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Autore: chiara_centini    27/05/2014    1 recensioni
"perché in fondo lo sapeva: lo amava da morire"
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le venne di nuovo da piangere, fissando la loro foto sul suo blocca-schermo del cellulare; eppure, anche se tutti le avevano detto il contrario, lei lasciava che le lacrime le corressero per le guance. Poco importava se le dicevano di essere forte, poco importava se il trucco le stava colando e che, se mai qualcuno fosse entrato nel bagno di casa sua dove si era accasciata al suolo, l'avrebbe quasi sicuramente scambiata per un panda. Fissava lo schermo dell'aggeggio elettronico che lui stesso le aveva regalato pochi mesi prima, per il suo sedicesimo compleanno, e lo guardava attraverso la foto, mentre sorridevano entrambi e lui la stringeva possessivamente; le sembravano passati anni dall'ultima volta che lo aveva sentito, quando in realtá era passata solo qualche ora. O almeno cosí credeva, dato che non era uscita dal bagno da quando lui l'aveva lasciata. E allora, lei passava il tempo a domandarsi il perché si fossero lasciati: perché l'aveva tradita talmente tante volte che quando passava da una porta, aveva come la vaga impressione di non poterci passare per colpa dei due palchi da cervo che aveva in testa? No, lei lo sapeva benissimo di non essere la sua unica fidanzata, e lo aveva ammesso davanti a tutti che a lei non importava che lui avesse delle altre ragazze con cui uscire, perché era sicura di essere unica per lui; forse perché lui fumava pure il cartone dei cornflakes e lei odiava i fumatori accaniti? No, nemmeno quello... lo aveva detto proprio lei che risultava pure piú bello quando fumava. E, non trovando una soluzione, si diede semplicemente dell'illusa: perché ci aveva creduto in lui, perché lui l'aveva conquistata con il suo essere cosí.. cosí... cosí se stesso in tutte le situazioni, risultando piú dolce quando parlava con lei e diventando la sua roccia indistruttibile quando ce n'era bisogno. E lei ne era certa, lo amava con tutta se stessa... ma allora perché non il contrario? Poi un lampo: a lui non interessava nulla di lei. Lei era il passatempo, lei era quella che aveva appindolato con i suoi sorrisi all'apparenza sinceri, ma che di sincero non avevano nulla. E allora lo aveva sentito, di nuovo lui, il cuore, frantumarsi e appassire, proprio come lei; e allora lo aveva fatto: prese la lametta e se la passó piano sul polso, facendo breccia dentro la sua carne, spezzando la pelle candida e facendole dimenticare, per un momento, quanto sia stato spregevole il suo amore. E allora aveva continuato a rivangare i ricordi, uno dopo l'altro. Le passeggiate, le risa fatte assieme, le foto che si erano fatti, i loro nomi incisi con un "4 ever" che di per sempre non aveva nulla; ed ogni ricordo felice, ogni attimo di sfuggenti sorrisi, adesso erano diventati dei tagli vermigli sui suoi bracci, polpacci, gambe e piedi. Poi arrivó il colpo di grazia: il loro primo bacio. Avevano solo 7 anni lei e 10 lui, ma lo ricordsva nei minimi dettagli, e questo la uccideva. La lametta le si conficcó interamente nel polso e le recise la vena che dalla mano andava al cuore. Nemmeno si prese la briga di gridare, non ne sarebbe stata capace e non voleva che qualcuno la sentisse. E poi non le importava piú di nulla: aveva scritto su un promemoria del cellulare quello che voleva dire, perché lei lo sapeva, sapeva che quella stessa sera sarebbe morta in qullo squallido posto; il sangue le aveva inzuppato i pantaloni e le mani da rosa erano diventate completamente rosse. E poi sorrise, sentendo lungo le gambe e la schiena un brivido gelido: la morte era arrivata a darle sollievo. Chiuse gli occhi poggiando la testa contro la parete fredda del bagno. Pochi secondi dopo, il suo petto smise di alzarsi e abbassarsi, il cuore smise di battere e gli occhi restarono per sempre chiusi; ma il suo sorriso rimase intatto lí dov'era. FU COSÍ CHE MORÍ NELLA SUA MENTE, CON IL SORRISO SUL VOLTO PER LA FELICITÁ: FELICE DI ANDARSENE, FELICE DI POTERGLI STARE COMUNQUE VICINO; PERCHÉ IN FONDO, LO SAPEVA: LO AMAVA DA MORIRE.
  
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