Videogiochi > Mass Effect
Segui la storia  |       
Autore: Uptrand    26/05/2014    14 recensioni
Questo racconto si pone dopo Mass Effect La nuova generazione e Senza Legge, vi sono i personaggi di queste storie. Shepard uomo eroe, consiglio salvato, genofagia curata, razziatori distrutti, pace tra quarian e geth. Tutti salvati nella missione suicida. Sposato con Ashley Williams.
Sono presenti descrizioni prese dal codex del gioco.
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yuri | Personaggi: Ashley Williams, Comandante Shepard Uomo, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Mass Effect Legacy'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Sulla Normandy SR3 la squadra sbarcata era in infermeria, a occuparsi di loro il dottor. Horace Hauler, intenta a farsi curare le bruciature riportate a causa dei quei raggi blu. Le ferite non erano così gravi da richiedere un ricovero in infermeria. Steve per il suo scontro prolungato con Isabella aveva numerosi tagli su tutti gli arti e una zona del collo, dove il colpo del phantom era calato, era pesantemente arrossata.
«Ha rischiato Tenente.» Disse il dottore rivolgendosi a Steve, a torso nudo e di spalle si stava facendo medicare seduto su un lettino. Sua sorella lo guardava impassibile «Se le protezioni del collo fossero state meno spesse, lei ora non sarebbe qui. Di certo il suo avversario era un biotico potente, bruciature biotiche se ne vedono raramente. Anche questi tagli, avete detto che era armata di spade, nessuno di questi colpi era diretto in un punto fatale ma sarebbe morto dissanguato se fossero stati più profondi....chiaramente se nessuno la uccideva prima. Bene Tenente è sistemato ed era l'ultimo.»
Steve ringraziò e uscì insieme alla sorella dall'infermeria «Avanti Olivia, cosa c'è?»
Desiderò aver tenuto la bocca chiusa. Lei lo fissò con uno sguardo freddo e distante, gli occhi verdi di lei sembravano trapassarlo. Questo era il sintomi più grave della sua contrarietà. «Hai rischiato inutilmente ad affrontare quel phantom da solo, avresti potuto chiedere supporto.» Lo criticò lei.
«Troppo pericoloso. Eravamo tre contro tre, se due si concentravano su un nemico, uno rimaneva libero di agire e la squadra poteva avere due perdite invece di una. Sei un soldato migliore di me, ero la perdita minore e poi rappresenti il futuro della famiglia.»
Olivia sapeva che suo fratello non aveva mai avuto paura di rischiare, credeva nella fortuna. Il vero problema era la sua carenza di stima in se stesso. Ottimo soldato, si sentiva di meno rispetto a tutti perché gli capitava di balbettare, in situazioni in cui era a disagio.

Lei si arrabbiava spesso con lui su questo nel tentativo di spronarlo e fargli capire le sue qualità, mentre lui se otteneva di meno di quanto era in grado semplicemente si adagiava come se fosse un dato di fatto, una dimostrazione che la sua opinione su se stesso fosse esatta. Non era mai stato pronto a lottare per se stesso.
« In tutta questa faccenda hai fatto un buon lavoro se guardiamo i risultati ma non posso lodarti.» Steve distolse leggermente lo sguardo da Olivia. Lei gli si avvicinò accarezzandogli una guancia con la mano e facendo in modo che la guardasse.
«Steve, fare il proprio dovere non è una giustificazione per far del male a se stessi.»
«Portare a termina una missione da valore alla mia esistenza. Se non ci riuscissi, la mia vita non avrebbe senso.» disse allontanandosi da lei e dandogli le spalle
«Ne abbiamo parlato molte volte » replicò lei con voce stanca «Sei il solo a pensarlo. Ci sono persone che soffrirebbero, se ti vedessero star male. Faresti bene a rendertene conto presto.» e  gli appoggiò le mani sulle spalle «Con questo fine della lezione.» disse passandogli davanti per andarsene.
Steve era a disaggio, si aspettava che si arrabbiasse, cosa che lui avrebbe fronteggiato senza problemi. Invece questo comportamento affettuoso l'aveva  lasciato con la sensazione di doversi rappacificare con la sorella.
«I rapporti sono fatti, quell'affare è al sicuro in stiva e dobbiamo solo attendere di arrivare sulla Terra per consegnarlo. Ci facciamo una partita?» Propose il fratello, a entrambi piaceva trascorrere qualche ora seduti a un tavolo da gioco.
Era passata mezz'ora quando sul terminale privato nella cabina di Olivia, aveva quella del capitano, arrivasse un messaggio contrassegnato urgente che gli ordinava di recarsi alla Cittadella, era firmato Cap. John Shepard. Si guardarono sorpresi, per quello che ne sapevano i loro genitori dovevano essere in ferie e non sulla Cittadella.

Arrivarono sulla stazione sei ore dopo. Steve e Olivia erano negli uffici N7, per loro era un po' come essere a casa, avevano appena finito di rispondere a tutte le domande che loro padre gli aveva sottoposti. La SR3 era stata attraccata ai moli dell'Agenzia e con enorme sorpresa di tutta la sua squadra vi trovarono genitori e amici ad accoglierli. Erano li per loro, ma il vero motivo era quella specie di mech sigillato in stiva.
Stavano per fare le loro di domande, quando il padre gli anticipò dicendo che non avrebbero avuto nessuna risposta e di accontentarsi. Sui loro volti era visibile la frustrazione.
John disse «Ci vediamo stasera a cena? Da molto la famiglia non mangia riunita.»
I figli diedero risposta positiva e il padre uscì salutando.
«Ora che facciamo? Pare abbiamo del tempo libero.» Chiese Steve

                                                                     *****

In un hangar della N7, Shepard fece il suo ingresso alla sera tardi, appena ricevuto un messaggio dalla Lawson.
«Miranda mi sembri stanca o peggio e anche le altre.» Tali e Liara avevano un aspetto molto affaticato, pareva non dormissero da qualche giorno.
«È il minimo direi,da dove vuoi iniziare?»
«Dimmi della navetta.»
«Non mi aspettavo molto, dopo che l'Alleanza l'ha avuta per tutti questi anni sarebbe stato arrogante da parte mia pretendere di arrivare e risolvere tutto subito. Posso confermarti quello che sappiamo. I motori sono alimentati da energia oscura che prelevano direttamente dalla spazio, ma non chiedermi come, posso però assicurare che non è in grado di effettuare un salto senza un portale, presumo sia una navicella per viaggi brevi. È risultato impossibile guidarla o costruire dei comandi che evitassero quelli originali, per via della sua struttura. È molto probabile, come proposto da altri, che il silicio contenuto nel DNA dei grigi gli permetta di fondersi con la loro nave e guidarla con la semplice volontà. Tali ha proposto di connettere dei Geth, ma ho paura di cosa potrebbe succedere, ho preferito rifiutare. Si potrebbe anche provare tramite il progetto Overlord, ma sarebbe ancora più pericolo e complicato. Sulla navetta non ho altro da dire che non si sappia già.»
«Riguardo al “mech” incontrato da Olivia e Steve?»
Il volto di Miranda si fece improvvisamente preoccupato «Ho qualche novità ma temo siano brutte notizie, seguimi.» L'addome del mech era stato aperto, rivelando una cabina di guida non differente da quella della navetta.
«Aspetta, vuoi dirmi che c'era un “grigio” li dentro?»
Miranda prese un telone li a fianco e lo tirò via, rivelando una capsula criogenica e al suo interno un alieno grigio.
«È morto?» chiese lui
«Si ma le cose interessanti sono altre. L'alieno è morto a causa di uno shock neurale. Fortunatamente sia Steve e Olivia sono attenti ai dettagli nei loro rapporti, pare che il “mech” si sia come fermato un attimo quando quella donna chiamata Dasha l'ha colpito, senza saperlo, all'altezza della cabina di guida.Immagino che con la potenza di uno Javelin il colpo sia rimbombato parecchio,questo spiegherebbe quella reazione di “rabbia” nel cercarle di romperle una gamba. Ma i veri problemi arrivano dopo, Isabella, il phantom, ha inciso il collo del mech alla base e subito dopo è crollato a terra, ora sappiamo il motivo, il pilota era morto. Le analisi hanno rivelato la presenza di una specie di colonna vertebrale nel mech tagliata dal phantom, presumo che questo abbia causato la morte. Ma ho scoperto qualcosa a cui non so rispondere.» Miranda fece un respiro per raccogliere le idee «Il mech è realizzato in materia oscura.»
Lei rimase un po' delusa dalla sorpresa contenuta di Shepard, era chiaro che non afferrava la situazione. Era un soldato, non uno scienziato.
«La materia Oscura è la materia più antica della galassia, almeno quanto l'energia oscura e di cui ne condivide l'origine, ha la densità più alta che esista. Impossibile da lavorare, impossibile anche solo da incidere.»
Lo sguardo di Shepard era cambiato,  stava afferrando la situazione.
«Loro possiedo una tecnologia che gli permette di farlo, io non saprei nemmeno da dove incominciare. Non voglio dire che siano indistruttibili, ma per eliminare questo mech sarebbe stata necessaria la potenza di fuoco di una corazzata. Quindi...»
«...come ha fatto il phantom, Isabella, a tagliarne la corazza?» concluse Shepard  per Miranda
«Esattamente...abbiamo fatto dei tentativi usando i poteri biotici di Liara, ma non è servito a niente solo a stancarla.»
«Tu come credi che sia possibile?»
«Non lo so, a volte capitano soggetti con capacità biotiche uniche. Ti posso però dire in che modo li ha attaccati e come sono sopravvissuti. Energia oscura, il mech ha sparato raggi di energia oscura alla stato puro, un biotico manipola  l'energia oscura, loro la usano così com'è. I ragazzi, invece, sono sopravvissuti grazie ai razziatori o per meglio dire allo studio di essi, tutte le corazze moderne si basano su quella dei razziatori. Abitando lo spazio oscuro tra un ciclo e l'altro, è  naturale pensare che si siano protetti dai pericolo dell'energia oscura con una corazza adeguata. Rappresenta lo stesso una protezione insufficiente allo stato attuale. A meno che non siamo in grado di fare una corazza identica a quella di un razziatore. Se le armi dei “grigi” sono tutte alimentate dalla medesima fonte, potranno infliggerci dei danni e molti.»
«Ho capito Miranda, ora è meglio se vi riposate. Mi preoccuperò di trovare questa Isabella.»

Il giorno seguente Shepard aveva riletto più volte il rapporto dei figli, facendosi anche ripetere l'accaduto da loro, per poi recarsi al QG del C-sec per parlare con Kasumi. L'ex ladra era diventato un agente della polizia della Cittadella grazie a lui e Ash, nota come capitano Misu Tokago.
«Shep, bello vederti. Di cosa hai bisogno?» Chiese Misu alias Kasumi
«Chi ti dice che mi serva qualcosa? Potrebbe essere una visita di cortesia.»
«Cortesia? Eri in vacanza e adesso sei qui con molti della vecchia squadra, un Hangar della N7 è sotto stretta sorveglianza ed è arrivata anche la SR3. Ci sono guai in arrivo.»
«Non posso negarlo ma non posso dirti di più. Ho un nome e ho bisogno di trovare quella persona, una criminale. Speravo sapessi già qualcosa su di lei, risparmiandomi la fatica di andare al centro S.P.E.T.T.R.I. per cercare informazioni.»
«D'accordo,il nome.»
«Isabella, non so altro ma lavora con un altra donna, Dasha Weaver, dovrebbero essere legate ai fatti della torre del consiglio. Il cognome compare solo una volta, mentre il nome lo ignoravamo fino adesso, hanno ricevuto rispettivamente un indottrinamento da phantom e nemesis.»
Kasumi si era appoggiata alla sedia con fare meditabondo.
«Non mi serve il computer, non troverei niente...forse qualche indizio...ma il mio “secondo lavoro” mi ha fatto sapere molto di più. Di recente qualcuno si è fatto largo nel mondo criminale eliminando molti pezzi grossi, pare risponda al nome di Dasha e sia dotata di una mira eccezionale, gira voce che sia accompagnata da un'umana pazza e potente biotica che uccide usando delle spade. Ha ottima nave e una squadra formata da alcuni dei maggiori ricercati della galassia. Nessuno sa dove sia la sua base operativa.»
«Deve essere lei, se è così “famosa” perché il C-sec non ha “ufficialmente” queste informazioni?»
«Perché si è nascosta abilmente e non ha mai creato problemi agli onesti cittadini, non ha cercato di creare una sua organizzazione combattendo contro le altre per una fetta di profitti. Non so come si sia procurata quella nave o i fondi necessari, ma ha attaccato è ucciso i capi di almeno delle dieci più grandi organizzazioni criminali della galassia prendendone il posto. Le vittime dei suoi crimini sono sempre e solo stati criminali e politici corrotti che hanno cercato di farla fuori dagli affari o di fregarla. Che sappia nessuno ci è ancora riuscito. Ha sempre evitato di pestare i piedi ad Aria, non so il perché.»
«Beh...se non cerca lo scontro con Aria, allora è più intelligente della media dei criminali. Grazie dell'aiuto Kasumi.» Shepard si alzò per andarsene
«Ancora una cosa. Pare che Isabella dia retta solo Dasha, non so cosa le leghi, ma se nuoci a Dasha, Isabella non ascoltarà mai le tue argomentazioni. Anche se è il grande capitano John Shepard a parlargli.»

Olivia ricevette l'ordine di presentarsi al Consiglio il giorno dopo. Era sull'attenti in una divisa che sembrava nuova, aveva passato buona parte della sera precedente a pulirla. Acconto a lei il fratello. Steve non era stato convocato, si era semplicemente accodato, curioso di vedere la sorella davanti al Consiglio la prima volta.
La sorella era sicura che lui era contento di non essere stato chiamato, considerava queste cerimonie noiose, inoltre come gli aveva detto ieri sera mentre discutevano della chiamata “ guai...guai in arrivo” era stata la sua opinione.
Ad accompagnarli c'erano i loro genitori, tranquilli come se fossero a casa propria. Reazione normale essendosi trovati li molte volte. Alla fine il Consiglio comparve e dopo i saluti di rito nei quali vennero anche inclusi loro due da Urdnot Bakara, che conoscevano personalmente, John Shepard prese la parola.

Lo sentirono fare un resoconto completo del misterioso mech che avevano affrontato su Nevos e menzionare una qualche razza chiamata i “grigi” e alla fine dire «Quel phantom in qualche modo ha tagliato quella corazza e dobbiamo trovarla per sapere come ha fatto.»
Fu Deos, il consigliere turian a farsi avanti « Mi fido del suo giudizio capitano, se ritiene che valga la pensa d'investirne il tempo. Ma prima vorrei sentire un resoconto dal caposquadra della squadra scesa su Nevos e fare alcune domande.»
Shepard si voltò a guardarli. Olivia si fece avanti. Il consigliere le fece alcune domande e così gli altri, confermando quello che il padre aveva già detto. «Molto bene. La ringrazio per la sua disponibilità tenente.» La ringraziò Tevos, Olivia fece un cenno con la testa e si voltò per andarsene.
«Tenente Steve Williams Shepard, per favore venga avanti. Vorrei approfittare della sua presenza per sentire la sua versione.» Lo chiamò sempre Deos. Gli occhi di Steve cercarono quelli di Olivia, come supplicandola di dirgli che quello era uno scherzo. Lei si morse le labbra e si rivolse nuovamente al Consiglio « Non penso ve ne sia bisogno, non potrà dire niente di più.» Dichiarò nel tentativo di proteggerlo.
«Se non sbaglio è stato il Tenente, suo fratello, a vedersela con quel panthom, Isabella, più di tutti voi. Ritengo sarebbe importante sentirne l'opinione prima di decidere.» disse Deos
«Ma..» Lei stava per aggiungere altro, quando si sentì afferrare alle spalle e voltandosi vide che era suo fratello. Steve si era fatto avanti, sapeva che non poteva trovare scuse, strinse sua sorella alle spalle e gentilmente la spostò per passare. A Olivia non sfuggì il volto senza un guizzo d'emozione del fratello e un rossore in viso che arrivava fino alle orecchie.
«Tenente, la prego ci dia la sua versione dei fatti.»
Seguì un momento di silenzio, e poi Steve incominciò il suo resoconto.
«Ma lei balbetta!» Commentò sorpreso Deos. Steve arrossì ancora più prima, ma cercava di mostrare un'aria decisa.
«È ve-ve-vero. Mi sp-sp-spiace. Starò attento» disse lui a denti stretti e prosegui ostinatamente.
Terminò il resoconto e senza dire niente si mise dov'era prima, affianco della sorella.
«Molto bene capitano Shepard sembra che tutto conformi quello sostenuto da lei. Ha un'idea di come trovare e catturare quel phantom e la sua socia?»
Prima che potesse rispondere la figlia si fece avanti «Io, noi ci possiamo riuscire!!»
Tutti i presenti la fissarono. Tevos disse « Tenente, non metto in dubbio le sue qualità. Ma questa è una missione molto importante. Cosa le fa pensare di aver maggior possibilità di successo?»
«Queste criminali si sono nascoste per molto tempo e nessuno aveva informazioni su di loro. Non dobbiamo dimenticare cosa è successo nella torre del presidium. Se il loro piano avesse avuto successo avrebbero indottrinato e preso il controllo di ogni essere vivente.» esordì Jerod il consigliere Salarian
«Abbiamo affrontato Dasha e Isabella e siamo vivi...inoltre....conosco Dasha, penso che potrei organizzare un incontro e magari trovare un accordo.»
«Un accordo? Con dei criminali? Tenente il Consiglio non può permetterlo.» Strillò Jerod
«Vorrei ricordare al Consiglio che in passato non ha avuto problemi trattare con l'Ombra, anche se ufficialmente è un criminale.» Commentò John Shepard.
I consiglieri si guardarono l'un l'altro. Dopo qualche cenno di assenso e qualche parola bisbigliata, acconsentirono a Olivia di tentare con il suo piano. Non primo che Tevos annunciasse «La responsabilità sarà solo vostra, il Consiglio negherà qualsiasi coinvolgimento. In caso di difficoltà dovrete cavarvela da soli.»
A voce ben udibile da tutti Ashley disse «Quando mai è l'incontrario.» Un paio di consiglieri le rivolsero uno sguardo di rimprovero ma niente di più. I suoi meriti, come quelli di chiunque della SR2, erano troppi perché una frase potesse essere un problema.
Quando la riunione terminò e uscirono, Olivia si trovò a camminare dietro a Steve. Lui stava procedendo a posso sostenuto verso l'uscita, quasi una corsa, non parlava o guardava nessuno. Lei sventò il suo tentativo di cambiare strada, all'uscita della torre «Vorrei scambiare due parole Steve »disse.
«Non voglio parlare.» - rispose bruscamente Steve - « Ci vediamo sulla SR3. Ho un lavoro che vorrei portare a termine il prima possibile» Gli volse le spalle e si allontanò.
Olivia lo afferrò per un braccio. Dallo scatto con cui Steve si girò, pensò che stesse per colpirla. Stendere il fratello con un gancio allo stomaco non era il miglior modo per chiudere la giornata, ma se fosse stato necessario era disposta a farlo. Forse Steve glielo lesse negli occhi, perché si fermò
I loro genitori si misero in mezzo fra loro due «Ora basta!» dissero assieme con voce calma e autoritaria. Lui lasciò andare Olivia. Non fu esattamente gentile nel farlo.
Steve si allontanò, stavolta Olivia non cercò di fermarlo. Lo segui con lo sguardo finché girò un angolo e scomparve.
«Stavolta l’ha presa molto male.» Commentò lei, affianco a lei i suoi genitori guardavano pensieri nella stessa direzione. Sapevano bene che fino a quando non avesse sbollito la rabbia, Steve sarebbe stato inavvicinabile per chiunque.

Sulla Normandy SR3, Olivia aveva radunato tutti i membri della sua squadra, nella sala riunioni, erano presenti Asiria, Mila, Pars vas Lippi e il suo geth Chrome, Arturus e Mordin. Alcuni erano decisamente di buon umore avendo avuto la possibilità, non prevista, di rivedere i propri genitori. Olivia era seccata ma decise di rimanere concentrata sulla loro missione, trovare Dasha e Isabella e convincerle a collaborare.
«Starai scherzando!» - esordì Mordin - « L'unica cosa da fare con loro è spaccargli la testa schiacciandola sotto i piedi.»
«Ma perché hanno bisogno di sapere con così urgenza come ha fatto quel phantom a tagliare quella corazza?» - chiese Asiria - «Ho parlato con mia madre. Ci stanno sicuramente nascondendo qualcosa.»
«Qualunque sia il motivo il nostro compitò è trovarle e ho un'idea.» Dichiarò Olivia.
«Ma una volta trovate, quali sono le tue intenzioni? Sai chi sono e cosa hanno fatto? Sono coinvolti nella morte di Eren e Lidia quando hanno rubato la SR3. Tu vorresti collaborare con loro? Così...semplicemente!» Disse Mila quasi allibita.
« No, non ho dimenticato. I veri responsabili sono stati catturati, anche se furono loro due a compiere il furto e  per poco non uccisero James , Jacob e Steve. Ma ora serve il loro aiuto. Ci saranno altre occasioni per regolare i conti.»
Ci fu un momento di silenzio in sala e Arturus prese la parola «Olivia cos'è successo? Steve è arrivato sulla SR3 e si è messo a lavorare in armeria, cercando di ignorarci il più possibile.»
« Mi ha detto che ha del lavoro da fare, se possibile vorrebbe terminarlo il prima possibile. Sarà di pessimo umore per un po', meglio se lo evitate.» Rispose lei con voce piatta
Tutti la guardarono in silenzio ma avevano compreso, non era la prima volta che capitava. L'unica a non capire fu Pars, la femmina quarian era l'ultima arrivata e in sostituzione di Steve, non era ancora informata su tutte le vicende interne.

                                                              *****

Olivia guardò il palazzo, situato nell'agglomerato Zakkera della Cittadella, davanti a se e sede di una compagnia di trasporti turian, il cui proprietario rispondeva al nome di Nolite Potes. In verità era un trafficante di sabbia rossa e gestiva una piccola banda di mercenari nella fascia di attica e la compagnia di trasporti gli serviva come copertura.
Si erano recati da Kasumi per chiedere quale tra i criminali sulla Cittadella potesse avere dei contati con l'organizzazione di Dasha. Il capitano C-sec e ladra a part-time le aveva dato quel nome e indirizzo, informandoli che era da poco arrivato sulla stazione. Olivia con Mordin e Arturus vi entrò dentro.
«Vi-Vi dico che non ho mai sentito quel nome. Sono solo un commerciante turian.» Rispose Nolite
«Si beh…quale commerciante turian ha con se mezza dozzina di uomini armati?» Chiese Arturus. Al loro ingresso avevano provato a fermali. Nolite avrebbe dovuto cercare nuovi impiegati.
Una mano gli si posò sulla nuca. La sua faccia sbatté violentemente contro la superficie della scrivania. «Ripeto la domanda. Sei in grado di contattare Dasha Weaver?» Domandò Olivia
«Eh,Eh,Eh.» - rise Mordin - « Meglio se rispondi. Oggi non è paziente come al solito.»
Olivia proseguì «Non m'importa cosa stai facendo qui o come conosci Dasha. Ma falle avere il seguente messaggio “Olivia Williams Shepard è disposta a incontrarla quando vuole alle sue condizioni, per discutere di Nevos. Se non risponderà tra una settimana, verrò a cercarla io e non sarò così gentile”.» Lasciato il messaggio uscirono dall'edificio.

Olivia sperava che la sua idea fosse giusta. Era sicura che Dasha avesse qualche orecchio sulla Cittadella e sperava che accettasse di vederla, l'alternativa era setacciare lo spazio e questo avrebbe richiesto molto più tempo.

 

*****

Su Illium, la Weaver era seduta a un tavolo in una sala conferenze di uno dei tanti grattacieli del pianeta. Davanti a lei e ai lati alcune persone aspettavano, sedute, il suo parere sulle attività svolte. Una delle prime cose che lei aveva capito quando si era data al crimine organizzato e che quest'ultimo era solo una grande azienda e come tale andava gestito. Quelle persone nella stanza con lei un tempo lavoravano per organizzazioni rivali, ma lei era intervenuta eliminando i capi di ognuna e prendendone il posto. Così ora su Illium esisteva una sola grande organizzazione criminale e altre più piccole che le orbitavano attorno. Usava poi i soldi ottenuti da questi traffici per reinvestirli in aziende oneste che prima aveva messo in difficoltà per acquistarle a poco e una volta entrata, faceva in modo che i rivali avessero dei problemi o  fossero incentivati a spostarsi altrove. Al momento, stava studiando i resoconti semestrali.
La porta dietro di lei si aprì e un turian fece il suo ingresso «Generale Tetrius, sapevo che non amava questi ambienti. Vuole unirsi a noi?» Scherzò lei.
«No, un campo di battaglia è un posto più confortevole di questa stanza vista la compagnia. Ma abbiamo ricevuto una comunicazione che dovresti ascoltare subito, a mio parere.»
«Mi fido del suo parere generale. Qual è il messaggio?» Tetrius si chinò in avanti e le bisbigliò nell'orecchio.
«Sono sorpresa. Tenga la Atlantic Codex pronta a partire, comunicherò al più presto dove e quando la voglio incontrare.»
« Agli ordini.» Disse voltandosi verso la porta da dov'era arrivato
«Ehm..generale...Ancora una cosa...» - lui si fermò - «Hanno usato Nolite per farmi arrivare questo messaggio, è un possibile pericolo per la sicurezza. Vediamo di risolverlo e servirà anche a far sapere che il messaggio è stato recapitato.»
«Sarà un piacere. Si è sempre creduto più in gamba di quanto fosse in verità. » Commentò il generale e uscì dalla stanza sorridendo.

*****

 

Il giorno dopo, nella sala controllo di Ascolto, Shepard aveva appena finito di mettere a corrente tutti i membri della squadra della SR3, sul perché era necessario trovare Isabella e a che scopo. Il Consiglio non aveva dato la sua approvazione riguardo al fatto di mettere altre persone al corrente della situazione, in effetti John Shepard non si era neanche preso il disturbo di avvertirli, ma non avrebbe mandato i propri figli e quelli degli amici in missione senza che avessero un quadro più completo possibile della situazione, ne aveva viste fallire molte perché i politici volevano che tutto rimasse segreto – Se al consiglio non va bene quello che faccio e come, cerchi qualcos'altro. Non ho chiesto io di essere qui-- pensò.
Alla notizia del pericolo rilevato dai leviatani, sui grigi, sulla solo tecnologia tutti ebbero molte domande da fare, le stesse che i loro genitori quando erano stati messi al corrente della situazione. Purtroppo, le risposte erano molte di meno risposte alle domande.
« Per adesso posso dirvi che la griglia che Traynor ha ideato è quasi pronta. Navi dell'agenzia N7, essendo navi che normalmente si vedono di pattuglia speriamo che nessuno indaghi, si dirigeranno verso il “bordo” della galassia e lanceranno delle boe di comunicazione. Nel giro di 10-15 ore la rete dovrebbe essere piazzata e attiva.» Fece una pausa per essere sicuro che tutti avessero capito e continuò «Se dovessimo affrontate altri di quei “mech”  dei grigi non avremmo idea di come fermarli o danneggiarli con delle semplici armi, speriamo di ottenere questa informazione studiando i poteri del phantom Isabella. Lo dico per ricordarvi quanto sia importante la vostra missione. Detto

questo sono sicuro che ce la farete, siete i migliori perché avete imparato dai migliori.» Dichiarò  ponendo fine alla riunione.
Tutti incominciarono a scemare fuori dalla stanza, ma lui chiamò a se Steve e Olivia, stava per dire qualcosa quando Asiria li interruppe «Ho appena saputo da un canale del C-sec che il turian che hai contattato è morto.» In quell'istante al trasmettitore di Olivia arrivò un messaggio, diceva solamente «Noveria.» e continuava con una serie di coordinate. «Pare che il messaggio sai stato recapitato, meglio andare.» Commentò Olivia.
«Buona fortuna a tutti.» Augurò il padre

 

*****

Noveria era un piccolo pianeta roccioso e ghiacciato considerato abitabile, anche se estremamente inospitale. Gestito privatamente dalla Corporazione per lo Sviluppo di Noveria che metteva a disposizione i suoi laboratori per ricerche ritenute troppo pericolose o controverse per essere condotte altrove.
Il posto noto come altopiano 224 era un insieme di vecchi magazzini, collegati fra loro per tener lontano il freddo e rendere più comodo il passaggio, usati da chiunque per mettere tutto ciò che non serviva più, ma non si poteva buttar via. I locali chiamavano il posto “il  ripostiglio”.
Olivia, affiancata dal fratello, stava passando attraverso essi, senza tentare di nascondere la propria presenza. Stavano camminando lungo un corridoio, formatosi semplicemente da tutta la roba che era stata ammucchiata ma che aveva lasciato aperta quella via, quando si parò innanzi a loro una figura seduta su una sedia. Aveva  indosso un'armatura nemesis e stava giocherellando tenendo un coltello in una mano e non poteva non averli visti. Altre figure fecero la loro apparizione, da dietro dei ripari circondandoli. Il phantom non si vedeva ma questo non significava niente.
«Bene Olivia, hai la mia completa attenzione.» - disse la figura sulla sedia - «Ma non sono sicuro che sia un bene per te.»
L'interpellata non rispose subito, preferendo togliersi il casco prima  «Meglio! Mi piace vedere in faccia la gente con cui parlo anche solo per essere sicura di sapere con chi sto parlando.» La nemesis non rispose, limitandosi a togliersi il casco a sua volta.«Soddisfatta?» chiese
«Si, Dasha.»
«Mi hai incuriosita, per questo ho accettato ma non farti ingannare perchè non significa che non vi ucciderò se ne avrò voglia.»
«Perché Noveria per incontraci?» Chiese lei. Dasha rimase un attimo sorpresa, non si aspettava quella domanda. «Quale posto migliore, qui i soldi valgono più della legge e non esiste legge al di fuori di quella dei soldi. Mi domandavo anche se avresti risolto i problemi che la sicurezza locale ti avrebbe sicuramente dato. Non sei neanche uno s.p.e.t.t.r.o. e secondo la “legge” potevano sbatterti fuori senza tante storie. Ora cosa vuoi?»
«Quel mech su Nevos, appartiene a qualcuno che rappresenta una minaccia e avrebbe dovuto essere indistruttibile a qualsiasi nostra arma, ma Isabella l'ha fatto fuori. Vogliamo il suo aiuto per capire come ha fatto.»
Dasha la osservò in silenzio, riflettendo su quelle parole per qualche istante «Tu sei pazza!» sentenziò «Volete studiare Isabella! Se non vi uccide tutti nel momento in cui iniziate siete fortunati, in ogni caso non permetterà a nessuno di studiarla, non una seconda volta.»
Olivia si chiese cosa significasse, ma non aveva tempo per approfondire «Voglio la tua collaborazione, Isabella ti darà retta, aiutami e forse potremo salvare la galassia.»
Lei rise sonoramente «Io le do la possibilità di uccidere e in cambio elimina chi le indico ma nessuno si mette tra lei e la sua preda. In questo momento a osservarvi si starà chiedendo quanto piacere ricaverebbe uccidendovi.»
Olivia sorrise «L'immaginavo. Ti informo che Isabella ci seguirà di sua spontanea volontà. Ti consiglio di decidere cosa fare.» Dasha la guardò come se fosse veramente pazza
Steve fece un passo avanti e gridò «ISABELLA!VOGLIO COMBATTERE!VOGLIO UCCIDERTI, ORA!!» Dasha e chi era con lei rimasero allibiti nel sentire quella frase.
Una figura, senza fare nessun suono, apparve alle spalle della nemesis. Un lampo blu. Isabella si era avventata su Steve con un salto biotico e le spade calarono con decisione, a stento lui riuscì a incassare con lo scudo il primo colpo. Sotto gli occhi inorriditi di Olivia, il fratello venne sbalzato indietro di parecchi metri, nonostante la sua corporatura robusta e la pesante armatura. Per l'occasione aveva passato gli ultimi giorni a lavorare sulla sua armatura da Distruttore N7, l'aveva alleggerita al massimo togliendo qualunque funzione extra, solo omni-scudo aggiunto del Paladino e lama erano attivi oltre agli scudi e ai micromotori delle giunture che permettevano di sviluppare una forza maggiore. Anche così rimaneva l'armatura con la corazza più spessa e pesante con cui muoversi, ma permetteva una maggior agilità.
Senza un grido, Steve si rimise in posizione e piantò saldamente i piedi per terra e attese l'attacco. Una tempesta di colpi furiosi lo accolse, avvertendone l'impatto fino alla spalla. Lui non cercò di rispondere all'aggressione botta su botta, mantenendosi sulla difensiva, con la omni-spada che saettava in un contrattacco soltanto quando poteva farlo senza pericolo.
«Olivia, ti concedo il tempo che impiegherà Isabella a uccidere Steve per spiegarmi cosa significa “questo” e convincermi a non ucciderti.»
Lei non rispose. Si rimise il casco, attivandone il localizzatore nascosto all'interno. Sopra di loro il soffitto esplose. Entrambe dovettero tuffarsi di lato per evitare le macerie
Steve si precipitò all'attacco. Isabella scartò di lato evitando il colpo, iniziando a girare lentamente intorno a lui. Finte e contro-finte si susseguirono per un tempo interminabile. Isabella era sublime nelle schivate, abilissima nell'eseguire movimenti assolutamente imprevedibili, nonostante questo Steve riuscì respingere a colpi di scudo i molteplici attacchi. Le spade biotiche si illuminarono di una luce azzurra, Isabella faceva sfoggiò dei suoi poteri e colpì con estrema forza omni-scudo di lui che crollò sui ginocchi a terra

Dasha,Dasha,Dasha – Questo era il pensiero del phantom, il suo impulso era di continuare a combattere ma una parte della sua mente la spingeva a preoccuparsi per Dasha, accertarsi delle sue condizioni. Questo la fece distrarre per un secondo.

Steve scattò subito in piedi e di slancio la attaccò alla testa con lo scudo, lei barcollò ricordando una torre sul punto di crollare . Uno sbocco di sangue le fuoriuscì dalla bocca, colando attraverso l'elmo.

Isabella era entusiasta, il suo avversario era bravo ma ad eccitarla era l’ostinazione a lottare a rimanere in vita, la rabbia che metteva in ogni attacco che le rivolgeva. Aveva la sensazione che non si sarebbe mai stancata di combattere contro quel soldato.

Inconsapevolmente, la sua attenzione era adesso tutta per lui. Nessun pensiero più la distraeva.

Si lanciò in una corsa contro Steve. Colto di sorpresa lui tentò di usare lo scudo per deviare le spade, ma nel compiere quel gesto non si accorse della finta e dell'improvviso cambio di direzione di una delle lame. Venne trafitto poco sopra al ginocchio.

Dall'apertura nel soffitto fece il suo ingresso una navetta dell'Alleanza. Il portellone si aprì e un turian alla mitragliatrice pesante, con un asari e un krogan incominciò a far cuoco.

Olivia  si lanciò contro Dasha approfittando della situazione, mentre dalla navetta le garantivano il fuoco di copertura necessario per tenere a bada il resto della squadra di lei, in poco istanti le fu addosso. Il coltello scattò in avanti. Olivia lo evitò a mala pena. Sentì il suono della lama contro il casco.

Dasha non fece in tempo ad evitare un pugno all'altezza del cuore che riuscì a buttarla a terra e la sua avversaria le fu sopra, ma lei diede una ginocchiata alla stomaco ad Olivia che le permise di liberarsi. Dasha si rialzò «Non conosco le tue intenzioni, ma finisce qui!», ma all'improvviso un  alone bianco la circondò e lei non riuscì più  a muoversi.
«Olivia tutto bene?» Chiese Asiria scesa dalla navetta, dopo che era entrata nel magazzino e porgendo all'amica un arma.
«Si, hai usato Stasi al momento giusto, portala alla navetta...io aiuto Steve.»
Il phantom non badò neppure a quello che stava succedendo, la furia omicida l'aveva invasa. Voleva il piacere di sentire le spade che fisicamente entravano nella carne e la lacerano e i rantoli della vittima. Non ricordava da quanto tempo non si divertiva così, da quanto non stava così bene.
Si lanciò in un attacco frontale, le spade rivolte contro la preda erano avvolte da fiamme blu di potere biotico, ma dovette fermarsi dietro un riparo quando i primi colpi centrarono da dietro la barriera biotica. Solo allora, incerta su cosa stava accadendo, Isabella badò a cosa stesse accadendo attorno a lei. 
Sfruttando il momento e pieno di rabbiosa frustrazione Steve scattò in avanti alzando l'omni-lama e abbassandola di colpo, in un gesto di pura forza bruta. L’impatto fu tremendo e venne udito da tutti. Isabella riuscì a intercettare il colpo con le spade, anche se la violenza dell'impatto quasi gliele strappò di mano. Steve avvertì un violento contraccolpo, quando Isabella con le spade ancora cariche parò il colpo e credette che il braccio si fosse rotto.
«Vienimi a cercare!» Gridò Steve rivolto a Isabella. I loro caschi erano così vicini che quasi si toccavano. « E chiuderemo questa faccenda.» disse, staccandosi poi da lei e correndo in direzione della navetta, più velocemente che poteva nonostante il peso dell'armatura  e le ferite riportate.
Isabella fece per corrergli dietro ma il fuoco della mitragliatrice della navetta glielo impedì, emise un sibilo furioso per l'impossibilità di rincorrere la sua preda.
«ISABELLA!» Lei guardò chi aveva gridato il suo nome e vide quella soldatessa dai capelli rossi che lei e Dasha avevano incontrato su Virmire, non si ricordava il nome, d'altronde non gli importava. «Abbiamo Dasha, ci troverai qui!» e lanciò verso il phantom un datapad e corse via saltando sulla navetta che decollo via appena sali a bordo.
Solo allora Isabella si accorse del verità di quelle parole e di essere separata da Dasha e un'emozione nuova invase la sua mente: ansia. Dal loro incontro non si era mai trovata in una situazione in cui non potesse almeno contattarla.

*****

Sulla navetta, Dasha si appoggiò con la schiena alla paratia della navetta, al momento era soddisfatta che le avessero ammanettato le mani sul davanti. Dietro era decisamente troppo scomodo.
«Perché sorridi Dasha?» Chiese Olivia.
«Niente di che, di piccole soddisfazioni e mi domandavo come avrei potuto accoppiare le vostre teste nella mia cabina. Preferiresti essere vicina a Steve o a Arturus? In ogni caso vorrei sapere cosa ti proponi di fare.»
«Le nostre teste stano bene dove stanno e riguardo al piano è molto semplice. Non avevo niente con cui trovare un accordo ma ora Isabella ci seguirà di sua volontà come ti avevo detto, e adesso ho qualcosa da offrirti che tu non saprai rifiutare.»
«Davvero? Cosa?»
«La libertà, non sono uno s.p.e.t.t.r.o. e secondo il regolamento dovrei consegnarti, ma non ho avvisato nessuno di qual era il mio piano. Sanno solo che avrei cercato di convincerti a collaborare. Aiutami con Isabella e una volta che avremo finito sarete libere.»
Dasha sorrise «Devo credere che hai intenzioni di lasciar andare due assassine professioniste? Come pensi di evitare che vi uccida tutti una volta libera?». Chiese con un ghigno infernale sul volto.
«Perché non ti vendicherai Dasha, sei una donna d'affari e il Consiglio si aspetta una qualche richiesta da parte tua. Tu farai le tue richieste, io le inoltrerò, loro crederanno che il piano procede come d'accordo e alla fine tutti ci avremmo ricavato qualcosa. Inoltre sei in gamba, ma io e la mia squadra ti possiamo sconfiggere e il fatto che sei qui ne è la prova.»
A sentire la spiegazione la Weaver si era fatta seria «In ogni caso perché dovresti liberarmi?»
«Mi hanno insegnati a mantenere la parola e se ti mettessi in prigione evaderesti e ti vendicheresti. Non sono capace di ucciderti a sangue freddo.»
«Bene...vedo che hai fatto i “compiti”...starò al tuo gioco per adesso e chissà...potrei veramente ricavarne qualcosa di buono. Comunque dove siamo diretti? Una qualche base segreta immagino?»
Stavolta fu Olivia a sorridere «Accademia Grissom. Siamo diretti all'accademia Grissom.»

   
 
Leggi le 14 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Mass Effect / Vai alla pagina dell'autore: Uptrand