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Autore: scrittrice07    27/05/2014    0 recensioni
No so davvero come definire questa storia perciò, forse, potreste farlo voi per me. La protagonista è un'ombra e come tale non ha corpo, non ha cuore e forse non ha nemmeno un'anima.
Genere: Dark, Drammatico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lei si trovava in una grande sala da ballo. Arazzi bellissimi rivestivano le pareti, un'atmosfera calda e accogliente riempiva l'aria, in contrasto con il gelo invernale che c'era all'esterno e un'orchestra ed un coro accompagnavano, con dolci melodie la gente che danzava. Tutti, da anziani a bambini, indossavano abiti stupendi. I vestiti delle donne erano adornati da intricati ricami e pietre preziose come: rubini, zaffiri, smeraldi e persino diamanti! Mentre gli uomini indossavano splendide uniformi e medaglie luccicanti. Anche lei ballava o meglio, l'avrebbe fatto se avesse avuto un corpo, infatti lei era solo un'ombra senza volto e in quell'ambiente si sentiva a disagio, quasi come se non avesse il diritto di osservare tutta quell'allegria. Poi un ragazzo entrò nella sala, era alto con capelli e occhi scuri, lei non aveva mai visto nessuno come lui. Quando il ragazzo puntò i suoi occhi su di lei l'ombra ringraziò di essere ombra e di non poter arrossire, o peggio tremare, sotto il suo sguardo. Per tutta la festa lei concentrò la sua attenzione sul ragazzo, che ballava, parlava, mangiava, beveva, si divertiva e ogni tanto le lanciava qualche sguardo che avrebbe fatto sussultare il corpo che non aveva. Ad un tratto lei notò delle ombre muoversi all'esterno, ma non ombre come lei, ombre di umani. Nella sala iniziò a fare caldo e strane luci rossastre invasero i corridoi, erano fiamme.
Lei provò ad avvertire la gente che, intanto continuava a ballare incurante delle fiamme e del calore che stavano divorando l'edificio, notando che nessuno le dava retta andò dal ragazzo e provò a dirgli "Salvati! Scappa!" Me lei era un ombra e come tale non aveva una voce.
Quando le persone si accorsero dell'incendio esso le aveva già circondate. 
Lei, anche se non aveva occhi, vide la sofferenza dipinta sui volti di quelle persone e, anche se non aveva orecchie, udì le loro grida, i loro lamenti, i loro pianti e, anche se non aveva un cuore, provò pietà, tristezza, dolore specialmente per quel ragazzo dagli occhi castani.
Quando tutto fu finito ed il fuoco fu spento lei avanzò sul pavimento, grigio per la cenere e bianco per la neve che lenta cadeva dal cielo. La sala era andata distrutta e l'unica cosa che rimaneva di essa erano macerie carbonizzate, come i corpi che giacevano davanti a lei. L'ombra trovò quello del ragazzo: aveva i vestiti bruciati come metà del suo corpo, il viso sporco di cenere e gli occhi coperti da un velo di morte che la fissavano.
Il celo iniziò a schiarirsi, l'alba era vicina e lei avrebbe dovuto nascondersi per evitare di essere distrutta dalla luce del sole, ma ci pensò bene e si chiese: perchè nascondersi? Perchè salvarsi? Per poter assistere ad altre scene come questa? Per potersi sentire consapevole della propria impotenza? O semplicemente per portare con sé quel ricordo doloroso per il resto dell'eternità? Così lei prese una decisione e si sedette, o almeno ci provò, accanto al corpo del ragazzo con l'intenzione di godersi la prima e l'ultima alba della sua vita, che poi vita non era.
  
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