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Autore: benzodiazepunk    26/05/2014    3 recensioni
"Il mio nome è Rendwick Lickprivick, appartengo al distretto 2, base militare di Panem, e quando Rendis Ganham estrarrà il nome del tributo maschile di quest’anno mi offrirò volontario.
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Il mio nome è Rhymer Aldjoy, appartengo al distretto 7, legname, e sono appena stata estratta come tributo femminile per gli Hunger Games."
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69° Hunger Games, i favoriti si alleano, una ragazzina viene sorteggiata, ma la storia prende una piega inaspettata per tutti. Tradimenti, alleanze spezzate, Rendwick favorito del Distretto 2 e Rhymer dodicenne ritenuta morta da tutti i pronostici, finiscono insieme in una radura e suggellano la loro personale alleanza, un'alleanza mai vista in un'arena prima di allora.
Genere: Azione, Drammatico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Altri tributi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 13 - La fine parte I


Ci disponiamo all’attesa fino a quando, a notte inoltrata, Trevor non scuote Lumi e si mette a dormire. Aspettiamo ancora un’ora abbondante, poi dopo esserci mossi avanti e indietro per eliminare la rigidità ci avviamo nella direzione dell’accampamento, in silenzio.
Come previsto Lumi affila un coltello senza osservare il mondo intorno a lei. Rhymer è silenziosissima, sono sempre più contento di averla presa con me, e quando arriviamo alle sue spalle lei non si è ancora accorta di nulla. Il segreto è non avere fretta. Avanziamo un passo alla volta, io davanti e Rhymer un passo dietro di me, fino a quando potrei prenderle una ciocca di capelli fra le dita. Mi allungo in avanti e le pianto il coltello nella gola.

Lumi non urla, non potrebbe, ma emette un gorgoglio sinistro che sveglia all’istante Trevor; non sono l’unico che dorme con un occhio aperto ma quando balza in piedi, una mano stretta sulla spada, io ho già la lancia puntata contro di lui.
Fa un affondo urlando mentre Rhymer fugge di lato; paro, attacco, paro, schivo un colpo e lo ferisco alla coscia solamente di striscio. La punta della spada raggiunge il mio braccio destro, cambio mano e lo attacco con la sinistra; combattiamo senza che nessuno dei due abbia la meglio sull’altro ferendoci superficialmente troppe volte, in modo troppo poco significativo. Paro un fendente particolarmente potente e restiamo immobili a fissarci, ringhiandoci addosso.
Poi Trevor cambia espressione così, all’improvviso. Sul suo viso si dipinge lo stupore, poi il dolore, infine mentre lo fisso strabiliato cade al suolo. Dietro di lui spunta Rhymer. Il suo coltello è ancora piantato nella schiena del ragazzo. Ha un’espressione scioccata, come rendendosi conto solo in quel momento di aver attaccato e ucciso un ragazzo, ma si riprende in fretta. Un risolino leggermente isterico le sfugge dalle labbra e lei si affretta a premersi una mano sulla bocca, poi mi guarda e mi sorride.

Non rompiamo l’alleanza, non ancora. Siamo tutti e due troppo felici e gasati dalla vittoria così facciamo un vero e proprio banchetto, portando tutte le provviste del favoriti nel bosco. Ridiamo, ci congratuliamo l’un l’altro, mangiamo fino a essere strapieni, siamo più tranquilli ora.
Abbraccio questa ragazzina così fragile ma così forte prima di metterci a dormire; un abbraccio veloce, come facevo con mia sorella quando era più piccola, quando mi vergognavo di dimostrarle il mio affetto ma volevo farle capire che le volevo bene.
L’alba sta rischiarando il cielo, propongo di dormire un po’ e ci mettiamo a cercare una zona adatta. Trovo una radura circondata da fitti cespugli. Indico un punto particolarmente coperto, perfetto per noi, Rhymer mi si avvicina, poi qualcosa mi colpisce.
Mi fisso l’addome da cui esce una punta di metallo.
Osservo il mio sangue creare una rosa rossa perfetta mentre il tempo si dilata all’infinito.
Mi volto e uccido quel ragazzo, quel pazzo che ha creduto di potermi battere, di potermi uccidere, io, Rendwick, l’invincibile favorito. La mia lancia gli lacera la gola mentre un suono soffocato mi raggiunge da dietro.

Barcollo, perché sono così debole ora? Eppure ho mangiato a volontà… sarà il sonno…
Mi giro verso Rhymer che mi guarda allucinata, le mani premute sulla bocca, sento caldo all’addome dove la spada mi ha colpito. Contorcendomi mi strappo la lama dalla schiena anche se so che è peggio. Cado per terra, non mi reggo più in piedi. Non sento dolore ma so che non è un buon segno.

So che non vincerò.

  
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