"Candice, scendi, la cena è pronta." mormorò mia madre dal piano di sotto.
"Che si mangia?" dissi io mentre scendevo le scale.
"Pasta con panna e funghi." mi rispose lei sorridendo.
"Mamma non mi va, posso uscire un po'? Sto nei dintorni, tranquilla." le chiesi io.
"Sicura? Fuori è buio e.."
"Tranquilla mamma, a dopo." la rassicurai io dandole un bacio nella guancia.
Fuori fa un freddo assurdo, ma per fortuna ha smesso di piovere, quì vicino c'è un parco, è enorme e fortunatamente ci sono delle panchine, almeno mi siedo ed ascolto un po' di musica, ho i nervi a mille e ho bisogno di rilassarmi.
"Hey, ciao, posso sedermi?" mi domandò sorridendo una ragazza alta, con i capelli biondo chiaro e gli occhi marroni.
"Certo che puoi." le risposi io ricambiando il sorriso.
"Piacere Maddy e puoi chiamarmi Ma o Mad o come vuoi, non importa, haha." mi disse ridendo.
"Io sono Candice Green e puoi chiamarmi Can, Ca, Candy, Candis, umana, come vuoi, haha." le rispondi ridendo anche io.
"Sei americana? Hai un accento buffo."
"Buffo? Hey, ragazza, non insultare il mio accento, che ti ha fatto di male? Hahah. Comunque si, tu sei inglese, vero?"
"Esattamente, sei quì in vacanza o.."
"Oh no, no, starò per sempre quì, i miei genitori hanno avuto questa grande illuminazione di trasferirsi quì e non so nemmeno il perchè."
"Capisco, mi dispiace, insomma capisco quanto possa essere difficile dover lasciare gli amici, i parenti, il ragazzo e tutto."
"Nah, non del tutto. Gli amici..non erano davvero amici, i parenti..beh si, quelli mi mancano e il ragazzo non lo avevo."
"In che scuola andrai?"
"Credo si chiami Chelsea High School."
"Davvero? Anche io vado in quella scuola."
"Perfetto, allora sei obbligata a stare tutto il tempo con me haha."
"Povera me, haha."
"Oh già, povera te, haha. Ascolta, forse è meglio che adesso vada, i miei saranno preoccupati, dammi il tuo numero, così stasera ti chiamo e magari continuiamo a parlare, okay?"
"Si, si, certo, va bene, tu dove abiti?"
"Hai presente quella casa che è laggiù?"
"Io abito lì vicino, nella casa di fronte."
"Perfetto, allora andiamo insieme."
"Domani mattina ti aspetto alle 8 davanti casa e andiamo insieme a scuola, ti va?"
"Si, va bene, a domani, buona notte." le dissi dandole un bacio sulla guancia.
"Buona notte umana." mi rispose ridendo.
"Buona notte finta bionda." le risposi scherzando.
Tornata a casa trovai mia sorella già a dormire, mio padre che russava in cucina, nel divano e mia madre che stava finendo di pulire la cucina, da sola, come sempre. 'Oh, ma se lavo i piatti poi mi si toglie lo smalto' 'Oh, ma non posso sporcarmi, io odio pulire.' quella stupida di mia sorella non l'aiuta mai, che nervoso.
"Mamma, ti serve una mano?"
"No, tesoro, vai a dormire, altrimenti domani non riesci a svegliarti, buona notte."
"Notte mamma." le dissi io sorridendole.
Indovinate cosa? Dopo essermi lavata crollai in un sonno profondo. Fa tanto di 'prese un sonnifero e crollò in un sonno profondo'. Uhm, insomma si avete capito, semplicemente ero stanca morta. Non morta, uhm.. no, viva, ma stanca comunque.