Bad luck
Di ArAshiMitArAshi
traduzione a cura di WishfulThinking
Shikamaru bruciava di rabbia. E non doveva essere così, perché la
Madama Fortuna gli sorrideva quella sera e la sua benedizione risplendeva su
ogni carta che pescava. Certo, anche il suo genio dava il suo contributo, e
sebbene avesse bevuto più di un bicchiere prima della
partita, l’alcool che gli circolava nelle vene non costituiva un problema. Per
nulla.
In quello
stesso momento, anche Naruto, Kiba and Choji bruciavano di rabbia.
Perché?
Per
l’ennesima volta in quella serata, il trio stava perdendo contro il ragazzo
pigro in quella sfida di Capodanno. Ecco perché.
Non c’era
dubbio: Shikamaru stava vincendo.
Avrebbe
dovuto sorridere della sua vittoria al momento, ma al contrario, i segni sulla
sua fronte si facevano più profondi mentre mostrava
uno sguardo omicida al mondo.
E nonostante
i suoi occhi fossero fissi sulle sue carte, il suo cervello era occupato a
processare mille strategie che il suo cuore gli suggeriva
con un sentimento fastidioso, scomodo e malvoluto di rabbia bruciante.
Non c’era
dubbio: Shikamaru bruciava di gelosia.
Mugugnò
guardandosi a lato, soffermando lo sguardo alla vista della meravigliosa
bionda, che al momento se ne stava vicina alla finestra, dall’altra parte della
stanza, parlando a chissà chi. Stranamente, tutti uomini. Gli occhi del ragazzo
si spalancarono al vederla ridere alle loro battute mentre
qualcosa dentro gli bruciava ancora di più, anche se sapeva che non stava
flirtando o facendo qualcosa che andasse al di là del parlare con loro. Quasi
cadde dalla sedia quando d’un tratto uno dei ragazzi
pose la sua sporca mano – di proposito – sulla spalla della bionda,
appoggiandosi lievemente a lei. Le loro facce quasi si toccavano, dannazione!
Shikamaru
strinse le sue carte. Oh, sì…era assolutamente incazzato.
Fu felice quando la partita fu ufficialmente conclusa – con una
vittoria, naturalmente. Approfittando del momento di pausa, si scusò ai suoi
amici per qualche minuto e si diresse verso la bionda a grandi falcate.
La prese
poco gentilmente per un braccio, ignorando il suo sguardo interrogativo e
portandola all’esterno della casa, fino a un punto in
ombra del giardino.
Senza
perdere tempo, spinse il suo corpo snello contro il muro freddo e lo intrappolò
col proprio. Non le diede l’opportunità di parlare o urlare perché le tappò la
bocca con un solo, prepotente bacio nel momento in cui dischiuse le labbra per
rimproverarlo del suo comportamento rude.
Sulle
prime, la ragazza non reagì. Gli diede il tempo di liberare le sue emozioni su
di lei, sentendo il suo desiderio e la sua voglia di
lei. Poi, dopo che si fu calmato un po’, fece scivolare il suo braccio sulla spalla di lui, avvolgendolo al collo del ragazzo, portando i
loro visi ancora più vicini e rispondendo alla sua passione con egual fervore.
Il suono
dei loro baci, chiaramente udibile, rompeva il silenzio della notte.
“Che c’è,
Shikamaru?” gli chiese sottovoce una volta ripreso il
respiro “E’ successo qualcosa? Non hai perso, vero?”.
Lui
respirò sul suo collo niveo: “No, ho vinto”.
“Allora
qual è il problema? Sembri arrabbiato marcio”.
I suoi
profondi occhi neri incontrarono quelli azzurri di lei. “Tu,
Ino. Tu mi fai innervosire. E parecchio”.
Lei emise un risolino acuto e la sua voce riverberò
nell notte.
“Davvero?”
chiese divertita “E cosa avrei fatto?”
“Stavi
parlando con dei ragazzi. Ridendo, divertendoti. Uno di loro ti voleva, lo sai”.
“Tutto
qui?” domandò la ragazza strizzandogli giocosamente una guancia. “Gelosone!”
Lui
mugugnò qualcosa, confermando la sua tesi.
“Che bambino” sorrise lei “Ehi, bambolotto…”
“Non mi
chiamare così” fece lui afferrandole il fondoschiena in maniera decisa. La
ragazza quasi sobbalzò sorpresa, ma lasciò che la sua mano vagasse a suo piacimento.
“Odio i
nomignoli”.
“Mmm” si lasciò scappare lei vicino all’orecchio del
ragazzo, cercando un altro bacio. Non aveva neppure bisogno di chiederlo; lo
avrebbe ottenuto in ogni caso. “Ma mi annoio. Sakura e
Hinata erano con voi, e io non ho
nessuno con cui parlare. Che potevo fare?”.
Lui la
baciò, quasi mordendole le labbra prima di rispondere: “Stai vicina a me”.
“Ma non mi vuoi di fianco a te…” uno sguardo dubbioso
attraversò gli occhi della ragazza, ma quelli di lui erano fermi.
“Sei
sicuro?”
“Dannatamente
sicuro”
“Davvero davvero?”
“Che
palle…” si lamentò lui “Sì, tesoro, davvero davvero”.
Lei
sorrise, staccandosi dal muro, si aggiustò l’abito raddrizzando la cravatta di lui prima di afferrare il braccio del ragazzo e
riportarlo alla festa. “E ricorda una cosa,
bambolotto: qualunque cosa succeda, ricorda a te stesso che sei stato tu a
chiedermelo”.
“Non c’è
problema” le rubò un altro bacio prima di rientrare
nella casa.
Quando
arrivarono al tavolo, si potevano notare distintamente i ghigni di Naruto, Kiba e Choji alla vista della sua
ragazza appesa al suo braccio. Sakura e Hinata sembravano divertite.
Sapevano tutti cosa significasse Ino per lui.
“Giochiamo”
Naruto non perse tempo, i suoi occhi brillanti di sfida. Kiba
aveva quel suo sguardo maniacale e Choji aveva
persino smesso di mangiare.
Distribuirono
e carte e presto cominciarono le scommesse.
In quel
momento, Naruto, Kiba e Choji
non poterono fare a meno di sorridere, esattamente come Sakura e Hinata.
E
anche Shikamaru stava sorridendo. Non avrebbe dovuto perché Madama Fortuna si
era congedata, ritirando la sua benedizione da ogni carta che pescava. E sebbene il suo genio non l’avesse abbandonato,
semplicemente non era attivo in quella partita. Ma le
colpe non erano da scaricare sull’alcool.
Per la
prima volta in quella serata, il trio stava vincendo sul genio pigro.
Non c’era
dubbio: Shikamaru stava perdendo.
Avrebbe
dovuto corrucciarsi della sua sconfitta, ma al contrario, l’espressione
annoiata di poco prima aveva lasciato il suo volto mentre
mostrava un sorriso autentico al mondo.
E
nonostante i suoi occhi fossero saldamente puntati sulle carte, il suo cervello
era occupato a processare sprazzi di eccitamento,
calore, e ogni sorta di sentimenti positivi.
Non c’era
dubbio: Shikamaru bruciava di passione e desiderio al solo sentire il profumo di Ino ogni volta che inspirava e al sentire le sue dita
disegnare cerchi sul suo ginocchio portando al sua eccitazione al massimo
grado. E oh, per non menzionare il corpo di lei,
pienamente aderente al suo fianco mentre gli lasciava intuire le suo curve
soffici e sensuali.
Non c’era
dubbio: Ino poteva essere – no, Ino era
una distrazione per lui, a ogni suo microscopico
movimento. Non riusciva a fare niente di sensato con lei nei paraggi.
“Quanto
hai perso?” gli chiese Ino non appena la partita fu terminata.
Lui
sbuffò: “Chi se ne frega. Lascia stare”.
“Ma a me importa!” ribatté lei prima di correre da Narruto, Kiba e Choji per contare i suoi debiti.
“Shikamaru,
non ci credo!” lo guardò incredula “Hai perso un sacco
di soldi! Come hai fatto?”
Lui alzò
le spalle, osservando l’agitazione della ragazza. Non sapeva perché, ma era
sempre divertente guardarla arrabbiarsi: le sue guance si tingevano di un rosso
intenso, mentre i suoi occhi lo guardavano infuocati. Il suo corpo reagì
d’istinto: la zittì senza preavviso, baciandola ripetutamente.
“Lo
sapevo che non sarei dovuta venire di fianco a te” mormorò piano, appoggiando
il capo al collo di lui, mentre le sue dita gli
massaggiavano al nuca. “E anche tu lo sapevi. Non
vinci mai quando ci sono io. Ti porto male”.
“Non
m’interessa” ribatté lui “Più che perdere te, preferisco perder
qualche partita”.
“Fortuna
che non mi hai messa sul piatto delle scommesse”
“Mendokuse…guarda che ho ancora un po’ di raziocinio”.
Ino
sorrise prendendo una carta dal mazzo. Si portò la carta alla bocca,
imprimendovi la forma di un bacio. Poi, gliela diede.
Shikamaru guardò scettico la carta. Era la regina di cuori. “E questa sarebbe…?”
“Un
rimpiazzo”
“Un rimpiazzo?”
“Ora ha
il mio segno” disse la ragazza indicando il rossetto “Fai
come se fossi io. Tienila. Così, mi avrai vicina senza che io sia seduta di
fianco a te quando giochi, e magari non perderai più”.
Lui fissò
la carta: “Nah” disse poi ributtando la carta sul tavolo “Non me ne faccio niente di un rimpiazzo. Voglio
te”.
“Ma io ti porto sfortuna!” gli ricordò lei “E lo sai. Anche Naruto, Kiba e Choji lo sanno. Non hai visto le loro facce
quando mi hanno vista?”.
“Non mi interessa”.
“Ma a me-“
“Non me
ne frega niente” Shikamaru le accarezzò i capelli e la baciò sulla fronte,
rinsaldando la presa alla sua vita. “Sfortuna o no, ho bisogno di te al mio
fianco. Sempre”
Ino
sorrise delicatamente “Sono lusingata…bambolotto”.
OWARI
Copio e
incollo le recensioni, poiché a causa di una svista avevo
pubblicato la storia sul mio account!
Scusate ;P
WT
celiane4ever mitica
wish, come sempre! sei
geniale! scusa ma non ho tempo x commentare! ci vediamo sul forum! ciau
Mimi18 Sil, me ne sono innamorataH.
Questa autrice è un mitoH,
non c'è niente da fare, tu sei un mito ancora più di lei perchè
ci fai leggere le sue storieH! *___*
Insomma,
una fic frizzante, sensuale, romantica e divertente:
una Shika/Ino con i fiocchi e i controfiocchi!
Mi sono innamorata della scena in cui lui la bacia la prima volta. *occhi a
cuore*
Non so
gli altri, ma io fossi in loro preferirei davvero Ino alla vittoriaH. Sarà che sono bianca pure in questo, ma
non c'è paragone con quello che ti danno le carte e
quello che darà Ino a Shikamaru!xD Non mi aspettavo,
però, che Ino portasse sfigaH!xD
Bellissima,
senza ombra di dubbio. Brave a
entrambe! *-*
Un bacioneH!
Mimigai
ryanforever bellissima
davvero stupenda, particolare, divertente, originale e coinvolgente, l'autrice
è davvero bravissima e tu sei grande a tradurre! una ShikaIno davvero perfetta sono incredibili le emozioni che
questa coppia mi da ogni volta che leggo una loro storia! aspetto
la prossima kiss