26/05/2014
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Parole: 618
Genere: un pizzico di introspezione e anche di romanticismo che non fa mai male.
Parole: 618
Genere: un pizzico di introspezione e anche di romanticismo che non fa mai male.
Personaggi: Sherlock Holmes, Mycroft Holmes - e un Greg Lestrade che fa la sua comparsa.
Non sono brava a fare dediche, ma questa mi ha fatto pensare alla tenera Koa. Sarà per la Mystrade, sarà perché si merita un sorriso che spero vivamente di averle strappato così come lei l'hai fatto con me. Grazie.
Non sono brava a fare dediche, ma questa mi ha fatto pensare alla tenera Koa. Sarà per la Mystrade, sarà perché si merita un sorriso che spero vivamente di averle strappato così come lei l'hai fatto con me. Grazie.
Hour
Un’ora.
Sessanta minuti.
Tremilaseicento secondi.
Sherlock se ne sta davanti ad un lungo specchio osservandosi accuratamente, stretto nel suo completo scuro. L’ultima volta che si era agghindato a quel modo – se non peggio – era stato un giorno di maggio. Non un giorno qualunque, bensì quello del matrimonio del suo migliore amico. Già, migliore amico.
Gli viene quasi da ridere, a ripensarci.
Guarda i suoi occhi riflessi nello specchio e si scopre felice come mai era stato prima d’ora.
Non per una stupida firma su un altrettanto stupido pezzo di carta; quanto per il senso di orgoglio nel poter ammettere apertamente che Sherlock Holmes non è solo il consulente detective sociopatico – come tutti tendono a pensare, sbagliando.
Sherlock Holmes è un amico.
Un compagno.
E, a breve, un marito.
Dio, cos’è diventato?
Ride di sé stesso, Sherlock. Ride per l’assurda situazione in cui si trova.
Sente dei passi avvicinarsi alla camera e non ha bisogno di vedere Mycroft per sapere se si tratti di lui. Il governo inglese in persona entra con passo cadenzato nella stanza, tenendo stretto in una mano un ombrello blu in tinta con il completo elegante.
Un sopracciglio sollevato, le labbra strette in una linea tesa; ha deciso di indossare la sua maschera migliore per l’occasione.
Però, quando lo si conosce, non si può non notare quella lieve scintilla negli occhi grigi come il cielo di Londra. Un pallido sole che fa capolino tra una coltre di nubi. Finalmente, pensa ogni volta che lo guarda. E lo pensa soprattutto ora, che lo vede vestito pronto per unirsi in tutti i sensi legalmente possibili con l’unico uomo che gli abbia suscitato interesse, al punto di innamorarsene.
«Ho sempre pensato che curarsi degli altri non avrebbe portato mai alcun vantaggio. Sono felice di essermi sbagliato. Per quanto riguarda te, almeno.»
«Tu che riconosci di aver commesso un errore? Cos’è, un regalo di nozze?»
«Sono abbastanza maturo da riuscire a prendermi le mie responsabilità e riconoscere un mio sbaglio.»
Gli occhi di Mycroft scivolano verso il basso, fissandosi sulla punta metallica dell’ombrello. È sempre stato difficile per loro due parlare di determinati argomenti, hanno sempre preferito i fatti alle parole; ma a volte, la situazione richiede uno sforzo ed è esattamente per quel motivo che Mycroft si trova con suo fratello in quel momento.
Ma Sherlock lo precede e lo sorprende, come sempre.
«L’ho sempre saputo, sai, che sei più intelligente di me. Spero solo che questo non ti impedisca di trovare un tuo… pesce rosso.» sorride raggiante il minore degli Holmes.
Il maggiore quasi boccheggia, a disagio.
Un leggero rumore di nocche contro il legno fa sobbalzare Mycroft, che si volta nel momento in cui la porta viene socchiusa. Un volto conosciuto fa capolino e si sofferma un secondo di troppo sulla figura del maggiore, per poi adocchiare il piccolo di casa Holmes, con fare divertito.
«John è pronto. Aspettiamo tutti te, regina del dramma.» dice solo, e si allontana nuovamente dopo aver rilasciato una breve ma sonora risata a pieni polmoni.
Sherlock solleva gli occhi al cielo e fa un passo avanti, quando suo fratello gli poggia una mano sulla spalla destra, fermando la sua avanzata.
«Credo di averlo trovato.» mormora.
Un’ora.
Sessanta minuti.
Tremilaseicento secondi.
Ad un Holmes serve un’ora per prendere le scelte più importanti della sua vita e farle proprie.
Sherlock Holmes, durante lo scorrere di quei sessanta minuti, ha riflettuto sui pro ed i contro dello sposare John Watson: inutile affermare che di contro non ne sia stato trovato neanche uno.
Mycroft Holmes, ha ammesso a sé stesso di provare una forte attrazione verso il DI Gregory Lestrade di New Scotland Yard.
E non avrebbe potuto scegliere un pesce rosso migliore.
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Note:
Non so se sia abbastanza chiaro, ma in queste mie piccole shot non troverete mai una coppia het :D
Btw, salve bella gente! Il mio pc si è ripreso fortunatamente
Vi ringrazio tantissimo per tutto e... alla prossima settimana! (:
AVVISO:
mi è stato fatto giustamente notare che il regolamento vieta di scrivere capitoli a sé per avvisare i lettori di un eventuale ritardo, ergo appunto questa piccola nota qui. Non posso pubblicare per ora, mi dispiace per chi segue questa raccolta. Vi ringrazio per la pazienza e a presto!