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Autore: bice_94    27/05/2014    5 recensioni
il primo capitolo è una one-shot! ho deciso di non mettere completa così, se in futuro vorrò pubblicare altre one-shot, le riunirò tutte in questa storia! spero vi piacciano. olicity ovviamente
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Oliver Queen, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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primo lavoro venuto fuori dalla proposta che vi avevo fatto. una ff stemily. ringrazio alex 1706 per la sua proposte e, essendo anche io una stemily, non posso che esserne felice! bene, spero vi piaccia. ah e se siete soddisfatti spero che anche qualcun altro voglia parteciapre al mio "gioco". 
e ora, buona lettura.

ci tengo a dire che questo è solo frutto della mia fantasia.



L’aveva vista da lontano, immersa nella luce blu che dominava la stanza. Un gruppo, del quale non riusciva a ricordare il nome, suonava una melodia orecchiabile e che spesso aveva sentito in radio. Era un personaggio dello spettacolo, quindi doveva ormai essere abituato a queste serate, ma non poteva fare a meno di essere ogni volta sopraffatto da tutta quella gente riunita in un’unica stanza.
Stephen intravide David e Paul parlare con Katie accanto al bar, ma non era lì colei che aveva attratto la sua attenzione. Notò i suoi capelli biondi legati in una mezza coda vorticare per la sala. Emily aveva una gonna fantasia e un top nero. Pensò che la sua pelle avrebbe dovuto essere fredda.
Fece istintivamente un passo verso di lei, ma notò Colton immediatamente alle sue spalle. Sapeva che quei due erano molto amici, ma questo non impedì ad un aspro sentimento di rabbia attraversargli le vene. Stephen sospirò stancamente e si diresse da Grant. Sapeva che non aveva il diritto di avere questi o qualunque altro tipo di pensiero su Emily, ma il suo cervello non sembrava essere d’accordo con la sua logica.
Ricordava perfettamente la prima volta che l’aveva vista sul set. Sembrava una ragazza molto timida e per un secondo si chiese come potesse fare l’attrice. Aveva uno stile molto semplice e non troppo sopra le righe e, vedendola lì, si ricordò di se stesso nel suo primo ruolo. Così le si avvicinò e cercò di metterla a suo agio. Non fu difficile. Quella ragazza era l’immagine della solarità, della genuinità. Emily aveva portato una ventata d’aria fresca. Tutti, nessuno escluso, finì con l’innamorarsi di quella ragazza sconosciuta ed inesperta. Si dimostrò anche una splendida professionista e il loro rapporto divenne qualcosa di veramente speciale. Era una sorta di nicchia segreta in cui rifugiarsi quando il lavoro diventava troppo soffocante.
Avevano dimostrato una chimica straordinaria sul set, ma in pochi avevano avuto la possibilità di vedere la loro chimica nella vita reale. Gli occhi di Stephen erano perfettamente consapevoli del corpo di Emily. Percepiva la sua presenza in una stanza prima di poterla vedere. Il suo corpo era attraversato da una scarica di pura elettricità. Aveva notato anche come Emily  finisse con il gravitare costantemente attorno a lui, toccandolo più del necessario, guardandolo in un modo che solo lei era in grado di fare.
Ricordava la sera in cui erano andati a cena in un locale insieme agli altri e lei aveva finito con l’appoggiarsi al suo fianco, incastrandosi perfettamente al suo corpo. Ben poco inconsapevolmente, Stephen aveva finito con il passare un braccio attorno alle sue spalle. Aveva ripetuto quello stesso gesto durante lo scatto di alcune foto. Il suo braccio attorno alle spalle di Emily e le dita di lei delicatamente strette attorno a quelle di lui.
Stephen ricordava il fastidio e il dolore che aveva letto negli occhi di sua moglie, alla vista di quelle. Una morsa di colpa gli attanagliò lo stomaco, la stessa colpa che sentiva ogni volta che guardava sua figlia.
Quella per Emily era una cotta o forse qualcosa di molto più profondo, ma non poteva permettere a tutto questo di rovinare la sua famiglia, di far ricadere la sua debolezza su Mavi. Così, lentamente aveva cominciato a fare a meno di quei piccoli frammenti di paradiso che aveva fino ad ora condiviso con Emily. Raramente si permetteva di rimanere da solo con lei, quegli stupidi scatti che lei amava fare durante il lavoro erano ora una rarità. Stephen ringraziò solo che tutto ciò era avvenuto a poche puntate dalla fine delle riprese.
C’era ancora un’unica cosa che riuscivano a condividere in silenzio, in modo discreto, ma con una potenza mozzafiato. Gli sguardi. Gli occhi chiari di Emily finivano con il diventare più scuri, sotto lo sguardo di Stephen e l’uomo sapeva che ogni fibra del suo corpo fremeva per raggiungerla veramente. Vide anche come divenne più imbarazzata accanto a lui, cancellando quella comodità che era stata solo loro.
Stephen in quegli istanti chiudeva gli occhi, nella speranza di resistere alla tentazione di abbracciarla e tenerla con sé per un tempo indefinito. Notò anche come, con il suo progressivo allontanamento, Colton diventava una figura predominante nella vita di Emily.
Erano già amici, ma si erano avvicinati, tanto che molti sul web parlavano di una possibile relazione. Erano i più giovani del cast e avevano finito con il trovare un ottimo sostegno l’uno nell’altro. Gli occhi di Colton però dicevano abbastanza, la sua vicinanza continuava urlava ancora più chiaramente quanto Emily fosse profondamente radicata nel suo cuore. Stephen finì con il sospirare, sapendo che sarebbe ingiusto desiderare di vederla da sola.
Grant lo riportò alla realtà, con chiacchiere distratte sul lancio di The Flash. Gli occhi di Stephen però non persero di vista Emily tra la folla, stretta nelle braccia di Colton. Riuscì anche ad incontrare i suoi occhi e, per un secondo, vi vide riflessa la stessa nostalgia che immaginò fosse presente nei suoi.
Emily si chinò con un sorriso radioso vicino all’orecchio di Colton e dovette sussurrargli qualcosa, perché il ragazzo annuì lentamente, lasciandola allontanare dalla sua presa. Stephen seguì attentamente i suoi passi, fino a quando non la vide uscire verso il grande balcone.
L’uomo trattenne il fiato per un secondo e poi fece la cosa più sbagliata che avrebbe anche solo potuto immaginare. I suoi piedi la seguirono rapidamente, cercando di rimanere nell’ombra, senza farsi notare.
Quella era l’unica cosa buona di tutta quella confusione.
Sgattaiolò fuori e quando la vide rimase senza fiato. Era appoggiata alla ringhiera, con le braccia avvolte attorno al tronco. L’aria fredda colpì il suo viso e immaginò che avesse freddo.
La raggiunse alle spalle, ma Emily sembrava perfettamente consapevole della sua presenza. Si voltò verso di lui e sorrise delicatamente. Stephen sentì un senso di pace avvolgerlo. “Ehy. Devo aspettarmi che David o Katie siano qui entro i prossimi 10 secondi?” L’uomo fu gettato per un attimo fuori equilibrio. Era ovvio che aveva visto quello che stava facendo. La stava evitando, ma non si aspettava quella franchezza. “Emily..”
Non riuscì a dare forma ad una frase e Emily continuò ad osservarlo. Sospirò e sembrò avere pietà di lui. Tornò alla sua posizione, guardando il panorama sotto di loro. “Tranquillo, stavo solo scherzando.”
La sua voce risuonò più piccolo di quanto non fosse in realtà e gli sembrò per un secondo più giovane della sua età. Avvolta su se stessa sembrava una creatura da dover proteggere contro il mondo, contro la durezza della vita. Stephen si appoggiò accanto a lei e non lasciò che i suoi occhi la abbandonassero.
Era solo e semplicemente bella. Il silenzio era per una volta confortevole. “Sai, a volte mi sento come Felicity. In attesa di qualcosa di impossibile, qualcosa che forse non arriverà mai. Poi guardo la realtà e mi rendo conto che sono messa ben peggio di Felicity.” C’era quasi una vena di tristezza nella sua voce e Stephen la guardò con il tormento nel cuore. La donna non si era spostata di un centimetro. “Oliver e Felicity finiranno insieme un giorno, lo sai?” Era una frase stupida, ne era consapevole, ma questo bastò per far voltare Emily. Stephen sorrise come se fossero secoli che stesse aspettando di farlo. “Beh, almeno qualcuno merita di essere felice.” L’uomo chiuse gli occhi e portò una mano sul viso della donna. La sentì irrigidirsi momentaneamente prima di rilassarsi contro il suo tocco. Emily chiuse gli occhi e Stephen rimase senza fiato. “Non l’ho immaginato vero? Io non ho immaginato tutto questo, tra te e me?” La voce della donna sembrava quasi una supplica. “No, non lo hai immaginato, ma non si può. Io non posso.” Emily non aprì gli occhi e si morse il labbro inferiore, Stephen portò anche l’altro mano al viso della donna. “Emily, guardami. Sei giovane, bellissima, intelligente e di talento. Ho desiderato averti per me più di quanto fosse sano. Più di quanto un padre e un uomo sposato dovrebbe fare, ma alla fine dei conti, questa è la realtà e non possiamo cambiarla. Ho preso un impegno verso la mia famiglia e non farò mai niente per distruggerla. Anche a costo di qualcosa che amo così profondamente.”
La sua voce era diventata roca e Emily aprì gli occhi, guardandolo con amore e terrore. La mani della donna coprirono quelle dell’uomo, ancora sul suo viso. “Baciami. Ti prego.”
Stephen aprì la bocca per rispondere, ma non ci riuscì. Voleva dire di no, doveva dire di no, ma non riuscì a fare nemmeno questo. Potè solo avvicinare il suo viso a quello di Emily. Il suo profumo gli invase la mente e le sue labbra furono il suo unico scopo. Quando si toccarono, l’incontro fu gentile, quasi riverente. C’era amore e nostalgia. Le loro lingue danzarono ad un unico ritmo, lasciando che per un solo istante esistessero solo loro. Si baciarono fino a quando non furono costretti a riprendere fiato. Stephen la strinse a se e sentì come Emily cercasse un rifugio nella sue braccia.
In quel momento, niente esisteva, niente al di fuori di loro due.
Fu Emily che si allontanò gentilmente. Lo guardò e rabbrividì alla perdita di calore. “Grazie. Per lasciare che per un momento riuscissimo ad essere solo io e te, lontano e contro il mondo.” Stephen gli sorrise e non potè fare a meno di pensare a quanto fosse un uomo fortunato e un povero maledetto allo stesso tempo.
L’accarezzò. “Devo tornare di là.” Emily non staccò gli occhi da lui e annuì leggermente. Prima di andarsene, però, Stephen si tolse la giacca e gliel’avvolse intorno. Vide che la donna stava per ribattere, ma non glielo permise. Le baciò la fronte e si allontanò, lasciando che quei pochi minuti, in quel terrazzo, fossero stampati nella sua testa per tutta la vita.
Emily seguì la dipartita di Stephen e si aggrappò a quella giacca. Inalò il suo profumo e chiuse gli occhi. Rientrò dopo quasi mezz’ora. Vide lo sguardo perso di Colton, ma non gli offrì spiegazioni. Si avvolse nella presa del giovane, senza però mai togliere quella giacca che di sicuro non avrebbe più lasciato il suo armadio.




p.s. per il vestito di Emily e la giacca di Stephen ho preso come spunto le foto di un qualche evento.
   
 
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