Calum, il suo migliore amico, e poteva permettersi di farlo. Questo non stava a significare che faceva sempre quello che Calum gli diceva, ma almeno ascoltava quello che aveva da dirgli e talvolta seguiva anche i suoi consigli. Ma questa volta non gli avrebbe dato ascolto. Questa volta no.
Era nel cortile della scuola,che fumava la sua Lucky Strike, poggiato ad un tronco di un albero.
Vide una Range Rover, fin troppo familiare per i suoi gusti, fermarsi davanti al cancello. E fu in quel momento che la vide scendere. 
Aspettò che la macchina ripartisse di nuovo, e una volta che la ragazza fu entrata la seguì.

Appena scesa dalla macchina di Josh,Haley entrò direttamente nell’edificio.
Camminava per i corridoi, diretta verso il suo armadietto e quella sensazione di essere seguita si fece sentire ancora una volta. Si girò di scatto, trovando davanti a se un gruppo di giocatori di football, un gruppo di cheerleder e qualche altro studente che vagava per i corridoi.
Si diede mentalmente della stupida, cercando di non dimenticare il fatto che non sarebbe dovuta crollare quel giorno. 
Continuò a camminare, fino a quando arrivò al suo armadietto.
Prese i libri che le sarebbero serviti per le prime ore, per poi dirigersi nell’aula di biologia.
Non le piaceva quella materia, non le era mai piaciuta.
Faticava a studiarla e prendere la sufficienza. 
Arrivò nell’aula e notò che non era ancora arrivata la professoresse e che ancora c’erano solamente pochi ragazzi.
Prese posto in terza fila, vicino alla finestra e si perse a guardare il cielo grigio che copriva la città.
- Buongiorno ragazzi.- la professoressa Deskot fece la sua entrata nell’aula, che pian piano cominciava a riempirsi.
-Bennet Haley? È nuova giusto?- chiese la professoressa dopo aver fatto l’appello.
-Si,professoressa.- rispose educatamente la ragazza.
Era ancora il secondo giorno che frequentava quella scuola, non tutti i professori la conoscevano e nonostante fosse stanca di rispondere sempre alle stesse domande, si limitava a rispondere educatamente.
-Da dove vieni? - le chiese ancora la professoressa, turbando la ragazza. Non le andava di dire davanti a tutti da dove venisse. Nessuno lo sapeva.
Stava ancora cercando qualcosa da dire, ma in quel momento la porta dell’aula si aprì e Haley incontrò due occhi verdi.
Rimase come ipnotizzata. Non riusciva a muoversi, a stento respirava. Li aveva già visti, lei ricordava quegli occhi. Quello sguardo spento
Ricordò la sera in cui Josh la portò a casa.
Ricordò quel gruppo di ragazzi.
Ricordò quel ragazzo.
Ricordò quei occhi.

-Irwin, sempre puntuale vero?- la professoressa riprese il ragazzo e a sentire quel cognome, il cuore di Haley perse dei battiti.
Irwin. Ashton Irwin.
-Non avevo alcuna voglia di vederla professoressa,quindi ho cercato di fare più tardi possibile.- rispose il ragazzo con un ghigno dipinto sul volto,mentre fissava Haley.
Quest’ultima si riprese dallo stato ti trance in cui era caduta e distolse subito lo sguardo. Non riusciva a pensare se dover essere scioccata per la risposta del ragazzo all’insegnante o per il fatto che non distoglieva lo sguardo da lei.
Abbassò il viso, facendo cadere una ciocca di capelli castani a coprirle il viso. Cominciò a scarabocchiare freneticamente il quaderno, sperando di aver sentito male. 
Sperando che quel ragazzo non fosse l’Ashton di cui le aveva parlato Josh.
Sentì spostare la sedia del banco accanto al suo.
Si girò lentamente e vide il ragazzo biondo vicino a lei, il suo stomaco cominciò a contorcersi mentre cercava di non tremare.
Non riusciva a capire perché le facesse così paura. Non le aveva fatto niente. Eppure i suoi occhi… nei suoi occhi c’era qualcosa che le trasmetteva timore. 
-Ho per caso occupato il posto di qualcuno? - 
A sentire la voce del ragazzo Haley sobbalzò e la penna le cadde dalla mano.
Si voltò verso di lui. I loro occhi si incontrarono ancora una volta. Quelli azzurri di lei,in quelli verdi di lui. 
Due occhi di un colore così diverso,eppure erano tanto uguali.
Ma loro non lo sapevano. Non ancora.
Haley non riuscì a mettere insieme due lettere per rispondere alla domanda del ragazzo, così si limitò a negare con la testa.
-Bene, tanto non mi sarei comunque alzato.- 
Erano passati quaranta minuti dall’inizio della lezione e Haley non aveva ascoltato nemmeno una parola di quello che la professoressa aveva detto.
Continuava ad alternare il suo sguardo dal suo quaderno scarabocchiato,al profilo del ragazzo.
Lo osservava con la coda dell’occhio, stando attenta ad ogni sua mossa.
Il ragazzo aveva lo sguardo perso in un punto della classe, e Haley si ritrovò ad osservare il suo profilo.
Occhi verdi,capelli biondi ondulati,labbra serrate. 
Oltre quel ghigno mentre parlava con la professoressa, quelle labbra non rivolsero nessun sorriso,nessuna smorfia. Né tanto meno uscì una singola parola dopo quel piccolo dialogo che aveva avuto. Rimasero serrate, per tutto il tempo.
-Odio quando mi fissano.- 
Le guance di Haley si dipinsero di rosa e i suoi occhi si spalancarono.
Rivolse immediatamente lo sguardo alla professoressa,facendo finta di non averlo sentito.
-Sei mica sorda? Sto parlando con te.- le disse il ragazzo con un tono freddo e infastidito.
Haley continuò ad ignorarlo,pensando fosse la cosa giusta da fare.
-Ti ho detto che sto parlando con te.- disse ancora Ashton,ma questa volta con un tono di voce più alto.
-Irwin e Bennet,se non siete interessati alla lezione potete benissimo accomodarvi fuori!- li riprese la professoressa.
Haley cercò invano di scusarsi con la Deskot,mentre il ragazzo era già uscito dalla classe sbattendo tutto ciò che gli capitava davanti.
Nonostante i suoi tentativi,Haley si trovò ad uscire dalla classe ancora scossa per l’accaduto.
Camminò un po’ per i corridoi,quando arrivata vicino ad una porta di una classe si sentì prendere per un braccio.
Trattenne il respiro e quando sentì la schiena sbattere contro il muro freddo dell’aula,riaprì gli occhi.
-Bennet,giusto?-

________Spazio Autrice_______

Ciao ragazze ♥
Mi scuso del ritardo e mi scuso anche per aver aggiornato a quest’ora, ma sono riuscita a finire il capitolo solo adesso. Scusatemi.
Ma essendo le ultime settimane di scuola,sono le più pesanti. Ho recuperato 5 materie, e non ho ancora finito le interrogazioni. Quindi forse, e sottolineo FORSE, per il prossimo capitolo dovrete aspettare a sabato o domenica. 
Ovviamente se riesco aggiorno prima. 
Ora,parlando del capitolo… beh spero vi piaccia. So che non succede molto, ma nei prossimi capitoli cominceranno ad esserci scene molto più interessanti e spero che quelli che avete letto fino ad ora, compreso questo, siano stati di vostro gradimento. 
Mi scuso per eventuali errori nel testo. Ho riletto di fretta, e probabilmente ci sarà qualche errore di distrazione, quindi mi scuso.
Prima di andare, vorrei ringraziare chi ha recensito lo scorso capitolo e a tutte le persone che seguono la mia storia.
Grazie.♥
Spero mi facciate sapere cosa ne pensate del capitolo,ci tengo davvero tanto al vostro parere. 
Baci,
Giada♥
  
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