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Autore: michiamanomar    26/05/2014    0 recensioni
Al compimento dei 16 anni l'intrepida Emma comincia a fare strani sogni.
In essi si trova immersa nel mondo delle favole e vive diverse avventure fino a quando non gli è rivelata la sua missione: il confine tra la Terra ed il mondo delle favole è stato spezzato da un sortilegio e lei deve ricomporlo. Per farlo,le servirà l'aiuto della fata madrina che necessita di alcuni elementi provenienti dai diversi mondi per fortificare la propria magia. Tra questi mondi,però,Emma troverà anche nuovi amici,sua madre ma soprattutto l'amore.
Genere: Avventura, Fantasy, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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12.

La visita



 


La suoneria del mio cellulare mi fece sussultare.
Afferrai l'aggeggio elettronico e una fitta invase il mio stomaco.
Cosa avrei dovuto dirgli? Che ero entrata nel suo vecchio mondo? Chissà se ancora ne ricordava l'esistenza. Avrei versato solo del sale sulla ferita,parlandogliene.
Mi ripromisi di non farlo e risposi.
"Papà" dissi,disinvolta. La voce che proveniva dal cellulare non era la stessa dell'uomo che avevo lasciato prima di partire. Mio padre era un uomo tranquillo e pacifico ma il tono che usava,adesso,trasmetteva preoccupazione. C'era qualcosa che lo turbava ed ero intenzionata a sapere cosa.
"Emma!" Esclamò come se fossero anni che non parlavamo "Non mi hai chiamato ed ero preoccupato." 
Certo per questo era ansioso,come avevo fatto a non capirlo? Quell'isola mi stava facendo impazzire. Era come se avesse accresciuto il mio senso di sopravvivenza: percepivo pericolo,ovunque. Mi chiese come stessi e risposi che ero felice perché finalmente avevo trovato un'amica.
"Wendy" precisai. Lui sospirò di sollievo.
"Ne sono contento. Quindi non è successo nulla di nuovo? Nulla che tu abbia voglia di raccontarmi?" Ci pensai un attimo su. Se mi aveva fatto quella domanda ci doveva essere una ragione. Sapeva. Ricordava. Ne fui lieta.
"Sai bene cosa sta succedendo,papà. Ho conosciuto mia madre."
"Mi dispiace."
Due parole. Dieci lettere che mi colpirono profondamente. 
"Avrei voluto dirti tutto ma non ho mai potuto. L'incantesimo fatto dalla regina Margaret mi impediva di rivelare tutto fino a quando non fossi stata tu a scoprirlo."
"La regina può arrivare sulla Terra?"
"Purtroppo si ma i suoi poteri sono minori qui. Questo non le ha impedito di farmi una visita circa tre giorni fa." Urlai dal terrore. La regina era arrivata sulla terra ed aveva minacciato mio padre. Gli chiesi di raccontarmi cosa gli aveva detto. 
Mi spiegò tutto nei minimi particolari. 
Ricordava ogni singola frase,ogni movimento.

In pratica la regina era arrivata a casa nostra in un pomeriggio soleggiato,vestita in bianco coi capelli raccolti in uno chignon ed un trucco leggero. Si era presentata a mio padre come la nuova vicina di casa ma,non appena le aveva stretto la mano,aveva ricordato tutto nei singoli particolari.
"Ti sono mancata,William?"
Gli aveva detto,mostrando un sorriso malizioso. 
"Non mi mancheresti neppure se riuscissi ad incantarmi con uno dei tuoi trucchetti."
"Oh,William. Mi spezzi il cuore. Avevo pensato che potremmo ricominciare da capo."
Era entrata nella sala da pranzo e si era seduta sul divanetto color panna,incrociando le gambe.
"Sembra quasi che tu sia solo. Dov'è tua figlia? Emma si chiamava. Proprio come la nonna,vero?"
"Sai benissimo dove si trova. Lontana da te." Lei era scoppiata a ridere. Aveva affermato che sapeva benissimo dove fossi ma che pensava di potermi attirare in un amichevole incontro di famiglia. Mio padre le aveva risposto che sarebbe stato impossibile. Lui non avrebbe mai collaborato. 
"So bene che non collaborerai ma,dato che sono buona,ti concederò una scelta. Hai due opzioni,guarda un po' che ironia vero? Avevi due opzioni anche quando quella stupida fata giunse nella nostra casa. Quella misera abitazione dove vivevamo prima che sposassi un re. Un uomo ancora più ingenuo: sono state sufficienti due parole a fargli bere una bevanda avvelenata così che mi lasciasse tutto il regno."
"Eppure sei qui."
"Ebbene,William,dicono che ci si possa innamorare davvero più di una volta. Tu sei stato il mio primo amore,Uncino il secondo. Ma non sono qui per amore,sono qui per vendicarmi del vuoto che hai lasciato nel mio cuore." Il suo sguardo era minaccioso e oscuro. Come se,dietro quelle due grandi iridi azzurre ci fosse un'anima nera. Una che aveva perso tutto ma,soprattutto,la speranza. La speranza di un lieto fine. "Puoi scegliere di invitare tua figlia qui così che finalmente possa conoscerla e darle ciò che merita o puoi rivelarle tutto ma questo ti costerà la vita. Una volta che le avrai narrato del nostro incontro,infatti,l'oscurità invaderà la tua anima prosciugando tutta la tua energia vitale e,ancora peggio,quando morirai sarai il mio tenero "amico accondiscendente". Mio,per sempre." Aveva schioccato le dita ed era scomparsa in un fumo grigio e puzzolente. 

Ragionai un attimo sull'ultima parte del racconto.
Mio padre mi aveva detto tutto. 
"Non avresti dovuto farlo!" Lo sgridai. Le lacrime mi gonfiarono gli occhi.
"Dovevo,Emma. Sei tutto ciò che mi rimane. Sei tu il mio lieto fine."
Lo sentì urlare. Quel verso fu straziante. Sapevo esattamente cosa stava succendo.
Erano le tenebre che si stavano infiltrando nella sua anima e che,in poco tempo,gli avrebbero prosciugato tutta l'energia vitale.
Sarebbe morto e sarebbe stata solo colpa mia.

 

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Si,lo so. E' una vita che non pubblico qualcosa e vorreste strangolarmi ma sono stata super impegnata con la scuola.
Da oggi in poi cercherò di pubblicare con più costanza. Intanto,godetevi questo nuovo capitolo!
-M.

   
 
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