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Autore: suzaku88    27/05/2014    2 recensioni
Cosa succede quando un ragazzo qualunque ottiene un potere immenso e ambito dalle tre forze spirituali? Per voi questa rocambolesca avventura nel mondo di DxD dove troverete tutti i personaggi della saga e un nuovo personaggio che spero vi possa piacere. Buona lettura!
Genere: Azione, Comico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Andai a scuola perfettamente in orario come al solito, presi le mie cose dall’armadietto senza dire una parola a nessuno visto che nessuno me la rivolgeva. Entrai in classe con calma e mi sedetti al posto che ho occupato sin dall’inizio dell’anno. Fu davvero un’impresa il rimanere attento a lezione visto che non potevo fare a meno di pensare a quanto mi era successo la sera prima. Non percepivo alcun cambiamento in me e di sicuro non potevo parlarne con chiunque visto che non aveva alcun senso e avrei rischiato di ridurre ulteriormente la mia popolarità già praticamente ridotta allo zero. Ebbi però una strana impressione per tutto il tempo che fissavo con occhi vacui l’insegnante che blaterava qualcosa su qualche scrittore giapponese: qualcuno mi stava fissando. Chi mai avrebbe potuto provare interesse per me? A stento ho qualcuno che mi saluta, figuriamoci focalizzare la sua attenzione su di me. Magari era solo paranoia dovuta al segreto che mi portavo dentro dal giorno prima. La campanella sancì finalmente la fine di quello strazio e il mio lasciapassare verso la libertà. Mi affrettai a raccattare le mie cose e a riporle nella valigetta per poi avviarmi verso l’uscita. Una ragazza si pose davanti alla porta, l’ultima di cui avrei potuto mai sospettare. Rias Gremory, una delle ragazze più straordinarie di tutto l’istituto in quanto a ogni cosa, dall’aspetto fisico ai voti, allo sport. I suoi capelli di un rosso intenso sono la prima cosa che rapisce lo sguardo di ogni povero ragazzo che ha la fortuna/sfortuna di posarle gli occhi addosso. Non spenderò parole per il suo corpo mozzafiato visto che è davvero un’impresa tenere a bada i propri istinti restano a meno di un metro da lei. Tornando a noi, cercai di oltrepassarla visto che ero assolutamente convinto che non poteva avercela con me visto che non mi ha mai nemmeno considerato. A dire il vero dubitavo del fatto che sapesse della mia esistenza, pur essendo nella medesima classe da ben tre anni. Contro qualsiasi scommessa non mi fece passare, anzi, mi scoccò uno sguardo serio in pieno viso, come se avessi fatto qualcosa. La guardai con un’espressione interrogativa visto che sentivo di essere innocente e di non aver fatto il maniaco nei suoi confronti né verso qualsiasi altra ragazza. Rimasi in silenzio aspettando che fosse lei a dire qualcosa per prima e senza farsi attendere troppo, mi disse:

«Ho una cosa da chiederti… Ti è successo qualcosa di strano ieri? Qualcosa che non riesci a spiegarti?»

Inutile dirvi quanto rimasi sorpreso dal fatto che sembrava a tutti gli effetti che lei lo sapesse e che cercasse solo una conferma.. Ma come diavolo aveva fatto a capirlo? Preso assolutamente in contropiede mi limitai a balbettare:

«N-No.. Cosa potrebbe mai succedermi? Posso chiedere il perché di questa domanda? »

Mi ricordai solo dopo che lei era la presidentessa del Club sull’Occulto anche se, come era logico pensare, fosse solo un hobby a tempo perso usato come scusa per avere una sala propria e degli amici con cui stare. Senza battere ciglio lei rispose seccamente:

«Posso chiederti di seguirmi? Voglio parlarti nel mio club. »

A quanto pare sembrava che sapesse tutto ed ero troppo curioso di conoscere il mezzo utilizzato per avere questa informazione che, siccome mi ricordavo di aver controllato se ci fosse qualcuno nei paraggi quando accadde l’evento misterioso, non avrebbe potuto saperlo da qualcun altro. Camminai lentamente dietro di lei senza dire una parola mentre lei mi faceva strada portandosi con grazia innaturale attraverso quei corridoi e purtroppo non riuscii a resistere alla tentazione di guardare quanto la natura era stata generosa con lei. Scavando nelle informazioni della mia memoria non potei fare a meno di notare che tutte le donne facenti parte di quel gruppo erano incredibilmente belle. Gli unici due affiliati, Hyodo Issei e Kiba Yuto. Il primo, un famoso scapestrato con tendenze un po’ maniache, odiato dalla parte maschile dell’istituto visto che si vocifera sia il fidanzato di Rias. L’altro è il classico ragazzo figo oltre ogni dire che deve quasi lottare per non essere continuamente assalito dalle ammiratrici. Mentre ero perso nei pensieri non feci caso al fatto che eravamo arrivati e lei, dopo aver uscito una chiave dalla borsetta, aprì la porta e mi invitò ad entrare. Con un po’ di titubanza mi mossi fino ad entrare all’interno della stanza enorme, arredata di tutto punto con mobili decisamente vintage e raffinati. Dopo aver dato una rapida occhiata in giro mi accorsi che non eravamo affatto soli.. Tutti i membri del club erano lì a fissarmi, alcuni incuriositi, altri quasi minacciosi e solo una persona sembrava tranquilla nell’avermi lì. Questa persona era Akeno, di cui non avevo alcuna informazione specifica se non che possedesse una bellezza ultraterrena. Guardando meglio le ragazze notai che tranne una possedevano una scollatura da mandare in visibilio gli ormoni maschili in tempo zero. Sicuro di essere diventato rosso, guardai verso il basso, imbarazzato a dir poco.

«Bene, adesso puoi dirci cosa ti è capitato ieri. »

La voce melodiosa della ragazza con i capelli scarlatti mi riportò sulla terra e fui tentato di rivelare tutta la verità. Tuttavia l’orgoglio che possedevo mi impedì di farlo.

«Perché dovrei dirlo a voi? Alla fine non vi interessa nulla di me visto che sono solo un ragazzo come tanti.. Non sono speciale e, ora che ci penso, devo andare. »

Pensai che probabilmente stessero facendo il giochino dove le persone popolari si divertono ad illudere ed usare i reietti ignorati da tutti. Mi mossi verso la porta ma Issei si interpose fra me e il cammino verso il mio ritorno a casa. In quel momento ebbi una sensazione terribile, come se qualcosa stesse cercando di amplificare i miei sentimenti negativi. Il ragazzo cercò di minacciarmi dicendomi:

«Non so perché sei qui ma non mancare mai di rispetto alle persone qui presenti. Capito? »

Il tono non mi piacque affatto e, a quanto ne sapevo, Issei non possedeva alcuna qualità particolare e, soprattutto, nessuna esperienza in risse e combattimenti. Sicuro di poterlo sdraiare se solo avesse provato a sfiorarmi, gli intimai: «Non costringermi a fare qualcosa di cui potrei pentirmi. Togliti di mezzo. »

Diciamo che uno dei motivi per i quali non ero così popolare era perché in primo anno sono stato ripreso pubblicamente per aver fatto a pezzi tre bulletti da solo e a nulla servì lo spiegare che ero io la vittima e non loro. Questo fatto, nonostante tutto, fa ancora il giro della scuola di continuo e mi marchiava a vita come persona violenta e poco raccomandabile. Il fidanzato di Rias, in contrasto alla mia previsione, non battè ciglio e cercò di fermarmi bloccandomi la mano destra con la sua mancina. Una bagliore accecante si levò improvvisamente e sentii dentro di me un odio viscerale salire nei suoi confronti ma non potevo essere io.. E’ come se qualcos’altro albergasse dentro di me e che abbia cominciato a manifestarsi con quella forza solo in quel momento. Quando tornò tutto alla normalità notai che il suo braccio era cambiato.. Una specie di guanto rosso con una gemma verde incastonata sul dorso copriva la sua pelle fino al gomito.

«E quello cosa diavolo è? »

Chiesi scioccato e impaurito.. Ci rimasi piuttosto male quando mi resi conto che quelli più sorpresi di me erano proprio loro. In una frazione di secondo mi trovai con due spade puntate al volto e sguardi poco amichevoli.

«Che razza di mostro sei? »

Mi chiese il biondo Kiba mentre la sua lama bianca e nera era pericolosamente vicina alla mia pelle.

«Mi hanno chiamato in tanti modi finora.. Mostro è la prima volta.. Comunque dovrei chiedervi io perché avete delle armi in una scuola. »

Realizzai che non avevo molte speranze di vincere contro due avversari armati da solo e disarmato, tuttavia assunsi la posizione di guardia perché non avevo intenzione di arrendermi se fossi stato costretto a difendermi.

«Lasciatelo stare. L’aura che sprigiona non ha a che fare né con gli angeli caduti né con i demoni. Forse ha un Sacred Gear. »

Rias intervenne tranquillizzando i suoi due sottoposti che tornarono lesti alla loro posizione originale.

«Angeli caduti? Demoni? Come se potessero esistere davvero.. E poi che sarebbe un Sacred Gear o come lo hai chiamato? »

La mia mente cominciava ad annebbiarsi, divorata dai dubbi e dall’angoscia che i recenti avvenimenti hanno provocato.

«Gli angeli caduti sono gli angeli che hanno tradito Dio e sono simili a loro fatta eccezione per le ali nere anziché bianche. I demoni sono al servizio dei signori degli Inferi e sono sulla Terra per stipulare contratti con gli essere umani. I Sacred Gear sono stati creati da Dio e conferiti agli uomini per renderne alcuni speciali. Tutto chiaro fino a qui? »

Questa volta fu Akeno a proferire parola. Cercai di ascoltare ma il discorso mi sembrava troppo assurdo per essere veritiero. Tuttavia, dalla schiena della ragazza che aveva appena finito di parlarmi uscì un’ala che ricordava molto quella di un pipistrello. Mi spaventai a morte e indietreggiai fino alla porta. I miei occhi erano sbarrati e stavo tremando.. Era decisamente qualcosa più grande di me, cosa può un essere umano comune contro un demone.. La situazione era ancora più critica considerando che poteva non essere l’unica “speciale” lì dentro.

«Dovremmo tenerlo qui finchè non capiamo cosa ha di speciale questo ragazzo.. Andrò a chiedere a mio fratello di venire qui ad esaminarlo. Poi dovremo cancellargli la memoria visto che ora sa il nostro segreto. »

Rias fu piuttosto perentoria nel suo tono di voce, cosa che mi fece davvero paura. Non provai troppo stupore quando la vidi tracciare per aria una sorta di cerchio magico che si manifestò giusto il tempo di permettere che lei entrasse per poi svanire nel nulla. Il trucco delle ali mi aveva ormai sconvolto troppo ma il termine “cancellargli la memoria” mi fece scuotere dal torpore in cui ero precipitato. Non potevo accettare che qualcuno mi manipolasse in quel modo, demone che sia, e la rabbia divampò in modo esponenziale nel mio corpo. Un’energia mai sentita prima mi scorse dentro e anche il mio braccio si ricoprì con un guanto identico a quello di Issei solo che il colore era nero come la notte e la gemma di un viola acceso. Proprio da quest’ultima si liberò una luce accecante e, mosso da una volontà non mia, diedi un pugno alla porta che si sfasciò in mille pezzi. Ricordo a malapena le mie gambe che si muovevano ad una velocità assolutamente fuori dalla norma. Mi diressi verso casa e tornai pienamente in me solo quando misi piede nel cortile antistante la porta di casa mia. Avevo il fiatone, il sudore mi colava dalla fronte e il guanto era sparito nel nulla..

«Non posso crederci che tutto questo sia successo davvero.. Dev’essere stato un frutto della mia immaginazione.. Si, è andata così. »

Cercai di negare a me stesso quanto era successo e mentre ripercorrevo mentalmente gli eventi bizzarri avvenuti quel giorno, esausto, mi addormentai sperando di poter continuare normalmente la mia vita.
  
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