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Autore: mirko1912    26/05/2014    2 recensioni
TRAMA
Mario e Luigi litigano, e si sfidano a duello, ma andrà a finire male...
Genere: Avventura, Comico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luigi, Mario, Peach, Toad
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Cap. II - La giornata del Pianto
Erano passati sei giorni, dalla sfida.
Era stata sospesa.
Luigi fu portato all'ospedale, con l'occhio sanguinante.
Mario era rimasto al castello, era in camera sua.
Era triste, ma anche arrabbiato. Sia con se stesso che con suo fratello. Se solo non fosse così... così... sbuffò.
Si alzò dal letto e si diresse verso il balcone.
Peach era andata all'ospedale e Toad era tornato a casa sua.
Era solo. 
E tutta colpa sua pensò, non sarebbe successo niente se lui non mi avesse sfidato. Ma sapeva che la colpa era anche sua. 
Pianse, e tornò sul letto. Pianse sul cuscino fino a bagnarsi i baffi.

Luigi era sul letto d'ospedale. Aveva una fascia sull'occhio. Per non farlo sanguinare, forse.
Aveva tutti gli occhi chiusi, per consiglio della dottoressa Mush.
Aveva fame. Gli mancava Peach, Toad, e tutti gli amici. Almeno non c'era Mario. 
Non sapeva cosa pensare, con chi essere arrabbiato. Se con se stesso o con Mario. O tutti e due. Avrebbe dovuto chiedergli pace? O avrebbe dovuto aspettare che lo facesse lui? 
In quel momento una porta si aprì. Luigi sentì dei passi. Peach. 
- Ciao amore! - disse lei. Da quando era sdraiato su quel letto, era venuta tutti i giorni. 
- Ciao cara. - le disse. - Sei più bella del solito. - le disse.
- Hai gli occhi chiusi, come fai a saperlo? - chiese lei, col sorriso sulle labbra. - Perchè so che ogni giorno sei sempre più bella. - le rispose.
Lei gli diede un bacio sulla guancia. - Hai da mangiare? - chiese lui.
Peach gli diede un tubo di cioccolata. Lui lo mangiò lentamente, come per assaporarne il sapore. Li dovrete assaggiare, qualche volta. Sono incredibili.
- Peach? - la chiamò Luigi. 
- Sì caro? Sono qui. - le disse lei.
- Ti amo. - disse lui.
- Oh, anch'io caro! - disse lei.
- No, non capisci. -. L'espressione di Luigi si fece più seria.
- Hey, cos'è che non capisco? Perchè hai quella faccia? - chiese Peach, che cominciò a preoccuparsi. 
- Ieri i dottori... - disse lui, - mi hanno detto. -
Fece un profondo respiro, e lo disse, - Mi hanno detto, che non potrei farcela. - .

Mario stava correndo.
Devo scusarmi! Devo trovarlo! Devo vederlo! pensò.
Stava attraversando la città. Lo guardavano tutti. Non gli importava.
- Arrivo Luigi. -.

Peach fece un passo indietro.
- No, non è vero... - disse. Era sconvolta.
- O minimo, perderò la vista dall'occhio. - disse Luigi.
Peach stava piangendo. Non poteva essere vero. 
- Cara, tranquilla... - cercò di tranquillizzarla, ma non ci riuscì.
- Non posso accettarlo. - 
Luigi si alzò. La cercò con le mani e l'abbracciò. Forte. Le accarezzò i capelli, poi il viso rigato dalle lacrime, e le chiese di uscire. Peach, ancora in lacrime, obbedì.

Nota dell'autore
Ho letto un commento che riguardava quanto era breve il mio racconto. Vi spiego che, essendo un racconto d'esordio, lo sto scrivendo corto apposta, perchè devo aver tempo per scrivere in contemporanea un altro racconto, ben più lungo.
M19
  
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