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Autore: 8Kanemi8    02/08/2008    5 recensioni
storia ambientata nel ventunesimo secolo..questa storia parla di una storia d' amore tra il capo di una banda di teppisti e una ragazza che dopo 12 anni ritorna nella sua terra!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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17b

(17)Non voglio pensare ad altro!

 

Piangeva anche nel sonno e per chi? Per lui!

Erano ormai le quattro di notte e lui non riusciva a dormire. Continuava ad accarezzarla, ad asciugarle quelle lacrime che non accennavano a smettere di scendere su quel viso.

Si alzò dal letto, dirigendosi verso la finestra. Il cielo era coperto di nuvole, la luna non era visibile e la neve continuava a scendere delicata, leggiadra. Mancava poco al novilunio e solo adesso si rendeva conto che, se non l’ avessero scoperto, si sarebbe dovuto nascondere.

Fece un profondo respiro quando si girò e la guardò. L’ odore delle lacrime riempiva la camera. Si era ripromesso di non farla mai più piangere. Si era ripromesso, alla fine del saggio, di parlare a suo padre. Si era ripromesso di non essere più l’ Inuyasha di prima, ma come prima…faceva piangere e arrabbiare sempre qualcuno. Promesse non mantenute.

La rabbia era grande e forte, ma non verso qualcuno, ma verso se stesso. Si odiava.

Si  avvicinò al letto e baciò la fronte di Kagome dolcemente, poi uscì senza fare rumore. Si diresse

Nell’ ufficio del padre, aprì un cassetto e prese una chiave. Uscì dalla stanza per dirigersi nella stanza accanto. Quella chiusa a chiave. Quella che non aveva mostrato ai suoi amici. L’ apri e apparve una bellissima camera da letto. Era color panna, i mobili erano antichi. Le pareti erano ricoperti di quadri di una bellissima donna. Izaoy. La madre di Inuyasha. Sulla parete destra c’ era una culla di legno. Inuyasha la raggiunse e poggiò le mani sopra, sorridendo. Sua madre non volle toglierla, perché diceva che quella culla era un ricordo e che sarebbe stata del figlio di Inuyasha.

E che quel figlio sarebbe stato il frutto del vero amore. Come quello tra lei e suo padre. Ma se lui continuava di quel passo, il suo vero amore lo avrebbe perso.

Fece un giro in tutta la stanza, sfiorando i quadri e sorridendo ogni qual volta che toccava qualcosa che gli ricordava lui piccolo.

Poi dando un’ ultima occhiata alla stanza chiuse la camera, posò la chiave e tornò da Kagome.

Dormiva ancora, ma il suo respiro era più controllato e quindi si era calmata. Si sedette sulla sedia accanto alla scrivania, senza distogliere lo sguardo da lei. Giurò su se stesso che avrebbe parlato al padre, e questa volta l’ avrebbe fatto davvero.

 

Aprì leggermente gli occhi e alzandosi lentamente si mise a sedere sul letto. Ma delle fitte alle tempie, la costrinse a tenersi la testa tra le mani.

-come ti senti?- chiese una voce calda e affettuosa.

-una schifezza…mi fa male la testa- confesso lei.

- sul comodino c’ è un’ aspirina prendila.-

-si grazie…ma che ora è?-

- le sette…prendi l’ aspirina e torna a dormire, così ti rilassi e il mal di testa passerà più velocemente-

- Inuyasha, ho pianto anche mentre dormivo vero?- chiese lei nascondendo gli occhi sotto la frangia e stringendo il bicchiere che aveva preso dal comodino.

-si!- rispose lui avvicinandosi a lei.

- che stupida- sussurrò lei con un sorriso tra il triste e l’ arrabbiato.

- non sei stupida piccola e non lo dire mai più!- disse abbracciandola.

-e perché? Scusa sono solo una bambina che frigna sempre…anche se questa volta un motivo c’ era.-

-si è vero frigni sempre, ma a causa mia. Adesso prendi l’ aspirina, io ti vado a prendere la colazione- disse lui alzandosi e dirigendosi alla porta.

- Inuyasha?-

-si?-

-mi ami?- chiese lei arrossendo per la stupida domanda.

Lui la guardò e sorrise.

- più della mia stessa vita…piccola- e poi uscì.

Tornò dieci minuti più tardi e trovò Kagome seduta al centro del letto con le gambe incrociate.

-eccomi- esordì entrando.

- oh bene …ho una gran fame-

-allora mangia tutto…tra poco arrivano anche Miroku e Sango - la informò poggiando il vassoio sul letto e sedendosi accanto a lei.

-oh bene. Senti Inuyasha, queste sono le nostre vacanze di Natale giusto?-

-giusto - confermò lui.

-bene…allora nei restanti giorni non voglio parlare ne di Kikyo, ne del matrimonio o di altro. Voglio trascorrere più tempo possibile con te- spiegò lei.

Inuyasha la guardava, aspettando che continuasse.

-quindi finché siamo in questa casa, non sfioreremo l’ argomento ok?-

-perfetto -

-e poi mi hai promesso che quando tornerai a casa risolverai la situazione…o almeno cercherai giusto?- chiese lei guardandolo negli occhi.

-si…te l’ ho promesso no?- disse baciandole la fronte.

- si - sorrise lei.

- ma adesso mangia.-

- un’ultima cosa e poi basta-

-dimmi -

- adesso il nostro rapporto cambierà?-

- No! Saremo sempre gli stessi…io ti amo come ti amavo ieri e l’altro giorno…anzi ti amo ancora di più. Pensa non mi sarei mai aspettato una reazione così da te. Cioè  credevo che mi avresti picchiato o ucciso.- disse lui.

- si, avrei voluto picchiarti…ma sei fortunato, perché ti amo troppo e preferivo cercare una soluzione. E se nel caso non ci fosse stata… allora ti avrei pestato.- disse lei con un sorrisetto.

-ma adesso basta parla…adesso si mangia!- esclamò addentando una brioche.

 

-ehi come sta la mia migliore amica?- esclamò Sango entrando nella camera.

- buon giorno Sango… mai lamentarsi- disse lei.

Sango la guardò. Aveva gli occhi rossi, segno che aveva pianto molto.

-hai ancora i mal di testa?- chiese sedendosi accanto a lei e afferrando un biscotto dal vassoio.

- ehi! Quello è mio! Comunque si, ma sono più leggeri-

- capisco - sorrise.

- Sango, Miroku dov’è?- chiese Inuyasha.

-oh è andato un attimo in camera sua. Ha detto che doveva fare chiamata.-

-capito…vado a farmi una doccia…ci vediamo dopo…un bacio piccola - Inuyasha le diede un bacio veloce e poi uscì.

Le ragazze lo guardarono uscire e poi iniziarono a parlare.

-senti Kagome ma l’ altra sera tu e Inuyasha cosa avete fatto?-chiese con un sorriso di chi già sa tutto, ma vuole la conferma.

Kagome in risposta diventò un peperone e inizio a balbettare.

- chi? Noi? N-niente abbiamo dormito insieme e basta- disse guardando nel lato opposto.

-solo dormito? Guarda che io e Miroku vi abbiamo sentito.- insistette Sango.

-no, aspetta un attimo! Tu e Miroku avete dormito insieme? E come si è comportato?- domandò Kagome voltando la situazione.

-si…a differenza di quello che mi aspettavo è stato dolcissimo e…e aspetta un secondo. Ma non stavamo parlando di te? Non fare la furba e rispondi alla mia domanda. Dai, non dirò niente a nessuno fidati.-

Kagome sbuffo, perché credeva di averla vinta, ma si era sbagliata.

-e-ecco- n-noi…si…vedi…noi…come dirlo…bhè…cosa poteva succedere? ...uff e va bene lo abbiamo fatto!- esclamò diventando di una tonalità così rossa da far invidia a una rosa.

-ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh…lo sapevo…lo sapevo!!!! Sei grande Kagome - urlò Sango saltando sul letto, mentre Kagome cercava di farla ragionare e fermare.

-se lo sapevi che me lo hai chiesto a fare?- domandò accigliata.

- bhè lo volevo sentire dire da te e comunque come è stato?-chiese curiosa l’amica.

- non era la mia prima volta, ma e come se lo fosse stato. Era come volare, toccare il cielo con le dita, come correre in prati verdi con il vento che ti scompiglia i capelli. Come una carezza, come tuffarsi da una cascata. Vedi con il mio ex l’ ho fatto si e no 3 volte, ma questa volta io mi sono sentita amata. Questa volta ho amato davvero. Mi capisci?-chiese con occhi sognanti.

-si ti capisco Kagome, però…- Sango cercò di continuare ma fu interrotta da Kagome.

- so cosa mi vuoi dire Sango, ma ho promesso di non parlarne finché non torniamo a casa…adesso voglio solo passare queste vacanze in pace- sorrise lei.

- come vuoi Kagome…l’ importante e che tu sia serena- sorrise a sua volta Sango.

-lo sarò. Bene mi vado a fare anche io una doccia e poi scendiamo ok? -

-perfetto…ti aspetto qui-

-faccio presto-

 

- Miroku posso?-

-si entra Inuyasha…si, ecco grazie mille per la sua disponibilità a presto- concluse Miroku chiudendo la chiamata.

-con chi parlavi?-

-mi hanno chiamato dalla palestra francese, per avere la conferma e io ho chiesto un favore-

-del genere?-

- del genere di spostarmi alla tua palestra…appena sarà conclusa- disse sorridendo.

-wow…grazie amico…o meglio… grazie primo studente! Hahahah- rise di gusto Inuyasha.

- -.-‘ divertente sai? Senti Kagome come sta?-

-ha pianto tutta la notte. Stamattina mi ha detto che non vuole tornare sull’argomento finché siamo qui- spiegò.

- e tu come stai?-

- come un cane bastonato-

- hahahahaha detto da te hahahah fai morire dalle risate hahahhahah- rise Miroku.

-non c’è niente da ridere-

-si scusa hai ragione…è una cosa seria…ma come ti è venuto in mente di dire cane bastonato? Hahahahahahhahahahahha- ricominciò a ridere Miroku.

- MIROKU TI SBRANOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!-urlò Inuyasha.

-nononono! Stai calmo ci sono. Scusami. Dai voglio andare a vedere Kagome come sta- disse improvvisamente serio bloccando il pugno dell’amico.

-uffa tu sei pazzo, ma ok andiamo-

-un cane bastonato phaha- disse sotto voce e soffocando la risata con una mano avanti alla bocca, Miroku.

- guarda che ti ho sentito- lo guardò truce Inuyasha.

 

- Sango credi che debba ingrassare un po’?- chiese Kagome uscendo dal bagno indossando solo un asciugamano che la copriva.

Proprio in quel momento entrarono i ragazzi senza bussare. E come potete immaginare Miroku aveva coperto il pavimento con la sua bava.

- e voi che ci fate qui? Non si usa più bussare?- chiese Kagome guardandoli con sguardo interrogativo.

- MIROKU ESCI FUORI DI QUI IMMEDIATAMENTE!- urlarono contemporaneamente Inuyasha e Sango.

-però Kagome pure tu, potresti metterti qualcosa di più decente- la rimproverò Inuyasha.

-come scusa?- chiese lei con un sopracciglio alzato.

-si hai capito. Non fare la stupida e vatti a vestire- continuò lui.

-come scusa?-

-come sei ancora qui? Forza muoviti-

-brutto deficiente! Come faccio a mettermi qualcosa di decente se non raggiungo l’armadio. E poi come dovrei vestirmi se sono appena uscita dalla doccia. E un’ultima cosa siete voi che siete entrati senza bussare!!!- urlò Kagome a Inuyasha, che dallo spavento si era fatto piccolo piccolo.

-e adesso vai fuori- concluse indicando la porta con un gesto rigido della mano.

 

Dopo una ventina di minuti Sango e Kagome raggiunsero i ragazzi nel salone.

-eccovi finalmente- si lamentò Inuyasha.

Ma ricevette un’occhiataccia da Kagome che lo fece zittire.

-Miroku…tesoro che hai?- chiese Sango guardandolo.

Era imbambolato, guardava il caminetto acceso. In realtà l’immagine innanzi ai suoi occhi era di Sango che indossava l’asciugamano ( come Kagome precedentemente) e che appena lo vide si gettava tra le sue braccia e lo baciava con passione.

-oddio sta male- piagnucolò Sango vedendo la sua reazione. Cioè la bava da bocca (che per l’ altro era normale nel suo caso).

- naaaaaa! Starà sognando ad occhi aperti…hahah- rise Inuyasha.

-si …ma la domanda è: chi?- disse Sango pensierosa.

- Sango sei bellissima- disse improvvisamente Miroku.

-ecco svelato il mistero- sogghignò Inuyasha

-MIROKU SVEGLIATI SUBITO! Tu hai qualche problema alla testaaaa!- urlò Sango dandogli una botta in testa.

-oh Sango perché sei vestita…noi non stavamo facendo…- disse.

- depravatoooooooooooooooooo!- urlò Sango, rossa acceso in volto.

-ma Sango!- e come sempre cercava di far pace.

Mentre loro facevano pace ( o meglio dire Miroku cercava, come sempre, di farsi perdonare), Inuyasha e Kagome se la ridevano.

-Kagome?- la chiamò poi Inuyasha.

-si?-

- vieni qui!- disse indicandole il posto affianco a lui.

Kagome lo guardò e sedendosi accanto a lui, si sistemò sul suo petto mentre lui l’ abbracciava.

-scusa per prima-

- non ti preoccupare Yasha- sorrise sentendo i battiti di Inuyasha aumentare.

Era sempre così il suo cuore accelerava ogni qual volta lei lo chiamava a quel modo. Eppure era strano…tutti i suoi amici lo chiamavano così.

-Yasha- sorrise di più nel sentire ancora il suo battito accelerare –ti posso fare due domande?-

-dimmi pure, piccola-

- perché il tuo cuore accelera ogni volta che ti chiamo Yasha? Ecco senti?-

-hehe si lo sento…non lo so piccola. Forse perché tu lo pronunci in modo diverso dagli altri. In modo più dolce.- spiegò lui baciandole la punta del naso.

- e seconda domanda. Quando diventerai…ecco si…umano?- chiese.

- tra 2 giorni-

-così ti vedrò in sembianze umane, ma per me sei più bello così- sorrise lei.

-oh grazie-

 

 

Tokyo ore 11:02.

 

- Naraku, allora è tutto stabilito!-

-non ti preoccupare Tomoko. Il piano andrà alla perfezione-

-io non capisco cos’ha quella Kagome più di me?- domandò irritata.

-oh molte cose Tomoko, molte.- ghignò maligno.

-che simpatico. Allora ripetimi il piano-

-lo abbiamo ripetuto tre volte. Bastano-

-no! Se voliamo essere perfetti-

-senti mi sono rotto. Ciao-

-Naraku aspetta.-

Tututututut…

-spero per lui che il piano andrà alla perfezione altrimenti…-

 

- echiu- starnutì Kagome.

-raffreddore?- domandò Sango che aveva fatto finalmente pace con Miroku.( in realtà è il contrario XD)

-no, mi sa che qualcuno sta parlando di me- disse lei.

-allora… stavo pensando se domani il tempo ce lo permetterà andremo a sciare…- disse Inuyasha.

-altrimenti?- chiese Sango.

-andremo a ballare un po’…dobbiamo finire di preparare la vostra coreografia- concluse.

-a ballare e dove? Sul lago ghiacciato?- chiese Sango.

- no stellina. Inuyasha ha anche una palestra qui.-

- no! Davvero? E quando me lo dici? Ci andiamo adesso?- pregò Sango.

-si Sango ha ragione. E poi qui non abbiamo niente da fare- pregò Kagome facendo gli occhi da cerbiatto.

I ragazzi si guardarono e sorridendo dissero alle ragazze di prepararsi.

Quando si trovarono nella “palestra” Sango e Kagome rimasero a bocca aperta.

Era identica e precisa della palestra di Tokyo.

-bene iniziamo?-

Le ragazze annuirono e iniziarono con la parte iniziale.

Ballarono per ore e non pranzarono. E quando tornarono alla villa erano stanchi. L’aria di montagna stancava facilmente.

Il giorno dopo andarono a sciare. I ragazzi si sbellicavano dalle risate vedendo le ragazze così impacciate. E la cosa che fece più ridere e quando Sango cadde nella neve e Kagome che non se ne era accorta gli era caduta sopra.

La sera, dopo aver mangiato passarono il tempo, come facevano tutte le sere, con Totosai che, abile narratore, raccontava bellissime storie su personaggi fantastici come fate, elfi, draghi ecc.

Il giorno seguente invece andarono a ballare visto che nevicava molto.

Quei due giorni passarono in fretta e le ragazze non vedevano l’ ora di vedere Inuyasha in sembianze umane. Per tutta la giornata non fecero altro che chiedere a lui, Miroku e Totosai di descriverlo nei minimi particolari. Ma come sempre tagliavano il discorso dicendo – lo vedrete stasera-.

 

In camera di Sango.

Lei era sdraiata sul letto a leggere una rivista di moda e ascoltando un po’ di musica con il suo ipod.

Aveva l’ audio al massimo e così non sentì che qualcuno stava bussando.

Miroku che non ricevendo risposta, entrò e vedendola con le cuffiette capì che non l’ aveva sentito.

Le si avvicinò silenziosamente e visto che Sango, avendo le spalle rivolte verso la porta, non lo vide.

Arrivato di fianco al letto, le baciò la schiena scoperta dalla maglietta. Lei sussultò e quando, girandosi, vide che era Miroku si tolse le cuffiette e l’ abbracciò.

-ciao- lo salutò lei.

-ciao stellina- ricambiò lui.

-ebbene?che ci fai qui?- chiese lei accarezzandogli i capelli.

-bhè Inuyasha è in camera sua con Kagome e chi sa cosa staranno facendo…- ammiccò lui-…e io volevo stare un po’ con te?- disse sorridendo.

- e hai fatto bene. Stavo appunto pensando te-

-a davvero?-

-si-

Miroku la baciò con passione e la fece stendere di nuovo, approfondendo così il bacio.

Lui si stese sopra di lei continuando a baciarla e iniziando ad accarezzarle la gamba fasciata dal jeans.

-Sango?- la chiamò staccandosi e alzandosi sui gomiti per guardarla.

- dimmi-

- sei bellissima- Sango, che si aspettava una domanda, arrossì.

-grazie-

-non ti avrei mai sognato accanto a me. Cioè ... Ti amo e voglio che tu stia per sempre con me-

- stai scherzando o..?-

- no! Non scherzo-

-comunque la risposta è assolutamente si. Ma devi cambiare atteggiamento, lo ammetto sono gelosa e quando tu guardi o TOCCHI un’ altra, io mi sento esclusa e penso che tu non mi ami davvero- disse guardando da un’ altra parte.

-non lo pensare mai più- la rimproverò -…io penso solo a te. Ma hai ragione cambierò atteggiamento-

-Miroku? Hai anche tu dei segreti con me?-

- di che parli?-

- cioè si come Inuyasha con Kagome-

-perché me lo chiedi?-

-no così-

- non ti fidi di me Sango?- chiese lui con cipiglio severo.

-no! Non stò dicendo questo…chiedevo e basta. Ma scusami se ti ho offeso non volevo.- si scusò lei un po’ preoccupata.

Miroku la guardò… come poteva arrabbiarsi con lei?

- no non ti preoccupare…e non ho segreti. Fortunatamente io non devo sposare nessuno-

-meno male- soffiò lei.

Lui la guardo e la baciò di sorpresa. Lei si irrigidì ma poi si abbandonò in quel bacio.

Miroku infilò una mano sotto la maglia di Sango ma lei lo bloccò.

- n-no! Aspetta Miroku. Io non me la sento. Non ti offendere lo voglio fare certo, e con te sicuro. Ma non mi sento pronta scusami.- disse imbarazzata.

Lui sorrise vedendola arrossire. E le accarezzo il volto dolcemente.

-significa che ti aspetterò, anche per anni-

-grazie per aver capito-

- di nulla stellina- ritornò a baciarla, ma questa volta si limitò solo a quello.

 

Dopo poco scesero giù e raggiunsero Kagome e Yasha. Mancava poco al tramonto.

-allora Yasha, tra quanto tempo ti trasformi?- chiese Sango impaziente.

- se aspetti, che il sole cali, lo vedrai- le rispose sbuffando.

- uffa ancora così tanto?-

-Sango mancano meno di cinque minuti- esclamò Kagome che era alla finestra, mentre gli altri si erano seduti sulle poltrone del salone.

-ci siamo- disse Miroku,dopo cinque minuti, indicando Inuyasha, il quale sentendosi osservato arrossì.

I suoi capelli argentati divennero neri come pece. I suoi occhi color del sole lasciarono il posto a due pozze scure, le sue orecchie canine erano scomparse. E i suoi artigli si erano tramutate in unghia normali. E tutto in meno di un minuto.

-bhè tutta qui la trasformazione?- chiese Sango.

- cosa ti aspettavi?- chiese lui girando il volto mezzo offeso.

- però devo dire che…sei molto carino così- disse sincera.

-Sango ma cosa dici?- chiese Miroku.

- ma non quanto te amore- fece subito lei per non litigare.

-hei Kagome ci sei?- chiese Miroku.

Sango e Inuyasha la guardarono era come caduta in trans. Aveva il suo sguardo puntato su Inuyasha e non accennava a distoglierlo.

-Kagome tutto bene?- la chiamò Inuyasha.

-si tutto bene. E che sei identico a lei.- disse guardandolo.

-a lei chi? Kagome ma cosa blateri?- chiese Sango raggiungendola e scrollandola un po’.

-a sua madre…la donna nel ritratto di sopra, nell’ ufficio del padre.- disse lei.

- si in effetti le assomigli molto sai?-

-già- fece lui.

-oh signorino noto che si è già trasformato…bene. Comunque sono venuto ad avvertire che la cena è servita- informò Totosai.

- perfetto andiamo- disse Miroku alzandosi.

-ho un po’ di fame- esordì Sango dirigendosi, con Miroku nella sala da pranzo.

- andiamo Kagome?-

-si- ma non si mosse dalla sua posizione continuando a guardare Inuyasha, che ormai si era stufato del suo comportamento.

- senti se hai fame raggiungici. Guarda in questo momento non ti capisco, ecco perché non volevo dirti della trasformazione. Stai lì a fissarmi come un estraneo. Io non ho più fame ci vediamo domani mattina. Ah e ricorda che domani è l’ ultimo del mese- disse uscendo arrabbiato.

Kagome lo guardò uscire. Aveva ragione lui. Si alzò e si diresse in sala da pranzo dove tutti gli chiesero dove fosse Inuyasha e perché lei aveva mangiato così poco.

Dopo la cena furono serviti i dolci e a Kagome venne la brillante idea di portarne qualcuno a Inuyasha.

Mise su un vassoio i dolci e congedandosi andò nella sua camera. Bussò, ma non ricevette nessuna risposta. Aprì la porta, ma lui non c’ era.

-Inuyasha! dove sei?- lo chiamò poggiando il vassoio sulla scrivania.

-che c’è sei venuta a guardarmi ancora in quel modo odioso?- chiese lui entrando nella sua stanza.

- dov’ eri?- chiese lei girandosi.

- cosa importa. Non hai risposto alla mia domanda- le ricordò.

- no, ero venuta a chiederti scusa e a portarti qualcosa da mangiare- disse lei inviperita.

- grazie, ma non ho fame- rispose raggiungendo il letto.

-allora lo riporto giù- disse prendendo il vassoio.

- no aspetta…non voglio litigare ancora.-

- neanche io, ma tu mi hai aggredito e io che mi volevo far perdonare- si girò verso di lui.

- scusa hai ragione- disse raggiungendola.

- no tu mi devi scusare, ti guardavo in quel modo perché non sono abituata a vederti così-

- capisco.- disse accarezzandola – il lato positivo e che, adesso, non ho paura di graffiarti quando ti accarezzo- sorrise.

- io non ho mai paura- rispose lei abbracciandolo.

- e sentiamo come ti volevi far perdonare?- chiese lui con un sorrisetto furbo.

- secondo te?- ammiccò lei.

Lui sorrise e la prese in braccio, per poi adagiarla sul letto e baciarla con passione.

 

La mattina dopo quando Kagome si svegliò, trovandosi piacevolmente stretta tra le forti braccia di Inuyasha, tornato di nuovo mezzo demone.

- buon giorno- la salutò lui che era già sveglio.

-buon giorno- ricambiò il saluto girandosi verso di lui. – ma come…ti sei già trasformato? E io che ti volevo vedere- mise il broncio lei.

-non ti sei persa niente- sorrise lui.

- oh oggi è l’ ultimo giorno dell’ anno!- esclamò lei.

-si… e allora?-

- allora alzati pelandrone che dobbiamo decorare la casa!- disse lei cercando di alzarsi, ma venne bloccata da Inuyasha, che la fece stendere nuovamente.

- ci pensano i camerieri.- disse lui baciandola.

-mmm…ma…mi piace…decorare…anche…se è…già…e smettila hahah…comunque se è già decorata  abbastanza, ma fuori no…quindi- cercò di dire ogni qual volta che Yasha si staccava per poi ribaciarla.

-la casa va bene così- disse lui tornando a baciarla e posizionandosi su di lei.

- e va bene…- si arrese lei sorridendo e abbandonandosi alle carezze del suo ragazzo.

 

La giornata la passarono a leggere libri dalla biblioteca. Nella casa c’ era un gran movimento. I camerieri preparavano la tavola per la cena. Totosai, coordinava tutte le “operazioni”, i cuoi erano impegnati con i dolci e la cena. I ragazzi inoltre chiamarono anche le loro famiglie per augurare una buona serata e per informarli che si sarebbero sentiti dopo la mezza notte per gli auguri.

Mancavano quattro ore, e i ragazzi si trovavano d’avanti alla scala aspettando le ragazze, le quali non si fecero attendere oltre.

Miroku e Inuyasha erano stupiti e felici. Le ragazze erano bellissime.

Sango indossava un vestitino rosso con maniche lunghe, ma le spalle erano lasciate scoperte. D’avanti una scollatura, per niente volgare. E la gonna arrivava fin sopra al ginocchia,stretta. E al piede portava dei decolté di un rosso più scuro. Sul viso un trucco leggero e i capelli erano legati in un elegante chignon  basso e dei boccoli che scendevano morbidi sul collo.

Kagome indossava anche lei un vestitino ma blu notte. Lungo, anche questo, fin sopra il ginocchio, ma a differenza di quello di Sango, aveva la gonna più larga ed era di velluto. Intorno alla vita c’ era una fascia argentata, che dietro era legato a forma di fiocco. Non aveva maniche e il bustino di velluto, anch’esso, aveva dei ricami in argento. Ai piedi invece indossava dei sandali col tacco color argento. Un filo di trucco e,  i capelli erano ricci e lasciati sciolti ma sul lato destro della testa, aveva un fermaglio a forma di farfalla argentata.

I ragazzi non erano da meno. Entrambi indossavano uno smoking nero con camicia bianca sotto.

Inuyasha l’ aveva un po’ sbottonata, mentre Miroku era perfetto.

Quando le ragazze li raggiunsero sorrise e baciandole dolcemente si avviarono verso la sala da pranzo.

-oh! Siete splendide!- esclamò Totosai guardandole.

-grazie- sorrisero le due ragazze.

-bene la cena sarà servita presto- li informò.

- Totosai tienici informati dell’ orario e vorrei che prima di mezza notte tutti voi siate qui con noi. Quindi fai portare altri bicchieri- disse Kagome.

-se il signorino non ha niente in contrario…- esordì Totosai guardandolo.

- come dire Totosai…ogni desiderio della mia dolce ragazza Kagome è un ordine. E poi non mi dispiace di certo- sorrise.

- grazie mille…vado a informare i camerieri- disse con un sorriso Totosai.

 

Fineeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee! Per il momento finisce qui hihihih… piaciuto? Spero di si.

Una piccola anticipazione del prossimo: il nuovo anno, il ritorno a casa e guai seri!

 

Angoletto dei ringraziamenti.

Ringrazio come sempre tutti quelli che leggono e:

 

ryanforever: ecco aggiornato…piaciuto? Bhe è vero è sempre il solito Inuyasha. ma questa volta si è dimostrato più dolce vero? Un kizzulo forte forte. Grazie.

 

E a

 

Jessy101:  ahhahahahahahah anche a me fa innervosire Kikyo…credo che la maggior parte di chi segue Inuyasha la odi…e già! Comunque grazieeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee per i complimenti. Un kizzulo forte anche a te. Ciao!

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