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Autore: sweetPotterina    25/05/2014    3 recensioni
“Voglio risparmiarti dall’oscurità”.
Avevano un muto accordo.
La regola? Non parlarsi.
Lo scopo? Qualcuno, sapendo, avrebbe detto tenersi compagnia.
Sembrava meno lacerante il dolore quando si era in due.
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Lavanda Brown, Ron Weasley, Severus Piton | Coppie: Draco/Hermione, Lavanda/Ron, Ron/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Ombra costante'
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PREMESSA: Questa storia é legata alla long-fic “Solo con te”, in quanto rappresenta il prologo della saga “Ombra costante”.
Essendone, tuttavia, il primo capitolo, la comprensione di questa storia, delle circostanze e dei personaggi, sono possibili anche senza la lettura della storia da cui dipende. Pertanto, buona lettura a tutti!




CAPITOLO I
IL SUO SOGNO, IL MIO INCUBO


Gli incubi peggiori sono quelli che si fanno da svegli.
(Giovanni Soriano)



Settembre 1996.

Si era sbagliata.
Ron aveva appena portato alla vittoria i Grifondoro con le sue abilità di portiere, parando numerosi e difficili lanci.
C’è l’aveva fatta senza nessun aiuto. Senza la Felix Felicis.
Hermione sorrise tra sé, rasserenata. Era orgogliosa di lui, per essere finalmente riuscito a sconfiggere le proprie paure e a realizzare il suo desiderio più grande.
Ricordava ancora quando, alla fine del primo anno, le confessò di sperare ardentemente che ciò che aveva visto nello specchio delle brame si avverasse. Sapeva che non prevedeva il futuro, come lui aveva una volta ingenuamente pensato, eppure probabilmente in quel momento stava davvero vivendo parte del suo sogno.
Lo applaudì assieme ai suoi compagni, finché non vide Lavanda Brown avanzare e gettarsi tra le braccia di Ron. Ancor prima di realizzare quella pericolosa vicinanza, lei lo stava baciando.
Il suo cuore ruggì al centro del petto in segno di disapprovazione, urlando furioso il suo rimprovero prima di spegnersi e prosciugarle la vita.
Il tonfo sordo che il suo cuore emise fu l’ultima cosa che sentì, prima di sprofondare negli abissi più profondi. Alzò una mano al petto, nel vano tentativo di trattenerlo, ma era troppo tardi: lo aveva perso, insieme alla speranza di un loro che non sarebbe più arrivato.
Che stai facendo, Ron?
Non sembrava minimamente disturbato dallo slancio della compagna, ricambiando anzi il suo bacio senza la minima rimostranza. Aveva sentito parlare di un certo interesse di Lavanda per Ron, ma non aveva minimamente pensato che potesse essere ricambiato.
Era finita.
Rimase a fissarli tra la folla, che continuava a urlare e ad applaudire nonostante non riuscisse in realtà a percepire nulla che non fosse un assordante brusio di sottofondo; finché le braccia di Lavanda che stringevano Ron parvero soffocarla, i loro corpi così vicini ferirla, le loro lingue incatenate disgustarla e i loro occhi chiusi, come in preda al più bel sogno, ucciderla.
Qualcosa, senza prima chiedere il permesso, si sporse appannando la sua vista; ma non era il luogo in cui poter sfogare quel lacerante dolore, così diede le spalle a quello che le sembrava più un tradimento e scappò via.
Seduta sugli scalini di una torre, volse lo sguardo oltre la finestra, sul quale svettava la torre di Astronomia, più cupa e triste che mai.
Esattamente come lei.
Aveva sempre pregato per Ron, nella speranza che un giorno riuscisse a superare la sua scarsa autostima, aiutandosi così ad avere più forza e coraggio per poter inseguire i propri desideri.
Ma non avrebbe mai creduto che il suo sogno sarebbe stato il proprio incubo.

***


Nemmeno nella torre più alta del castello, lontano da tutti e da tutto, sembrava trovare un po’ di pace. Eppure lì, con il vento tra i capelli, al di sotto solo degli esseri alati, si sentì per un attimo, uno soltanto, finalmente libero, padrone di se stesso e del mondo.
Aveva sempre amato la sua posizione di rilievo nella società magica, capace di poter usufruire di certi vantaggi che solo a pochi eletti erano permessi. L’esclusività, i privilegi, erano la sola cosa che aveva desiderato fin da bambino, insieme al potere. Un argomento frequente nella sua famiglia, a cui aveva sempre ambito con brama.
Adesso, però, quel desiderio si era trasformato in un’arma a doppio taglio dalla lama mortale.
Come suo padre, con il ritorno di Voldemort, aveva sperato di poter riportare i Malfoy alla posizione che gli spettava dalla nascita, in un mondo che sembrava essere stato invaso da mezzosangue e traditori che avevano causato il disordine e lo sfacelo di quei puri principi che gli erano stati insegnati.
Eppure proprio l’Oscuro Signore, che doveva aiutarli a riacquistare il loro posto nel mondo magico, sembrava averli ingannati, approfittandosi del loro punto debole per usarli e piegarli come marionette.
Nonostante alle volte avesse dubitato di Malfoy Senior, così come delle parole poco chiare del loro Signore, non avrebbe mai creduto che il sogno di suo padre sarebbe divenuto il proprio incubo.
Draco ispirò a fondo l’aria fresca e pungente della notte, si strinse nel proprio mantello e alla fine voltò le spalle alla foresta che cupa si estendeva intorno al castello.
Per un istante soltanto, aveva avuto la sensazione che qualcuno lo stesse osservando.




Ciao a tutti! Questo è il primo, vero, piccolo e insignificante capito di questa storia.
So che non è una grande premessa, soprattutto se a dirlo è l’autrice, ma la verità è che quando ho ideato questa storia la prima cosa che ho pensato è che volevo andarci piano, prendermi il giusto spazio per approfondire il contesto in cui si ambienta, gli stati d’animo e le situazioni dei protagonisti; perché sono queste a dar moto a tutte le vicende che si susseguiranno dal prossimo capitolo in poi.
Perciò spero di non avervi annoiato troppo, anche perché non è solitamente il mio stile questo, chi mi conosce sa che parto in quarta con capitoli un po’ più burrascosi. Mi è costato davvero moltissimo impostare la storia così, ma spero che alla fine ne valga la pena.
Ringrazio chi è arrivato in fondo a questa pagina e che avrà la pazienza e la curiosità di arrivare alla prossima.

   
 
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