*Ti voglio bene, Itachi*

Sasuke si avvicinò arrabbiato ad Itachi.
-Itachi! Non è giusto!-Esclamò, battendo furiosamente il piedino paffuto a terra.
-Che ti prende?- Chiese curioso il maggiore, alzando scettico un sopracciglio.
-Mi tocchi sempre la fronte dicendo:'' Scusami ma non ho tempo per te'' oppure ''facciamo un'altra volta''!
-Che ci posso fare se sono impegnato?-Domandò Itachi, retorico, mentre un sorrisino beffardo si andava via via delineando sul suo volto da infante.
Non fece in tempo a voltare lo sguardo altrove, che Sasuke battè nuovamente il piedino a terra.
-Perchè te ne stai impalato?!
-In che senso?-Il maggiore, in quel momento, parve seriamente confuso.
-Un vero fratello, dopo che gli ho chiesto mille volte di giocare con me a nascondino o di insegnarmi tecniche, mi avrebbe già portato fuori a giocare. Mentre tu sei lì impalato!
-Scusa, ma devo fare i compiti.- Disse pacato l'altro.
-Uffa! Ti odio!- Esclamò il bimbo di quattro anni girandosi e incamminandosi verso la sua stanza.
-E pensare che dopo che avrei finito i compiti ti avrei portato a prendere un gelato...- Mormorò il prematuro Itachi guardando con aria di sfida il fratellino.
Il bimbo si girò di scatto.
-Su, Nii-san! Dai! Si! Ho proprio voglia di gelato!- Disse urlando dalla gioia, il più piccolo.
-Ma sei arrabbiato con me! Ormai mi sono mortificato! Non ti ci porto più!- Sibilò il più grande dei due, con voce falsamente triste, mettendo un finto broncio e voltando la testa dall'altro lato.
-No! Dai Itachi!- Implorò il piccolo.
-No, Sasuke. Ho deciso. Sei stato un bambino cattivo, Non si mettono in risalto i difetti segli altri. Non ti ci porto più!- Disse rivoltando la testa verso di lui.
Il bimbo si girò sconsolato.
-O forse si.
Sasuke, dapprima stupito, andò su tutte le furie:-Mi stavi prendendo in giro, vero?! Brutto baka che non sei altro!
-Guarda che, sei fai così, non ti ci porto.- Rispose a tono il giovane ninja.
-Ti voglio bene, Itachi!-Esclamò Sasuke, dopo aver passato qualche secondo a fissare sconvolto il fratello, per poi saltargli al collo.
-Anch'io, Otouto.